Cronaca

Napoli, muore a 15 anni per una leucemia: il video denuncia della famiglia sul mancato rispetto del protocollo sanitario

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Napoli. Il popolo del web si era mobilitato alcuni giorni fa per trovare anche all’estero un medicinale salvavita. Ma purtroppo non è arrivato e Anna Oppolo una ragazzina di soli 15anni dei Quartieri Spagnoli si è spenta nella serata di ieri all’ospedale Pausillipon dove era ricoverata. Aveva una grave forma di leucemia con la quale stava combattendo da tempo. Aveva già fatto un primo ciclo di chemio poi improvvisamente con il secondo ciclo le sue condizioni sono peggiorate. Da stamane la sua pagina facebook si è riempita di messaggi e di ricordi da parte di familiari e amici

“Avevi superato tutto, fino all’ultimo minuto, all’ultimo secondo, ma purtroppo non c’è l’hai fatta più… avevi anche ragione, hai sofferto tanto, ma tu eri, sei e sarai ancora e x sempre forte, DIO è con te, e si prenderà cura di te piccolo angioletto…💔
Mi raccomando, adesso riposa bene in pace che tutti siamo lì con te…
Ciao annarè❤️‼️💔 Anna ao Anna AO Oppolo”; scrive una sua amica. Ma un cugino accusa l’ospedale di scarsa igiene e di non grande attenzione nella cura della piccola paziente. In un video denuncia inviatoci e che alleghiamo a questo articolo si vede come la giovane Anna venga trasportata per fare una tac pochi giorni fa al Santobono senza alcuna precauzione. Con i familiari della giovane che protestano per il mancato rispetto del protocollo sanitario e perché si passa nei corridoi davanti ad altra gente e poi davanti al carrello del cibo, a quello della spazzatura. E la mamma che grida: “Se succede qualcosa a mia figlia…”. E il padre che incalza: “Mia figlia ha il cinque per cento di vita e voi la trasportate così?”. Poi la famiglia accusa che Anna sia stata sottoposta a un ultimo ciclo di chemio, quella più forte nonostante avesse valori immunitari bassissimi. “Noi vogliamo solo segnalare questa situazione-spiega un cugino- perché vogliamo che queste cose non accadano ad altri pazienti. In un ospedale pubblico non si possono permettere queste cose”.


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