Cronaca Giudiziaria

Violenze fisiche e psicologiche su moglie e figlio di sette anni: a Marcianise finisce in carcere il marito ‘orco’

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Marcianise. Violenze fisiche e psicologiche alla moglie e al figlio di sette anni: arrestato dalla polizia. Stamane, il personale della Polizia di Stato, delegata dalla Procura della Repubblica di S. Maria Capua Vetere, ha eseguito un’ordinanza cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale sammaritano nei confronti di A. M. M. ,accusato di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate dall’aver commesso il fatto in danno di minore e corruzione di minorenne. L’indagine diretta dalla Procura della Repubblica e condotta dal Settore Anticrimine del Commissariato di Marcianise, che, nell’arco di poche settimane, ha consentito di svelare un contesto di vessazioni, violenze fisiche e psicologiche, cui l’indagato assoggettava il suo nucleo familiare e, in particolare, la moglie ed il primogenito di 7 anni.
Le investigazioni sono scaturite dalla denuncia presentata ad ottobre dalla moglie dell’arrestato, che ha denunciato le umiliazioni e le sofferenze che era costretta a subire sin dall’inizio del rapporto coniugale, iniziato nel 2007.
Dalla denuncia della vittima è emerso il comportamento dell’indagato, caratterizzato, fin dal principio, da sistematici insulti ed offese; le vessazioni psicologiche erano sovente accompagnate da schiaffi, percosse e spintoni.
La donna ha denunciato che analoghi comportamenti erano rivolti ai due figli nati dalla relazione – un maschio ed una femmina -, evidenziando la particolare violenza nei confronti del primogenito, attualmente di 7 anni: sin dall’età di 4 anni l’aggressività del padre lo offendeva e percuoteva per motivi banalissimi, spesso reagendo in misura sproporzionata a quelli che si possono considerare meri capricci d’infanzia.
Secondo la denunciante – corroborata da certificazione medica – la violenza dell’uomo era culminata, nel settembre 2017, in una lesione procurata, con una forchetta, sul dorso della mano del figlio.
Le condotte dell’indagato nei confronti del minore, infine, sono degenerate in atteggiamenti sessualizzanti, consistiti in palpeggiamenti del sedere e degli organi sessuali del figlio e nel denudarsi in sua presenza, esibendo gli organi genitali e mimando gesti di autoerotismo.


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