Un inglese ha perso Bitcoin per 170 milioni di dollari

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La storia è già nota visto che ha inizio nel lontano 2013 quando James Howells, un ragazzo britannico di Newport, buttò per errore in discarica un hard disk su cui erano archiviate le chiavi private di un wallet con circa 8000 Bitcoin. Oggi varrebbero circa 170 milioni.

La notizia, pubblicata dalla BBC, fece il giro del mondo, e nonostante la difficoltà di ritrovare l’hard disk, James Howells non si perse d’animo : ideò un piano per cercare di recuperare il prezioso bottino. Però si vide negare il permesso di entrare nella discarica e iniziare le operazioni di ricerca.

Passano gli anni e James per farsi dare i permessi necessari ad avviare gli scavi ha promesso al consiglio di Newport il 25% del valore dei Bitcoin ottenendo però l’ennesimo rifiuto per problemi burocratici e ambientali. Tra l’altro l’operazione di recupero potrebbe costare milioni di sterline, senza nessuna garanzia di recuperare l’hard dsik o peggio che una volta trovato non sia più funzionante.



    L’hard disk in questione sarebbe finito sotto una coltre di rifiuti estesa quanto un campo da calcio, studiando delle fotografie aree, James ritiene che il disco si trovi in ​​un’area di 200 metri quadrati con una profondità di 15 metri.

    Inoltre per James l’hard disk è ancora funzionante, ed è riuscito a convincere anche un fondo speculativo, pronto a coprire le spese in cambio di una parte del “bottino”. Sembra di essere riuscito a coinvolgere nell’operazione anche OnTrack, azienda leader nel recupero dati, che riuscì ad estrarre i dati e recuperare il 99% delle informazioni da un hard disk carbonizzato dello shuttle Columbia esploso nel 2003 per conto della NASA. Un recupero incredibile considerando che il disco sia stato ritrovato nel letto di un lago prosciugato sei mesi dopo il disastro.

    James Howells ha poi spiegato la nuova strategia per avviare il recupero del “tesoro” durante una sua intervista a Business Insider. Un primo step è superare le resistenze del consiglio cittadino , poi avviare le operazioni di recupero scavando in 110.000 tonnellate di immondizia.
    L’operazione, sostenuta da un fondo di venture capital, potrebbe costare fino a 11 milioni di dollari e sarà presentata al consiglio nelle prossime settimane.

    Al di là della motivazione economica, il recupero è di un’operazione complessa, e per riuscire nell’impresa verranno impiegati personale specializzato, cani robot “Spot” di Boston Dynamics e un nastro trasportatore con un braccio robotico intelligente che riesce ad individuare se sul nastro è presente un hard disk o della semplice spazzatura.

    Tutta l’operazione, basandosi su alcune stime, richiederebbe 3 anni di lavoro e comporterebbe l’analisi di circa 110.000 tonnellate di immondizia al costo di 11 milioni di dollari. Mentre il piano B, invece, costerebbe 6 milioni di dollari e richiederebbe 18 mesi.

    Tutta la vicenda sembra assurda e incredibile , ma James Howells è rsupportato da team di specialisti, nonché Hanspeter Jaberg e Karl Wendeborn, due venture capitalist pronti a fornire gli 11 milioni di dollari necessari qualora Howells ottenga l’approvazione del consiglio. “Ovviamente è come cercare un ago in un pagliaio ed è un investimento ad altissimo rischio“, ha detto Jaberg intervistato da Business Insider.

    Tra l’altro James ha anche previsto installazione di un sistema di sicurezza, ossia delle videocamere che riprendono la zona 24 ore su 24 e due cani robot Spot per pattugliare l’area di notte e cercare l’hard disk di giorno. In caso qualcuno voglia trovare per primo il suo “tesoro”.

    Non vogliamo in alcun modo danneggiare l’ambiente“, ha spiegato Howells. “Semmai, vogliamo lasciare tutto in una condizione migliore”. Il suo piano prevede anche la costruzione di un parco solare o eolico in cima alla discarica una volta terminata la “caccia al tesoro“.

    Ma il consiglio è favorevole a questo progetto ambizioso?  Un rappresentante ha detto a Business Insider che “Non c’è nulla che il signor Howells possa presentarci in grado di mettere d’accordo il consiglio. Le sue proposte comportano un rischio ecologico significativo, che non possiamo accettare“. Insomma le speranze sembrano veramente poche a leggere questa dichiarazione.

    Nel caso in cui Howells non riuscirà a ottenere il permesso dal consiglio stavolta però potrebbe passare alle vie legali. “Sono stato riluttante a seguire quella strada in passato perché non volevo causare problemi. Volevo lavorare con il consiglio comunale di Newport“.

    Se invece l’operazione dovesse riuscire e a ritrovare tutti i Bitcoin , James Howells manterrà per sé circa il 30% del valore, poi darà un terzo al team di recupero, il 30% agli investitori e la parte restante la destinerà per scopi locali, tra cui la donazione di 50 sterline in Bitcoin a ciascuno dei 150.000 residenti di Newport.

     


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