Due imprenditori sono accusati di contrabbando aggravato, per aver presentato mendaci dichiarazioni doganali, e frode in commercio. La merce veniva presentata in dogana come materia prima che avrebbe subito altre fasi di lavorazione diventando cosi’ “originale italiano”, ma finiva in quattro depositi – nelle province di Brescia, Salerno e Bari – e poi senza ulteriori lavorazioni sugli scaffali dei negozi.