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Usura bancaria a un imprenditore: a processo due funzionari della Bnl di Salerno

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Per il pm vi erano gli estremi per l’archiviazione; il gip, invece, ha ordinato la restituzione degli atti alla Procura perche’ provveda ad elevare l’imputazione coatta per favoreggiamento nei confronti di due funzionari dell’istituto di credito Bnl che avrebbero fornito al consulente tecnico del pm, nel corso di un procedimento penale per usura bancaria in corso al tribunale di Salerno, un prospetto contabile con dati ‘ricalcolati’ al fine di non far rilevare il reato. La vicenda nasce dalla denuncia di Francesco Peluso, titolare dell’azienda Fratrotek, su presunte condizioni usurarie riguardanti diversi rapporti bancari intercorsi con l’istituto di credito. Nel gennaio 2016, vengono rinviati a giudizio diversi funzionari della banca. Nel marzo dello scorso anno, poi, Peluso sostenne che nel corso delle indagini la banca avrebbe trasmesso al consulente tecnico del pm, chiamato a verificare gli interessi applicati, dei prospetti modificati rispetto agli avvisi di pagamento da lui ricevuti, con lo scopo di “nascondere le reali condizioni praticate onde sfuggire al controllo giudiziario”. Il gip ha rilevato che il consulente tecnico del pm “riferiva che la documentazione presa in esame era stata acquisita via mail da un dipendente della Bnl” e che un altro consulente della Procura ha verificato “effettivamente” una discrasia tra gli interessi praticati e quelli dichiarati e consegnati alla Procura. Per questo, secondo quanto si legge nell’ordinanza del gip, vi sarebbe “una evidente responsabilita'” da parte di due funzionari della Bnl a titolo di favoreggiamento, “in quanto, mediante la formazione e trasmissione di prospetti contabili modificati negli importi, al fine di nascondere i maggiori tassi di mora praticati dalla Banca in quanto usurai, si cercava di aiutare i responsabili dell’Istituto ad eludere le investigazioni con riguardo al possibile reato di usura loro ascrivibile e in tal modo si metteva in pericolo il regolare svolgimento delle indagini”. “Siamo convinti che il giudice abbia visto bene e il comportamento della banca non era rispondente al rapporto con il cliente”, commenta all’Agi l’avvocato di Peluso, Silverio Sica del foro di Salerno, secondo cui si tratta della “prima volta a livello nazionale che emerge con tale chiarezza l’esistenza di una procedura nella banca che ricalcola i conti”.


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