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Minacce a Saviano e Capacchione: condannati il boss e l’avvocato

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Due condanne e una assoluzione per le minacce allo scrittore Roberto Saviano e alla giornalista Rosaria Capacchione fatte in aula durante il processo di appello Spartacus a Napoli ai boss dei Casalesi nel 2008.

E’ quanto disposto dalla quarta sezione penale di Roma che inflitto 1 anno e mezzo di carcere per il capoclan Francesco Bidognetti e 1 anno e due mesi all’avvocato Michele Santonastaso, di Caserta. Assolto per non avere commesso il fatto il terzo imputato, l’avvocato Carmine D’Aniello. L’accusa nei loro confronti è minacce aggravate dal metodo mafioso.

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Nel procedimento si sono costituite parte civile la Federazione Nazionale della Stampa, rappresentata dall’avvocato Giulio Vasaturo, e l’Ordine dei giornalisti della Campania. Alla lettura della sentenza era presente lo scrittore Saviano, costituitosi parte civile con l’avvocato Antonio Nobile. Rosaria Capacchione, invece, è stata assistita dall’avvocato Elisabetta Carfora.

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La vicenda oggetto del processo riguarda le minacce proferite durante il processo d’Appello Spartacus nel 2008 quando venne letto in aula il famoso “proclama” contro la giornalista e lo scrittore ma anche contro alcuni magistrati della Dda.

Proprio quel documento, letto in aula da Santonastaso e che portava la firma di Bidognetti ed Antonio Iovine, avrebbe celato minacce, aggravate dal metodo mafioso visti i mittenti. Quattro anni fa i giudici della corte d’Appello di Napoli si erano dichiarati incompetenti con il processo che era stato trasferito a Roma in quanto tra i destinatari delle intimidazioni c’erano anche magistrati.


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