Tutti rinviati a giudizio dal giudice per l'udienza preliminare di Napoli i 59 imputati del procedimento nato dall'inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea sulle infiltrazioni del clan dei Casalesi negli appalti della Rete Ferroviaria.
Altri nove imputati - 68 in totale - hanno scelto il rito abbreviato. I reati contestati a vario titolo sono l'associazione camorristica, la corruzione, il riciclaggio, l'intestazione fittizia di beni, la rivelazione di atti coperti dal segreto delle indagini.
Il dibattimento inizierà il 16 marzo del 2023 davanti alla prima sezione - collegio C - del tribunale di Santa Maria Capua Vetere .Potrebbe interessarti
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Per l'accusa Nicola Schiavone sarebbe riuscito ad entrare in contatto con i vertici di Rfi avvalendosi della sua figura di consulente delle ditte e soprattutto il patto stretto con il capoclan dei Casalesi. "Ha usato il lievito madre" di Sandokan, per dirla con le parole della moglie del boss Giuseppina Nappa.
E gli affari sono cresciuti al punto che gli Schiavone sarebbero stati di casa nel palazzo di Rfi a Roma dove avrebbero ottenuto commesse in cambio di mazzette e regali, come la vacanza di lusso in costiera offerta all'ex dirigente Rfi, Massimo Iorani.
































































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