“Tra due settimane vedremo come e’ l’andamento dell’epidemia: se schizza verso l’alto molto probabilmente altre precauzioni dovranno essere prese ma siamo convinti questo non succedera’; ci saranno se necessari dei lockdown locali, quello totale e’ memoria del passato, non dovremo piu’ immaginarlo”. Cosi’ il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo, in Commissione Istruzione della Camera. Miozzo ha detto che il Cts sta valutando l’utilizzo di mascherine trasparenti per i docenti per vedere “se compatibili con il lavoro” senza che ci siano margini di rischio e ha ricordato che la struttura del Commissario Arcuri fornira’ 10 milioni di mascherine alle scuole.
“Vogliamo arrivare all’apertura della scuola e al suo mantenimento anche se ci dobbiamo preparare a probabili chiusure, dobbiamo fare i conti con la realtà”, ha poi aggiunto. Sulla questione dei trasporti degli studenti, Miozzo ha detto che “chiuderemo oggi il verbale di aggiornamento sul trasporto pubblico locale, entro questa sera sara’ disponibile”. Parlando di mascherine e di difficolta’ per i disabili, Miozzo ha detto di avere ben presente il problema, avendo una sorella sorda.
“Io avrei reso obbligatori i test sierologici ai docenti questo in virtu’ della certezza propria e di chi sta attorno per un senso di responsabilità. E’ una procedura invasiva che deve avere un percorso normativo, ma siete voi i rappresentanti del parlamento”. ha spiegato sempreAgostino Miozzo, rispondendo alle domande dei deputati in commissione Istruzione alla Camera. “Nel corso dell’anno scolastico abbiamo immaginato ci siano dei cluster, dei campioni sia per docenti che per gli studenti. E’ una raccomandazione che il comitato ha gia’ immaginato di poter dare e sostenere”.
– Lo scuolabus potrà essere occupato per la sua capienza massima solo per 15 minuti. “Chi organizza quindi i percorsi degli scuolabus deve tenere presente che il mezzo deve essere ben predisposto”. Il coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Agostino Miozzo, nel corso dell’audizione davanti alla commissione Cultura della Camera sulle valutazioni in merito alle prospettive per la ripresa delle attivita’ scolastiche a settembre, ha chiarito che sulla misurazione della temperatura negli istituti “non abbiamo dato parere sfavorevole e ci siamo posti il quesito di mettere i termoscanner a scuola ma questo imporrebbe dei tempi impensabili. Sarebbe un problema anche considerando che molte scuole hanno un solo ingresso”. Non “siamo contrari alla misurazione della temperatura” a scuola e non a carico delle famiglie “ma ci sono problemi tecnici che lo rendono complicato”, ha aggiunto ricordando che “ci sarebbe anche un problema aggregativo” all’ingresso degli istituti.
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