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Scandalo Cnr a Napoli e i rapporti con uomini di Matteo Messina Denaro, il deputato Nuti chiede all’Antimafia di intervenire

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Quello che sta emergendo dall’inchiesta sull’Istituto ambiente marino costiero del Consiglio nazionale delle ricerche di Napoli, e’ a dir poco sconvolgente. Perche’ ne’ il ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, ne’ la commissione Antimafia si degnano di rispondere ai miei ripetuti solleciti?.
E’ quanto si chiede il deputato Riccardo Nuti dopo le rivelazioni del “pentito” Vittorio Gargiulo, ex segretario amministrativo dell’Istituto, che sta rivelando agli inquirenti particolari inediti: dai marsupi pieni di soldi che finivano nelle tasche di amministratori del Cnr, ai progetti di ricerca usati come bancomat, fino alle tante minacce rivolte dall’ex direttore del Cnr a un suo ex complice, quando la Gdf era gia’ in campo.
“In tempi non sospetti – precisa Nuti – ho chiesto all’Antimafia un’audizione dei vertici del Cnr, specie alla luce di presunti legami tra Cnr e persone vicine al boss di Cosa nostra Matteo Messina Denaro. A distanza di sette mesi, pero’, la presidente Rosi Bindi ne’ mi ha risposto ne’ ha pensato di convocare i protagonisti di questa vicenda.
Ad aprile ho presentato anche un’interrogazione parlamentare rivolta al ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli, ma il governo non ha ancora risposto alle mie domande”. I particolari che stanno venendo fuori dall’inchiesta giudiziaria – conclude Nuti – farebbero rabbrividire chiunque.
Tranne, si vede, questa maggioranza di governo che o e’ sorda e cieca oppure preferisce non occuparsi della vicenda per non alzare pericolosi polveroni in vista delle elezioni politiche”.

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