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Maximall Pompeii, anche il sindaco di Capri pose il veto sull’utilizzo del nome per le sigarette

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L’Amministrazione Comunale di Pompei guidata da Pietro Amitrano, fin dal suo insediamento è stata accusata di azione amministrativa di retroguardia, svolta con la lentezza di un tardigrado. Essa però stavolta con tempismo perfetto ha diffuso un Comunicato Stampa motivato dalla conferenza stampa tenutasi presso Villa Guarracino pochi giorni a Torre Annunziata. La conferenza Stampa cui ha partecipato il gotha della politica regionale riguardava la costruzione del Maximall Pompeii in territorio di Torre Annunziata. Durante quella conferenza Stampa – tenutasi nei luoghi dell’Oncino, un sito marino torrese caro alla scrittrice Maria Natale Orsini, torrese doc – è stato annunciato che nel 2021, cioè in pratica dopodomani, saranno terminati i lavori in corso per la costruzione del Megacentro Commerciale che reca il nome di Maximall Pompeii. Ed è proprio la presenza del nome Pompei il pomo della discordia nascente.
Ma andiamo con ordine, altrimenti il lettore – se non è smaliziato e avvezzo ai meandri della cronaca politica – si perde nelle notizie che diamo sulle colonne di questo giornale. Intanto il Maximall in costruzione è il megacentro commerciale previsto nell’area vastissima della ex Italtubi di Torre Annunziata. Si tratta di circa duecentomila metri quadrati, che un tempo ospitavano lo stabilimento una volta glorioso. E’ un intervento a capitale privato di dimensioni eccezionali potremmo dire pure comprensoriali, quindi ben visto dalla Politica che conta… Lo testimonia il parterre dei politici presenti. . Si parla di un investimento di Centosettantamlioni di Euro. Ma vedremo tra poco che la coperta (politica) è dannatamente corta.
Il Maximall è destinato a incidere ad area medio-vasta sulle realtà socio-economiche dei comuni circostanti. E non solo. E promette una occupazione per Millecinquecento posti di Lavoro. Diciamo subito che quest’ultimo dato ci lascia oltremodo perplessi, alla luce di quanto è successo al recente e poco lontano centro commerciale “La Cartiera”, qualche chilometro più avanti, sulle sponde del Sarno, dove i quattrocento posti sbandierati dall’allora Sindaco di Pompei D’Alessio si sono rivelati una vera e propria fake news, per la qualità e la durata dei lavori – quasi tutti precari – offerti in realtà. E noi non siamo tra quelli che credono alle fake news, soprattutto in clima già preelettorale. Non ci crediamo neppure se facciamo i dovuti rapporti dimensionali tra le due iniziative, quella tutta Pompeiana e quella del Megacentro torrese dal nome pompeiano: il Maximall Pompeii. E qui casca l’asino.
Anzi casca il Comunicato Stampa del Sindaco di Pompei che sbandiera una intesa raggiunta con il Parco Archeologico per un’azione legale congiunta per imporre il divieto dell’uso del nome Pompei. La memoria di cronista mi soccorre. Penso a un precedente : le sigarette “Capri”. Perciò ho imbastito una rapida intervista a Costantino Federico, indomito sindaco di Capri qualche anno fa. E ancora oggi combattivo consigliere Comunale. Noto a tutti con il solo nome: Costantino. E alla prima domanda Costantino è un fiume in piena e ci dice così: “Auguro al Sindaco di Pompei la fortuna che non avemmo noi con la casa produttrice delle Sigarette Capri, circa trenta anni fa. Il Comune da me guidato perse la Causa. E Da allora nessun Sindaco che mi è subentrato alla guida del Comune ha ripreso in mano la questione del diritto all’uso del nome di una Citta, soprattutto se nota come Capri o Pompei” Quindi Costantino, tu ritieni la partita persa anche per il Comune di Pompei. Mi risponde: Non direi. Intanto oggi i tempi sono mutati e il diritto di sfruttamento di un’ immagine o di nome ha fatto passi da gigante in giurisprudenza. E poi aggiungo che Capri vinse la propria battaglia contro un nascente Centro Commerciale in area napoletana che voleva fregiarsi del nome di Capri. Addirittura senza adire le vie legali. Ma occorre sapere usare la scimitarra della Comunicazione”. Ringraziamo Costantino Federico per la chiarezza inequivoca delle sue dichiarazioni e torniamo al Comunicato Stampa del Comune di Pompei. Ne pubblichiamo però soltanto un paio di stralci importanti. Il Comunicato Stampa suona, anzi tuona così: “Utilizzare il ‘marchio’ della nostra città in un progetto che non riguarda Pompei e che non insiste sul territorio di Pompei è una speculazione intollerabile, un falso storico e una pubblicità ingannevole.” E subito dopo lampeggia così: Già si tollera un ennesimo centro commerciale che rischia di mettere in ginocchio l’economia locale, ma pensare che tutto questo si faccia con il nostro nome non lo accetto.” Noi da cronisti osserviamo soltanto che il Sindaco Pietro Amitrano ha trovato il coraggio di impugnare la scimitarra. E che il tono del Comunicato è insolitamente perentorio: Come dire: “Prendi, pesa, incarta e porta a casa.” Dunque, al lettore diamo appuntamento alla prossima sugli sviluppi della ormai nata vertenza. Intanto al Sindaco di Pompei diamo il benvenuto nel mondo di Lotta e di Governo. … come si diceva un tempo.

 Federico L. I. Federico


Articolo pubblicato il giorno 29 Gennaio 2020 - 00:04

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