Italia, allarme siccità. Si va verso lo stato di crisi

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Con un Po mai cosi’ a secco da decenni, piogge che continuano a mancare, acqua in alcuni casi gia’ razionata e un intero settore economico – quello agricolo – che rischia il default, in Italia l’emergenza siccita’ assume connotati sempre piu’ drammatici. Indicatori che peggiorano di giorno in giorno, tanto che il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli considera ormai “inevitabile dichiarare uno stato di crisi rispetto alla siccita'”. L’afa e le temperature decisamente sopra la media, spia di un cambiamento climatico galoppante, soffocano le citta’ e assetano le campagne.

In Piemonte si parla di 15 giorni di tempo per salvare i raccolti, con le risaie in affanno, e nel Piacentino c’e’ chi ormai si affida al divino perche’ dal cielo arrivi un po’ d’acqua. A rilanciare l’Sos, dopo il pesante bilancio della scorsa settimana dell’Osservatorio dell’Autorita’ di bacino del fiume Po, e’ oggi Coldiretti. Il livello idrometrico del Po al Ponte della Becca (in provincia di Pavia) e’ sceso a -3,7 metri su livelli piu’ bassi da almeno 70 anni. In sofferenza anche i grandi laghi, come il Maggiore, sceso al minimo storico con un grado di riempimento del 22%, mentre quello di Como e’ al 25%.

Una situazione “drammatica”, secondo Coldiretti, in un 2022 segnato fino a ora da precipitazioni praticamente dimezzate, con la mancanza di pioggia che in alcune zone dura da quasi tre mesi con il ricorso alle autobotti, razionamenti e misure restrittive anche per innaffiare orti e giardini. I danni causati all’agricoltura superano i due miliardi di euro, secondo le prime stime. A preoccupare e’ la riduzione delle rese di produzione delle coltivazioni in campo, come il grano, che fa segnare quest’anno un calo del 15%. Elemento che si inserisce in un quadro internazionale di crisi anche per gli approvvigionamenti di cereali oltre che di energia. Dal Piemonte gli sos piu’ allarmanti.



    Gli invasi dell’idroelettrico risultano al minimo storico, con una riduzione media del 40% o addirittura del 50% rispetto alla media storica. I prossimi 15 giorni sono considerati cruciali per salvare le colture e per questo e’ stato chiesto di rilasciare la massima acqua possibile, al netto delle esigenze del settore idroelettrico, “altrettanto strategico”. Due giorni fa il governatore piemontese Alberto Cirio ha chiesto lo stato di calamita’ per l’agricoltura.

    Oggi l’EmiliaRomagna anticipa che martedi’ prossimo sull’emergenza siccita’ ci sara’ un’apposita cabina di regia e che sta preparando la richiesta da inviare al Governo per lo stato di emergenza nazionale, con interlocuzioni gia’ avviate col capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio. Da Milano il sindaco Beppe Sala mette in ‘magra’ il Naviglio nella Darsena per poter fornire acqua agli agricoltori dell’hinterland. “Gli effetti dei cambiamenti climatici non li vediamo piu’ solo nei documentari, sono nella nostra vita – commenta Sala – E c’e’ ancora chi pensa che possiamo prendercela comoda”. Spia di un pianeta sempre piu’ rovente gli eventi meteo estremi.

    Come le temperature del periodo, ormai con aumenti di 2-3 gradi sulla media e picchi anche di 4. Punte di 35 gradi nel weekend in parte dell’Italia, soprattutto al Nord, ma anche Toscana e Sardegna. Torino citta’ da bollino rosso per il caldo domenica. La prossima settimana non andra’ meglio, perche’ le previsioni meteo indicano che l’Italia sara’ investita in pieno da una massa d’aria caldissima. Aspettiamo insomma una ondata di calore ancora piu’ intensa e diffusa. E intanto nel Piacentino, altro territorio in cui il Po in secca offre cartoline spettrali, ci si affida anche alla spiritualita’ per l’intercessione di piogge. A Rivergaro, paese che si trova nella bassa valle del Trebbia, affluente di destra del Po, il parroco don Valerio Picchioni dedica ogni mattina una speciale preghiera alla pioggia. “L’acqua e’ vita. Ne abbiamo tutti bisogno”.



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