Whirlpool Napoli, incontro al Mise: l’azienda conferma i licenziamenti

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Whirlpool conferma che le motivazioni che hanno portato l’azienda ad avviare a meta’ luglio la procedura di licenziamento collettivo per i lavoratori dello stabilimento di Napoli “non sono cambiate” e si dice disponibile “ad ascoltare eventuali proposte e a supportare i lavoratori”.

Lo si apprende mentre e’ in corso il tavolo convocato dal ministero del Lavoro, d’intesa con il Mise e la regione Campania, con l’azienda, Invitalia ed i sindacati. I sindacati chiedono di sospendere la procedura, che scade a fine mese, e al governo di mettere in piedi un progetto concreto per la ripresa produttiva del sito di via Argine.

“Se l’incontro non va bene, noi da Roma non ce ne andremo e non staremo rintanati qui al Mise. Non pensino di inglobarci e tenerci qua. Ci muoveremo. Lo abbiamo detto al prefetto di Napoli e alla Digos di Napoli, lo diciamo anche alla Questura qui presente, che si interfacci con il ministro Lamorgese. Non vorremmo che una vertenza sindacale diventi una vertenza di ordine pubblico”.



    Lo ha detto il segretario generale della Fiom Cgil di Napoli, Rosario Rappa, parlando dal megafono ai lavoratori della Whirlpool che sono in presidio dinanzi alla sede del Mise a Roma.

    “L’incontro di oggi – ha affermato Rappa – per essere utile deve impedire che partano le lettere, perche’ non siamo disponibili ad aspettare che ci licenzino. Il ministero ci fissi una data per discutere sul progetto B, ma continueremo a chiedere che Whirlpool riparta e riprenda le produzioni a Napoli”.

    “Dall’incontro di oggi ci aspettiamo risposte sul progetto Hub trasporto sostenibile”, spiega il segretario nazionale Fim Massimiliano Nobis. “Dal 5 agosto, in cui il progetto ci era stato illustrato, sono passati quasi 2 mesi. Immaginiamo che il Mise in questi due mesi abbia prodotto elaborato sul progetto con tempi e investimenti. Per questo Whirlpool davanti ad una proposta concreta del Ministero, deve sospendere la procedura di licenziamento per permettere la ricollocazione occupazionale dei 340 dipendenti del sito di Napoli”, spiega.




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