Autostrade Meridionali comunica che, dalle ore 22:00 di domani, venerdì 8 settembre, alle ore 06:00 di sabato 9, sarà chiusa l'entrata verso Salerno, dei seguenti svincoli autostradali: Via Ferraris, NAPOLI Via Marina e San Giovanni sud, per lavori di manutenzione sul Raccordo A3/A1 Milano-NAPOLI. In alternativa, chi dai suddetti svincoli è diretto sulla A3/A1 potrà percorrere la SS162 dir. Costanti aggiornamenti sulla situazione della viabilità e sui percorsi alternativi sono diramati tramite: i collegamenti "My Way" in onda sul canale 501 Sky Meteo24; sulla App My Way scaricabile gratuitamente dagli store di Android e Apple; su Sky TG24 HD (canali 100 e 500 di Sky) e su Sky TG24, disponibile al canale 50 del digitale terrestre. Sul sito autostrade.it, su RTL 102.5, su Isoradio 103.3 FM, attraverso i pannelli a messaggio variabile e sul network TV Infomoving in Area di Servizio. Per ulteriori informazioni si consiglia di chiamare il call center Autostrade al numero 840.04.21.21.
Pompei, floricoltore coltivava cannabis tra le dalie: arrestato
Per tutti, ufficialmente, svolgeva attività lavorativa come floricoltore ma, come ha accertato la Polizia di Stato, Francesco D’Apice, 37enne residente a Pompei, nel suo appezzamento di terreno, coltivava anche cannabis indica e hashish.
Sono stati gli agenti del Commissariato di P.S. “Pompei” che, a seguito di un’articolata indagine, finalizzata alla prevenzione e repressione del traffico di sostanze stupefacenti, hanno scoperto l'illecita attività dell’uomo.
I poliziotti, infatti, nel pomeriggio di ieri, hanno fatto irruzione nell’azienda agricola gestita dal 37enne, scoprendo quattro rigogliosissime piante di Cannabis Indica, alte 2 metri ognuna, per un peso complessivo di 21kg, interrate in una piantagione di dalie.
Rinvenuto e sequestrato, all’interno in un vaso per fiori, custodito in un ripostiglio, anche un involucro contenente hashish, utile per il confezionamento di una quarantina di dosi.
Gli agenti hanno sequestrato le piante, sradicandole dal terreno, ed arrestando il coltivatore, che è stato condotto alla Casa Circondariale di Poggioreale, perché responsabile del reato di coltivazione, produzione e detenzione di sostanza stupefacente.
Pensionato coltivava piante di marijuana nel giardino: finisce ai domiciliari
l Finanzieri del Comando Provinciale di Salerno, hanno sottoposto a sequestro, a San Marzano sul Sarno, una piantagione di marijuana.
I dieci alberi, alti circa 4 metri, erano parzialmente occultati tra alcune serre nei pressi di un'abitazione privata e presentavano già le tipiche infiorescenze, segno dell'avvenuta maturazione della pianta. L'attività delle Fiamme Gialle della Compagnia di Scafati, ha consentito di arrestare un
responsabile, un cittadino settantenne del luogo, colto mentre si dedicava alla cura delle piante di canapa.
Al minuto spaccio, la sostanza stupefacente sequestrata avrebbe potuto rendere più di 10.000 euro.
Il P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Nocera Inferiore - Giuseppe Cacciapuoti - disponeva l'accompagnamento del soggetto agli arresti domiciliari, da dove dovrà rispondere del reato di coltivazione di sostanze stupefacenti.
Napoli, traffico in tilt sulla Tangenziale per la protesta degli operai della Tecnobridge
Traffico bloccato stamattina sulla tangenziale di Napoli, poco dopo l'uscita del Vomero in direzione Capodichino, a causa di una manifestazione di protesta dei lavoratori della Tecnobridge - da tre mesi senza stipendio - che ieri sono saliti su una impalcatura nei pressi di un viadotto. Secondo quanto informa Giovanni Passaro, sindacalista della Fillea-Cgil di Napoli, i trenta operai stanno bloccando una delle rampe d'uscita. Al momento il traffico veicolare e' ancora congestionato.
Io che amo solo te: dodici anni senza Sergio Endrigo
Dodici anni senza Sergio Endrigo. Nacque nel '33 a Pola, in Croazia, la città più grande dell'Istria, il vincitore della diciottesima edizione del Festival di Sanremo. Vinse in coppia con il cantante brasiliano Roberto Carlos con "Cnzone per te", brano scritto insieme a Luis Bacalov - con cui collaborò a lungo - e Sergio Bardotti, cantautore molto apprezzato negli anni Sessanta. L'anno seguente, nel '69, arrivò secondo con "Lontano dagli occhi" e nel 1970 è terzo con "L'arca di Noè". Una carriera, quella del cantautore italiano, intrisa di collaborazioni di alto livello artistico e letterario: da Pier Paolo Pasolini a Toquinho, da Giuseppe Ungaretti a Vinicius De Moraes a Gianni Rodari. Una carriera ricca di successi fino a quando le luci della ribalta si spengono ingiustamente su di lui. Negli ultimi anni era in disparte, a causa anche di una specie di sordità di cui era affetto. Endrigo, un uomo elegante, un musicista raffinato, un pioniere del cantautorato italiano con positivi riscontri di vendita. Una figura quasi austera la sua, una personalità che alternava il sapore dell'amarezza al suono nobile della malinconia e che ha insegnato a intere generazioni - con le parole di Rodari, per la musica di Bacalov - che "le cose di ogni giorno raccontano segreti a chi le sa guardare ed ascoltare". Sergio Endrigo muore a Roma il 7 settembre di dodici anni fa.
Le migliori criptovalute da seguire oggi
Il Bitcoin é la madre di tutte le criptovalute Nata nel 2009 da un ipotetico signor Satoshi Sakamoto, ipotetico perché quel nome è uno pseudonimo dietro il quale non é neppure detto si celi un economista nipponico, il bitcoin (il cui codice specifico é BTC o XBT), E' stata la risposta economica nel determinare appositamente per il web una valuta slegata dal sistema delle banche.
Come dire: nuova realtà, quella virtuale della rete, di conseguenza l'economia online meritava una nuova valuta appositamente determinata per il web.Così é nato il Bitcoin.
L'idea é stata rivoluzionaria e d'impatto: dal valore di moneta stabilito dal parametro aureo, il web, slegato da banche e speculazioni economiche su scala mondiale, ha vissuto in purezza la nascita di una moneta legata solamente alla domanda e all'offerta.
Inoltre il Bitcoin esula dal ricatto e dalle imposizioni speculari di banche centrali, interessi multinazionali, intrusioni politiche e governative. Il Bitcoin nasce e vive nella rete: coloro che possiedono un account con questa moneta, garantiti dall'acquisto degli stessi tramite compravendita legata ai valori del momento, sono completamente svincolati dai giochi politici ed economici delle banche.
Il web é libertà, nel rispetto delle individualità, e lo deve e vuole essere anche nelle transazioni di una parte importante di economia gradualmente in espansione.
Nel 2009 nasce la criptovaluta, un'idea vincente, oggi espansa grazie alle nuove realtà delle valute mediatiche.
La nascita di altre Criptovalute
Dal Bitcoin agli altcoins, cioé le monete alternative, le nuove realtà affacciatesi in seguito a quel traino fondamentale, a quell'iniezione di fiducia che il Bitcoin ha stimolato nel settore degli investimenti e nelle compravendite sul web.
Sicuramente il Bitcoin non é la criptovaluta assolutamente perfetta: é il prototipo, quasi l'archetipo, comunque il motore iniziale che ha spronato una ricerca atta a migliorare le criptovalute di oggi, come di quelle che verranno.
Nonostante i limiti impliciti, il Bitcoin rimane il punto stabile e iniziatico del web.
Per investire in criptovalute con successo é necessario conoscere bene il mercato e capire quale moneta virtuale sarà vincente sul medio/lungo periodo.
Tra le criptovalute alternative, gli altcoins, cinque si distinguono per importanza, diffusione, possibilità mondiale di garantire sicurezza e serietà di idee, ancora pionieristiche, ma già di alto valore economico.
I 'big five' del mondo altcoins sono:
- Ethereum
- Ripple
- Litecoin
- Monero
- Dash
Una piccola analisi delle 'big five'
- Criptovaluta Ethereum
Ethereum é seconda solamente a Bitcoin per quantità all'interno del mercato delle criptovalute.
La differenza sostanziale tra Ethereum e Bitcoin s'incontrano nelle innumerevoli opportunità che la prima, in questo il grande miglioramento concettuale voluto da Vitalik Buterin, riserva nei confronti della sorella maggiore.
Ethereum esula dal semplice e unico concetto di peer-to-peer innovando il mondo delle blockchain, cioé la dimensione transattiva del web, quasi una sorta di mondo parallelo definito dalle regole dell'economia mediatica.
Ethereum accelera la velocità di inter-scambio, moltiplica le possibilità operative, un sistema talmente definito e solido che nel febbraio di quest'anno, grandi aziende come Microsoft, Intel, JP Morgan, ne hanno decretato una sorta di investimento ufficiale con la creazione dell'Enterprise Ethereum Alliance (EEA).
- Criptovaluta Ripple
Amata da alcuni, odiata da altri, la criptovaluta Ripple ha definito una strategia alternativa per esulare dai costi di gestione di piattaforme come Paypal e di tutte quelle forme di debito/credito dalle alti percentuali relative di servizio.
Inutile negare che anche un insignificante 4% per piccole somme su vasta scala diviene cifra importante e non necessaria.
Ripple é una sorta di gettone virtuale, di 'token', per dirla in termini che ricordano il mondo del gameplayer. E' sicuramente l'altcoin meno alternativo, proprio perché definibile come gettone virtuale sancito da un precedente acquisto tramite denaro reale, o tramite transazioni creditizie, ma garantisce la banche al punto che già oltre cento corporazioni bancarie ne hanno accettato la presenza e l'impiego nei pagamenti.
- Criptovaluta Monero
Monero é l'incognita fuggevole: se Bitcoin, attraverso la tracciabilità del blockchain, consente l'individuazione dei transiti e dei passaggi in peer-to-peer, la fluttuante struttura di gestione di Monero consente una libertà ampia, ideale per i veri lupi del web usuali nell'uso di algoritmi complessi.
Monero é un passo avanti ma non é per tutti: occorre uno studio specifico per capirne la funzionalità.
Litecoins invece é ancora una volta criptovaluta alla portata di tutti.
Non troppo diversa da Bitcoin, questa valuta é definibile come la stessa in versione 2.0, quindi arricchita di funzionalità, velocità algoritmica di scambio, presenza nella rete.
Ultima, ma solo all'interno di questa carrellata discorsiva, troviamo come quinta criptovaluta Dash, nome attuale della precedente denominazione sibillina Darkcoin.
Sibillina perché richiama il Darkweb, quindi soluzioni spesso equivoche, poco chiare, fangose nella melma di un ultra-web che spaventa in ciò che offre molte volte.
In realtà Dash é una criptovaluta in costante ascesa, veloce negli scambi, con ampie possibilità di ulteriore crescita ideale per le compravendite al dettaglio tra domanda e offerta di beni di scambio.
Ercolano, muore la moglie: funerali vietati al boss Giovanni Birra
Muore la moglie e i magistrati vietano al boss recluso al 41 bis di andare ai funerali. E' accaduto ad Ercolano. Il protagonista è il sanguinario boss della faida Giovanni Birra detto 'a mazza. Ieri pomeriggio si sono svolti i funerali di Alfonsina Altieri, moglie del boss, morta a 51 anni dopo una grave malattia. Funerale molto partecipato, con carro funebre e banda musicale al seguito che si è svolto nella parrocchia di Santa Caterina al corso Resina, a pochi passi dalla roccaforte del clan. Ma il boss della Cuparella non c'era. I magistrati, come ricorda Il Roma, hanno negato la sua presenza. Cosa già avvenuta durante la malattia tanto da suscitare le ira di Birra contro i pm Pierpaolo Filipelli, Vincenzo Ferrigno e Claudio Siragusa, all'epoca tutti alla Dda di Napoli, e definiti "i maestri del male". Secondo i magistrati Birra sarebbe ancora pericoloso visto che come accertato anche dalle indagini è stato in grado di dare ordini ai suoi affiliati sia dal carcere sia durante un processo in Tribunale. Ora Giovanni Birra è rinchiuso nel supercarcere di Sassari.
Intimità e sessualità: il 50% dice Si anche se non vuole
Dall'indagine "Intimità e sessualità", condotta dalla Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica (FISS) - in occasione della quarta Settimana del Benessere sessuale, promossa dal 25 al 29 settembre in tutta Italia - emerge che solitamente il partner fa quello che l'altro dice, anche quando non vuole. In base ai risultati, ci si scambia baci, carezze con il partner più volte al giorno il 62%, solo il 5% una volta a settimana, mentre "molto raramente" l'8,5%. Si trova a proprio agio a parlare di sesso con l'altro/a il 74% ma il 18% è in imbarazzo. Meno rappresentati chi è a disagio (2,6%) o chi non ne parla mai (4,5%). Si sente libero di esprimere i propri sentimenti il 49% e "per niente libero" il 12,5%. La maggioranza (50,7%) asseconda "qualche volta" il partner nella sessualità anche quando non ne ha voglia, "spesso" il 22% e "sempre" il 9,5%. Chi dice di non assecondare mai è il 18,5%. Se guardiamo ai dati suddivisi per genere, notiamo che le donne rispondono "qualche volta" con una percentuale molto più alta, il 56,38%, rispetto agli uomini con il 36,51%. Da notare però che il 19,82% degli uomini afferma di assecondare "sempre" rispetto al 5,44% delle donne. "Nella sessualità - spiega Roberta Rossi, presidente della Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica - è importante un gioco delle parti e un venirsi incontro che crea il momento di intimità. Assecondare l'altro può essere positivo fintanto che non diventi fare sempre quello che l'altro vuole e non esprimere mai i propri desideri. Le nuove generazioni - la maggioranza di risposte è tra i 20 e 35 anni - sembrano avere acquisito una modalità funzionale ed intima di rapporto a due, ma molti di loro non sono sposati, quindi non vivono la condizione di quotidianità che a volte può incidere sulla comunicazione e sulla disponibilità". Si sentono però ascoltati. "Spesso" è infatti la risposta che danno (38,4%) alla domanda: Il/La tuo/a partner tiene conto dei desideri sessuali che esprimi? Ma c'è anche chi dichiara di non esprimere mai nessun desiderio sessuale (4,8%). A guardare le risposte che hanno dato donne e uomini saltano all'occhio alcune differenze: la maggioranza degli uomini (44,71%) afferma che il partner tiene conto "spesso" dei suoi desideri e, a seguire, chi indica "qualche volta" è il 27,92%. Le donne invece dicono che i partner assecondano "sempre" il 40,65% e "spesso" il 35,99%. Raccontarsi fantasie nella coppia lo ritiene utile in ogni caso il 53%. La somma degli "introversi" non supera chi sceglie la strada della comunicazione: infatti la percentuale di chi sceglie l'opzione "Utile ma con le dovute omissioni" è al 40%, "per niente" al 5,6% e "nocivo" allo 0,5%. Il 73% dichiara di conoscere le fantasie dell'altro ma le maggioranze fra uomini e donne sono in questo caso diametralmente opposte. Solo il 34,50% degli uomini pensa di conoscere le fantasie dell'altro mentre per lo più, il 65,50%, dichiara di esserne all'oscuro. Le donne in larga misura (76,81%) pensano di sapere cosa immagina l'altro, solo il 23,19% no. Non fa mai sesso il 4%. All'estremo contrario, lo fa ogni due tre giorni il 32%. Sul piano della qualità, il 48,5% si considera "soddisfatto", "molto" il 34% e "per nulla" il 4%. La frequenza di rapporti ideale dovrebbe essere ogni due, tre giorni secondo il 44%, "mai" lo 0,5%. Non ha avuto difficoltà sessuali negli ultimi sei mesi il 65% ma chi invece sì, lamenta un calo del desiderio (45%), assenza dell'orgasmo (30%) e dolore durante la penetrazione (27,9%). Diverse le percentuali a seconda se siano le donne o gli uomini a rispondere. Sono soprattutto le donne a dichiarare un calo del desiderio (il 29,78% contro il 16,60% degli uomini) o l'assenza dell'orgasmo (21,18% delle donne rispetto all'8,10% degli uomini). Quanto al dolore durante la penetrazione, il 20,16% delle donne l'ha indicata come criticità mentre fra gli uomini che hanno risposto non è emerso questo problema. Rispetto all'attività clinica, le risposte secondo la presidente della FISS sono "assolutamente in linea, il calo del desiderio - osserva - è un disturbo molto diffuso negli ultimi anni, che colpisce uomini e donne, il dolore nella penetrazione è un altro aspetto importante ma silente, ci si vergogna a parlarne perché spesso impedisce la stessa penetrazione". Pochi (5%) affermano che sia stato il partner a manifestare la difficoltà, il 75% ha esposto i propri pensieri. In questo caso va segnalato che il dato medio riflette le percentuali risultate fra uomini e donne. Infatti il 75,39% delle donne dice di aver espresso la criticità, ma anche gli uomini con il 77,56%. Priorità: educare le giovani generazioni. Alla richiesta di indicare una tematica riguardante le relazioni, l'affettività e la sessualità ritenuta di maggiore interesse e attualità molte risposte convergono sulla necessità di insegnare nelle scuole l'educazione alla sessualità e alla affettività. Alcuni specificano il desiderio di educare i giovani a parlare di più con l'altro, conoscere il proprio corpo al di là di ciò che insegnano i porno. Altri chiedono di parlare delle parlare di disfunzioni sessuali nelle coppie gay e del sesso in età adulta. Altri infine di infrangere i tabù e allo stesso tempo far uscire la visione "porno" del sesso dai media. "La pornografia - conclude la presidente - è un modo per mantenere vive le proprie fantasie ma non può essere un riferimento educativo, per questo abbiamo bisogno di momenti formativi sull'educazione all'essere maschio e femmina nella società attuale, al rispetto di se stessi e delle differenze, alla sessualità intesa in un senso più ampio, non solo sesso ma anche relazione con l'altro. La FISS da tempo sollecita e diffonde, dove possibile, una educazione affettiva e sessuale mirata alla promozione della salute sessuale".
Sequestrato il tugurio che teneva prigioniera la quindicenne disabile di Torre del Greco
Dopo una settimana dal blitz della polizia, è stata sequestrata a Torre del Greco la casa che teneva prigioniera la ragazzina diversamente abile. Grazie all'intervento delle forze dell'ordine e degli assistenti sociali, la ragazzina segregata dai genitori e costretta a vivere tra i rifiuti, è stata liberata e la sua prigione posta sotto sequestro dal pm Barbara Aprea che, incaricata dalla Procura di Torre Annunziata di condurre l'inchiesta, ha chiesto e ottenuto il sequestro dell'abitazione di via Roma 104 nella quale l'adolescente ha vissuto in condizioni disumane. Il sequestro, avvenuto ieri all'alba, è stato eseguito dagli agenti del commissariato di Torre del Greco, guidati dal dirigente Davide Della Cioppa. C'è anche un'ipotesi di reato per i genitori della ragazzina che è quella di maltrattamenti, oltre a una seconda inchiesta aperta dalla Procura dei Minori di Napoli che riguarda le condizioni di crescita e di vita della adolescente. Al momento del sequestro della casa - di proprietà del Pio Monte della Misericordia - i genitori erano assenti. Già da un paio di giorni la madre e il padre della ragazzina erano come spariti dalla circolazione ma continua a restare un mistero come nessuno prima d'ora si sia mai accorto delle condizioni di vita in cui la adolescente era costretta a vivere, ai limiti della disumanità.
Il Vangelo di oggi
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 5,1-11.
In quel tempo, mentre, levato in piedi, stava presso il lago di Genèsaret
e la folla gli faceva ressa intorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù vide due barche ormeggiate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti.
Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedutosi, si mise ad ammaestrare le folle dalla barca.
Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e calate le reti per la pesca».
Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti».
E avendolo fatto, presero una quantità enorme di pesci e le reti si rompevano.
Allora fecero cenno ai compagni dell'altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche al punto che quasi affondavano.
Al veder questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontanati da me che sono un peccatore».
Grande stupore infatti aveva preso lui e tutti quelli che erano insieme con lui per la pesca che avevano fatto;
così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini».
Tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.
Benevento: Diamanti ma anche il campionato che torna
Per il Benevento ed in particolare per Marco Baroni quest'oggi si terranno le prove generali in vista della gara che i giallorossi disputeranno domenica al «Vigorito» contro il Torino di Sinisa Mihajlovic (calcio d'inizio alle 18). Il tecnico toscano, finalmente, già dalla seduta di ieri pomeriggio a Paduli ha avuto l'intera rosa giallorossa al gran completo e, quindi, ha iniziato per davvero a riordinare le idee e preparare tattiche e schemi per imbrigliare il «Toro». Al gruppo si è aggregato anche Puscas che, dato in arrivo per oggi, in verità ha anticipato il suo rientro nel Sannio unendosi a Djimsiti e i volti nuovi di Parigini, Memushaj e Armenteros, gli altri calciatori proveniente dagli impegni con le varie nazionali. Insomma il Benevento, dopo il rush finale di mercato e lo stop per le partite internazionali, già da ieri, con una doppia seduta, ha iniziato a marciare al completo. Il viatico in vista del terzo impegno di campionato è eccellente, così da far ben sperare per il raggiungimento del risultato positivo che smuova la graduatoria del club sannita. Baroni, anche per la prossima gara, ripartirà dal suo 4-4-2, con le fasce della mediana presidiate da giocatori offensivi. L'allenatore di Tavarnuzze è giustamente deciso a insistere sul solco tracciato, almeno per il momento, in attesa che poi, in futuro, con la piena integrazione pure dei nuovi giocatori, si possano studiare, provare in allenamento e conseguentemente varare altre soluzioni tattiche. Intanto, sebbene le trattative per acquisizioni e cessioni di calciatori si siano chiuse ufficialmente soltanto da una settimana, ieri radio-mercato' ha rilanciato l'indiscrezione secondo la quale anche il Benevento si sia interessato alle prestazioni di Alessandro Diamanti, fresco di rescissione contrattuale con il Palermo, quindi attualmente svincolato e, pertanto, libero di accasarsi in qualsiasi club.
Avellino: tensione placata, ora si pensa al Foggia
Grazie agli equilibristi Enzo De Vito, Massimiliano Taccone e Raffaele Biancolino la corda tirata dal presidente e dall'allenatore è meno tesa. Al botta e risposta provocato dalla sconfitta di Cremona, è ieri seguito un fugace confronto propiziato dalla mediazione dei direttori e dell'ex bomber. Il ghiaccio, anche se non ancora in maniera definitiva, è stato rotto nel chiuso dello spogliatoio, prima e dopo l'allenamento. In mezzo c'è stato l'intervallo del test contro la Primavera che il patron ha seguito attentamente dalla tribuna stampa osservando dall'alto i movimenti di Novellino e dei suoi ragazzi. È stato questo il modo migliore per stemperare gli animi, chiarirsi e ripartire con maggiore unità d'intenti verso un obiettivo che resta comune. Tra due giorni l'avversario da affrontare, e possibilmente battere, non è interno ma ha le sembianze del Foggia di Giovanni Stroppa. Un ostacolo che presenta una serie di insidie sia sotto l'aspetto tattico che fisico. Il 4-3-3 dei satanelli, sebbene non di conio zemaniano, in fase offensiva resta pungente e prolifico. Quanto basta per destare preoccupazione ad un Avellino finora troppo vulnerabile che ha incassato. Nel minitest di ieri, due tempi da 20 minuti, conclusosi con il punteggio di 2 a 0 per la prima squadra, Novellino ha mandato in campo diverse seconde linee. Nel primo tempo, davanti a Lezzerini, ha schierato una difesa sperimentale composta da Ngwa, Pecorini, Kresic e Falasco con in mediana Camarà, Moretti, D'Angelo e Bidaoui a ridosso di Castaldo e Asencio. I due attaccanti sono entrambi andati in gol nella ripresa. Poche le novità della seconda frazione che si sono limitate al giovanissimo Pozzi, impiegato tra i pali al posto di Lezzerini, a Marchizza, provato al fianco di Kresic, e a Falasco spostato in posizione più avanzata a sinistra con alle spalle Ngwa.
Salernitana: Rizzo scalpita
Chissà quanto tempo ci vorrà a Giuseppe Rizzo per debuttare con la maglia della Salernitana, con cui ha sottoscritto un triennale e con cui si sta allenando già da martedì. Dopo aver assistito alla gara con la Ternana dalla tribuna, il mediano siciliano, classe '91, vorrebbe bruciare le tappe e riuscire laddove altri suoi compagni hanno fallito. Nunzio Di Roberto, ad esempio, aspettava da mesi di firmare per il club granata, ma Alberto Bollini lo ha accolto solo in chiusura di mercato e nei pochi giorni che hanno preceduto la sfida con la formazione di Pochesci l'ex Crotone non ha dato prova di essere pronto per scendere in campo. E, così, è finito in tribuna, insieme agli indisponibili Schiavi (mai utilizzato nelle precedenti partite di Coppa e campionato) e Rosina (sempre titolare fino a lunedì sera quando ha dovuto fermarsi per i noti problemi al ginocchio con cui convive da tempo e che ne hanno condizionato il rendimento nella passata stagione). Rizzo scalpita e, magari, a Carpi potrebbe pure trovare posto in panchina, visto che lunedì sera Bollini aveva dovuto portare due portieri Adamonis e Iliadis per completare la lista.
Uova al Finopril ancora sequestri e segnalazioni di allerta
Secondo i campionamenti promossi nelle ultime settimane dal ministero della Salute, anche in Italia si continuano a trovare campioni di uova contaminate con il Fipronil, l'insetticida che ha fatto scoppiare un grave caso di sicurezza alimentare in tutta Europa. Il sistema di allerta europeo Rasff (Rapid Alert System for Food and Feed) ieri - secondo quanto riferisce "Sportello dei Diritti" - ha pubblicato tre avvisi riguardante la contaminazione da Fipronil per uova e ovoprodotti provenienti da Romania, Repubblica Ceca e dalla stessa Italia per i nostri mercati alimentari. Tale contaminazione trae origine dalla disinfestazione degli allevamenti effettuata illecitamente con sostanze addizionate appunto con Fipronil, che ha finito per depositarsi sulle lettiere usate dagli animali. Lo scandalo delle uova contaminate dal Fipronil ha sinora coinvolto 15 paesi europei e si è allargato sino ad Hong Kong. Il Fipronil è un insetticida per pulci, zecche e acari, il cui uso è vietato su animali destinati alla catena alimentare. L'Oms considera il Fipronil moderatamente tossico per l'uomo. L'esposizione può causare ipereccitabilità, irritabilità, tremori e ad uno stadio più grave nausea, vomito, letargia e convulsioni. La quantità che non produce effetti nocivi sull'uomo è di 0,01 mg per kg di peso corporeo, ad esempio su un uomo o donna di 70 kg è di 0,7 mg. Le dosi di Fipronil rinvenute nelle uova superano il limite massimo, ma sono comunque inferiori alle dosi ritenute tossiche. La tossicità per l'uomo è data da ingestione massiccia di tale insetticida e per periodi prolungati, anche se ancora si ignora di quanto deve essere la durata. L'allerta riguarda prevalentemente uova fresche o derivati. Ciò che maggiormente desta preoccupazione riguarda il possibile utilizzo di uova contaminate in prodotti alimentari destinati ad essere commercializzati in vari Paesi europei. L'emergenza riguarda soprattutto gli allevamenti in cui in origine si è riscontrata la contaminazione, cioè Belgio e Olanda, ma lotti di prodotti contaminati sono stati esportati in altri Paesi. Ad esempio in Germania sono stati riscontrati molti casi mentre in Italia alcuni ovoprodotti contaminati sono stati individuati e sequestrati prima della loro commercializzazione.
Dopo il comunicato del ministero del 23 agosto, sono stati effettuati sequestri di uova in quattro esercizi commerciali di Orbetello e di Capalbio, in Toscana, e ad Atena Lucana, in provincia di Salerno, ricorda ancora lo "Sportello dei Diritti".Uova contaminate sono state trovate in un impianto di produzione di pasta fresca di Civitanova Marche ed anche in due centri di imballaggio della Campania, a Benevento e a Sant'Anastasia, annessi ad allevamenti ed in provincia di Lecce. Ed ancora la presenza di Fipronil ha portato al sequestro di uova, da parte dei Nas e delle autorità sanitarie, in un allevamento in provincia di Ancona, di due in provincia di Napoli e di uno a Viterbo. Blocco della commercializzazione anche dei prodotti di alcuni allevamenti dell'Emilia-Romagna, dai quali provengono alcune partite di uova sgusciate liquide vendute in Calabria in cui sono state rinvenute tracce di Fipronil. Il 18 agosto, il ministero della Salute ha disposto il richiamo di un lotto di fettuccine Ristopronto, prodotte in uno stabilimento di Roma, da consumarsi entro il 22 agosto. Il 23 agosto è stato richiamato un lotto di omelette congelate prodotte in Germania dalla Kagerer & Co, con invito a non consumare il prodotto e a riportarlo al punto vendita di acquisto.
Intanto, si è riunito il Tavolo interministeriale istituito tra ministero della Salute, ministero delle politiche Agricole e Ministero dello Sviluppo Economico, e le associazioni di categoria. Il ministero della Salute ha fatto sapere di voler proseguire nei controlli; le Associazioni di categoria nel rafforzare le procedure di autocontrollo. Adiconsum ha chiesto al Governo di aprire il Tavolo interministeriale anche alle associazioni consumatori in quanto rappresentanti dei diretti interessati nella vicenda. Lo scorso 30 agosto si è riunito, poi, a Bruxelles il Comitato PAFF (Plants, Animals, Food and Feed), sezione sicurezza tossicologica nella catena alimentare. Nella riunione sono state prese decisioni per garantire una maggiore omogeneità nell'approccio al problema e nelle iniziative assunte dagli Stati Membri. In particolare sono stati precisati i termini per la notifica delle allerte nel sistema europeo e del conseguente avvio delle procedure di ritiro e richiamo, la gestione degli animali e delle uova negli allevamenti in cui sono state rinvenute contaminazioni da fipronil, la definizione dei livelli di concentrazione per valutare la conformità degli ovoprodotti. Nella riunione è stato anche chiesto agli Stati membri di avviare un monitoraggio ad hoc per verificare la presenza di altri contaminanti sulle galline ovaiole in allevamento, le uova e le carni di ovaiole al mattatoio. E' stato, inoltre, richiamato l'obbligo degli operatori del settore alimentare di adottare tutte le misure necessarie per l'immissione sul mercato di prodotti sani e sicuri.
Camorra, colpo alla Vanella-Grassi, smantellata la piazza di spaccio della Case dei Puffi: 4 arresti. IL VIDEO
Nella piazza di spaccio delle cosiddette “Case dei puffi”, durante un servizio di contrasto allo smercio di droga, i carabinieri del nucleo operativo della compagnia Napoli-Stella hanno tratto in arresto per spaccio in concorso 4 “soci” di Scampia già noti alle forze dell'ordine
Sono Antonio Amato, 52enne, Emilio Di Monda, 25enne, Gabriele De Biase, 28enne e Roberto Aleksic, 22enne.
I militari li hanno sorpresi mentre misuravano la quantità di stupefacente per confezionare le palline; le dosi erano nascoste all’interno di un palo metallico da recinzione che, divelto, consentiva di recuperare le bustine.
Ognuno, hanno accertato i militari, aveva il suo compito: la figura del referente di piazza per conto della “Vanella-Grassi” era Amato; Di Monda e De Biase si occupavano del dosaggio, mentre Aleksic era lo spacciatore materiale.
Una volta bloccati, la loro perquisizione e l’ispezione delle vicinanze in cui sono stati fermati e in cui consegnavano le dosi ha permesso di rinvenire 300 dosi di eroina, 47 di cocaina e 135 euro in banconote di vario taglio.
Gli arrestati, dopo le formalità, sono stati portati in carcere.
https://youtu.be/L2OkU5OYgVY
Casertana: Marotta recupera
Dal basket alla moda: ecco la modella con le gambe più alte del mondo: 132 centimetri
Da piccola era nel mirino dei bulli , che la prendevano in giro per la sua altezza, ora Ekaterina Lisina, 29 anni, è "estasiata" dalla notizia di essere entrata nel Guinness dei primati come donna con le gambe più lunghe al mondo: 132,8 centimetri quella sinistra, 132,2 la gamba destra. Una piccola asimmetria che non le ha impedito di diventare una campionessa di pallacanestro (bronzo alle olimpiadi di Pechino nel 2008) e poi una modella di successo. Dai piedi alla testa misura 6 piedi e 9, oltre 2 metri, altezza con cui Lisina incassa anche il primato di modella più alta al mondo.
Le mani del clan Gionta sul Porto: le imprese portuali costrette a pagare il pizzo
Torre Annunziata. Le mani sul porto, gli ormeggi, le società portuali, il clan Gionta 'vampiro' di una delle poche risorse della città: il mare e il commercio di prodotti via mare. Quattromila euro furono costrette a pagare due note e storiche imprese napoletane attive nel settore dello sbarco e della movimentazione di prodotti petroliferi e cereali che hanno depositi nell'area portuale di Torre Annunziata. Vessati dagli uomini di Luigi Della Grotta e Vincenzo Amoruso i responsabili delle due ditte furono costretti a cedere alle pressioni. Ed è proprio da questi due episodi che prese piede l'inchiesta che ieri ha portato ai 12 fermi, quelli dei nuovi capi del clan Gionta. A raccontare quelle estorsioni nell'area portuale un collaboratore di giustizia, quasi sconosciuto, che lavorava nel settore ed aveva avuto una conoscenza diretta delle pressioni della cosca dei Valentini sulle ditte che lavoravano nello scalo. Quel collaboratore di giustizia a nome di Alberto Panico nei primi mesi del 2016 rese le prime dichiarazioni su questo fenomeno all'antimafia di Napoli. Una delle ultime estorsioni consumate in questo settore sono state registrate nel giugno scorso quando due dipendenti delle imprese vessate consegnarono 4000 euro a Leonardo Amoruso, nella sua pescheria. Quei soldi servirono a fare le 'buste' agli affiliati detenuti e liberi che Della Grotta e Vincenzo Amoruso avevano sul loro libro paga.
Ma il mare già tristemente flagellato dall'inquinamento, quel mare tanto caro ai torresi e che sembra essere fenomeno di rinascita negli ultimi anni, è stato anche l'affare sul quale puntare da parte del clan. Nel mirino anche una ditta di ormeggio barche che ha gestito fino a questa estate gli attracchi nel porto di Torre Annunziata. Anche questo imprenditore è stato costretto a pagare. Il diktat 'O un forfait di 3500 euro al mese, oppure 50 euro per ogni barca ormeggiata'. Questa l'imposizione degli affiliati che avevano assunto di nuovo il controllo della città e della sua economia. Anche in questo caso bisognava pagare e subito, secondo quanto accertato dai carabinieri del Gruppo di Torre Annunziata, nell'ambito dell'indagine sul ricostituito clan Gionta. Ma, come dalle grinfie di Della Grotta e Amoruso non sfuggivano neppure i funerali, così i due avevano individuato imprese sane, eccellenze nel proprio settore da sottoporre a estorsione. Nelle grinfie del clan Gionta, allora, sono caduti i titolari di notissimi negozi di abbigliamento, ristoranti, pasticcerie, imprese artigiane, ma anche una ditta operante nel settore del calcestruzzo che a Torre ha la sua base operativa e logistica. Tutto ciò che creava un giro di danaro, imprese floride, venivano messe nella morsa del racket. A finire nel mirino della cosca, addirittura una clinica medica. In quest'ultimo caso, però, la richiesta estorsiva non è andata in porto per il fermo 'no' del titolare.
Rosaria Federico
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Napoli, le due vittime dell'agguato del borgo Sant'Antonio Abate appartenevano alla 'vecchia guardia' della camorra
I due uomini uccisi ieri pomeriggio a Napoli dai killer sono della 'vecchia guardia', quella camorra che una volta gestiva senza se e senza ma i traffici di droga con regole ben precise, fatte di gerarchia, di controllo militare del territorio e di violenza. E proprio dalla 'vecchia guardia' dei clan del centro storico di Napoli i due sarebbero stati puniti e avrebbero pagato con la vita sconfinamenti che non dovevano fare. I due pregiudicati erano cognati. Eduardo Amoroso aveva sposato Rita Dragonetti, sorella di Salvatore. Dal matrimonio e' nato Antonio, pregiudicato noto perche' nel 2004 fu l'autore di una estorsione per conto del clan Mazzarella nel 'salotto buono' della citta' in via Filangieri, facendo esplodere un ordigno in un bar in ristrutturazione. Venne arrestato e processato per questo. In passato Eduardo Amoroso era molto vicino alla famiglia Giuliano, in particolare a Roberto detto 'capa vacanta', cognato di Luigi ''o rre' e marito di Celeste Giuliano. Era stato arrestato per una estorsione, e poi, uscito dal carcere, con il pentimento di tutti i 'vecchi' Giuliano aveva deciso di passare tra i Mazzarella; venne poi preso dalle forze dell'ordine con gli uomini di Eduardo Bove, uomo di fiducia di Vincenzo Mazzarella a Forcella, ucciso a casa proprio dagli stessi uomini di Mazzarella per aver tradito il clan. Dopo dieci anni di carcere, Amoroso era stato scarcerato appena due mesi fa. Dragonetti, anche lui 'figlio d'arte' era invece sposato con tania Giuliano, la figlia di Ciro Giuliano detto ' barone.
(nella foto da sinistra Salvatore Dragonetti ed Eduardo Amoroso)
















