Sessualità, giovani e covid: l'app di salvezza. Un'indagine del Fiss per esplorare il vissuto dei giovani ai tempi della pandemia
Il Covid-19 ha colpito i giovani anche nell'intimo. L'Osservatorio nazionale infanzia e adolescenza della Federazione italiana di sessuologia scientifica (Fiss) ha condotto un'indagine per esplorare il vissuto dei giovani rispetto a sessualità e affettività ai tempi della pandemia.
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I ragazzi che usano le app di incontri per cercare partner sessuali sono il 15,2%, tra cui il 3,6% le usa ogni giorno, il 4,7% più volte a settimana, lo 0,7% una volta al mese e il 6,2% le utilizza poche volte. L'utilizzo quotidiano di app per la ricerca di partner sessuali coinvolge maggiormente i ragazzi tra i 19 e i 24 anni (10,1%), i maschi (6,7%) e i ragazzi pansessuali (18,2%) e asessuali (12,1%). Le app di incontri sono utilizzate con la stessa frequenza anche per la ricerca di partner affettivi (15%). Tra questi, infatti, il 3,7% le usa più volte al giorno, il 4,4% più volte a settimana, l'1% circa una volta al mese e il 5,9% solo poche volte.
L'utilizzo quotidiano di app per la ricerca di partner affettivi coinvolge maggiormente i ragazzi tra i 19 e i 24 anni (10,3%), i maschi (6,5%) e i ragazzi pansessuali (16,3%) e asessuali (11,7%). "Rispetto all'uso delle app per incontri, i giovani che le considerano un buon mezzo per ricercare partner affettivi e sessuali sono il 18,3%, mentre la maggior parte (43,3%) dichiara che non sempre lo sono.
La criticità ci aiuta a pensare che sia importante il contatto reale e che i giovani ne siano consapevoli e che questo sia un buon indizio. Sono emerse differenze significative in base all'età, al genere e all'orientamento sessuale", afferma Roberta Giommi, psicoterapeuta, sessuologo clinico direttrice dell'Istituto internazionale di sessuologia di Firenze, componente del direttivo Fiss
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