Aguero addio al calcio: “Vi comunico che ho deciso di smettere di giocare a calcio. E’ un momento molto duro. Per il problema che ho scoperto un mese fa. Sono nelle mani dei medici. Sono molto felice per la mia carriera. Gioco a calcio da quando ho 5 anni”.
Tra le lacrime Kun AGUERO dice addio al calcio giocato, in una conferenza stampa al Camp Nou di Barcellona. L’argentino deve fermarsi a causa di un’aritmia incompatibile con l’attivitĂ agonistica. A 33 anni e dopo quasi due decenni da professionista, AGUERO ha segnato oltre 400 gol e ha vinto 21 titoli in carriera, con Independiente, AtlĂ©tico Madrid, Manchester City, Barcellona e nazionale argentina. In questa stagione, a Barcellona, era sceso in campo solo 5 volte per 165 minuti totali, prima del suo stop.
L’ultima partita giocata risale al 30 ottobre, contro l’Alaves. “Ho sempre sognato di giocare a calcio da quando avevo 5 anni – dice commosso Kun AGUERO nella conferenza stampa di addio al calcio – il mio sogno era giocare in Prima Divisione, non avrei mai pensato di arrivare in Europa. Grazie all’Independiente, mi sono allenato lì, all’AtlĂ©tico che ha scommesso su di me quando avevo 18 anni, alla gente del City, che sa cosa provo per loro, ho lasciato il meglio lì e mi hanno trattato molto bene e le persone del Barça, Joan che mi hanno contattato.
Sono arrivato in un grande club e mi hanno trattato molto bene. E alla nazionale argentina, che è la cosa che amo di piĂą”. “Lascio a testa alta. Non so ancora cosa succederĂ nel futuro, ma so di avere al fianco gente che mi vuole bene. Grazie anche ai giornalisti, ai tifosi di tutti i club in cui ho giocato. Porterò dentro ricordi molto belli, anche dell’ultimo periodo”
“Le cose succedono per una ragione. Grazie al club che mi ha accolto benissimo, a chi è oggi qui che mi è sempre stato vicino. Alla mia famiglia, alla mia Nazionale. Credo di aver preso la decisione giusta, ho cercato di fare il possibile per aiutare i miei compagni a vincere. Grazie ancora a chi mi ha aiutato a crescere negli anni”.
“Ora mi sento bene – dice ancora AGUERO – La prima settimana è stata davvero dura. Quando ho fatto il primo test fisico in clinica i medici mi hanno detto che c’era una grande possibilitĂ di non poter piĂą giocare a calcio, ho dovuto mentalizzare, non è stato facile. Quando mi hanno detto che era definitivo, mi ci sono voluti ancora un po’ di giorno per elaborarlo. Adesso sto bene ma sì, è stato difficile”.
“Vuoi continuare a vincere sempre piĂą cose, ma sono molto felice per i titoli che ho vinto, penso di aver fatto tutto il meglio per me e per il club, perchĂ© dico sempre che alla fine il giocatore fa parte di una squadra e tutto quello che ho fatto è stato aiutare la squadra e il club. Mi è successo 33 anni e non prima, meno male che mi è successo ora e non prima”.
AGUERO ricorda a che i momenti della sua carriera a cui è piĂą legato: “Un gol molto bello all’Independiente, è stato un momento molto bello della mia carriera, contro il Racing. Non ho niente contro il Racing ma a 17 anni è stato il primo gol piĂą bello che ho fatto. E poi anche con l’Atletico in Europa League è stato un momento molto felice. E al City, come tutti sanno, quel gol contro il QPR, il mio primo Premier e il primo per il City da anni. E l’ultimo momento in Coppa America, ho giocato poco ma ho accompagnato i ragazzi. L’ultimo gol l’ho fatto a Madrid. Non male come ultimo gol, no?”
“Per quello che mi è successo è positivo perchĂ© sono qui a raccontarlo. Ora cercherò di essere felice fuori dal calcio e godermi tutti i momenti che i calciatori sanno che si perdono negli anni. Non è facile essere un calciatore. Allenarsi, giocare, viaggiare ogni giorno. I giocatori vanno molto rispettati. Continuerò ad essere legato al calcio e potrò godermi di piĂą la vita”.