Il Sindacato cinese nazionale, presieduto da Wu Zhiqiang, prende carta e penna e scrive al direttore dell’Asl Napoli 1, Ciro Verdoliva, annunciando che i cittadini cinesi rientrati a Napoli dopo un viaggio in Cina sono disponibili a restare 14 giorni in casa. “La comunita’ cinese sta praticando l’auto-quarantena per due settimane – dice – ma abbiamo una difficolta’ perche’ alcuni di quelli che sono rientrati o rientreranno dal viaggio non hanno la possibilita’ di farlo perche’ nelle loro abitazioni ci sono altre persone, figli, parenti, amici o coniugi. Vogliamo collaborare per evitare il diffondersi di un eventuale contagio, ma abbiamo bisogno di ricoveri alternativi alle abitazioni di uso comune. A Napoli non sono presenti strutture della comunita’ cinese che possono offrire adeguata quarantena”. Tra le richieste, anche maschere, guanti e tute di protezione “idonei a offrire a volontari l’adeguata protezione durante i trasporti delle persone”.
Coronavirus: la comunità cinese di Napoli decide auto-quarantena
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