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Le giornaliste afghane salvate a Kabul da tre soldatesse italiane: ieri sera il premio a Caserta

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Da anni Ghazal Yahya Zadeh e Arezoo Yahya Zadeh si battevano per i diritti delle donne in Afghanistan. Insieme a un gruppo di giovani giornaliste avevano creato un'associazione di croniste che tramite una Tv nazionale afghana e i microfoni di una radio raccontava il loro Paese, difendeva i diritti delle donne e combatteva per le loro libertà.

Con l'arrivo dei Talebani e le minacce di morte, le giornaliste sono state salvate dai militari dell'Esercito Italiano e portate in Italia dove sono state premiate con il Riconoscimento Speciale al Giornalismo Internazionale assegnato dal presidente dell'European Award Investigative And Judicial Journalism 2021 per l'impegno per la pace, i diritti delle donne e della loro libertà.

GhazalYahya Zadeh e Arezoo Yahya Zadeh sono le protagoniste di uno dei diversi premi che il 19 novembre sono stati consegnati durante la cerimonia dell'European Award Investigative And Judicial Journalism 2021, condotto da Roberta Cannata inviata Rai2, che ha avuto come palcoscenico la Reggia di .

Il premio, alla sua quinta edizione, è stato ideato dal blogger Massimo Scuderi con la volontà di attribuire riconoscimenti ai giornalisti che rappresentano l'espressione del giornalismo giudiziario e investigativo europeo, alla P.A. europea, ai comuni cittadini agli imprenditori e agli organi di stampa che si battono contro tutte le espressioni di illegalità.

L'edizione 2021 gode del prestigioso patrocinio dell'Eurojust (unità di cooperazione giudiziaria dell'Unione Europea),oltre che dei patrocini del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione, del Ministero della Cultura e dell'AGCOM. Inoltre Sergio Mattarella ha personalmente concesso la “Medaglia del Presidente della Repubblica” per l'alto valore sociale del premio internazionale. La madrina dell'evento è stata Lisa Clark dell'ICAN, organizzazione vincitrice del Premio Nobel per la Pace 2017.

La giuria dei giornalisti è stata presieduta da Giulia Bosetti e composta da Fabrizio Capecelatro, Francesca Nava e Antonio Castaldo. I giornalisti premiati sono stati: Stefania Maurizi (Il Fatto Quotidiano), Alessio Lasta di Piazza Pulita (La7), Gessica Costanzo di Valseriana News e Sacha Biazzo, Salvatore Garzillo, Luigi Scarano e al videomaker Arsenio Imperioso di Fanpage.it.

La storia delle giornaliste Afghane premiate
La storia delle sorelle giornaliste Ghazal Yahya Zadeh e Arezoo Yahya Zadeh è contraddistinta dalla loro difficile lotta per i diritti delle donne in Afghanistan tramite l'attività di croniste. Il loro lavoro dopo il 15 agosto 2021 le ha portate a rischiare seriamente la vita. Infatti da quella data la situazione è precipitata e le giovani giornaliste, perché ormai braccate dal regime estremista talebano, hanno dovuto lasciare la loro casa e nascondersi in diversi luoghi.

È stato allora che hanno deciso di chiedere aiuto ai militari italiani dell'Esercito Italiano, le quali (tre soldatesse) saranno presenti al Premio per raccontare i concitati momenti del salvataggio. Militari che avevano conosciuto e aiutato a Herat negli anni passati. E così in Italia si è messa in moto la macchina della solidarietà e i soldati che la conoscevano hanno fatto di tutto per riuscire a salvarle. Dall'Italia hanno inviato un messaggio vocale a Ghazal suggerendole di presentarsi all'aeroporto di Kabul e gridare Tuscania ma, quando lo ha fatto, tutti gli afghani che erano attorno a lei hanno cominciato ad urlare quella parola vanificando il suo tentativo di essere individuata.

Poi ancora un altro tentativo e i militari con i quali aveva collaborato le hanno suggerito di scrivere quel cartello diventato famoso. E Ghazal Yahya Zadeh con tra le mani un pezzo di cartone sul quale, con un pennarello blu, aveva scritto Tuscania è riuscita a essere salvata dai Carabinieri paracadutisti del Tuscania, che l'hanno notata e messa in salvo assieme alla sua famiglia. GhazalYahya Zadeh e Arezoo Yahya Zadeh e la loro famiglia sono giunti in Italia, anche se solo con i vestiti che avevano indosso.

Ma nelle tasche hanno la speranza di un futuro migliore, dichiarando di volere esser ancora la voce delle giornaliste e delle donne del loro Paese e di far conoscere la sofferenza e i problemi che hanno vissuto. Ora le donne hanno trovato casa a Bergamo, dove vivono con le loro famiglie.

Gustavo Gentile

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