La cannabis è legale se il THC è nei limiti: scopriamo la verità

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Nel corso degli ultimi anni, anche l’Italia ha assistito all’affermazione e alla costante espansione del mercato della cannabis legale. In base alla legge 242 del dicembre 2016, in Italia è considerata legale la produzione e commercializzazione di cannabis (fiori, olii e derivati) che contenga il principio attivo THC a un livello non superiore allo 0,2% o comunque non maggiore dello 0,5%. Qualora superi lo 0,5%, le autorità giudiziarie hanno facoltà di distruggere o sottoporre a sequestro la coltivazione. Questi parametri sono, quindi, stabiliti dalla legge e non c’è ragione di nutrire ulteriori dubbi: la coltivazione di cannabis, purché nei limiti legali, non è vietata e non necessita di autorizzazioni. Utilizzi consentiti dalla legge

La cannabis legale può essere usata in diversi modi. Si possono utilizzare i semi per la produzione di alimenti quali olio, pane, biscotti o pasta, oltre che per la realizzazione di cosmetici. Si tratta di cibi dal sapore gradevole, consigliati pure da un punto di vista nutrizionale, in quanto contengono molte proteine, sono facilmente digeribili e presentano un buon equilibrio tra omega 3 e omega 6. Le fibre della canapa sono, poi, molto resistenti, hanno un grande potere isolante e possono venire impiegate nell’abbigliamento e in bioedilizia. La cannabis light può essere acquistata in modo del tutto legale anche online purché abbiate compiuto 18 anni.

Nella legge del 2016 non viene menzionato l’uso ricreativo, che è proibito dalle note e dalle leggi precedenti. Insomma, essa non vieta come non consente l’uso personale di cannabis legale, ma il suo utilizzo come sostanza stupefacente è proibito da tutte le altre leggi di ambito sanitario in vigore.

    Siccome non c’è una formulazione precisa della legge sull’uso personale, bisogna stare attenti quando si compra la canapa legale. Bisogna essere sicuri che il THC non sia superiore allo 0,5%. È, poi, opportuno portare con sé lo scontrino. In questo modo, in caso si venga fermati per possesso di cannabis legale, diventa più facile dimostrare l’acquisto. Assicuratevi che la confezione riporti tutte le indicazioni relative al contenuto di THC e lasciate l’involucro sigillato quando lo portate dal negozio a destinazione. Se anche le forze dell’ordine procedessero al sequestro, la cannabis legale verrebbe restituita senza conseguenze dopo le opportune analisi. Diverso il caso dell’acquisto su internet, alcuni shop online gestiscono per altro la spedizione in tempi rapidissimi e in totale rispetto della privacy, con la consegna in forma del tutto anonima.

    Differenze tra cannabis legale e illegale

    Molte persone fanno ancora una certa confusione tra cannabis legale e cannabis illegale. Nel primo caso, poiché il THC è inferiore allo 0,5%, non si produce nessun effetto psicotropo. Tutt’al più, assumendo la cannabis legale light si può avvertire una leggera sensazione di relax.

    Per l’utilizzo della cannabis a scopo terapeutico si deve fare un discorso a parte. Non è possibile coltivarla privatamente: in Italia la cannabis terapeutica viene prodotta solo dallo stabilimento chimico-farmaceutico militare di Firenze e presenta un livello di THC che va dal 5% all’8%. La cannabis terapeutica è venduta solo nelle farmacie che la impiegano in diverse preparazioni e l’uso personale non è consentito, si rischiano dai due ai sei anni di carcere.

    Ricapitolando…

    La cannabis legale light o canapa legale è definita dalla legge italiana 242 (dicembre 2016) in base al livello di THC: esso non deve superare lo 0,2% o comunque lo 0,6%. L’utilizzo personale a scopo ricreativo non è menzionato dalla legge 242, pertanto si ritengono valide le norme sanitarie precedenti in materia, che lo vietano. La canapa legale può essere acquistata anche online e si consiglia di assicurarsi che il limite di 0,6% di THC non venga superato.


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