Pisacane sul futuro di Insigne: “Napoli? I matrimoni si fanno in due”

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Al Peppy Night Fest, la trasmissione di Peppe Iodice in onda tutti i lunedì sera su Canale 21 a partire dalle ore 20.50, sono  intervenuti Vincenzo Pisacane agente di Lorenzo Insigne, il portiere del Paris Saint Germain, Gianluigi Donnarumma e lo scrittore Giampiero Mughini.

Pisacane si è soffermato naturalmente sul difficile rinnovo del capitano azzurro con il Napoli: “Non c’è una situazione attuale, è stata fatta un’offerta non ritenuta accettabile, non ritenuta congrua ma non significa che non ci parliamo più. Ognuno fa la sua parte, c’è chi fa una domanda e chi una richiesta, la cosa più giusta è parlare tra di noi. Ho letto più volte che Lorenzo abbia chiesto la luna ma nessuna richiesta è mai stata fatta. Sente Napoli una parte del suo corpo, tiene in maniera forse troppo eccessiva a Napoli ed i napoletani, faccio fatica a trovare un calciatore più attaccato alla maglia di Lorenzo”.

Pisacane ha anche parlato dello stato fisico del capitano: “Ha avuto un fastidio muscolare, non sta benissimo; è cocciuto, pur di giocare va sul dolore anche quando dovrebbe fermarsi. Mi auguro possa recuperare per domenica. Giovedì? Al momento ha ancora un po’ di fastidio, fossi in lui cercherei di rientrare con la massima calma”.



    “Possibilità che resti al Napoli? Non riuscirei a fare una percentuale, non posso. I matrimoni si fanno in due, di conseguenza penso sia giusto rivederci, parlarne per vedere se ci sia la possibilità o meno. Sai cosa trovo strano? Siamo a dicembre, non esiste il troppo tardi ma se voglio qualcosa e voglio ottenerla, inizio a lavorarci. Lorenzo è un top player da tanti anni nella stessa squadra e trova sempre stimoli per fare meglio. Credo che sia molto difficile trovare un calciatore bandiera come lui. Penso che Lorenzo avesse meritato un po’ più di tempo”.

     

    Il portiere della nazionale Gianluigi Donnarumma ha parlato del suo rapporto con Lorenzo Insigne: “Lorenzo lo sento sempre, è un grandissimo amico e non vedo l’ora di andare in Nazionale per stare con lui”.

    Sulla sua esperienza al PSG: “Si sta benissimo, la città è stupenda e la squadra è molto forte. Messi è un bravissimo ragazzo, lo ho conosciuto quest’anno, è un fenomeno. Qui sono tutti bravi ragazzi, la sera organizziamo cene e stiamo insieme. Ho trovato un bellissimo ambiente, non me lo aspettavo”.

    Sul rapporto con Napoli: “Con la mia terra ho un rapporto incredibile, quando ho l’opportunità torno sempre a Napoli e dalla mia famiglia. Non vedo l’ora di tornare a Natale, andare via non vuol dire perdere le origini. Non è facile dopo tanti anni in Italia andare all’estero. Mi manca, mi manca la mia famiglia, ma mi sto adattando e sto trovando tanti amici italiani qui.”

    Donnarumma
    Gianluigi Donnarumma

     

    Ospite in trasmissione anche il giornalista Giampiero Mughini: “Napoli è una delle grandi città della storia italiana, è stata una grande capitale europea”.

    Sullo sport: “Lo sport è dato dal fatto che leali avversari si contendono il primato. Dopo i fischi del pubblico a seguito di queste affermazioni, Mughini ha risposto così: Non vi è simpatica la Juventus? Non vi posso aiutare, non posso farci nulla. Degli imbecilli di tifo bianconero hanno una antipatia verso Napoli e viceversa? Non mi riguarda, per me nello sport a fine partita ci si scambia la stretta di mano”.

    Spazio anche a Cruciani, personaggio non molto apprezzato nell’ambiente napoletano a causa di alcune sue uscite contestate: “Conosco Cruciani meglio delle mie tasche, lo conoscevo prima che diventasse famoso. Ho apprezzato l’avvio anticonformista della sua trasmissione. Attualmente ha ancora molto seguito, ma non riesco più ad ascoltarlo. La sua trasmissione è una galleria di orrori umani.” Sulle sueprovocazioni ai danni dei napoletani: “Le provocazioni fatte con il linguaggio sono altrettanto facili da rispondere, non c’è nulla di losco.”

    Sul brutto periodo della Juventus: “Non te lo ha consigliato il medico di vincere lo Scudetto ogni anno, 9 anni sono sufficienti. Ci sono stati valorosi avversari che di volta in volta sono stati battuti, 9 scudetti uno migliore dell’altro, lo sport è così. Noi eravamo andati in Serie B per una porcata che ci era stata fatta, conosco bene l’argomento. Andando in Serie B la squadra è stata distrutta, siamo risaliti e abbiamo vinto 9 volte, va bene così. A me sembrava che questo fosse l’anno del Napoli, ma…“

    Mughini
    Giampiero Mughini

    Mughini è nato a Catania, ed ha parlato del suo rapporto con il meridione: “Io sono nato in meridione, ho vissuto la condizione della provincia meridionale. Quando io ero ragazzo i libri che uscivano in Italia, scusatemi il termine ma intendo Milano e il nord, arrivavano a Catania dopo 20 giorni. A Catania è sepolta mia madre, ma sin dall’inizio mi sono sentito italiano. Catania veniva definita la Milano del Sud molti anni fa, ma non mi sento siciliano, mi sento italiano. Era siciliano uno dei più grandi musicisti dell’età moderna, Franco Battiato. Ma Franco Battiato è divenuto Franco Battiato andando a Milano, cantando al pubblico del nord.”

    “Gli intellettuali non esistono più nel modo in cui li intendi tu. Parlando di Napoli, un intellettuale era Benedetto Croce, ma quel tipo di intellettuale non esiste più. Gli intellettuali attuali preparano programmi per i computer, aerei da guerra, o preparano i vaccini e salvano delle vite. Poi ci sono gli intellettuali umanisti, e sto parlando di me. Ho scritto più di 30 libri, da tanti anni a questa parte la mia anima la metto in quello”.

    Su Sgarbi: “Non parlo male di una persona assente, ci ho litigato una volta ma era una totale stupidaggine. I programmi tv attuali sono piatti, e allora per animarli fanno di tutto perché Tizio con Caio se ne dicano quattro. Io esercito una dose di disprezzo intellettuale per questi interlocutori da quattro soldi.”

    Chiosa finale sulle differenze tra il calcio passato e quello attuale: “Dire il calcio di una volta non ha senso, lo sport evolve. Omar Sivori mi diceva che quando quando aveva la palla il difensore restava a 5 metri perché avevano paura di un tunnel. Oggi gli arriverebbero 3 giocatori addosso, le difese attuali paralizzano anche il miglior attaccante. Se prima andavano a 10km/h, oggi vanno a 40. Con Il VAR attualmente vedi anche un risvolto di camicia in fuorigioco, ma questa è una porcata. Il fuorigioco deve essere palese”.

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