Napoli, sciopero al Liceo classico Vittorio Emanuele

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Scioperano gli studenti del Liceo classico Vittorio Emanuele di Napoli

Gli studenti protestano per le insostenibili condizioni nelle quali  si sono trovati in seguito al rientro nelle aule del plesso, avvenuto l’1 febbraio. Gli studenti si ritroveranno in piazza Carlo III alle ore 9 di oggi per far sentire la propria voce. “Si è creduto fino alla fine in un lieto termine della vicenda che ha coinvolto le istituzioni scolastiche nella contingenza pandemica, ma una volta giunti nelle classi ci si è resi conto che, in verità, nulla di tutto ciò che era stato promesso e garantito e assicurato, è stato attuato. Nulla rispetto ai mesi scorsi sembra essere cambiato”, ha spiegato Francesco Fucito, rappresentante degli studenti.

E poi aggiunge: “Queste le cause: il non funzionamento dei riscaldamenti che, sommati all’obbligo di tenere aperte le finestre, rendono le classi gelide e invivibili; il mal funzionamento della rete internet, la quale non riesce a reggere contemporaneamente per le 8 classi in DAD; sicché gli alunni coinvolti in questa sventura negli ultimi giorni si sono trovati costretti a perdere ore di lezione per l’impossibilità dei docenti di poter collegarsi attraverso i dispositivi scolastici; la palestra, seppur inutilizzabile causa COVID, presenta infiltrazioni d’acqua sul soffitto e negli spogliatoi, ed il tempo di restrizioni che stiamo vivendo potrebbe essere utilizzato in lavori di ristrutturazione; la mancanza o il mal funzionamento delle LIM o altro materiale in alcune delle aule del nostro plesso; Il non poter scegliere l’utilizzo della DAD, garantita dalle “Raccomandazioni” del presidente De Luca, da parte del nostro dirigente scolastico, che tuttavia ha fatto a meno di considerare i potenziali rischi che corrono tutti coloro che raggiungono l’istituto attraverso mezzi di trasporto pubblico”.

E infine: “Il dover improvvisamente sostenere ritmi scolastici a cui, dopo circa un anno di lezioni online che seguivano un metodo profondamente diverso da un normale svolgimento del programma scolastico, si doveva essere reintegrati forse attraverso una qualche sorta di progressione”.




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