Pozzuoli, traffico di droga: presi gli eredi del clan Beneduce-Longobardi

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Le nuove leve della camorra e superstiti dell’operazione “Iron Men”, che un anno fa sgominò tre gruppi criminali che per cinque anni si erano alternati nel controllo degli affari illeciti a Pozzuoli, sono gli eredi dei Longobardi-Beneduce. Cinque affiliati che ieri sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice di Napoli su richiesta del PM e della DIA a seguito di un ricorso al tribunale del riesame vinto dalla DDA. Si tratta di Francesco Romano, 36 anni alias “Checcotto”; Salvatore Stellato, 22 anni; Giovanni Amirante, 27 anni; Giovanni De Felice, 38 anni, già detenuto e Rosario Tizzano, 33 anni alias “a Jatta”. Tutti puteolani e residenti nei quartieri di Monterusciello e Rione Toiano.
Sono stati tutti posti agli arresti domiciliari eccetto De Felice, in manette nel 2014 insieme ad altri 7 componenti della banda di “cani sciolti”.
Amirante, Stellato, Romano e De Felice sono accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso, finalizzata allo spaccio di droga. Tizzano, invece, è accusato di detenzione e porto abusivo di armi con l’aggravante del metodo mafioso. Infatti quest’ultimo fu ritrovato con un fucile con matricola abrasa.
Amirante e Stellato secondo le accuse erano gli addetti allo spaccio di marijuana nella piazza gestita da Alfonso di Bonito. Giovanni De Felice, condannato a cinque anni e quattro mesi per estorsione nei confronti di un titolare di una sala scommesse, è il figlio di Ciro De Felice collaboratore di giustizia che ha accusato più volte il figlio che ha militato nel gruppo dei De Sole e in quello del rivale Nicola Palumbo.

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