Gastrite: cos’è e perché si manifesta? Cause e fattori di rischio

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La gastrite è un processo di natura infiammatoria che riguarda la parete gastrica. Può essere acuta oppure cronica: se nel primo caso è riconducibile a un’alimentazione poco sana, basata sull’assunzione di pietanze troppo speziate, di cibi eccessivamente piccanti e di prodotti irritanti per la mucosa gastrica, nel secondo caso è dovuta all’Helicobacter pylori, un batterio GRAM-negativo, di lunghezza attorno ai 2,5-5 μm, che a lungo andare può colonizzare la mucosa dello stomaco.

Questa infiammazione interessa la mucosa gastrica, ossia il rivestimento interno dello stomaco. Non si tratta di una vera e propria malattia, ma di una sommatoria di disturbi di varia natura che arrecano disagi tutt’altro che indifferenti a uomini e a donne di qualsiasi età.

Sintomi

I sintomi maggiormente ricorrenti in caso di gastrite, hanno come denominatore comune un forte bruciore di stomaco: crampi addominali, vomito, diarrea, dispepsia, flatulenza, meteorismo, perdita dell’appetito e vomito sono solo alcuni dei più frequenti.



    Occorre sottolineare che la natura dei sintomi che caratterizzano la gastrite è in genere di lieve entità: coloro che ne risultano affetti, devono lavorare sulla messa in pratica di sane abitudini alimentari. Solo se il problema inizia a presentare una natura cronica, facendosi più aggressivo, allora è opportuno optare per terapie drastiche.

    Cause

    Le cause sono diverse a seconda del fatto che la gastrite sia acuta o cronica.

    Nel primo caso, la natura è transitoria: ma i sintomi di breve periodo, prima di regredire, sono alquanto intensi. Pasti eccessivi, assunzione di bevande alcoliche superiori alla media e farmaci rientrano tra le cause più comuni di gastrite acuta. La gastrite cronica si caratterizza, invece, per disturbi lievi, ma persistenti nel corso del tempo. L’origine è in genere infettiva. L’Helicobacter pylori responsabile dei disturbi continui trova nella mucosa gastrica il suo habitat naturale.

    Fattori di rischio

    Passando ai fattori di rischio, è bene identificare quali possono predisporre all’aggravamento del bruciore allo stomaco, dovuto all’irritazione della mucosa gastrica.

    Troppe bevande alcoliche hanno un’azione irritante e lesiva nei confronti della parete gastrica. Quest’ultima appare sin troppo esposta all’azione dei succhi gastrici acidi. Lo stesso dicasi per l’abuso di caffè e per l’assunzione di farmaci, come i derivati del cortisone, l’ibuprofene, l’aspirina e altri antinfiammatori che, notoriamente, finiscono per irritare la mucosa gastrica. Anche l’avanzamento degli anni va considerato come uno dei principali fattori di rischio. L’età avanzata comporta un indebolimento graduale della parete gastrica.

    Anche eventi di natura traumatica, come ciò che deriva da un’operazione chirurgica o da un’ustione, può dar luogo all’inizio di una gastrite. Capitolo abitudini alimentari: se cattive, c’è il rischio di reflusso biliare e ciò comporta un incremento evidente delle probabilità di andare incontro a gastrite. La dipendenza dalla nicotina e i picchi di stress dovuti a ritmi frenetici e concitati della routine incidono considerevolmente sui bruciori allo stomaco.

    Trattamento

    Il trattamento della gastrite verte attorno al ricorso a farmaci, deputati a proteggere la mucosa dello stomaco e a diminuire l’acidità gastrica. A fronte di infezione da Helicobacter pylori, urge optare per un trattamento antibiotico.

    Cure farmacologiche

    Le cure farmacologiche possono apportare importanti benefici nel contrastare con efficienza la gastrite e i suoi molteplici sintomi. In primo luogo, i cosiddetti IPP, vale a dire gli inibitori della pompa protonica, possono rivelarsi validi nel venire a capo del problema. Lansoprazolo e pantoprazolo sono fulgidi esempi al riguardo. Lo stesso dicasi per i protettori della mucosa gastrica, come ad esempio il bismuto salicilato e i suoi composti, il sucralfato, gli antiacidi, come il carbonato di calcio, l’idrossido i magnesio, l’idrossido di alluminio e il bicarbonato di sodio.

    Cosa dire in riferimento agli antibiotici, deputati a combattere il bruciore di stomaco e le irritazioni che coinvolgono la mucosa gastrica? La loro assunzione va effettuata solamente se il medico di fiducia li ha prescritti, dopo essersi accertato che vi è un’infezione dovuta all’ Helicobacter pylori. Il metronidazolo e l’amoxicillina sono esempi calzanti al riguardo. Da precisare che è bene che gli antibiotici siano associati al sucralfato (come ad esempio, Degastril, Citogel, Teva).

    Rimedi in farmacia

    Ecco una lista di 5 farmaci da banco tra i più famosi disponibili nelle farmacie italiane utilizzati come rimedio per la gastrite e acquistabili senza ricetta medica

    Maalox – è una miscela di idrossido di alluminio e magnesio che neutralizza l’acido dello stomaco e protegge la mucosa gastrica. Viene spesso usato per il trattamento dei sintomi della gastrite come bruciore di stomaco, dolore addominale e nausea.

    Gaviscon – è una miscela di sodio alginato, bicarbonato di sodio e acido carbonico che crea uno strato protettivo sopra lo stomaco per prevenire il reflusso acido. Viene utilizzato per il trattamento dei sintomi della gastrite come bruciore di stomaco, dolore addominale e rigurgito acido.

    Simeticone – è un farmaco antiflatulento che aiuta a ridurre la formazione di gas nello stomaco e nell’intestino. Viene spesso usato per alleviare i sintomi di gonfiore e gas associati alla gastrite.

    Alginato di sodio – è un altro farmaco che forma uno strato protettivo sopra lo stomaco per prevenire il reflusso acido. Viene utilizzato per il trattamento dei sintomi di reflusso gastroesofageo e ulcere gastriche.

    Magnesio pidolato – è un farmaco che aiuta a proteggere la mucosa gastrica e ad aumentare la produzione di muco nello stomaco, riducendo i sintomi di bruciore di stomaco e dolore addominale associati alla gastrite. Viene utilizzato anche per il trattamento di ulcere gastriche e duodenali.



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