Ieri gli Agenti dell'Unita' Operativa Chiaia hanno effettuato servizi a contrasto della sosta selvaggia e dei parcheggiatori abusivi. In particolare sono state presidiate, anche in collaborazione con il personale dell'UO Motociclisti ed ANM, le vie prossime ai locali della movida, quali piazza Vittoria, via Arcoleo, via Chiatamone nonché la Riviera di Chiaia, San Pasquale, via dei Mille e Mergellina elevando 295 verbali per la sosta selvaggia ed elevando sanzioni nei confronti di 21 parcheggiatori abusivi sorpresi ad esercitare l'attività abusiva in via San Pasquale, Piazza Vittoria e Mergellina Inoltre nell'area dei Baretti e soprattutto in via Ferrigni si è disciplinata la sosta e si è presidiata la zona affinché si verificasse l'esatto osservanza delle regole inerenti l'occupazione di suolo pubblico e in via Bisignano un esercizio pubblico è stato verbalizzato per istallazione abusiva di tenda con il titolare denunciato per danneggiamento del suolo comunale. In viale Gramsci sono stati elevati 5 verbali per occupazione abusiva di suolo pubblico per 57 mq per un importo delle sanzioni di 1014 euro ed un importo Cosap di 39.900 euro nonché un verbale per difformità rispetto alla concessione a carico di un' attività commerciale per istallazione di teli e paraventi. In piazzetta Carolina si è intervenuti immediatamente mentre un locale stava appena allestendo un' area su suolo pubblico di 8 mq di copertura con sostegni metallici a supporto di una tenda e bullonando gli elementi metallici al suolo. I titolari del locale sono stati denunciati alla Procura della Repubblica per occupazione abusiva e danneggiamento di suolo pubblico. In piazzetta Augusteo è stato verbalizzato un locale perché occupava 55 mq di suolo pubblico abusivamente con tavolini sedie e teli nonché denunciato all'autorità giudiziaria per danneggiamento di suolo pubblico per aver fissato i sostegni alla pavimentazione della piazza. Gli Agenti della Turistica hanno pattugliato l'Aeroporto sorprendendo due tassisti che trasportavano turisti arrivati in città con il tassametro spento e pertanto è scattata la sanzione prevista di 169 euro con ritiro della licenza. Gli Agenti della U.O. Vomero, impegnati nei controlli della movida, hanno elevato numerosi verbali al codice della strada. In Via Aniello Falcone ne sono stati elevati per sosta irregolare 128, mentre in Via Cilea all'altezza di una nota paninoteca, per la sosta selvaggia, i verbali elevati sono stati 63 , tra Piazza Vanvitelli, via Bernini e Piazza Fanzago sono stati elevati 57 verbali, sono stati fermati e sanzionati 10 parcheggiatori abusivi e sequestrate somme relative ai proventi illeciti di tale attività. Sempre nall'ambito dei controlli 5 esercizi pubblici sono stati verbalizzati per occupazione abusiva di suolo pubblico, di cui due in via Aniello Falcone sanzionati per difformità rispetto alla Concessione e in questi casi seguirà segnalazione agli uffici di competenza per i successivi adempimenti. Gli Agenti della U.O. Fuorigrotta, impegnati nei controlli della movida di Bagnoli e Fuorigrotta hanno verbalizzato 16 parcheggiatori abusivi, elevato 50 verbali per irregolarità di sosta e controllato 30 veicoli di cui 3 verbalizzati per assenza di copertura assicurativa e 4 per mancata revisione del veicolo. Verbalizzati anche tre attività commerciali per occupazione abusiva di suolo pubblico. Inoltre gli agenti sono intervenuti, a seguito di esposti, in via Caravaggio verbalizzando due parcheggiatori abusivi e 25 veicoli per sosta vietata.
Salerno: blitz antidroga, sequestrati 30 grammi di marijuana e hashish
I Finanzieri del Comando Provinciale di Salerno hanno intensificato in questi giorni i servizi di contrasto allo spaccio e al consumo di sostanze stupefacente sul territorio della provincia. I controlli effettuati nel capoluogo hanno interessato diversi punti della città: in particolare il Lungomare Trieste e la Stazione ferroviaria. La Guardia di Finanza ha sequestrato oltre 30 grammi di marijuana e hashish, suddivisi in dosi, detenute da 10 giovanissimi consumatori. Diversi sono anche i sequestri effettuati nell'Agro: oltre 15 grammi di droghe leggere nei confronti di 7 assuntori. Determinante è risultato il fiuto dei cani antidroga.
Napoli, sei condanne per la mancata bonifica dell'area di Bagnoli
Bagnoli: sei condanne per mancata bonifica dell'area. Il Tribunale di Napoli dispone revoca sequestro della zona. Si e' concluso con sei condanne, a pene varianti dai 4 ai 2 anni di reclusione, il processo per la mancata bonifica dell'area di Bagnoli e dell'area dell'ex Italsider. La sentenza e' stata emessa dalla sesta sezione del Tribunale di Napoli che ha disposto anche la revoca del sequestro dell'area. I principali reati contestati sono di disastro ambientale e truffa.
Il Tribunale di NNapoli ha condannato a 4 anni Gianfranco Caligiuri, ex direttore tecnico di Bagnolifutura, a 3 anni Sabatino Santangelo, ex presidente di Bagnolifutura ed ex vice sindaco di Napoli, ed Alfonso Di Nardo, dirigente Arpac, a 2 anni Gianfranco Mascazzini, ex direttore generale del ministero dell'Ambiente, Mario Hubler, ex direttore generale della societa' Bagnolifutura e Giuseppe Pulli, del dipartimento Ambiente del Comune di Napoli. Il pm, Stefania Buda, al termine della requisitoria aveva chiesto la condanna di 8 imputati e l'assoluzione per sei. Gli altri imputati sono stati assolti o in alcuni casi e' stata dichiarata la prescrizione dei reati contestati.I giudici del Tribunale di Napoli che hanno emesso la sentenza per la mancata bonifica dell'area di Bagnoli hanno derubricato l'accusa di disastro ambientale doloso in quella meno grave di disastro colposo. Il pm Stefania Buda, al termine della requisitoria, aveva chiesto condanne varianti dagli 8 ai 4 anni e mezzo di reclusione.
I Bastardi di Pizzofalcone, oggi il primo ciak a Napoli con caffè al Gambrinus
Caffe' strapazzato e sfogliatelle al Gran Caffe' Gambrinus per Carolina Crescentini e Alessandro Gassmann. Oggi nello storico locale di Napoli giornata di riprese per la serie di Rai Uno "I bastardi di Pizzofalcone 2" Una colazione tradizionale napoletana, con caffe' strapazzato e sfogliatelle, per Carolina Crescentini e Alessandro Gassman che, stamattina, si sono presentati al Gran Caffe' Gambrinus per girare alcune scene della fiction televisiva di Rai1 "I bastardi di Pizzofalcone 2". Il locale di piazza del Plebiscito, infatti, ha riservato un salone del 1860 per la troupe di circa 50 persone chiamata a realizzare oggi degli episodi della serie di successo, per la regia di Alessandro D'Alatri, giunta alla seconda stagione. E' stato il direttore del Gambrinus Gennaro Ponziani a offrire ai due attori la colazione. A salutare gli ospiti, c'era anche uno dei proprietari del locale, Michele Sergio, che si e' complimentato con la Crescentini. Oggi il cast della serie che prende spunto dai romanzi dello scrittore napoletano Maurizio De Giovanni, spesso ambientati al Gambrinus, sara' impegnato tutto il giorno con le riprese, realizzate nella piccola pinacoteca del locale, dove sono esposti ben 40 dipinti di pittori di fine '800 della Scuola di Posillipo.
Wwf Guardie Volontarie: resoconto delle attività 2017. Incremento de bracconaggio
Il bilancio della stagione venatoria che si è chiusa è stato segnato da molti fatti negativi, tutti a danno della fauna selvatica e il rispetto della legalità. La situazione climatica, i drammatici incendi della scorsa estate, l’aumento dei morti per caccia, l’incremento del bracconaggio anche su specie protette, i provvedimenti delle Regioni sempre a vantaggio dei cacciatori e contro la tutela di animali, natura e normative europee hanno aggravato la situazione, disegnando un quadro fortemente negativo per l’attività venatoria italiana. Anche quest’anno le guardie volontarie del WWF hanno dato il proprio contributo con migliaia di chilometri percorsi e centinaia di ore spese per assicurare la legalità e controllare il territorio in collaborazione con le forze dell’ordine ed in particolare con L’Arma dei Carabinieri con cui, dopo l’assorbimento del Corpo Forestale dello Stato, il WWF ha siglato un’importante accordo per la prevenzione e repressione dei reati ambientali e per l’informazione ed educazione ambientale. Proprio ai Carabinieri-Forestali per le attività in difesa dell’ambiente, della legalità e degli animali selvatici va un grande grazie da parte dell’associazione. Una stagione venatoria che è stata caratterizzata da numerosi e gravi incidenti di caccia. Una situazione che a fine dicembre ha fatto contare venticinque morti e cinquantotto feriti.
La vera piaga è stato il bracconaggio. Sono state registrate uccisioni di specie protette, detenzione illegali o gravi maltrattamenti ai danni di animali selvatici, molti dei quali durante la stagione di caccia. Questi alcuni dei casi più eclatanti seguiti dal WWF nel 2017: un lupo decapitato vicino Pesaro, due uccisi e esposti sulla strada a Radicofani, uno ucciso e lasciato come trofeo a una fermata del bus vicino Rimini. il ferimento di una rarissima aquila reale in un Parco regionale vicino Fabriano, di una aquila del Bonelli in Sicilia e di un falco pescatore vicino Todi, l’uccisione di un cervo sardo, specie particolarmente protetta, furti di piccoli o di uova di uccelli rapaci in tutto il Meridione (in Sicilia in particolare), numerosi casi di caccia illegale a Trento.
In Campania il lavoro delle Guardie Volontarie del Wwf è stato costante e capillare, vigilando aree e difendendo l’avifauna protetta dagli interessi illeciti di bracconieri e mercanti di specie animali. Un impegno costante durante tutto il 2017 che ha prodotto una serie di dati relativi alle attività svolte nelle province di Napoli, Caserta e Salerno. Tutti i sequestri sono stati effettuati dai Carabinieri dei Comandi provinciali, dai Carabinieri Forestali, che sono stati chiamati dalla Guardie Volontarie ed intervenuti sul posto, ai quali va un profondo ringraziamento per il grande lavoro di supporto che viene assicurato alle Guardie Volontarie campane.
Soddisfazione è stata espressa dal Delegato per la Campania del Wwf Italia, Piernazario Antelmi, che ha voluto sottolineare la gravità del fenomeno del bracconaggio nella nostra regione, contrastato dal quotidiano impegno delle forze dell’ordine e delle Guardie Volontarie: “Purtroppo i numeri in aumento dei reati contestati e delle vittime di caccia, fanno ritenere che il bracconaggio è in aumento nonostante il numero dei cacciatori sia in flessione anno per anno. Quello che più preoccupa è che la maggior parte dei reati a danno della fauna selvatica e dell' ambiente, siano commessi all'interno di aree protette regionali o nazionali”.
Un ringraziamento particolare è arrivato dal responsabile regionale della Guardie Volontarie del Wwf, Alessandro Gatto, destinato ai tanti volontari che hanno dedicato tempo e impegno in difesa della natura e dell’ambiente: "Ringrazio davvero di cuore le nostre Guardie Volontarie che con spirito di servizio ed abnegazione effettuano un lavoro preziosissimo teso alla tutela della natura. Un lavoro gratuito che fa bene a tutta la nostra collettività".
Napoli: a Carnevale per le bambine arriva anche il vestito del 'Pellicciotto scambiato'
Il tormentone social del "pellicciotto scambiato" è diventato anche una maschera di Carnevale. E' bastato poco alla grande inventiva e alla fantasia dei napoletani per far diventare un must anche la storia della signora diventata famosa per le sue lamentele in un noto negozio di vestiti della provincia di Napoli per il "pellicciotto scambiato" sul suo abito da cerimonia. Una bambina della Pignasecca a Napoli, il cui nome è Maria Rosaria, è stata la prima a sfruttare la celebrità del momento della signora e ieri è apparsa per le strade di Napoli con il vestito simile alla ormai famosa signora del "pellicciotto". Naturalmente anche la piccola Maria Rosaria ha conosciuto il suo momento di celebrità: infatti in tanti hanno voluto fare foto e selfie con la "bambina del pellicciotto".
Napoli, tragedia sfiorata a Ponticelli: il vento abbatte la porta del campetto di calcio
Tragedia sfiorata a Ponticelli. Il forte vento l'altro giorno ha abbattuto la porta del campetto di calcio nel parco pubblico di via Manlio Rossi Doria intitolato a Francesco Paolillo, il 14enne del quartiere morto nell'ottobre del 2005 per un caduta da un cantiere in costruzione. In quel campetto avevano da poco terminato di giocare i bambini quando una forte raffica di vento ha letteralmente sdradicato i bulloni che tenevano la porta attaccata a terra facendola cadere. Da tre giorni quella porta è rimasta così e il parco è chiuso perché i bambini non possono giocare. I gestori del campetto e delle scuole calcio che si allenano chiedono l'intervento della Municipalità e del comune affinché si ripristini al più presto l'agibilità della struttura sportiva una delle poche cose che funzionano per i giovani nella zona.
Arriva il Carnevale al Nostos teatro di Aversa con "Ticina - Mani di Corteccia" de Il Teatro nel Baule
Arriva il Carnevale anche al Nostos Teatro, con uno spettacolo adatto ad un pubblico di ogni età. Sabato 10 febbraio alle 21.00 e in replica domenica 11 alle 19.00, va in scena "Ticina - Mani di Corteccia" della Compagnia Il Teatro nel Baule. Menzione Speciale al Premio Scenario infanzia 2017 e vincitore del Premio Giuria Ombra, "Ticina" è una fiaba dark silenziosa e suggestiva, che richiama, nelle atmosfere, le favole grottesche di Tim Burton.
Solitaria, silenziosa, Ticina vive in una dimora scura, circondata da oggetti che appaiono e scompaiono, suoni sconosciuti e misteriose creature. Ticina è buffa, strana, diversa, ma come tutti desidera trovare un amico.
Dal viso rugoso e dalle mani di corteccia, va e viene dalla città spaventando tutti per il suo aspetto, non c’è una persona che voglia restare con lei. In questi suoi viaggi scopre pian piano il suo dono che è anche la sua maledizione: tutto ciò che per sbaglio o per volere tocca con le sue mani di corteccia, appassisce, si rompe, svanisce. Ma un giorno grazie ad una piccola luce, qualcosa, o qualcuno, nasce nel buio del suo laboratorio, tra ampolle, vestiti dismessi e oggetti dimenticati. Ticina non è più così sola. Qualcosa di inaspettato, terribile e meraviglioso, l’attende. L’incontro con un altro essere, molto diverso da lei, l’aiuterà a vedere il mondo da un’altra prospettiva, e scoprirà che anche le cose apparentemente più dolorose, guardate con gli occhi dell'amore, possono rivelarsi meravigliose.
Lo spettacolo utilizza un linguaggio del tutto privo di parole, ispirandosi ai grandi clown del passato, al cinema muto, allo humour "mascherato" e alle atmosfere grottesche di Tim Burton.
"Ticina - Mani di Corteccia" è un progetto de Il Teatro nel Baule, da un'idea di Luca Di Tommaso, drammaturgia e regia sono di Sebastiano Coticelli, Simona Di Maio e Luca Di Tommaso. In scena Sebastiano Coticelli, Simona Di Maio, Luca Di Tommaso e Dimitri Tetta con i costumi sono di Gina Oliva, il disegno luci di Paco Summonte mentre le scene, le maschere e i pupazzi sono di Monica Costigliola, Angelo De Tommaso, Simona Guarino. Assistente alla regia Carla Guardascione. La produzione è de Il Teatro nel Baule e I Teatrini, in coproduzione con L'Asilo.
Napoli, la banda delle auto rubate aveva base al rione Amicizia e 'officina' a Ponticelli
Erano legati ai clan di Secondigliano e del rione Berlingieri con appoggi a Ponticelli i quindici componenti della banda sgominata dai carabinieri e che ogni notte rubava nella città di napoli 3 o 4 auto di valore e poi le rimetteva "sistemate" in vendita sul Mercato estero, prevalentemente Spagna, Francia e Germania. Un giro di affari da 300 mila euro al mese. Grazie a una indagine dei carabinieri della Compagnia Napoli Centro, in 11 sono finiti in carcere e 4 agli arresti domiciliari. Il gruppo criminale era attivo tra Napoli e provincia e dedito ai furti, riciclaggio e ricettazione di vetture. I reati contestati sono a vario titolo quelli di associazione per delinquere, furto aggravato, riciclaggio, ricettazione e il gip ha disposto per 11 persone il carcere e 4 hanno domiciliari. Nel corso dell'indagine, i carabinieri hanno documentato 77 episodi tra furti e tentati furti di autovetture, arrestato in flagranza 16 persone, restituito ai proprietari 29 veicoli e sequestrato numeroso materiale utilizzato per lo scasso e centraline e la manomissione di centraline elettroniche.L'indagine, andata avanti da gennaio 2015 a giugno 2016, ha consentito di ricostruire l'intero organigramma della banda, individuando i vari ruoli di un un meccanismo ben congegnato. Un primo gruppo, con quattro vertici e caratterizzato dalla presenza di tre donne, era articolato in due 'batterie' si occupava dei furti di auto a Napoli e provincia; operativo quasi tutte le notti e con due/tre pali, gli addetti al furto dei veicoli partivano dalla base logistica, localizzata nell'area di Capodichino, individuavano vetture corrispondenti alle richieste dei vertici del sodalizio e, dopo aver forzato la portiera e installato centraline manomesse, avviano il motore. Nella fase successiva, le auto venivano parcheggiate per strada nel rione Berlingieri, quartiere di Secondigliano, o nel rione Amicizia, e qui, private dell'eventuale sistema gps, venivano recuperate a distanza di poche ore da un altro gruppo di addetti allo spostamento. Nel passaggio successivo parte dei veicoli entravano nel mercato dei ricettatori, con rivendita delle varie componenti meccaniche e di carrozzeria; un'altra parte invece veniva indirizzata verso il terzo passaggio, la ri-punzonatura di telaio e motore eseguita da tecnici in un'area di Ponticelli applicando i numeri seriali di autovetture circolanti immatricolate all'estero, prevalentemente in Spagna, Francia e Germania, clonate con documenti esteri acquisiti in maniera fraudolenta. Prima di essere rivendute venivano intestate con atti di vendita contraffatti a prestanome; un indagato e' risultato proprietario di oltre dieci auto. L'ultimo passaggio era la vendita dei veicoli risultati immatricolati all'estero, a normali prezzi di mercato e a ignari acquirenti, anche ricorrendo ad annunci di vendita online.Il giro d'affari complessivo si aggirava sui 300.000 euro al mese, con 3-4 autovetture rubate mediamente ogni notte. Un guadagno rilevante a fronte delle spese da sostenere per i sodali: 300 euro a macchina per gli autori del furto, 500 euro per gli addetti alla ri-punzonatura, 100-200 euro per l'acquisizione di copie dei documenti esteri.
Camorra&Politica, preso Tore a' lavatrice: uomo dei fratelli Cesaro
Salvatore Di Nunzio detto Tore a' lavatrice accusato di essere la mente di alcune operazioni di riciclaggio per conto dei fratelli Cesaro di Sant'Antimo è stato arrestato stamane. A far scattare le manette ai suoi polsi sono stati i carabinieri dei Ros nel corso di un blitz scattato stamattina all’alba, nell’ambito delle inchieste condotte dai pm Di Mauro e Visone, sotto il coordinamento dell’aggiunto Borrelli, sugli insediamenti produttivi di Lusciano e Marano.Salvatore Di Nunzio meglio conosciuto come Tore 'a lavatrice per la sua presunta disponibilità a fornire operazioni sospette, è accusato di concorso esterno in associazione camorristica, sulla scorta di alcuni presunti legami con i Polverino e i Mallardo.
Torre del Greco, inseguito e ferito a colpi di pistola per rapinargli lo scooter: arrestato l’ultimo componente del branco
Torre del Greco: inseguito e ferito a colpi di pistola per rapinargli lo scooter. I carabinieri arrestano l’ultimo componente del branco. I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata hanno dato esecuzione ad un ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP di Torre Annunziata su richiesta della locale Procura nei confronti di Luigi D'Acunzo, classe ’98, di Torre Annunziata, ritenuto responsabile a vario titolo insieme ad altri 5 indagati, tra i quali 3 minorenni, di tentato omicidio, tentata rapina e porto illegale di armi da sparo. L’attività d’indagine era stata avviata a seguito del tentato omicidio di un 21enne a Torre del Greco, gravemente ferito la sera del 27 dicembre 2016 quando gli indagati, dopo aver ingaggiato con la vittima un rocambolesco inseguimento per le strade di Torre del Greco in sella ai scooter, esplosero nei suoi confronti almeno tre colpi di arma da fuoco ferendolo anche in parti vitali.
Le indagini, complesse ed articolate, già in precedenza avevano consentito di individuare cinque dei sei esecutori materiali, tra cui vi erano tre minorenni legati da stretti vincoli di parentela con esponenti di spicco dell’associazione camorristica “Gallo Limelli Vangone” (egemone a Trecase, Boscotrecase e Boscoreale). Quest’ultimi, per i fatti in argomento, sono stati condannati in primo grado, mentre per i correi maggiorenni è ancora pendente il processo in rito abbreviato. I carabinieri, inoltre, erano riusciti a documentare l’intera dinamica degli eventi, delineando le fasi antecedenti e successive all’azione criminale, ricostruendo l’intero percorso fatto dai malviventi. Si appurava, infatti, che gli stessi, dopo essere partiti da Torre Annunziata in sella a scooter , affiancavano la vittima che in sella ad altro scooter percorreva le vie di Torre del Greco. Qui, ingaggiavano un inseguimento con il 21enne esplodendogli durante la corsa due colpi di arma da fuoco ferendolo alla caviglia. Successivamente, dopo averlo raggiunto davanti una pizzeria, esplodevano due ulteriori colpi di arma da fuoco a distanza ravvicinata, che lo raggiungevano all’emitorace superiore destro e all’emitorace posteriore sinistro, provocandogli gravissime lesioni che solo il tempestivo intervento dei sanitari evitava che giungessero a conseguenze estreme.
Il pentito: 'Gli Elia del Pallonetto volevano uccidere Raffaele Scala'
Il clan Elia del Pallonetto di Santa Lucia era in società con i Di Biasi e aveva progettato di uccidere Raffaele Scala, autore del clamoroso omicidio del 1999 dell'allora boss dei Quartieri Spagnoli, Domenico Russo detto Minì de cani. (Scala da alcuni anni è un collaboratore di giustizia ndr). Lo ha riferito ai magistrati della Dda il pentito dei "Faiano", Vincenzo Gallozzi. le sue dichiarazioni sono contenute nelle 157 pagine dell'ordinanza di custodia cautelare firmate dal gip Giuliana Pollio e che la scorsa settimana ha dato un ulteriore colpo alla famiglia del pallonetto e ad altri gruppi dei Quartieri Spagnoli che gestivano il traffico di droga, Ventisei indagati di cui molti finiti in carcere e tra questi anche Angela Farelli a' brioches, Maria D'Amico e' fraulella, Adriana Bianchi moglie del boss Renato Elia. E proprio parlando del traffico di droga di Adriana Bianchi che il pentito Gallozzi ha raccontato dei rapporti tra gli Elia e i Faiano;"... La zona degli ELIA è la zona cosiddetta bassa del Pallonetto di S. Lucia. Ho avuto rapporti con loro in quanto mio cugino ESPOSITO Antonio detto O' PALLINO è un loro fornitore di cocaina Nel periodo della tregua tra i DI BIASI e i LEPRE-ELIA si decise che la mia piazza di spaccio venisse affidata a mio cugino nel senso che era lui ad effettuare le forniture insieme al clan ELIA-MAURO... Il clan ELIA era alleato del clan MISSO e questi ultimi avevano lì quale loro referente ECONOMICO Antonio. Del clan ELIA ho personalmente conosciuto: ELIA Renato insieme alla moglie BIANCHI Adriana, cugina di mio cugino ESPOSITO Antonio, mi ha più volte rifornito di cocaina. Mio cugino nel 2004 mi ha detto che ELIA Renato ha una quota del 50% nel garage che si trova a S. Lucia nei pressi del Bar Calane. Sempre nel 2004, in diverse occasioni, ho visto ELIA Renato insieme a SORRIENTO Giuseppe, un parente dei DI BIASI trafficante di cocaina che, tra gli altri, riforniva lo stesso ELIA Renato. E poi ancora ELIA Lucio, ELIA Antonio detto O' CAPOCCHIA ed O' MOCILLO, trattasi dei fratelli di ELIA Renato. Li ho più volte visti nel corso delle riunioni che in presenza di ECONOMICO Antonio i DI BIASI tenevano con gli ELIA. Nel corso di queste riunioni si discuteva della gestione delle piazze di spaccio della zona. Ricordo inoltre che nel corso di un incontro con mio cugino, che nell'occasione accompagnavo, ed alla quale era presente anche MAURO Cicciariello, gli ELIA progettarono di uccidere SCALA Raffaele nel corso di una riunione che si doveva tenere con i MISSO per discutere le quote spettanti ai RUSSO e ai DI BIASI. In quel periodo i proventi venivano tra loro ripartiti al 50%. lo riferii a SCALA Raffaele quanto avevo sentito e cosi lui non si recò nella Sanità a quella riunione. - PUGLIESE Mario e PUGLIESE Ciro. Sono affiliati che ho personalmente conosciuto nelle occasioni in cui partecipavo alle riunioni e perché loro nel 2004 rifornivano per conto degli ELIA la mia piazza di spaccio nel periodo in cui fu affidata a nùo cugino ESPOSITO Antonio. - PUGLIESE detto O' JOE: trattasi del padre di Pugliese Mario, Pugliese Ciro e Pugliese Bruno. L'ho sempre visto nel Pallonetto nel corso degli incontri che avevo con gli ELIA. So che si occupava di estorsioni perché era stesso lui a parlarne quando ci incontravamo. Al di là di questi incontri non ho avuto con lui altri rapporti. NOCERINO Arnaldo: ho avuto con lui rapporti nei primi anni 2000 in quanto mi riforniva di cocaina mentre io ho gli ho fatto acquistare armi da De Magistris Ciro. Poi Nocerino, per il tentato omicidio di MAZZARELLA Franco figlio di CIRO, fu arrestato insieme a TOTORE A ZUPP ARELLA ed a SCE' SCE'. L'ho, dunque, rivisto nel 2006 perché ha effettuato forniture di cocaina a SAPORITO Ciro e perché è venuto più volte sui quartieri spagnoli per incontrare DI BIASI Mario. A queste discussioni io, però, non ero presente".
Arturo oggi per la prima volta faccia a faccia col 'nano'
E' trascorso un mese e mezzo dall'aggressione subita in via Foria. Ora, per Arturo, è arrivato il momento di riconoscere tre indagati che hanno compiuto il vile gesto la sera del 18 dicembre.
Il riconoscimento sarà nei confronti di 'O nano che si trova in stato di fermo dalla mattina del 24 dicembre scorso. Si dichiara innocente e sostiene di non avere mai fatto parte del branco che ha aggredito Arturo in quanto, al momento dei fatti, si trovava in casa con parenti e sua madre. Di sera, poi, si recò in palestra. Indagati, oltre a 'O nano, altri due minori: un ragazzino di diciassette anni fermato e rimesso in libertà nel giro di un paio di ore grazie all'alibi fornito dall'artigiano Ferrigno e un altro minorenne, F.L., appartenente allo stesso gruppo di 'O nano.
Il primo di questi ultimi due minori, quel 18 dicembre, secondo le dichiarazioni, non poteva trovarsi in via Foria perché era nella bottega dei Ferrigno a San Gregorio Armeno, alla presenza di diversi turisti.
Ma le indagini sono andate avanti e, la scorsa settimana, gli inquirenti hanno disposto un accertamento tecnico sul telefono cellulare di tre ragazzine e di un altro minore che non sono indagati, ma vengono coinvolti comunque in questa vicenda. L'obiettivo di questa indagine tecnica è trovare tracce che possano sostenere, in vista di un eventuale processo, l'accusa di tentato omicidio e di tentata rapina ai danni di uno o più indagati. Altro obiettivo riguarda invece la geolocalizzazione di 'O nano e degli altri soggetti sospettati di aver partecipato all'aggressione di via Foria.
Secondo il gip che ha emesso la misura cautelare, non ci sarebbero dubbi sulla responsabilità del ragazzo attualmente in stato di fermo. Secondo la ricostruzione fornita dal giudice, 'O nano è uno dei ragazzini ripresi da una telecamera in zona. Quando però viene fermato dai falchi, il giubbino con cui è stato immortalato dalle telecamere non lo indossa più. Poco dopo l'aggressione il quindicenne viene fermato mentre fuma una sigaretta con indosso una grande felpa e un berretto. Il giudice sostiene che il ragazzo si sia disfatto del giubbino proprio per evitare eventuali controlli. Ma la difesa non accetta l'ipotesi, sostenendo che il minore non possedeva alcun giubbino riconducibile a quelli fissati dalle telecamere.
Luca Materazzo dal carcere: 'Vorrei abbracciare i miei nipoti e parlare con le mie sorelle'
"Mi mancano i miei nipoti, vorrei riabbracciarli. Sarei felice di avere un contatto con le mie sorelle, di parlare con loro. Mi dispiace per quello che è successo, per l'avviso di garanzia...". Sono le riflessioni e le confidenze a cui si è lasciato andare Luca Materazzo rinchiuso nel carcere di Rebibbia e in attesa di essere trasferito a Napoli. Le ha fatte al consigliere regionale uscente della Regione Lazio, Fabrizio Santori, candidato anche a questa tornata elettorale a sostegno di Giorgia Meloni. Ieri Santori, come riporta Il Mattino, ha fatto una visita ispettiva a Rebibbia e si è intrattenuto con Materazzo, il giovane avvocato della Napoli-bene accusato di aver ucciso con 40 coltellate alla fine del 2016 il fratello Vittorio per questioni di eredità. Luca dopo un anno e un mese di latitanza è stato arrestato a Siviglia in Spagna, dove ha lavorato come cameriere in un bar. Per mercoledì è attesa il suo arrivo a Napoli dove sarà presente all'udienza preliminare davanti al gup Alfonso Sabella del Tribunale di Napoli. Per Luca Materazzo i pm Luisanna Figliolia e Francesca De Renzis con il coordinamento del procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso della Procura di Napoli sono pronti a chiedere il processo. E intanto ieri con Santori, Luca Materazzo si è sfogato e ha rivolto un pensiero anche ai suoi amici: "Vorrei riabbracciarli, non li sento da quando sono andato via, sarebbe bello se venissero a trovarmi. A Rebibbia mi trattano bene, il personale è meraviglioso, ma Madrid era un'altra cosa. In quel carcere sono rimasto un mese. Lì c'è grande rispetto per la dignità dei detenuti, se hai bisogno di un medico o di un infermiere ci sono sempre. È tutto pulito, mentre qui, guardi - dice a Santori - c'è la muffa. Mi hanno dato il sapone, la carta igienica, ma si stanno esaurendo e non vorrei attingere alle risorse personali, non posso utilizzare i miei soldi altrimenti finiranno. Mi sono sempre dato da fare, come portiere in uno stabile, come cameriere, e voglio continuare a lavorare. Ho già chiesto un impiego in carcere, spero me lo diano".In questi giorni si sta confrontando con i suoi avvocati sulla strategia difensiva da adottare. Andare avanti con un processo ordinario sicuramente più lungo e dove ci sarà tempo per confrontarsi e replicare alle accuse e rischiare una condanna all'ergastolo o scegliere il rito abbreviato che prevede uno sconto di pena (anche se non è detto che i pm vogliano concederlo) e chiudere con poche udienze il processo di primo grado? Nel frattempo i suoi avvocati, i penalisti Gaetano e Maria Luisa Inserra, hanno presentato una istanza al gip per chiedere un rinvio dell'udienza preliminare prevista per il prossimo sette febbraio, dinanzi al giudice per le udienze preliminari Alfonso Sabella. L'imputato ha diritto di leggere le carte del processo e necessiterebbe di più tempo. Spetta ora allo stesso giudice per le udienze preliminare decidere.
Qualiano, dall'autopsia la verità sulla morte di Mimmo e Rosaria
Qualiano. Secondo il primo accertamento compiuto dal medico legale, marito e moglie, trovati morti in casa, sono stati uccisi dal monossodio di carbonio. Il decesso potrebbe essere avvenuto nelle prime ore della giornata di ieri. Domenico Ciancio di 40 anni e la moglie Rosaria Carandente di 37 anni lasciano due figli: Miriana di 13 anni e Luigi di 10. I due ragazzi si sono salvati perché si erano trattenuti a dormire dai nonni. Probabilmente il principio di incendio che ha ucciso la coppia è stato sprigionato dal cattivo funzionamento di una stufa a gas lasciata accesa troppo vicina al divano per distrazione. Il divano ha cominciato a sprigionare fumo che ha invaso la camera da letto dove dormivano i due coniugi. Non si sono accorti di nulla. Sono morti mentre dormivano. Ora sarà l'autopsia a chiare le cause della morte. A scoprire i corpi è stato il il papà della donna che vive al piano di sotto. L'uomo nel primo pomeriggio insospettito dal silenzio che arrivava dalla casa della figlia e dal fatto che non si fosse preoccupata per tutta la mattinata dei figli. E così è salito al piano di sopra ha prima bussato al campanello poi ha avvertito uno strano e care odore di fumo e allora ha capito che qualcosa era successo, ha aperto la porta con le chiavi in suo possesso, si è precipitato in camera da letto e ha fatto la tragica scoperta. Le urla di dolore hanno richiamato il vicinato. Sul posto sono arrivati i carabinieri della Compagnia di Giugliano, coordinati dal capitano Antonio De Lise,per i rilievi. Un tragedia che ha sconvolto la comunita' di Qualiano. In tanti nel pomeriggio si sono recati sul luogo della tragedia a portare la loro vicinanza e solidarieta' alle famiglie delle due vittime, molto conosciute nella cittadina a nord di Napoli. "Sono sconvolto da quanto accaduto. Come amministrazione esprimiamo il cordoglio alla famiglia e saremo vicini ai due figli delle vittime", ha detto il sindaco di Qualiano, Ludovico De Luca. Mimmo Ciancio che in passato ha giocato a calcio nella squadra locale era molto noto in paese per la sua cordialità e disponibilità, faceva il carrozziere nella ditta del padre. Rosaria invece faceva la casalinga. Sulla bacheca facebook dell'uomo ci sono i ricordi degli amici e dei parenti. Mimmo ieri sera aveva invitato un amico a casa per vedere insieme la partita del Napoli in tv.
Incendio nella notte nell'ospedale di Benevento: aperta un'inchiesta
Un incendio e' divampato la notte scorsa nel padiglione 'Emergenza' dell'ospedale 'Rummo' di Benevento. Il focolaio e' stato individuato tra il terzo e il quarto piano del plesso, dove erano in corso lavori di ristrutturazione. Le fiamme sono state contenute dal sistema antincendio e dalle porte tagliafuoco che hanno impedito di propagarsi anche agli altri piani prima dell'arrivo dei vigili del fuoco. Grande la paura per i degenti e per il personale medico che hanno visto le fiamme e i fumo spandersi. Erano circa le 4 del mattino quando e' scattato l'allarme. Attualmente la situazione e' sotto controllo, dopo che diverse squadre di vigili del fuoco hanno lavorato per spegnere il rogo. I danni sono in via di quantificazione ma l'incendio non ha interrotto le attivita' sanitarie. E' stata aperta un'inchiesta per stabilire le cause del rogo e accertare eventuali responsabilita'.
Napoli, sgominata la banda di specialisti in furti e riciclaggio auto:15 arresti
I Carabinieri della Compagnia Napoli Centro stanno dando esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Napoli su richiesta della locale Procura nei confronti di 15 indagati ritenuti appartenenti a un gruppo criminale attivo tra Napoli e provincia dedito ai furti, riciclaggio e ricettazione di autovetture. A fronte dei reati contestati - associazione per delinquere, furto aggravato, riciclaggio, ricettazione - il gip ha disposto 11 custodie cautelari in carcere e 4 ai domiciliari. Nel corso dell'indagine i Carabinieri hanno documentato la commissione di 77 episodi tra furti e tentati furti di autovetture, arrestato in flagranza 16 persone, restituito ai proprietari 29 veicoli e sequestrato numeroso materiale utilizzato per lo scasso e la manomissione di centraline elettroniche. Il giro d'affari complessivo si aggirava sui 300.000 euro al mese, con 3-4 auto rubate mediamente ogni notte.

Sarri: 'Stiamo andando oltre le previsioni, ma non sentiamo le pressioni'
Un Maurizio Sarri molto spiritoso stasera ai microfoni di Mediaset Premium al termine della gara vittoriosa di Benevento. Dagli studi gli hanno chiesto se lo scudetto si decide nelle prossime dieci partite prima di Juve -Napoli e in quella partita? E Sarri suscitando le risate di tutti anch'egli sorridente ha risposto candidamente: Boh? Tornando alla gara di Benevento Sarri ha spiegato: "Loro in questa momento sono una squadra viva in casa e per noi era una trasferta pericolosa con un ambiente rigenerato. Non era semplice, abbiamo faticato ad entrare in partita poi abbiamo sbagliato a non chiuderla prima. La Juve? non l'ho vista. Che la Juve sia una squadra fortissima non si scopre oggi. Siamo stati bravi a tenere in vita questo campionato. Il nostro campionato si avvicina molto a quello tedesco con una squadra più forte di tutti che ha fatto il vuoto. Noi siamo stati bravi a tenere in vita questo campionato. Avere una squadra alle calcagna per noi è solo di stimolo. Il fatto sorprendente é che ci siamo noi davanti non che ci sia la Juventus: questa squadra penso che di stimoli ne abbia avuti tanti, 60 punti in 23 partite é una media punti impressionante per noi. E' chiaro che la Juve viaggia alla nostra stessa media punti ma per loro é pi§ abituale. Le pressioni non le possiamo avere, stiamo andando oltre ogni previsione, secondo i vostri pareri di luglio era una lotta Juventus-Milan, noi stiamo andando oltre: pressioni sinceramente zero". Poi rasicura tutti sulle condizioni di Mertens: "Lo valutiamo domani. Su un colpo preso ha avuto una leggera distorsione, non sembra nulla di particolarmente grave. Politano? Lavoro con un direttore sportivo che considero un fuoriclasse, tutto quello che sceglie lui mi va bene". Infine a proposito del suo futuro, Sarri ricorda che sabato c'è il big match con la Lazio e quindi venerdì non si può fare l'incontro preannunciato da De Laurentiis " a meno che non venga in rttiro con noi" dice e poi aggiunge: "ci sarà qualcuno che per me andrà ad ascoltare il presidente nei prossimi giorni, io voglio rimanere con la testa sul campo, e poi tra me e Aurelio non c'e' bisogno di tanti incontri. Il contratto c'e' in questo momento non ci penso e non mi interessa ridiscuterlo".
Hamsik: 'La Juve ci fa paura? No, noi sogniamo lo scudetto'
"Scudetto? Non lo diciamo, ma ci crediamo e giochiamo per questo", Cosi il capitano del Napoli, Marek Hamsik ai microfoni di Mediaset Premium al termine del derby vittorioso al Ciro Vigorito di Benevento. "Abbia sofferto all'inizio perché abbiamo dato troppo spazio ai calciatori veloci del Benevento. Poi siamo passati in vantaggio con il gran gol di Mertens e poi abbiamo controllato. Sapevamo che era una partita difficile ma abbiamo vinto e siamo di nuovo primi. Il mio 118 esimo gol? L'importante sono i tre punti. Spaventati dai sette gol della Juventus? No, spaventati no. Noi dobbiamo guardare solo in casa nostra"
Una magia di Mertens e poi il Capitano: il Napoli sbanca Benevento
Una magia di Mertens seguita dal 118gol in maglia azzurra del capitano Hamsik regalano la vittoria agli azzurri. nel derby del Vigorito. Eppure il Benevento nei primi dieci minuti aveva messo paura al Napoli con un pressing alto e con ripartenze veloci che prendevano sempre d'infilata i difensori azzurri. Il Benevento trova sempre la superiorità numerica anche se non impensierisce mai Pepe Reina. Con sarri che chiede un giro palla più veloce e si arrabbia dalla panchina. Poi l'inerzia della gara viene cambiata da una magia di Insigne che con un colpo sotto va a colpire la traversa e tramortisce gli stregoni che da quel momento e per i successivi 20 minuti non riesce più ad uscire dalla propria trequarti. Tre azioni pericolose consecutive da parte del Napoli e poi la magia di Mertens. Al 20' il belga in area riceve palla e poi con una doppia sterzata fa fuori due avversari e poi dopo aver nascosto la palla con un colpo sotto la mette in buca d'angolo. Un capolavoro costruito che sblocca il derby. Quattro minuti dopo Mertens sugli scudi impegna Puggioni che devia in angolo. Il Benevento si riaffaccia in area del Napoli solo al 38' con un tiro alto di Sandro. Al 40' Juricic si divora il pallone del pari mettendo sull'esterno della rete da buona posizione. Nella ripresa pronti via e il Napoli chiude la gara con il capitano Hamsik che piazza il suo 118 gol con la maglia del Napoli su cross di Callejon. La squadra di Sarri pensa a gestire e poi al 55' un episodio che potrebbe riaprire la gara. Koulibaly legge male una palla in area e va con sufficienza a chiudere su Costa. Il gigante senegalese prende palla e avversario e Di Bello indica il rigore tra le perplessità del difensore azzurro. Ma il Var blocca tutto per un fuorigioco di Sandro nell'avvio dell'azione. Comincia la girandola delle sostituzioni con De Zerbi che manda in campo Coda per Brignola, e poi Memushaj per Djuricic. Sarri risponde con Zielinski per Hamsik. Al 29' brutto fallo da dietro di Djimsiti su Mertens: il belga prova a rientrare poi chiede di essere sostituito. Sarri impreca pensando al prossimo big match contro la Lazio. Poi i medici rassicurano che si tratta di una piccola distorsione alla caviglia sinistra. La gara scivola via verso il finale con Il Benevento che cerca di riaprire la gara e il Napoli che gestisce. Nel corso dei sei minuti di recupero Callejon si divora il 3-0 piazzando sul palo lontano ma la palla finisce fuori. Poi Reina nega il gol a Coda. Il Napoli vince il derby e continua la sua corsa in testa con un punto di vantaggio sulla Juventus.
Benevento-Napoli 0-2
BENEVENTO (4-3-3): Puggioni, Letizia, Costa, Djmsiti, Venuti, Djuricic (dal 68' Memushaj), Sandro (dal 83' Del Pinto), Cataldi, Brignola (dal 63' Coda), Guilherme, D'Alessandro. A disp: Brignoli, Viola, Tosca, Gyamfi, Diabaté, Parigini, Billong, Iemmello, Lombardi. All.: Roberto De Zerbi.
NAPOLI(4-3-3): Reina, Hysaj, Albiol, Koulibaly, Mario Rui, Allan Jorginho (dal 78' Diawara), Hamsik (dal 70' Zielinski), Callejon, Mertens (dal 76' Rog), Insigne. A disp: Sepe, Rafael, Maggio, Chiriches, Tonelli, Machach.All.: Maurizio Sarri.
Arbitro: Di Bello di Brindisi. Var: La Penna.Note: ammoniti Djimsiti (B).
RETI: 20'pt Mertens; 2'st Hamsik
NOTE: serata fredda, terreno in discrete condizioni. Ammoniti: Djimsiti. Angoli: 5-3 per il Napoli. Recupero: 1'; 6'.



