Coronavirus, Scafati. Grimaldi: ‘Non si perda tempo in propaganda, bisogna agire subito’

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Scrive Michele Grimaldi, Consigliere comunale all’opposizione e capogruppo dei Democratici e Progressisti:

“Il Sindaco di Scafati scrive al Presidente della Regione informandolo della sua volontà di utilizzare strutture adeguate a garantire l’effettivo isolamento dei positivi asintomatici al Covid19.

È una scelta giusta e opportuna, soprattutto laddove i contesti abitativi non permettano adeguate condizioni di garanzia per la salute dei familiari. Non a caso, è una misura che avevamo suggerito già alcune settimane fa, assieme alla tracciabilità degli spostamenti dei contagiati, con conseguente sanificazione o chiusura dei luoghi da essi frequentati (ma di questo non abbiamo notizie, magari tra due settimane).



    In ogni caso, meglio tardi che mai.

    Il punto, però, è che il Sindaco chiede alla Regione la copertura economica di questa procedura. Immaginate se tutti i Comuni della Regione prima di agire facessero lo stesso.
    Il nostro Ente ha tutte le possibilità – normative ed economiche – di agire, e di farlo senza perdere tempo in lettere, giustificazioni e propaganda.

    Il Sindaco ha verificato con le strutture ricettive del territorio (attualmente chiuse) quali sarebbero i costi per ospitare le persone interessate? E cioè quali costi comporterebbe la sanificazione dei luoghi e l’ospitalità di alcuni nostri concittadini per un periodo dai 15 giorni al mese? Facendo qualche conto la cifra non dovrebbe superare i 50.000 euro, nella peggiore delle ipotesi.

    Ecco: in questi due mesi di lockdown il comune ha risparmiato tra indennità dei consiglieri comunali, assenza di straordinari degli impiegati comunali, minori costi di spese fisse (energia elettrica, materiale d’ufficio, pulizie, etc.) una cifra ben maggiore di 50.000 euro. Perché il Sindaco, con queste risorse, non procede celermente lungo questa strada? Ha verificato con l’assessore al bilancio e quello alla sanità la possibilità di farlo?

    Siamo in una fase di emergenza. Non pretendiamo certo uno sprint da chi non ha lo scatto nelle sue corde, ma almeno di aumentare un po’ il passo questo sì.
    Lo impone la responsabilità del proprio ruolo, si sarebbe detto un tempo.”

     


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