AGGIORNAMENTO : 21 Dicembre 2025 - 20:07
12 C
Napoli
AGGIORNAMENTO : 21 Dicembre 2025 - 20:07
12 C
Napoli
Home Blog Pagina 80

A Caserta nascono le “sentinelle della bellezza” contro la violenza di genere

Parte oggi a Caserta un’iniziativa che unisce mondo del lavoro e impegno civile: un corso di formazione gratuito per trasformare parrucchiere, estetiste e operatori del benessere in vere e proprie “sentinelle” contro la violenza di genere. L’iniziativa, ospitata nella sede di Confartigianato Imprese Caserta, è promossa dal Club Soroptimist di Caserta insieme a Confartigianato e ANCoS Aps, nell’ambito del progetto nazionale “Sentinelle nelle professioni” avviato da Soroptimist International d’Italia.

L’obiettivo è ambizioso: creare una rete di professionisti consapevoli, capaci di cogliere i segnali di disagio che spesso si nascondono dietro un sorriso o una chiacchiera davanti allo specchio. Perché chi lavora nel mondo della cura personale — tra forbici, smalti e massaggi — è spesso il primo a entrare in contatto con chi subisce violenze, fisiche o psicologiche.

Durante le due giornate di formazione, i partecipanti affronteranno i temi della violenza di genere, dei percorsi di sostegno economico e psicologico disponibili, e del ruolo che istituzioni e forze dell’ordine svolgono nella protezione delle vittime. “Con questa iniziativa — spiega Antonio D’Albore, presidente di Confartigianato Imprese Caserta — vogliamo dare concretezza a un principio in cui crediamo: l’artigianato non è solo impresa, ma comunità. Le nostre professioniste sono in prima linea, spesso testimoni silenziose di fragilità che meritano ascolto e aiuto.”

Sulla stessa linea, la presidente del Soroptimist Club di Caserta, Lidia Luberto, sottolinea il valore umano del progetto: “Vogliamo che luoghi come i saloni di bellezza o i centri sportivi diventino spazi sicuri, dove le donne possano trovare un primo orientamento e la forza di chiedere supporto. Non servono interrogatori, ma empatia e attenzione.”

La formazione, spiega Luberto, insegnerà come riconoscere segnali sottili e come, con discrezione, indirizzare le donne verso centri antiviolenza o sportelli di supporto. È un modo nuovo, pratico e umano, per portare la prevenzione dove la violenza spesso si nasconde: nella quotidianità.

Maria Rosaria Boccia si ritira dalle Regionali dopo il nuovo avviso di garanzia

Napoli – Una decisione improvvisa, arrivata dopo una notte difficile e che riapre un capitolo mai del tutto chiuso. Maria Rosaria boccia, imprenditrice di Pompei già finita al centro delle cronache nazionali per il cosiddetto “caso Sangiuliano”, ha annunciato oggi il ritiro dalla competizione per le Regionali campane, dove era candidata come consigliera nella lista “Dimensione Bandecchi”.

La comunicazione è arrivata tramite una lettera indirizzata direttamente al leader del movimento, Stefano Bandecchi. Una missiva dai toni personali e dolorosi, che racconta un disagio profondo e la sensazione di dover affrontare ancora una volta un percorso giudiziario vissuto come una ferita aperta.

«Caro Presidente – scrive Boccia – nella serata di ieri ho ricevuto il mio secondo avviso di garanzia in poco più di un anno. È stata una notizia che mi ha profondamente ferita. Sono giunta alla conclusione che non avrei la forza di affrontare nuovamente un simile calvario». Da qui la scelta di farsi da parte: «Per questo motivo ho deciso di ritirare la mia candidatura al Consiglio Regionale della Campania».

La vicenda riporta in primo piano l’ombra di procedimenti giudiziari non ancora definiti e che, secondo Boccia, rischierebbero di trasformare la campagna elettorale in un terreno di scontro personale, più che politico. Un rischio che l’imprenditrice dice di non essere più disposta a correre, né per sé né per la sua famiglia.

Al momento, dalla lista “Dimensione Bandecchi” non sono ancora arrivati commenti ufficiali. Resta ora da capire quale impatto politico avrà la rinuncia, sia sulla formazione della lista sia sugli equilibri interni al fronte che sostiene la candidatura del movimento alle Regionali.

Un passo indietro che parla di stanchezza, pressione e di un rapporto sempre più complesso tra giustizia e rappresentanza politica, in un contesto dove la linea di confine tra garanzia costituzionale e giudizio dell’opinione pubblica appare ogni giorno più sottile.

Pozzuoli, scoperti sei lavoratori in nero e gravi carenze igieniche: chiuso locale in via Antiniana

Pozzuoli torna al centro dei controlli interforze contro lavoro irregolare e degrado. Un’attività commerciale di via Antiniana è stata chiusa dopo un blitz condotto dagli agenti del Commissariato di Pozzuoli con il supporto di Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Municipale, Vigili del Fuoco e personale dell’Asl Napoli 2 Nord. L’operazione, disposta dalla Questura di Napoli, ha portato alla luce una serie impressionante di irregolarità.

Durante l’ispezione, le forze dell’ordine hanno accertato gravi carenze strutturali e igienico-sanitarie, elevando sanzioni amministrative per un totale di 11.000 euro. Tra le violazioni riscontrate figurano l’impiego di personale addetto al controllo privo di iscrizione prefettizia, la mancanza di aggiornamento della documentazione acustica e l’omissione del rinnovo della relazione tecnica obbligatoria. A ciò si aggiunge la presenza di sei lavoratori non regolarmente assunti, oltre alla mancata applicazione del protocollo HACCP per la sicurezza alimentare.

Ma non è tutto: nel corso dei controlli sono stati sanzionati nove avventori per detenzione di sostanze stupefacenti destinate all’uso personale. Gli agenti hanno inoltre ritirato due patenti di guida e sequestrato quantitativi di marijuana, hashish e metanfetamine. L’intervento congiunto, spiegano fonti della Questura, si inserisce in una più ampia strategia di contrasto al lavoro nero, all’illegalità diffusa e al degrado urbano, con l’obiettivo di restituire sicurezza e decoro alle aree commerciali del territorio flegreo.

Avellino, a 100 anni batte l’ictus e torna a casa in 48 ore: la rinascita di nonna Gerarda

Cent’anni e una tempra di ferro. Nonna Gerarda, di Teora, in provincia di Avellino, ha compiuto un autentico miracolo di vita: colpita da un ictus ischemico due giorni fa, è già tornata a casa sulle sue gambe, dopo appena 48 ore di ricovero all’ospedale Moscati di Avellino. Una storia di prontezza, professionalità e umanità che restituisce fiducia nella sanità campana.

Tutto è iniziato quando la donna, che vive da sola e resta completamente autonoma nonostante l’età, ha improvvisamente perso la capacità di parlare e ha mostrato difficoltà a camminare. Il medico di famiglia, intervenuto subito, ha riconosciuto i sintomi e allertato il 118. In pochi minuti Gerarda è arrivata al Moscati, dove la squadra della Stroke Unit, guidata dal neurologo Florindo D’Onofrio, era già pronta ad accoglierla.

La diagnosi di ictus ischemico è stata immediata. I medici hanno somministrato un potente farmaco trombolitico, capace di sciogliere in tempi rapidi il coagulo che aveva ostruito l’arteria cerebrale. Dopo appena sei ore, la paziente ha cominciato a parlare e muoversi normalmente. Due giorni dopo, è tornata a casa, salutata con emozione dai medici e dalla sua famiglia, che aveva temuto il peggio.

«Mamma è tornata a casa camminando e sorridendo – racconta la figlia Filomena – non ci sembra vero». «Storie come questa fanno bene al cuore – ha commentato il direttore generale dell’Azienda Moscati, Germano Perito – e mostrano cosa significa buona sanità: tempestività, competenza e lavoro di squadra».

Terra dei Fuochi, sequestrato a Napoli motocarro carico di rifiuti pericolosi

Nell’ambito dei controlli del protocollo Terra dei Fuochi, disposti dalla Prefettura di Napoli per arginare i reati ambientali, gli agenti dell’Unità Operativa Investigativa Ambientale ed Emergenze Sociali della Polizia Locale hanno fermato un motocarro carico di rifiuti speciali pericolosi in via del Riposo, nel quartiere Poggioreale.

A bordo del mezzo, risultato completamente privo di assicurazione e documenti di circolazione, gli agenti hanno rinvenuto circa 70 batterie dismesse di auto e moto, un carico potenzialmente tossico e altamente inquinante. L’uomo alla guida, sprovvisto di qualsiasi autorizzazione al trasporto di materiali pericolosi, è stato denunciato all’autorità giudiziaria.

Il sequestro rientra nelle attività di contrasto al traffico illecito di rifiuti che continua a colpire l’area metropolitana di Napoli, dove ogni giorno vengono rinvenuti materiali pericolosi abbandonati o trasportati senza alcun rispetto delle normative ambientali. Un’operazione che conferma l’attenzione delle forze dell’ordine su uno dei fronti più critici del degrado ambientale in Campania.

Benevento, vigilante muore da solo in servizio: UGL chiede protocolli sicurezza o minaccia sciopero

Un’altra morte, un’altra solitudine. Carmine Griffone, 55 anni, vigilante privato originario di Tufara Valle, ha perso la vita durante un turno notturno alla stazione EAV di Apollosa, nel Beneventano. Era solo, come troppo spesso accade in questo settore dimenticato, e la sua tragedia è diventata il simbolo di un sistema che continua a sacrificare la sicurezza dei lavoratori sull’altare dell’indifferenza.

La vicenda ha scosso profondamente il comparto della vigilanza privata e acceso la protesta dell’UGL Sicurezza Civile, che con una lettera indirizzata ai prefetti di Napoli, Caserta, Salerno, Avellino e Benevento, chiede misure immediate e concrete. I segretari Giampiero Bellusci e Luigi Marino parlano di “un sistema malato che ignora i rischi del lavoro in solitudine” e sollecitano l’attivazione di un protocollo operativo specifico, con turni doppi, dispositivi di allarme e formazione obbligatoria.

“Nel 2025 non è più tollerabile che si muoia sul lavoro, e per di più da soli”, denunciano i sindacalisti, ricordando che la normativa vigente – in particolare il Decreto Legislativo 81 del 2008 – prevede già misure di tutela per chi opera senza supporto diretto. Eppure, come nel caso di Griffone, queste regole vengono troppo spesso ignorate o disattese.

L’UGL invoca un incontro urgente sotto la guida del prefetto di Benevento o di Napoli per chiarire le responsabilità e fissare nuovi standard minimi di sicurezza. Ma la richiesta è accompagnata da una minaccia esplicita: senza risposte concrete, il settore della vigilanza privata si fermerà. “Non ci saranno altri Carmine – o non ci sarà più chi sorveglia,” conclude la nota del sindacato. “La memoria di Griffone deve diventare il punto di svolta verso un lavoro davvero sicuro per tutti.”

Il viaggio del papà con Maurizio Casagrande: naufraghi su un'isola di plastica per ritrovarsi

Napoli – Cosa succede quando un silenzio lungo una vita si rompe non con una parola, ma con un naufragio? Lo racconta “Il Viaggio del Papà”, la nuova commedia di Maurizio Casagrande e F. Velonà che inaugura la stagione del Teatro Acacia a partire dal 6 novembre.

Non il solito viaggio on the road, ma una deriva surreale e poetica verso un'isola che non dovrebbe esistere: un continente di plastica galleggiante, grande come la Spagna, metafora di un inquinamento che non è solo ambientale, ma anche affettivo.

La trama ruota attorno a un padre e un figlio che, come tanti, sono due estranei legati dal sangue. Lui, imprenditore spregiudicato e pragmatico, avrebbe voluto un clone di sé stesso. Suo figlio, invece, è un sognatore "vacuo", un fallito ai suoi occhi. Divisi da un muro di incomprensione, si ritrovano a intraprendere un viaggio forzato, un'ultima spiaggia per provare a guardarsi davvero.

Ma è un incidente inatteso a cambiare le carte in tavola: un naufragio che li trasforma in naufraghi postmoderni, Robinson Crusoe e Venerdì su un'isola fatta di bottiglie, sacchetti e rifiuti.

Dall'Oceano di plastica al palco

L'ispirazione, come racconta lo stesso Casagrande, arriva da un'immagine reale e potente: «Nell’Oceano Pacifico esiste un’isola che non si trova sulle mappe. È grande più della Spagna ed è fatta di plastica. Galleggia nel silenzio, mettendo in pericolo la nostra stessa esistenza». E proprio come quell'isola, spiega l'autore e regista, «siamo isole in un mare di solitudine. Vogliamo essere compresi, ma non ascoltiamo. Abbiamo paura del diverso, anche quando il "diverso" è nostro figlio».

Sull'isola di plastica, le regole del mondo reale saltano. Per sopravvivere, il padre efficiente e il figlio "inutile" devono cooperare. È qui che la commedia, già ricca di scontri esilaranti e battute taglienti, si arricchisce di magia. I due incontrano un essere sovrannaturale che, attraverso il linguaggio universale della musica – con le coinvolgenti canzoni originali di Ania Cecilia – chiede il loro aiuto per non morire. Quel naufragio non è più una disgrazia, ma l'evento straordinario che costringe a guardare l'altro con occhi nuovi.

La commedia della vita

«Qualcuno potrà pensare che la notte sia meglio dormire», scherza Casagrande, «ma ci tenevo molto a raccontare questa storia. Vedere un uomo convinto di sapere tutto, e crollare di fronte ai suoi peggiori incubi, fa sempre ridere. E far ridere è la mia missione principale. Se poi nel farlo, riesco ad accendere anche una piccola riflessione, sono veramente felice».

In scena, con Casagrande, una compagnia affiatata: Ania Cecilia, Michele Capone, Giovanni Iovino e Arianna Pucci. A fare da sfondo a questa avventura, la scenografia di Max Comune, le luci di Saverio Topi e i costumi di Maria Rosaria Riccio.

"Il Viaggio del Papà" promette di essere più di una semplice commedia: è una storia sulla paura della diversità, sull'incapacità di ascolto e sulla possibilità, assurda e meravigliosa, che per riconciliarsi con sé stessi si debba prima fare naufragio e ritrovarsi nudi, su un'isola di rifiuti, pronti a ricominciare da capo. Perché, come ricorda Casagrande, «in fondo il papà è il nostro primo eroe». Anche quando, per ritrovarsi, deve perdersi in mezzo all'Oceano.

Il TRT World Forum ha orientato l’agenda del dibattito internazionale

Il TRT World Forum ha orientato l’agenda del dibattito internazionale

Istanbul – Si è conclusa l’edizione del TRT World Forum 2025, la nona nella sua storia, svoltasi dal 31 ottobre al 1° novembre con il tema “The Global Reset: From the Old Order to New Realities” (“La grande revisione globale: dal vecchio ordine alle nuove realtà”).Nel corso delle due giornate, il forum ha affrontato le principali questioni internazionali, riunendo quasi 150 relatori provenienti da oltre 30 Paesi e più di 1.500 partecipanti da tutto il mondo.

Un punto d’incontro globale per idee e leadership internazionale

Anche quest’anno il TRT World Forum 2025 ha attirato una notevole attenzione da parte dei media internazionali, grazie a temi strettamente legati all’agenda globale. L’evento si è svolto a Istanbul sotto il titolo principale “The Global Reset: From the Old Order to New Realities” (“La grande revisione globale: dal vecchio ordine alle nuove realtà”).Decisori politici, giornalisti, accademici, autorevoli esperti e rappresentanti dei settori pubblico e privato di tutto il mondo si sono riuniti sulla piattaforma internazionale del TRT World Forum.

Un dibattito sulle questioni cruciali di rilevanza internazionale

L’evento ha ospitato sessioni aperte e riservate, durante le quali sono stati approfonditi temi regionali e globali, proposte soluzioni concrete e rafforzata la comprensione reciproca.Il forum, che ha visto la partecipazione di quasi 150 relatori provenienti da oltre 30 Paesi e di più di 1.500 partecipanti da diverse aree del mondo, ha affrontato questioni cruciali di rilevanza internazionale, come l’autonomia strategica, la diplomazia, l’economia, il diritto internazionale, l’intelligenza artificiale e il giornalismo in prima linea.

Le grandi sfide del mondo

Durante le tavole rotonde tematiche, gli esperti hanno discusso argomenti di rilievo internazionale come: “Futuri contesi: conflitto e riconciliazione nell’Africa orientale”, “L’America di Trump: comprendere la trasformazione”, “Diplomazia culturale e identità condivisa in Asia Centrale: percorsi di cooperazione e connettività regionale”, “L’architettura della sicurezza europea: tra sovrapposizioni istituzionali e necessità strategica”, “Dai margini al mainstream: l’ascesa globale dell’estrema destra”, “Il Golfo in un ordine mondiale frammentato: visioni, rivalità e linee di frattura”, “Dalla vittimizzazione alla resilienza: il cammino verso la giustizia a Gaza” e “Il conflitto in Ucraina: la diplomazia nella nebbia della guerra”.

Un’apertura solenne

Nel primo giorno del TRT World Forum, uno dei più importanti e prestigiosi appuntamenti del panorama mediatico mondiale, hanno tenuto i discorsi inaugurali il Presidente Recep Tayyip Erdoğan, il Capo della Comunicazione Burhanettin Duran e il Direttore Generale della TRT Mehmet Zahid Sobacı.Durante la cerimonia, sei giornalisti, protagonisti di un video commemorativo dedicato ai colleghi che hanno perso la vita a Gaza, hanno consegnato al Presidente Erdoğan il giubbotto stampa indossato durante il loro servizio nella Striscia.Al termine del suo intervento, il Direttore Generale Sobacı ha donato un omaggio al Presidente Erdoğan, suggellando un momento di forte valore simbolico e umano.

150 personalità di rilievo nazionale e internazionale

All’importante appuntamento, nel corso del quale per due giorni sono stati affrontati i principali temi di attualità globale, hanno preso parte come relatori quasi 150 personalità di rilievo nazionale e internazionale.Tra queste figurano Djoomart Otorbaev, ex Primo Ministro della Repubblica del Kirghizistan, Humza Yousaf, ex Primo Ministro della Scozia, Ahmed Assaf, Supervisore Generale dei Media Ufficiali dello Stato di Palestina, Abdulqawi Ahmed Yusuf, già giudice della Corte Internazionale di Giustizia, e Patrick Youssef, Direttore Regionale per l’Africa del Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR).

Spec FX ottiene un investimento strategico per accelerare l’espansione nell’area Asia-Pacifico

HONG KONG –Spec FX, azienda fintech all’avanguardia specializzata in tecnologie per il trading, ha annunciato di aver ricevuto un importante investimento strategico da James E. Thompson III, investitore globale con una lunga esperienza nei settori della logistica, delle energie rinnovabili e delle tecnologie innovative.
L’investimento sosterrà l’espansione di Spec FX nei mercati dell’Asia-Pacifico e potenzierà la sua piattaforma di trading basata sull’intelligenza artificiale.

Una partnership che accelera la crescita internazionale

La partnership posiziona Spec FX per una rapida crescita internazionale, con un’attenzione immediata all’espansione della presenza dell’azienda nei principali mercati asiatici, dove la domanda di soluzioni di trading retail di livello istituzionale continua a crescere in modo significativo.«Questo investimento rappresenta un momento decisivo per Spec FX» – ha dichiarato il team esecutivo della società. – «Con il supporto strategico e le risorse del nostro nuovo investitore, siamo pronti a crescere più rapidamente, innovare ulteriormente e offrire soluzioni di trading sempre più smart a clienti di tutto il mondo. Il capitale e le competenze acquisite accelereranno la nostra roadmap, sia sul piano dello sviluppo tecnologico che su quello dell’espansione geografica».

Tecnologia, trasparenza e formazione: i pilastri di Spec FX

Spec FX ha rapidamente conquistato la fiducia dei trader grazie ai suoi sistemi dotati di funzionalità avanzate, alle condizioni di trading competitive e a un ecosistema improntato alla massima trasparenza.
La piattaforma integra strumenti basati su intelligenza artificiale con soluzioni di trading sofisticate, ponendo una forte attenzione alla formazione e alla valorizzazione dei propri clienti.La strategia di espansione dell’azienda comprende diverse iniziative chiave pensate per favorire la crescita e l’innovazione.
Tra queste: l’ottenimento delle autorizzazioni regolamentari e l’avvio delle operazioni nei principali mercati dell’area Asia-Pacifico per ampliare la presenza geografica; il potenziamento delle funzionalità di intelligenza artificiale, con particolare attenzione alla gestione del rischio e alle strategie di trading automatizzato; il rafforzamento delle infrastrutture tecnologiche e operative per garantire una crescita internazionale sostenibile; e lo sviluppo di strumenti di trading di nuova generazione, pensati per i trader moderni e tecnologicamente esperti.

Le dichiarazioni di James E. Thompson III

«L’industria del trading basato sull’intelligenza artificiale sta attraversando una profonda trasformazione» – ha dichiarato James E. Thompson III. – «Spec FX ha sviluppato una piattaforma che trova riscontro tra i trader moderni e consapevoli, che apprezzano la trasparenza, la rapidità e l’eccellenza tecnologica. Il nostro obiettivo specifico sarà ampliare la presenza di Spec FX nei mercati dell’Asia-Pacifico, dove osserviamo una domanda straordinaria. Stiamo destinando risorse per potenziare le capacità di intelligenza artificiale della piattaforma, parallelamente al conseguimento delle autorizzazioni regolamentari nei principali mercati.»

L’esperienza e la visione di Thompson

Thompson porta con sé decenni di esperienza manageriale nella creazione e nello sviluppo di imprese internazionali.
Negli ultimi vent’anni ha supervisionato la realizzazione di oltre 30 strutture logistiche all’avanguardia negli Stati Uniti, in Europa e in Asia, attraverso i suoi gruppi privati attivi in Giappone, Europa e Australia.Il suo portafoglio di investimenti comprende progetti nei settori della logistica, delle energie rinnovabili e delle iniziative tecnologiche.
Questo investimento rappresenta una tappa significativa per Spec FX, che entra in una nuova fase di crescita con risorse potenziate e una guida strategica capace di sostenere le sue ambizioni globali.«Siamo determinati a far crescere Spec FX fino a farla diventare un vero leader globale» – ha aggiunto Thompson. – «La nostra prima fase sarà dedicata al rafforzamento delle basi dell’azienda, creando una struttura capace di sostenere una crescita rapida e sostenibile su più continenti.»Con questa partnership strategica, Spec FX punta a stabilire un nuovo standard nel settore fintech, costruendo una piattaforma solida e scalabile in grado di rispondere alle esigenze in continua evoluzione dei trader moderni di tutto il mondo.

Scopri di più su Spec FX

Spec FX è una piattaforma fintech conosciuta dai trader per la sua tecnologia avanzata, le condizioni di trading competitive e un ecosistema improntato alla trasparenza.
Grazie a strumenti basati su intelligenza artificiale, soluzioni di trading sofisticate e una particolare attenzione alla formazione e alla valorizzazione dei clienti, Spec FX sta costruendo una piattaforma completa, pensata per il futuro dei mercati finanziari.Sito web: https://specfx.com/en-us/

Napoli saluta Aniello Scarpati, “eroe della legalità”: il dolore, l’onore e la promessa dello Stato

La bara avvolta nel Tricolore, il picchetto d’onore, il lungo applauso che ha attraversato la chiesa gremita. Napoli si è stretta attorno alla famiglia di Aniello Scarpati, Assistente capo coordinatore della Polizia di Stato, morto nella notte tra sabato e domenica dopo che la volante su cui prestava servizio è stata travolta da un SUV a Torre del Greco.

Nella chiesa evangelica ADI, gremita di colleghi e cittadini, si sono celebrati i funerali solenni di un servitore dello Stato che per oltre vent’anni aveva unito la dedizione al lavoro alla fede profonda nella sua comunità.

Alla cerimonia hanno partecipato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il Capo della Polizia e direttore generale della Pubblica Sicurezza, prefetto Vittorio Pisani, il cardinale Domenico Battaglia, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, il prefetto di Napoli Michele di Bari e il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, generale C.A. Salvatore Luongo, oltre a numerose autorità civili e militari.

“Ogni volta che una vita si spegne mentre si serve lo Stato è una ferita collettiva che ci spinge a riflettere – ha affermato il ministro Piantedosi durante il suo intervento –. La morte di un poliziotto in servizio ci dice che la legalità ha un costo, che non si difende da sola.”

Poi la promessa alla famiglia di Scarpati: “Le parole possono poco – ha sottolineato, rivolgendosi alla moglie e ai figli – ma la presenza dello Stato deve essere e sarà costante e concreta. Il riconoscimento espresso oggi deve rappresentare un sostegno e una memoria viva: nel servizio della responsabilità e della solidarietà si costruisce la forza di una nazione.”

A ricordare Aniello Scarpati anche il pastore Raimondo Mennella, della chiesa evangelica di Torre del Greco, che ne ha tracciato un profilo umano e spirituale: “Il nostro amico Aniello ha dato un grande esempio a tutti noi, esempio di amore per la famiglia, per il Signore, per il suo lavoro che svolgeva con passione, fedeltà e amore.”

Al termine della cerimonia, il ministro Piantedosi e il prefetto Pisani si sono recati in ospedale per far visita all’agente scelto Ciro Cozzolino, collega di Scarpati e unico sopravvissuto al tragico incidente.

Chiuso un bar a Castel Volturno: sospensione per ordine pubblico dopo segnalazioni dei residenti

Castel Volturno – Nella mattinata di oggi, i Carabinieri del Reparto Territoriale di Mondragone hanno eseguito la sospensione temporanea dell’attività di un bar situato nella località Destra Volturno, su disposizione della Questura di Caserta. Il provvedimento, previsto dall’articolo 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (T.U.L.P.S.), è stato emesso lo scorso 31 ottobre e notificato direttamente presso l’esercizio commerciale.

La decisione è stata presa a seguito di una serie di segnalazioni da parte dei residenti, che negli ultimi mesi avevano denunciato una situazione di disagio e preoccupazione legata alle frequentazioni del locale. Le verifiche condotte dai militari hanno evidenziato che il bar era diventato un punto di ritrovo abituale per persone con precedenti penali e soggetti dediti all’abuso di sostanze alcoliche, che spesso sostavano anche all’esterno creando situazioni di disturbo e potenziale pericolo sociale.

Le segnalazioni, iniziate già nei primi mesi del 2025, hanno portato a diversi interventi da parte dei Carabinieri, che hanno documentato una costante presenza di persone in grado di generare tensioni e turbative nell’area. Sulla base degli elementi raccolti, la Questura di Caserta ha ritenuto necessario adottare la misura di sospensione, eseguita nella giornata odierna.

L’azione rientra nel più ampio contesto delle attività di prevenzione e controllo del territorio disposte dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Caserta, con l’obiettivo di garantire maggiore sicurezza e vivibilità nelle aree urbane della provincia. I cittadini della zona hanno espresso soddisfazione per l’intervento, auspicando una rapida normalizzazione della situazione.

Truffa online per finti biglietti del concerto: due denunciati nel Casertano

Un giovane di Casalmaggiore ha versato 900 euro per tre biglietti mai ricevuti. I Carabinieri risalgono ai presunti responsabili grazie a un’indagine sui flussi di denaro e sui numeri di telefono usati per il raggiro.

Casalmaggiore (CR), 5 novembre 2025 – Pensava di aver trovato un’occasione per assistere al concerto di un noto cantante, ma si è ritrovato vittima di una truffa online orchestrata con abilità e falsi pretesti. A finire nei guai sono due persone di 35 e 29 anni, residenti in provincia di Caserta, denunciate dai Carabinieri della Stazione di Casalmaggiore per truffa aggravata via web.

---

La promessa dei biglietti e il pagamento “a rate” della truffa

La vicenda risale allo scorso maggio, quando un uomo di Casalmaggiore aveva aderito a un gruppo di messaggistica dedicato alla compravendita di biglietti per concerti. Lì aveva conosciuto un presunto venditore che gli aveva offerto tre biglietti per l’attesissimo show di un artista molto conosciuto.

Convinto della serietà dell’offerta, la vittima aveva versato un primo bonifico di 375 euro, ricevendo la conferma dell’operazione e la promessa dell’invio dei biglietti. Poi, con la scusa di un presunto “problema tecnico” legato all’emissione, il truffatore aveva chiesto ulteriori somme di denaro, sostenendo che fosse necessario coprire spese aggiuntive e sbloccare la prenotazione.

Nel tentativo di non perdere l’occasione, l’acquirente aveva inviato altri bonifici, fino a raggiungere un esborso complessivo di 900 euro – senza però ricevere nulla in cambio.

---

Un intreccio di bonifici e false giustificazioni

La truffa si era fatta più complessa quando il finto venditore aveva convinto la vittima a fornirgli i dati della propria carta Postepay, sostenendo di volerle “rimborsare” una parte della spesa. In realtà, sulla carta avevano iniziato a confluire bonifici da persone sconosciute, che il truffatore chiedeva poi di girare su altri conti correnti, giustificando i passaggi di denaro come “debiti” o “accordi privati”.

È stato proprio questo meccanismo sospetto a far scattare l’allarme: contattato da alcuni di quei mittenti, l’acquirente ha scoperto che anche loro erano stati raggirati con la stessa modalità.

---

Le indagini dei Carabinieri: due denunciati

La vittima si è quindi rivolta ai Carabinieri di Casalmaggiore, presentando una querela. Gli investigatori, attraverso un’accurata analisi dei flussi di denaro, degli IBAN e dei numeri di telefono utilizzati, sono riusciti a risalire ai due presunti autori della truffa, entrambi campani.

I due sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per truffa online aggravata e concorso nel reato.

---

L’appello alla prudenza

Le forze dell’ordine rinnovano l’invito alla cautela nelle compravendite online: diffidare di offerte troppo vantaggiose, verificare sempre l’identità dei venditori e utilizzare piattaforme di pagamento tracciabili e sicure.

Come ricordano i Carabinieri, le truffe legate ai biglietti di eventi e concerti sono in forte aumento, alimentate dalla popolarità dei social e delle app di messaggistica. “Dietro l’apparente semplicità di una trattativa – sottolineano gli investigatori – può nascondersi un raggiro ben organizzato. La prudenza resta la prima difesa”.

Blitz dei Carabinieri a Salerno: auto trasformata in market della droga, fratelli in manette

Salerno– Un’auto come una vera e propria “bottega dello spaccio”. È questa l’immagine emersa dal blitz dei Carabinieri della Sezione Operativa di Salerno che, all’alba di oggi, ha portato all’arresto di due fratelli, colti con un ingente quantitativo di sostanze stupefacenti pronte per il mercato.

L’operazione, scattata all’esito di un’indagine coordinata dalla Procura di Salerno, ha visto i militari piombare sui due uomini, sorpresi all’interno della loro vettura. La perquisizione non ha lasciato adito a dubbi: l’abitacolo e il veicolo nascondevano un arsenale di droga di ogni tipo.

I numeri del sequestro parlano da soli e dipingono il quadro di un’attività criminale su scala significativa: 3,5 chilogrammi di hashish, una partita da 200 grammi di cocaina e una scorta di 50 grammi di crack, la terribile derivazione della cocaina che crea dipendenze immediate e devastanti.

Ma a confermare la destinazione della merce non sono state solo le droghe. Accanto ai panetti e alle dosi, i Carabinieri hanno infatti rinvenuto gli strumenti del mestiere dello spacciatore: un bilancino di precisione e tutto il materiale necessario per il confezionamento e la vendita al dettaglio.

Il colpo di scena finale, che chiude il cerchio sull’attività illecita, è stato il ritrovamento di 3.740 euro in contanti, somme che – secondo gli inquirenti – rappresenterebbero il provento delle vendite, incassato e non ancora “ripulito”.

I due fratelli, sono stati tratti in arresto con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio. Dopo le formalità di rito, sono stati condotti nella casa circondariale di Salerno, in attesa dell’interrogatorio e delle decisioni del GIP.

L’operazione dimostra, ancora una volta, l’impegno delle forze dell’ordine nel colpire al cuore i rifornitori della microcriminalità da strada, togliendo dal circuito un quantitativo di droga in grado di soddisfare centinaia di dosi.

Agguato a Mugnano: in fin di vita "Zi peppe" Cipressa

Pomeriggio di terrore a Mugnano, dove intorno alle 15:40 si è consumato un agguato in pieno stile camorristico. In via Luca Giordano, all'altezza del civico 32, Giuseppe Cipressa, 64 anni, noto come "Zi peppe" o "Peppaccio" è stato raggiunto da almeno due colpi d'arma da fuoco mentre si trovava a bordo della sua automobile. L'uomo è ora ricoverato in condizioni disperate.

Secondo una prima ricostruzione, ancora al vaglio degli inquirenti, i sicari sarebbero entrati in azione a bordo di un veicolo, affiancando la vettura della vittima. Pochi istanti per esplodere i colpi e poi la fuga a tutta velocità, lasciando Cipressa gravemente ferito all'interno dell'abitacolo. Uno dei proiettili lo avrebbe raggiunto nella delicata zona sottoascellare.

Immediato l'allarme. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Marano e della stazione di Mugnano, che hanno transennato l'area per effettuare i rilievi del caso. Un'ambulanza ha trasportato d'urgenza il 64enne all'ospedale di Giugliano in Campania, dove i medici lo hanno ricoverato in prognosi riservata. Le sue condizioni sono gravissime ed è in pericolo di vita.

Giuseppe Cipressa, nato a Napoli il 14 agosto 1961, è un volto già noto alle forze dell'ordine. E' stato indicato come il reggente del clan Amato-Pagano nel periodo immediatamente successivo all'arresto di Zia Rosaria Pagano, e,poi, uomo di fiducia di Marco Liguori indicato come l’attuale numero uno di Mugnano e Melito.

Cipressa era libero nonostante una condanna a 9 anni di carcere perché la Cassazione aveva annullato la condanna indicando alla Corte di Appello di Napoli di "rideterminare" la pena troppo pesante.

I carabinieri stanno passando al setaccio le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona per tentare di identificare il veicolo usato dai killer e ricostruire la loro via di fuga.

Tragedia di Torre del Greco, Tommaso Severino resta in carcere: "Condotta scellerata e offensiva"

torre del Greco - Nello stesso giorno dei funerali di Aniello Scarpati emergono altri particolari sulla tragica notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre lungo la litoranea di Torre del Greco.

Assistito dall’avvocato Domenico Dello Iacono, il 28enne imprenditore di Ercolano, Tommaso Severino in carcere per l'omicidio stradale aggravato dell'agente Aniello Scarpati e il ferimento del collega Ciro Cozzolino (la cui prognosi è stata sciolta stamane e d è stato trasferito nel reparto di ortopedia) e omissione di soccorso, si è presentato davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Torre Annunziata per l’udienza di convalida.

“Disperato e costernato” davanti al gip

“Sono disperato e costernato per quanto accaduto”, avrebbe detto al magistrato, ammettendo di essersi messo alla guida nonostante avesse assunto alcol e riconoscendo il proprio stato di alterazione.

Il gip ha però accolto la richiesta della Procura di Torre Annunziata, convalidando l’arresto e disponendo la custodia cautelare in carcere, ritenendo inadeguata la richiesta della difesa di applicare gli arresti domiciliari.

“Guidava sotto l’effetto di alcol e cocaina”

Nel provvedimento, il giudice è netto: Severino guidava sotto l’influenza dell’alcol e della cocaina.

Dalle analisi è risultato positivo alla cocaina e con un tasso alcolemico superiore ai limiti di legge. Il gip ha parlato di un comportamento “caratterizzato da un livello di colpa elevatissima”, sottolineando che il 28enne viaggiava “a velocità elevatissima, nonostante alcuni passeggeri – tra cui tre ragazze minorenni – lo avessero più volte invitato a rallentare”.

Dopo lo schianto, una sigaretta e la fuga

La ricostruzione dei magistrati aggiunge dettagli agghiaccianti. Dopo aver travolto la volante della Polizia, Severino – invece di soccorrere gli agenti e i passeggeri della sua auto – avrebbe fumato una sigaretta sul luogo dell’incidente, per poi allontanarsi senza prestare aiuto.
Il gip ha ritenuto che si trattasse di una “quasi flagranza”, sottolineando che l’arresto fosse “obbligatorio e giustificato dalla gravità dei fatti e dalla personalità dell’indagato”.

Il giudice: “Tragico evento evitabile e prevedibile”

Nelle motivazioni, il giudice definisce quella di Severino una condotta “incosciente e scellerata”, sottolineando che il tragico epilogo fosse “una conseguenza verosimile e prevedibile” della sua guida alterata.

Il 28enne – scrive il gip – “ha mostrato una notevolissima potenzialità offensiva, ponendosi alla guida in stato evidentemente alterato, a velocità altissima”, determinando “la morte ingiusta e evitabile di un agente impegnato soltanto a svolgere il proprio lavoro” e mettendo in pericolo la vita dei suoi stessi passeggeri.

“Incapace di rispettare le regole”

A pesare sulla decisione di disporre il carcere è anche la valutazione della personalità del giovane.

“L’assoluta gravità delle condotte compiute e la personalità del reo inducono a ritenere l’indagato incapace di trattenere le proprie spinte criminose”, scrive il gip, aggiungendo che “non è possibile formulare una prognosi fausta in ordine alla futura commissione di reati”.
Per il giudice, dunque, nessuna misura diversa dalla detenzione può garantire la sicurezza pubblica.

La linea della difesa

La difesa di Severino ha annunciato l’intenzione di presentare ricorso al Tribunale del Riesame, chiedendo una misura meno afflittiva.

Intanto, la città di Torre del Greco resta sotto choc per la morte di Aniello Scarpati, un agente descritto da colleghi e amici come “un ragazzo generoso e sempre pronto a dare una mano”, vittima di una tragedia che il gip non ha esitato a definire “evitabile e frutto di una condotta sconsiderata”.

Napoli: scoperte e sequestrate cinque attività abusive tra officine e autorimesse

Napoli – Un'ondata di controlli a tappeto ha scosso diversi quartieri di Napoli, portando alla luce un diffuso sistema di illegalità commerciale. La Polizia Locale ha sferrato un duro colpo a quella "economia parallela" che opera senza regole, con una maxi-operazione che ha portato alla chiusura di cinque attività completamente abusive e al sequestro di circa un quintale di generi alimentari.

L'offensiva, mirata a verificare la regolarità di autorimesse, officine e negozi, si è concentrata in più aree della città. Nel quartiere Stella, gli agenti hanno setacciato via Abate Minichini, corso Amedeo di Savoia e via Foria.

Qui sono state scoperte due rivendite di alimentari non solo prive di qualsiasi autorizzazione, ma che occupavano anche abusivamente il suolo pubblico con la loro merce. Persino un terzo negozio, sebbene in regola con la licenza, esponeva i prodotti all'esterno, lasciandoli in balia di agenti atmosferici e smog.

Tutta la merce, circa 100 chilogrammi, è stata sequestrata e destinata alla distruzione per tutelare la salute pubblica.

Il blitz si è poi spostato nella zona di Fuorigrotta, dove l'Unità Operativa locale, in collaborazione con il personale dell'Asl Napoli 1 Centro, ha concentrato l'attenzione sul mondo delle autoriparazioni.

È stata individuata un'officina per motoveicoli totalmente abusiva: per il titolare è scattata una pesante sanzione, mentre tutte le attrezzature sono state sottoposte a sequestro amministrativo. In altre due officine della stessa area, i controlli hanno rivelato la presenza di soppalchi costruiti illegalmente, prontamente posti sotto sequestro penale.

Infine, un intervento mirato nell'area ospedaliera Cotugno-Monaldi ha messo fine a un'altra attività illecita. Gli agenti dell'unità Scampia, con il supporto della Tutela Edilizia, hanno eseguito un'ordinanza di chiusura immediata per due autorimesse che operavano all'aperto senza alcuna licenza.

Le indagini hanno rivelato che entrambe le attività erano gestite dalla stessa società, già nota per aver operato in passato persino su aree precedentemente sequestrate, a dimostrazione di una recidiva e spregiudicata condotta illegale.

Sgominata la gang che "cannibalizzava" auto rubate: 20 indagati tra Ottaviano e Marigliano.

Un colpo assestato al cuore del mercato nero dell'auto nel Vesuviano. Nella mattinata di oggi, i militari della Compagnia Carabinieri di Nola hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del tribunale nolano, su richiesta della Procura locale.

Ventisei i provvedimenti disposti: 9 obblighi di firma e 11 divieti di dimora nei Comuni di riferimento, oltre a un uomo già in carcere.

Il blitz, nome in codice "Demolizione", scaturisce dalle indagini della Stazione Carabinieri di Palma Campania, supportate da sofisticate attività tecniche, che hanno messo a nudo i meccanismi di un sistema criminale radicato.

I 20 indagati, tutti residenti nell'area vesuviana della provincia di Napoli, sono ritenuti responsabili, a vario titolo e in concorso tra loro, dei reati di riciclaggio e ricettazione di veicoli rubati.

L'inchiesta ha ricostruito 19 episodi di riciclaggio e ben 45 di ricettazione, accertando la provenienza illecita di 19 autovetture. L'organizzazione criminale, articolata in due gruppi egemoni nei comuni di Ottaviano e Marigliano, agiva con metodo spietato e spregiudicato. Il loro business si reggeva su due pilastri: il procacciamento di veicoli rubati, preda di una "attività predatoria" nelle province di Napoli, Salerno e Benevento, e la loro successiva trasformazione in profitto.

I clan avevano a disposizione due depositi, vere e proprie officine fantasma dove le auto venivano completamente "cannibalizzate". In questi garage illeciti, i veicoli venivano smontati e i loro pezzi, come in un macabro puzzle al contrario, venivano immediatamente immessi in un mercato parallelo.

Una fitta rete di ricettatori, pronti a pagare ingenti somme, assicurava lo smaltimento dei componenti. Un giro d'affari che, secondo gli investigatori, raggiungeva la cifra monstre di circa 60.000 euro al mese.

Le indagini, oltre a tracciare l'intera filiera delittuosa, hanno già portato a significativi riscontri operativi. Sono stati recuperati e posti sotto sequestro numerosi pezzi di auto di provenienza illecita, con il deferimento dei trasportatori coinvolti. Un'ulteriore, decisiva, prova è arrivata con il sequestro di un'officina abusiva, il cui titolare è stato deferito anche per gestione illecita di rifiuti, a dimostrazione della doppia minaccia ambientale e sociale rappresentata da questo racket.

L'operazione "Demolizione" non ha solo fermato una lunga scia di reati, ma ha smantellato i meccanismi logistici e finanziari di un'economia illegale che prosperava nell'ombra, restituendo un segnale di forte discontinuità nel contrasto alla criminalità organizzata di territorio.

Anziano aggredito e derubato nel cuore della notte: ladri portano via fucili e contanti

Aquara – Un’aggressione notturna ha sconvolto il piccolo centro di Aquara, in provincia di Salerno. Un anziano residente è stato immobilizzato e derubato da tre malviventi che, dopo aver forzato il portone di casa con un attrezzo da scasso, sono entrati nell’abitazione a pochi metri dal centro abitato.

L’episodio è avvenuto nella notte tra martedì e mercoledì, lasciando la comunità in stato di allarme.

La dinamica dell’aggressione

I tre ladri hanno sorpreso l’anziano mentre dormiva, minacciandolo e immobilizzandolo in una stanza mentre rovistavano in ogni angolo della casa. Non si sono limitati a rubare denaro contante: hanno anche sradicato dal muro una fuciliera blindata, portando via le armi custodite all’interno. Dopo aver completato il furto, i malviventi sono fuggiti velocemente, lasciando la vittima in stato di shock.

L’intervento delle forze dell’ordine

L’anziano, una volta libero, è riuscito a chiedere aiuto e ha subito denunciato l’accaduto ai Carabinieri della Stazione di Aquara, guidati dal maresciallo Pierpaolo Coppola. Sul posto sono intervenuti anche la Polizia municipale e i Vigili del Fuoco, che hanno effettuato i rilievi e raccolto le prime testimonianze. Le indagini sono ora in corso per risalire all’identità dei responsabili e ricostruire la dinamica dell’aggressione.

L’episodio ha gettato nell’angoscia la comunità locale, già provata da episodi simili negli ultimi mesi. Le autorità stanno intensificando i controlli sul territorio e invitano i cittadini a segnalare qualsiasi attività sospetta. Intanto, l’anziano sta ricevendo assistenza psicologica e medica, mentre le forze dell’ordine lavorano senza sosta per assicurare i colpevoli alla giustizia.

Il grande inganno del Decreto Flussi: "Aziende fantasma, 400 lavoratori truffati"

L'allarme della Cgil di Napoli su un sistema di truffe dilaganti. Centinaia di lavoratori, arrivati legalmente dal Bangladesh, si ritrovano senza permesso di soggiorno: i datori di lavoro svaniscono nel nulla. "Costretti a lavorare in nero, alimentano l'economia sommersa".

Napoli – Un biglietto d'ingresso per l'Italia che si trasforma nella porta di accesso alla clandestinità. È la truffa "dilagante" che viaggia sui binari del Decreto Flussi, denunciata questa mattina dalla Cgil di Napoli attraverso un dossier che scoperchia un sistema rodato e crudele.

La truffa colpisce centinaia di lavoratori stranieri, attirati dalla promessa di un contratto regolare, che una volta giunti in Italia scoprono l'inganno: l'azienda che li ha chiamati non esiste o è irreperibile.

L'incubo di 400 bengalesi

Il caso più eclatante, illustrato da Elisa Laudiero, segretaria della Cgil di Napoli e della Campania, riguarda una delegazione di circa 400 lavoratori e lavoratrici provenienti dal Bangladesh. Arrivati tra il 2023 e oggi con in mano una documentazione apparentemente regolare legata al Decreto Flussi, non hanno mai potuto completare la regolarizzazione.

"Lo scorso 11 settembre abbiamo incontrato questa delegazione," ha spiegato Laudiero. "Il problema è drammaticamente semplice: il datore di lavoro non è reperibile. Sono svaniti".

La catena dell'illegalità

La conseguenza è un paradosso giuridico e umano. Queste persone, entrate legalmente nel Paese, si ritrovano impossibilitate a ottenere il permesso di soggiorno. "Questo," sottolinea la Cgil, "innesca una serie di irregolarità a catena".

Senza documenti, i lavoratori sono costretti ad accettare impieghi in nero, a cercare alloggi fatiscenti nel mercato nero degli affitti e, di fatto, ad "alimentare involontariamente una economia sommersa". Una situazione ad altissimo rischio che non riguarda solo Napoli, ma diverse aree del Paese.

I dati raccolti dal sindacato tra il 2022 e il 2024 parlano di 398 istanze problematiche gestite: 197 solo tra Napoli e provincia, 68 nel salernitano, 43 nel casertano, e altre sparse in Campania e nel resto d'Italia, spesso "lavorate" da consulenti e Caf del napoletano. I settori più coinvolti sono quelli noti per lo sfruttamento: agricoltura, ristorazione, tessile ed edilizia.

Ricci (Cgil): "Il Decreto Flussi non funziona"

Per Nicola Ricci, segretario generale Cgil Napoli e Campania, il problema è sistemico. "Il lavoratore extracomunitario viene beffato due volte: non trova il datore di lavoro, che è fasullo, e non ha nemmeno diritto al permesso di soggiorno".

L'attacco del sindacato è diretto: "Come sindacato, abbiamo sempre sostenuto che il Decreto Flussi non funziona". Ricci evidenzia la criticità della legge Bossi-Fini e descrive una "filiera attualmente in mano alla criminalità, fatta di false aspettative, nulla osta fasulli e aziende fantasma".

L'appello della Cgil arriva non a caso, "nelle settimane in cui il Governo si appresta ad approvare la legge Finanziaria". La richiesta è chiara: stanziare risorse per aiutare queste persone a emergere dall'illegalità e coadiuvare l'azione della magistratura per fermare questo traffico.

Rapinava giovani tra Lettere e Casola: aggravati i domiciliari per un 31enne

Lettere - I Carabinieri della Stazione di Lettere hanno dato esecuzione, nella giornata odierna, a un'ordinanza di misura cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari (Gip) del Tribunale di Torre Annunziata, su richiesta della Procura della Repubblica.

Il provvedimento dispone gli arresti domiciliari con l'applicazione dei mezzi elettronici di controllo (braccialetto elettronico) nei confronti di un trentunenne napoletano. L'uomo è gravemente indiziato per il reato di rapina aggravata.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il 31enne avrebbe agito la notte del 15 marzo 2024. Approfittando dell'orario notturno e della strada deserta, armato di un coltello, avrebbe minacciato di morte un gruppo di giovani.

Sotto la minaccia dell'arma, l'indagato si sarebbe fatto consegnare denaro per una somma complessiva di 120 euro. Non contento, prima di dileguarsi, avrebbe intimato alle vittime di restare ferme e di non voltarsi, aggiungendo la grave minaccia che, in caso contrario, avrebbe "sparato".

Le indagini, condotte dai Carabinieri e coordinate dalla Procura oplontina, sono state immediate e scrupolose. L'escussione dei testimoni e delle vittime, unita alla ricostruzione dettagliata dei fatti, ha permesso di focalizzare l'attenzione sul 31enne.

Cruciale per l'accusa è stata l'analisi dei sistemi di videosorveglianza presenti sui territori comunali di Lettere e Casola di Napoli. I filmati, passati al vaglio degli investigatori, hanno fornito un grave quadro indiziario a carico dell'attuale indagato, identificandolo come l'autore materiale della rapina.

Con l'applicazione del braccialetto elettronico, la Procura e il Gip hanno voluto garantire un controllo ancora più stringente, pur mantenendo l'uomo nella sua residenza in regime di arresti domiciliari.

Ad is loading…
Ad is loading…