‘Camorra’ di Francesco Patierno, i documentari d’autore apre il ciclo di Rai Storia

SULLO STESSO ARGOMENTO

“Camorra” di Francesco Patierno, i documentari d’autore apre il ciclo di Rai Storia.

Nei 90 giorni del sequestro Cirillo, con inquietanti connessioni tra pezzi dello Stato e l’organizzazione camorristica, il documentario di Patierno ha come tema la camorra. In particolare, quella di Raffaele Cutolo che negli anni ’70 e ’80 cercò di dare vita a una unica grande organizzazione in contrapposizione alla mafia e ai suoi affari, unendo i giovani violenti dell’hinterland con quelli dei vicoli e delle periferie di Napoli.

Una storia che Francesco Patierno racconta in “Camorra”, in onda domani alle 23.10 su Rai Storia per il ciclo “Documentari d’autore”. La Nuova Camorra Organizzata è un paradosso del crimine, un ibrido. E’ camorristica perché trasforma l’estorsione in un fenomeno di massa, è mafiosa perché tenta di centralizzare tutte le attività in un unico comando militare ed economico, è terroristica perché dà una motivazione sociale al ribellismo dei giovani criminali che assolda, mentre Cutolo recita la figura del leader carismatico. E’ dunque una organizzazione criminale e gangsterismo urbano, violenza giovanile e aspirazioni sociali, criminalita’ spettacolo e “ideologica”, e violenza pura.




LEGGI ANCHE

Carcere di Poggioreale: protesta dei detenuti del reparto Avellino

50 detenuti del reparto Avellino del carcere di Poggioreale hanno protestato battendo oggetti contro i cancelli di sbarramento dalle prime ore del mattino fino alle ore 15:00 di oggi. I detenuti contestavano la circolare DAP che disciplina la consegna di generi alimentari e indumenti da parte dei familiari (15 kg di indumenti e 5 kg di generi alimentari). Con arroganza, hanno preteso di parlare con il direttore minacciando ulteriori proteste. Grazie all'interlocuzione dell'unico agente rimasto chiuso...

Il clan dei telefonini in carcere. Il pentito: “Entravano nascosti nelle ruote delle sedie a rotelle dei familiari”

L'ingegno dei detenuti e dei loro familiari complici per entrare in carcere tutto quello che di illegale non conosce limite ne ostacoli. "Noi facevamo entrare i telefonini anche attraverso un detenuto di Marcianise di cui non ricordo il nome ma solo il soprannome plusiello, questa persona faceva entrare i telefonini utilizzando la sedia a rotelle di un familiare che veniva a trovarlo in carcere, in quanto le sedie a rotelle non vengono perquisite al momento...

IN PRIMO PIANO

LE VIDEO STORIE