Napoli. Ha registrato una conversazione con il cellulare che potrebbe essere decisiva nel corso di un processo per truffa a carico di tre incensurata. Si tratta dell’inchiesta sulla presunta compravendita di posti di lavoro. Ora la Procura dovrà stabilire i fatti e se Giovanni De Maio, un privato cittadino, abbia realmente versato 15mila euro, per un posto di lavoro, nelle mani di un ex consigliere della municipalità in quota Pd. Gli indagati sono tre. Si tratta di Ivan Ghilardi, del suo presunto braccio destro Ciro Ruocco e di Felice Colombrino (solo omonimo del prefetto oggi impegnato a Roma). La scena si sarebbe svolta in un bar in piazza Carlo III. La vittima ragiona con il suo interlocutore ribadendo il concetto dei 15mila euro e dell’assunzione rivelatasi un bluff. “De Maio veniva così indotto in errore sulla solidità della ditta Fenar srl, di cui Colombrino all’epoca era gestore di fatto – scrivono gli inquirenti – ma anche a proposito della stabilità del rapporto di lavoro e lo convincevano ad accettare questa proposta di lavoro presso la suddetta ditta, previa corresponsione della somma di 15mila euro che lo stesso effettivamente versava”. Gli indagati negano la vicenda e si dicono pronti alla replica delle accuse e dimostrare l’integrità della propria condotta.
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