Cronaca

La frode carosello del ‘Cerchio Magico’ si muoveva lungo l’asse Quarto-Portici-Maddaloni. I NOMI DEGLI INDAGATI

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Napoli. Si muoveva lungo l’asse Quarto-Portici-Maddaloni con ramificazioni a Roma e Milano l’organizzazione ‘Cerchio magico’ scoperta ieri dalla guardia di Finanza che ha portato al sequestro di 4, 5 milioni di euro di beni e alle perquisizioni domiciliari di 31 indagati.La banda  truffava il fisco attraverso il meccanismo della cosiddetta frode ‘a carosello’ nel commercio dei polimeri e del pellet. In questo modo, con un giro di fatture per operazioni inesistenti, si e’ costruito un budget di oltre 21 milioni di euro dentro al quale, attraverso societa’ costituite ad hoc e amministrate da prestanome, da una parte si sono acquisite merci che potevano essere rivenduti a prezzi concorrenziali e dall’altra, essendo state acquistate queste merci con fatture intestate a societa’ missing traders, si e’ evasa l’Iva. Sigilli dunque a immobili di pregio, auto, conti correnti e quote societarie. Nell’ultimo mese, inoltre, attraverso altri sequestri per equivalente, sono stati recuperati 13 milioni di euro. Grazie ad un ‘esercito’ di prestanome reclutati tra persone indigenti: uomini e donne che accettavano soldi per figurare come amministratori di societa’ costituite ad hoc anche per pagare le spese per la prima comunione dei figli o per avere 20 euro per fare la spesa o pagare una visita medica. Trentuno le perquisizioni fatte in tutta Italia: portata allo scoperto una vera e propria associazione per delinquere. Per il settore polimeri, Riccardo Aiello, 42 anni, il capo della frode, Riccardo Aiello, 41 anni, Giuseppe Mattoni, 41 anni, tutti di Napoli; Michele Mariniello, 43 anni, di Torre del Greco, Antonio Savarese, 54 anni, di Vico Equense, Gaetano Formisano, 52 anni, di Portici, Grazia Iannacci, 48 anni, di Napoli e Cristina Boix Di Luca, 43 anni di Roma. Per il settore pallet, Paolo Casaretta, 46 anni di Napoli, Bruno Messa, 64 anni, di Napoli, Antonio Salinas, 49 anni, e suo fratello Pasquale, 47 anni, di Portici. I reati contestati agli indagati sono quelli di associazione a delinquere finalizzata all’evasione tributaria.

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