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Il tribunale collegiale di Potenza ha condannato due donne a 13 anni di reclusione per il tentato omicidio, mentre erano detenute, di una assistente capo della Polizia penitenziaria nel carcere di Potenza. Le due donne (nate entrambe a Napoli, nel 1985 una e nel 1988 l'altra) "nella Sezione femminile della casa circondariale di Potenza - ha ricostruito Savino Murro, avvocato della parte offesa, in un comunicato stampa - il 21 dicembre 2015 tentarono di strangolare con un lungo laccio di scarpe l'assistente capo che, quasi allo stremo delle forze, riuscì a chiedere aiuto". L'avvocato Murro, componente nella giunta dell'Unione delle camere penali italiane, si ritiene soddisfatto "per l'ottimo risultato ottenuto". Le due donne sono state condannate anche al risarcimento danni - con una provvisionale di 10.000 euro per ogni imputata - e al pagamento delle spese legali. "La mia assistita - aggiunge - ha rischiato la vita mentre svolgeva, con passione e dedizione, il suo lavoro senza mai sottrarsi ai suoi impegni anche quando operava in sottorganico. Certamente tali gravissimi episodi sono indicativi di una profonda sofferenza nel mondo carcerario e di una tragica carenza di organico nelle strutture, sovraffollate ormai da anni. Urgerebbe una riforma carceraria che noi - come Ucpi - da tempo chiediamo".






