Truffa alle assicurazioni, 7 persone indagate: chiedevano indennizzi per falsi incidenti

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Truffa alle assicurazioni, 7 persone indagate: chiedevano indennizzi per falsi incidenti

L’indagine della Polizia Stradale di Treviso, attivata dalle denunce querele delle compagnie assicuratrici che avevano evidenziato tre incidenti stradali verosimilmente avvenuti rispettivamente a Cassandrino, Giugliano in Campania e Casoria con alcune anomalie, ha fatto emergere un vero e proprio “sistema” per trarre profitti da incidenti stradali mai avvenuti, costruiti “ad arte” da un gruppo di persone ramificate nel territorio campano.

I sinistri stradali venivano rappresentati come “incidenti con danni a cose e lesioni a persone anche trasportate”, ma il cui responsabile era sempre ignaro ed inconsapevole del sinistro stradale causato dal proprio veicolo o motociclo. Nel raggiro venivano ingaggiate persone che fingevano di essere vittime di incidenti stradali mai accaduti ed altre, che, vestivano i panni di testimoni, rendendo false testimonianze in modo tale da rafforzare la richiesta di risarcimento, compilando anche constatazioni amichevoli con sottoscrizioni e ricostruzioni totalmente false.

La finta vittima, dopo aver conferito il mandato all’avvocato ignaro del raggiro, o ad agenzie di pratiche inesistenti, si recava presso strutture sanitarie pubbliche, dove il medico stilava certificati che attestavano conseguenze traumatiche, post incidente, inesistenti. I tre sinistri stradali analizzati venivano costruiti anche sulla base di certificazione sanitaria totalmente falsificata. Le indagini sono state agevolate anche dalla presenza del sistema di geolocalizzazione satellitare cd. “black box” installata dalle Compagnie assicurative con la polizza RCA nei veicoli degli ignari ed inconsapevoli presunti autori, che ha permesso senza alcun dubbio di “scagionare” il presunto ed innocente autore del sinistro stradale.



    L’importo delle richieste di indennizzo avanzate dai truffatori si aggirava sull’importo di circa 40mila euro, somma che se versata dalla Compagnia assicurativa direttamente coinvolta, avrebbe poi avuto conseguenze economiche in capo agli assicurati, a loro mal grado ignari e inconsapevoli dei fatti.

    Senza tener conto dell’aggravio economico alle casse del Servizio Sanitario Nazionale per visite mediche di pronto soccorso inutili per certificare lesioni personali di fatto mai accadute (vedasi il caso emerso nel corso delle indagini: di lesioni mandibolari e di masticazione….poi rilevatosi una grave parodontite cioè un’infiammazione dei tessuti paradontali con perdita di denti…) ai quali i truffatori si sottoponevano per dare più fondatezza alle richieste risarcitorie.


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