Cronaca di Napoli

Murale ed altarini abusivi dedicati alla criminalità. Borrelli aggredito a Forcella da individui che difendono i clan e gli assassini di Annalisa Durante.

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Murale ed altarini abusivi dedicati alla criminalità. Borrelli aggredito a Forcella da individui che difendono i clan e gli assassini di Annalisa Durante.

Durante una diretta Facebook del 25 gennaio nella quale il Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli denunciava i murale dedicati alla camorra, l’esponente del sole che ride in Campania è stato circondato ed aggredito verbalmente di un gruppo di persone che ha preso le difese della camorra, in particolare dello storico clan dei Giuliano e di coloro che uccisero la giovane Annalisa Durante.

“Questo episodio è rappresentativo di quella mala Napoli che difende e celebra criminali e camorristi, che non sono altro che gente ha succhiato il sangue dalla nostra terra e ha ucciso persone innocenti. C’è una mentalità che si è impossessata di un pezzo della città e che sta dilagando in maniera preoccupante e per questo va fermata con ogni mezzo, bisogna mettere fine a questa celebrazione della camorra e cominciare a tutelare i cittadini perbene e le vittime della criminalità.

Abbiamo inviato una comunicazione al Comune di Napoli per essere informati sulle azioni e sul cronoprogramma degli interventi previsti per la rimozione dei murale e degli altarini abusivi dedicati alla criminalità che ne sono tanti.

 per guardare il video clicca qui

Ribadiamo, inoltre, le nostre intenzioni a mettere a rimuovere a spese nostre le opere abusive dedicate ai rapinatori Luigi Caiafa ed Ugo Russo e gli altri delinquenti celebrati in città. Per tali operazioni abbiamo ricevuto il sostegno e la disponibilità di tanti cittadini e di diverse associazioni anticamorra del territorio. Segno evidente che la città non vuole questi scempi abusivi, che offendono e ledono l’immagine di chi combatte la criminalità e di chi ne è stato vittima.

Se Luigi Caiafa era figlio di uomo legato alla vita criminale, la storia di Ugo Russo non è dissimile, infatti alcuni suoi familiari ed i suoi amici si resero protagonisti del vergognoso assalto al pronto soccorso dell’ospedale Pellegrini, distruggendolo, e della sparatoria all’esterno della Pastrengo. Ho più volte e ricevuto minacce da entrambe le famiglie per la mia ferma intenzione di far rimuovere i murale e gli altarini dedicati alla memoria dei due ragazzi, una prova inconfutabile del loro agire e pensare in modo criminale.

Pretendiamo un segnale forte delle istituzioni e dall’amministrazione, la celebrazione della delinquenza va cancellata.”- sono le parole del Consigliere Borrelli che da mesi sta lottando strenuamente per la rimozione delle opere dedicate ai baby-rapinatori e contro il dilagare della cultura camorristica.


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