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Rapine a portavalori, schema paramilitare: 17 arresti

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Danneggiamenti alle colture agricole per piu’ di 400 Mila euro, cavalli di ritorno sui mezzi agricoli e imposizione di prezzi su tutta la filiera agricola.

E’ il sistema smantellato dai carabinieri di Trani, coordinati dalla locale Procura, nel territorio di Minervino Murge (Bat) con l’operazione “Madre Terra”, che ha portato a 17 arresti (10 in carcere e 7 ai domiciliari) nei confronti di persone per la maggior parte note alle forze dell’ordine, residenti ad Andria, Canosa di Puglia, Minervino, Montemilone (Potenza), Poggiorsini (Bari), nel Foggiano, e Sala Consilina (Salerno).

A loro carico ci sono piu’ episodi di estorsione, danneggiamento, furto aggravato, incendio doloso, ricettazione, illecita concorrenza, induzione indebita a dare o promettere utilita’, uccisione di animali e detenzione illecita di arma da fuoco. Le indagini hanno avuto inizio nel 2020 a seguito di alcune denunce per danneggiamento di culture agricole ricevute dai carabinieri.

Da allora, sono stati accertati undici episodi di danneggiamento (di colture), dieci di furto (di colture e mezzi agricoli) e sei estorsioni (anche con il metodo del cavallo di ritorno. Secondo una stima, l’ammontare complessivo dei danni provocati e il valore dei mezzi e delle attrezzature rubate danni ed i furti perpetrati, utili al successivo cavallo di ritorno o finalizzati ad imporre il proprio volere assoggettando le vittime, si aggirano su un valore complessivo di 425mila euro.

Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal Gip, nell’area del territorio murgiano e pre murgiano (Andria e Minervino Murge) sono attivi due gruppi criminali – tra loro indipendenti e con propaggini estese a Montemilone e Poggiorsini – che attraverso metodi violenti – si contendevano la primazia nel controllo del territorio, cercando di imporre servizi di guardiania abusiva a titolo di protezione.

Schema operativo paramilitare per gli assalti a portavalori ricostruiti nelle indagini condotte dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine del Dipartimento della Pubblica Sicurezza e dalla Squadra Mobile della Questura di Foggia, coordinate dalla Procura della Repubblica di Foggia.

L’inchiesta è partita dall’assalto a un furgone portavalori avvenuto a luglio 2020 nel territorio di Cerignola. Tra gli episodi ricostruiti, ci sono la rapina consumata del 10 agosto 2020 sul tratto autostradale A14 tra Cerignola est e Canosa di Puglia (Bat), quella consumata il 15 settembre 2020 sul tratto della strada statale 268, Comune di Angri (Salerno), la tentata rapina del 12 ottobre 2020 sulla strada provinciale 141 nel comune di Zapponeta e la tentata rapina del 12 marzo 2021 a Sillavengo (Novara).

Stando a quanto emerso, ai colpi partecipavano oltre 10 persone. Prima dell’azione, c’erano sopralluoghi di preparazione per tagliare porzioni di guardrail, predisporre catene, chiodi a punta, mezzi da dare alle fiamme per ostacolare l’arrivo delle forze di polizia.


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