Don Luigi Merola a Qualiano, venerdì incontro con gli alunni in sala consiliare

SULLO STESSO ARGOMENTO

Don Luigi Merola, già parroco anticamorra di Forcella, insegnante e Presidente della fondazione “A’ voce d’è Creature”, sarà ospite dell’incontro “I giovani e la scuola. Testimoni di legalità”, che si terrà venerdì 18 ottobre 2019 alle ore 9 nella sala consiliare del comune di Qualiano.

Il prete, che ha fatto della lotta alla camorra una vera e propria ragione di vita, incontrerà gli studenti delle scuole elementari e medie di Qualiano, grazie all’iniziativa promossa dall’amministrazione comunale di Qualiano e fortemente voluta dal sindaco Raffaele De Leonardis e dall’assessore alla pubblica istruzione, Elvira Di Nardo.

La sua testimonianza sarà introdotta dal giornalista e professore universitario Marcello Curzio. Sarà, invece, il giornalista e portavoce del sindaco di Qualiano, Armando Di Nardo a moderare il dialogo con gli alunni.



    La testimonianza del parroco anticamorra, sempre in prima linea nell’impegno civico e autore di testi di grande interesse come l’ultimo “Oltre ogni speranza”, è molto attesa. Don Luigi, con efficaci strategie educative, avviando e portando avanti progetti in contesti complicati, è riuscito a riportare a scuola centinaia di piccoli, togliendoli dalla strada e impegnandoli in attività sportive e ludico-ricreative.

    Chi è Don Luigi Merola

    Don Luigi Merola è nato a Villaricca 46 anni fa, sacerdote dal 1997, un passato di ragazzo ribelle che l’ha aiutato alquanto a comprendere ancora più a fondo gli aspetti più rilevanti del fenomeno camorristico, nel 2004 è stato messo sotto scorta, dopo l’infuocata omelia rivolta ai criminali che avevano ucciso per sbaglio la 14enne Annalisa Durante, proprio a Forcella. Omelia nella quale invitava apertamente i napoletani a ribellarsi alla camorra. Ebbene, le cosche non gliela perdonarono e in diverse intercettazioni telefoniche oltre che in alcuni episodi di chiara intimidazione subiti dall’allora parroco, giurarono di eliminarlo. Per 12 anni, quindi, gli fu applicato il servizio di protezione, “i miei angeli terreni”, come don Luigi li definiva, prima che il 1 marzo 2016 gli è stato revocato il servizio di protezione dall’allora ministro dell’Interno, Alfano, nonostante le interpellanze parlamentari contrarie a tale inspiegabile provvedimento.

    Divenuto, intanto, consulente del Miur per l’educazione alla legalità, il prete “anticamorra”, che ha come fonti d’ispirazione San Giovanni Bosco, don Lorenzo Milani e don Peppe Diana, giornalista pubblicista dal 2008, ha concentrato la sua attività nella gestione dell’associazione “A Voce d’e Creature”, da lui fondata.

    Al contempo, don Luigi Merola, insignito del titolo di cavaliere della Repubblica dal presidente Napolitano, nel 2012, è tornato a fare il docente e a girare per l’Italia, con conferenze ed incontri con le scolaresche. Quelle più coinvolgenti, visto il suo linguaggio chiaro, schietto e senza filtri di sorta. Così lui ha fatto della legalità il suo impegno quotidiano, perché è proprio questo il mezzo più efficace per sconfiggere la camorra. Infatti, solo servendosi della cultura, dell’educazione, dell’istruzione si può vincere, secondo Merola, la difficile battaglia contro l’emergenza criminale. Più che l’esercito o l’aumento del numero dei poliziotti, egli crede che sia necessario “un esercito di insegnanti e educatori” per ristabilire il ruolo dello Stato, in una realtà dove sembra predominare l’Anti-stato.

    Ora ancor di più, rispetto all’emergenza educativa che attraversa la società italiana, che appare intossicata, secondo don Luigi, da “cattive maestre” come Maria De Filippi, a livello mediatico, e dalla “spettacolarizzazione” del crimine organizzato, come quella che proviene dalla camorra trasformata in fiction di successo, come la discutibile trasposizione televisiva di “Gomorra-La serie”.




    LEGGI ANCHE

    Napoli, svelati due omicidi di camorra: scattano gli arresti

    Napoli: svelati due omicidi di camorra. Dalle prime luci del giorno i Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli stanno dando esecuzione a due misure cautelari emesse dal Gip del Tribunale partenopeo su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, relative a due omicidi aggravati dal metodo mafioso. Si tratta di due omicidi avvenuti negli ani scorsi e su cui si è fatta luce grazie alle informazioni fornite da alcuni pentiti.

    Camorra, omicidi dell’innocente Giulio Giaccio e di Pasquale Manna: 6 arresti

    Altri arresti per gli omicidi di Giulio Giaccio e Pasquale Manna. Stamattina, i Carabinieri di Napoli hanno eseguito due distinte ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di sei persone emesse dal Gip del Tribunale partenopeo su richiesta della Direzione distrettuale antimafia. Sono stati arrestati tre esponenti del clan Polverino di Marano di Napoli per l'omicidio di Giulio Giaccio, un operaio di 26 anni, ucciso per errore nel luglio del 2000.Fu scambiato per un...

    IN PRIMO PIANO

    LE VIDEO STORIE