Ritrovata la scultura raffigurante Carlo Tito di Borbone

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È sbucata fuori da uno dei depositi della Reggia di Caserta, la statua -considerata perduta – del principe ereditario Carlo Tito di Borbone, realizzata da Giuseppe Sanmartino.

La statua raffigura il principe ereditario al Regno di Napoli, figlio del Re Ferdinando IV e della regina Maria Carolina, morto a tre anni di vaiolo: fu realizzata nel 1775, in pietra tenera, dall’autore del famoso Cristo Velato, Giuseppe Sanmartino, ed era presente negli antichi inventari di fine 1800 della Reggia.

Domenica 3 ottobre in occasione della ‘XVIII Giornata Nazionale degli Amici dei Musei’, la statua verrà esposta alla Reggia.



    A raccontare la scoperta è la funzionaria della Reggia Valeria Di Fratta: “Qualche mese fa  il direttore Tiziana Maffei mi chiese di venire in deposito perché c’era una statua di un neonato dormiente che le sembrava di pregevole interesse artistico. Appena la vidi rimasi folgorata, mi sembrò subito di grandissima qualità, e dai tratti, pensai che l’autore potesse essere rintracciato tra i maggiori rappresentanti della scultura napoletana del 700; il primo nome che mi venne in mente era quello di Giuseppe Sanmartino; consultando la monografia, nei documenti si riportava di una scultura del principe ereditario appena nato, ovvero Carlo Tito di Borbone, primo figlio maschio dei regnanti delle Due Sicilie, scultura presente nelle collezioni della Reggia almeno dal 1879“.

    Quando vidi la statua mi dissi che era troppo bella per non sapere chi raffigurasse e di chi fosse – dice emozionata il direttore Tiziana Maffei – e poi per noi donne ha anche un altro significato; quando è stata scoperta, Valeria Di Fratta aveva da poco avuto un figlio, e mi inviava le foto della statua continuamente. Dietro il rigore e lo studio c’è sempre l’emozione e la vita della persone“.

     La statua sarà restaurata all’interno dei Laboratori di Restauro della Reggia di Caserta da Anna Manzone, supportata da consulenza specifica di un restauratore con esperienza trentennale nel settore, resa possibile grazie al contributo dell’associazione Amici della Reggia di Caserta.




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