foto archivio
Carlo Gregorio Verdone nasce a Roma il 17 novembre 1950. La passione per il cinema nasce anche grazie al papà Mario, storico del cinema e soprattutto docente universitario, studioso delle avanguardie storiche, a lungo dirigente del Centro Sperimentale di Cinematografia. Aveva la cattedra di Storia e critica del film, esame che Carlo avrebbe dovuto dare ma che invece non riuscì a superare perché il padre, che lo interrogò, lo colse impreparato su un argomento e lo bocciò.
I primi approcci al mondo del cinema li ha avuti insieme al fratello minore Luca. Poco più che ventenne, con una videocamera vendutagli da Isabella Rossellini per 70.000 lire realizza il cortometraggio ‘Poesia solare’, influenzato dalla cultura sessantottina e psichedelica del tempo, e dalla musica dei Pink Floyd e dei Grateful Dead. Ne arriveranno poi altri due: ‘Allegoria di primavera’ ed ‘Elegia notturna’.
Spinto da Roberto Rossellini, che aveva visto i cortometraggi, si iscrive al Centro Sperimentale di Cinematografia e, nel 1974, si diploma in regia cinematografica, sotto la presidenza di Roberto Rossellini. Il saggio di diploma s’intitola ‘Anjuta’, ispirato a una novella di Cecov, con la partecipazione di Lino Capolicchio, Christian De Sica, Giovannella Grifeo e Livia Azzariti. Durante gli studi universitari alla Sapienza di Roma, dove si laurea in Lettere moderne nel 1977, inizia la sua prima esperienza di attore con il ‘Gruppo Teatro Arte’ diretto dal fratello Luca. Dopo i primi incarichi come assistente volontario, approda all’aiuto regia. La svolta arriva nel 1977 con lo spettacolo teatrale ‘Tali e quali’, in cui interpreta dodici personaggi, che poi verranno riproposti in ‘Non Stop’, mentre per la sua carriera è fondamentale l’incontro con Sergio Leone, da cui nasce il film d’esordio ‘Un Sacco Bello ‘ e il successivo ‘Bianco, Rosso e Verdone’. Da regista ha diretto diverse tante attrici: con Margherita Buy ha recitato in ‘Maledetto il giorno che t’ho incontrato’, con Claudia Gerini in ‘Sono pazzo di Iris Blond’, in un episodio di ‘Viaggi di nozze’, quello del famoso “O famo strano”, e in uno di ‘Grande, grosso e… Verdone’.
Ha poi recitato con Eleonora Giorgi in ‘Borotalco’, con Ornella Muti in ‘Io e mia sorella’. Per molti Verdone è l’erede di Alberto Sordi. Un accostamento che lo stesso artista ha comunque rifiutato, pur avendo scelto anche lui, come Sordi, di raccontare vizi, virtù e soprattutto difetti degli italiani. Sordi e Verdone hanno anche lavorato a due pellicole insieme: ‘In viaggio con papà’ e ‘Troppo forte’.
Questa mattina, per l’occasione del suo compleanno, Verdone è stato raggiunto dalla telefonata del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che lo ha ringraziato per quanto ha donato in quasi cinquant’anni di carriera all’arte cinematografica e agli italiani.
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