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Saviano: ‘Gomorra dà fastidio? E che dia fastidio’

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“La quarta stagione di Gomorra è una stagione profondamente politica, dove l’economia sana non esiste, dove tutto è compromesso, corruzione e mediazione e che non ha paura di affrontare il collasso del nostro Stato, raccontato invece dalla politica come in ripresa, con la declinazione solita del Paese più bello del mondo. Non è così e la serie non ha paura di dirlo. Dà fastidio? E che dia fastidio”. In un videomessaggio proiettato dopo la presentazione della nuova stagione della serie liberamente ispirata al suo libro ‘Gomorra’, in prima tv su Sky Atlantic dal 29 marzo, Roberto Saviano ha analizzato il cambio di passo della serie, con il protagonista Genny Savastano che si trasforma in un uomo d’affari: “Gomorra 4 ha una svolta, quella dell’economia, della finanza e della politica. E’ una serie dove i colletti bianchi hanno un ruolo importante, dove si parla della Terra del fuochi e dove emerge un’Italia che è il Venezuela d’Europa”. Saviano ha chiarito che Gomorra è un prodotto d’intrattenimento (“certo, e’ una serie e quindi deve intrattenere”) che però “fissa in volto il puzzo dei soldi” ed è in grado di raccontare la sintassi del nostro tempo: “Se non ammazzi verrai ucciso, se non ti fidi verrai imbrogliato, se non fotti verrai fottuto”. Lo scrittore ha anche analizzato l’evoluzione dei personaggi femminili: “Le donne della serie crescono, anche militarmente, mentre gli uomini sono dei bambini spersi. E’ una stagione che ha un passo nuovo – ha aggiunto Saviano – Non c’è più un ruolo paterno, Pietro Savastano, gli ammiragli non esistono più. Le donne continuano ad avere un ruolo. C’è anche un passo che mostra la differenza tra chi, le paranze, vuole tutto e subito e chi invece conosce le regole del potere, cioè tempo e pazienza. Essere fermi ad attendere il momento. Il potere si costruisce non si può ottenere quando si ha fame, bisogna imparare a gestire la fame per mangiare di più, a differenza invece dei giovani che non sentono di avere tempo, e l’unico tempo è il presente”.


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