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Marcianise, firme false per la candidatura a sindaco di Velardi: chiesto il rinvio giudizio di 5 persone

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Il sostituto della Procura di Santa Maria Capua Vetere, Alessandro Di Vico, ha ribadito oggi nel corso dell’udienza preliminare davanti al Gup, Alessandra Grammatica, la richiesta di rinvio a giudizio per cinque persone accusate di aver falsificato oltre 150 firme necessarie per presentare la lista elettorale “Orgoglio Marcianise con Velardi sindaco”.

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La vicenda riguarda le elezioni comunali tenutesi a Marcianise nel 2016, vinte da Antonello Velardi, sindaco attuale, che nell’inchiesta non e’ pero’ indagato. Per la Procura e i carabinieri che hanno realizzato le indagini, gli impiegati del Comune di Marcianise delegati dall’ufficio anagrafe Raffaele Tartaglione (oggi in pensione) e Assunta Foggia, in concorso con il promotore delle sottoscrizioni Lorenzo Ovalletto e con i delegati della Sottocommissione elettorale circondariale di Marcianise Alberto Tartaglione e Pasquale Bellopede, avrebbero falsificato 156 firme sulle 200 necessarie per l’ammissione della candidatura attestando che i cittadini sottoscrittori avevano apposto la firma in loro presenza; falsi che avrebbero indotto la Sottocommissione elettorale “a deliberare illegittimamente – sostiene la Procura – la candidatura di Velardi a sindaco e della collegata lista di candidati alla carica di consigliere comunale”.

Al processo si sono costituite una decina di parti civili, tra cui il Comune di Marcianise (assistito da Alessandro Stefanelli) e il consigliere d’opposizione Dario Abbate (difeso da Mariano Omarto), dalla cui denuncia e’ partita l’indagine che ha portato al processo. La decisione del Gup sulla richiesta di rinvio a giudizio dovrebbe arrivare nelle prossime ore o entro domani. Nel corso dell’udienza l’imputato Lorenzo Ovalletto, poliziotto della Questura di CASERTA, ha reso dichiarazione spontanea, professandosi innocente e spiegando che il suo nome e’ stato inserito indebitamente negli elenchi e cio’ e’ stato gia’ denunciato; attraverso il suo legale Carlo De Stavola ha quindi chiesto il proscioglimento.




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