Fondazione Vassallo: ‘Danni ambientali irreversibili del patrimonio naturalistico nel Parco Nazionale Cilento’

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Fondazione Angelo Vassallo: “Danni ambientali irreversibili del patrimonio naturalistico nel Parco Nazionale Cilento Vallo di Diano Alburni. La Fondazione ha inviato missiva all’UNESCO, al Ministero della Cultura e al Ministero dell’Ambiente”.

Dario Vassallo, Presidente Fondazione Vassallo: “La Politica campana sta abdicando al suo ruolo e sta svendendo il suo patrimonio di inestimabile valore. Esplosione del Costone del Mingardo, baia di Trentova e Castello di Rocca Cilento. I beni vincolati e riconosciuti patrimonio UNESCO cadono nel regime giuridico di uso di pubblico interesse e l’utilizzazione è senza fini di lucro. I beni privati coperti da vincoli sono soggetti, per legge, ad espropriazione per pubblica utilità e, se alienati, soggetti al diritto di prelazione dallo Stato e dagli altri Enti come Regione, Provincia e Comuni e Parco”.

“Come Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore questa mattina abbiamo inviato una missiva indirizzata all’Unesco, al Ministero della Cultura e al Ministero dell’Ambiente per chiedere conto degli interventi di demolizione della falesia autorizzati dal Comune di Camerota presso un’area di enorme pregio ambientale e paesaggistico.



    È troppo grave ciò che è accaduto sulla spiaggia del Mingardo, nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, con il costone fatto esplodere nell’ambito dei lavori per la messa in sicurezza della strada Mingardina, tra Marina di Camerota e Palinuro. Uno scempio della bellezza naturalistica, in un’area che si caratterizza per la sua biodiversità, patrimonio UNESCO, distrutto con 30mila kg di esplosivo.

    A ciò si aggiunge l’alienazione del Castello di Rocca Cilento e l’Area Trentova – Tresino ricadente nel Comune di Agropoli: beni storici e naturalistici di estremo pregio, ormai ad uso privatistico o adibiti a location per banqueting, destrutturati nel loro valore culturale. La Politica campana sta svendendo la sua storia”. A denunciarlo è il fratello del Sindaco Pescatore, Dario Vassallo, Presidente della Fondazione Vassallo.

    LA MISSIVA

    “Sono diverse le denunce presentate nella nostra missiva partendo dall’alienazione del Castello di Rocca Cilento ricadente nel Comune di Lustra e nel territorio del Parco del Cilento, Vallo di Diano e degli Alburni, che ha sollevato vibrate proteste da parte del mondo della Cultura, per il mancato esercizio del diritto di prelazione da parte del Comune e del Parco stesso.

    Il Castello di elevato valore storico, vincolato, acquistato da privato, risulta non solo di spregevole recupero architettonico, ma usato per scopi diversi dalla sua destinazione culturale. L’Area naturalistica pubblica di Trentova, unica, di inestimabile valore storico ambientale. In questa area infatti sono presenti i resti di un antico insediamento dei Trezeni, popolo di origine e provenienza turca che, secondo lo storico Strabone vi eressero un tempio dedicato a Nettuno, in onore della vicina città di Poseidonia (Paestum).

    In questa area negli anni ‘60 fu scoperta una necropoli lucana di grande importanza storica, in contrada vecchia, chiamata “Piano delle pere”, luogo che testimonia la presenza stabile di una comunità, di cui la storia si perde nella notte dei tempi. I richiami pittorici e i numerosi vasi, rinvenuti nelle tombe riportano simboli e figure ritrovati in altre necropoli scoperte nella vicina Paestum”, prosegue la Fondazione Vassallo.

    “Non per ultima la demolizione della falesia autorizzata dal Comune di Camerota presso un’area di enorme pregio ambientale e paesaggistico sulla spiaggia del Mingardo, nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni: un’area SIC, Sito di Importanza Comunitaria, individuata dal Ministero dell’Ambiente come Zona Speciale di Conservazione e di Protezione Speciale “ZSC IT8050041 “Scoglio del Mingardo e spiaggia di Cala del Cefalo”. Come è possibile che un’amministrazione abbia autorizzato un danno di tale impatto ambientale, nel totale silenzio delle Istituzioni?”.

    “I beni pubblici e quelli privati riconosciuti o ricadenti in aree legittimate dall’UNESCO non possono assolutamente essere sfruttati o impiegati per finalità speculative a scopi privati o privatistici. La gestione dei beni pubblici e di quelli privati riconosciuti e registrati nel fondo deve essere indirizzata a promuovere cultura di educazione e di esempio per il fine per cui sono stati creati e realizzati.

    L’uso speculativo o il cambio di destinazione, contravviene alle ragioni per cui il bene è stato riconosciuto e registrato nel fondo del patrimonio universale. I beni privati riconosciuti e ricadenti nelle aree Unesco, sono sottoposti agli stessi principi di destinazione e di gestione. Per questo particolare riconoscimento i beni dei privati possono accedere a fondi di finanziamenti e agevolazioni, nazionali, Europei e internazionali come quelli pubblici”.

    “Le Comunità del nostro Parco non hanno bisogno di franosi stravolgimenti ambientali per richiamare il turismo di qualità, ma del miglioramento organizzativo dei luoghi e degli abitanti, di azione di prevenzione del dissesto idrogeologico, per consentire alla speciale parte della cultura mondiale di conoscere i luoghi in cui è nata la filosofia. In questi luoghi è nata la DIETA MEDITERRANEA, segnalata al mondo dallo studioso americano Ancel Keys e promossa dal Sindaco di Pollica Angelo Vassallo per il riconoscimento UNESCO, come bene immateriale dell’Umanità.

    Pertanto chiediamo nella nostra missiva se sia a conoscenza dei lavori eseguiti e dei danni ambientali provocati da questi interventi, accertamento da parte dell’UNESCO, perché non vengano disattese le finalità per cui l’Ente è stato istituito e riconosciuto. A livello territoriale, e specificatamente nel Parco del Cilento, Vallo di Diano e degli Alburni, per legge il controllo spetta allo Stato e alle Soprintendenze territoriali, attraverso la vigilanza e i procedimenti ispettivi di natura tecnica amministrativa.

    Chiediamo un accertamento da parte del Ministero della Cultura e del Ministero dell’Ambiente e Sicurezza Energetica, ognuno per le proprie competenze. Chi ha sbagliato, si dimetta, consapevole di aver contribuito alla distruzione di una storia millenaria” – conclude Vassallo –.



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