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Picchiata e costretta a prostituirsi, l'orco incassava anche un ingente 'stipendio' mensile

A Castel Volturno in via Modena, località Pinetamare, un incubo è cessato grazie all'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere eseguita dai carabinieri della locale stazione nei confronti di Vincenzo Gallo, pregiudicato 56enne di Napoli resosi responsabile dei reati di sfruttamento della prostituzione, estorsione, atti persecutori, violenza carnale, maltrattamenti in famiglia perpetrati ai danni dell'ex convivente M.A., 37enne di origine russa, e di un'amica della donna.
Il provvedimento restrittivo è scaturito a seguito di un'attività investigativa avviata nel settembre 2018 a seguito di denunce presentate dalla vittima, corredate da documentazioni mediche da cui sono emersi elementi incontrovertibili della colpevolezza di Gallo.
Il pregiudicato già nel 2010, mediante condotte reiterate, maltrattava l'ex compagna anche in presenza del figlio 15enne costringendola ad una vita fatta di angherie, abusi, violenza, minacce e prostituzione. Nel 2014 la malcapitata trovò la forza di denunciarlo e per 3 anni sembrava che il torbido fosse lontano. Terminata la pena nel 2017, il carnefice è tornato sulle tracce della sua preda mediante molestie, minacce di morte e pedinamenti. Tornato anche l'incubo della strada dove la giovane russa era costretta a 'battere' fino allo stremo delle forze perchè un rifiuto era ripagato con calci e pugni.
Nel settembre 2018, la forza di dire basta. Le denunce raccolte hanno consentito ai militari di ricostruire la condotta dell'arrestato dove la violenza era la parola chiave. Violenza fisica anche diretta su un'amica della vittima, resasi testimone della vita a cui era costretta la sua connazionale, malmenata perchè il pregiudicato non era riuscito a farne una prostituta che ingrossava le sue tasche per una stima approssimativa di circa 1000 euro mensili.
La depravazione di Gallo ha coinvolto anche un'altra giovane sventurata, compagna di strada di M.A., violentata in pieno giorno nelle campagne di Ischitella. Tanto orrore ha avuto il suo epilogo, il mostro è stato rinchiuso presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere a disposizione dell'autorità giudiziaria.

Gustavo Gentile

La polizia penitenziaria minorile della Campania proclama lo stato di agitazione

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I sindacati della polizia penitenziaria del settore minorile della Regione Campania tornano sul piede di guerra e denunciano, ancora una volta, "le criticita' che attanagliano i servizi minorili del distretto legate principalmente alla complessita' dell'utenza e alla scarsita' di risorse e di strutture idonee alla gestione dei detenuti minorili". In una nota firmata da Uspp, Osapp, Sinappe Uil, Cisl, Cgil e Cnpp, evidenziano che queste criticita' "si acquiscono con l'entrata in vigore del nuovo ordinamento penitenziario minorile la cui rigorosa applicazione - viene sottolineato - richiede notevole aggravio dei carichi di lavoro del personale di polizia penitenziaria del contingente minorile". "A fronte di queste criticita' l'atteggiamento di chiusura e di totale rigidita' verso le organizzazioni sindacali da parte del dirigente del CGM di Napoli ci costringono a interrrompete le relazioni sindacali, informando, contestualmente della situazione, i vertici della giustizia minorile nonche' al ministro della Giustizia".

Napoli, truffa fondi per l'editoria: presi gli editori di 4 tv

Napoli.Quattro arresti e sequestro di beni fino a 3 milioni di euro. E' il bilancio di un' indagine della Guardia di Finanza, su delega della procura di Napoli, che ha portato all'emissione da parte del gip partenopeo di 4 misure cautelari in carcere con il beneficio dei domiciliari per una frode fiscale stimata in 3 milioni di euro e una truffa sui contributi statali destinati alle emittenti locali per circa 2,5 milioni. Nel mirino delle Fiamme Gialle tre societa' cui fanno capo altrettante televisioni private del Napoletano: Julie, Sopromedic, e Universo le societa', e Julie Italia, Telelibera e Teleakery le emittenti. Sono in corso le perquisizioni finalizzate al sequestro di beni.

Medico dell'Asl faceva certificati falsi al ras per evitargli le manette

Un medico compiacente dell'Asl di Salerno aiutava due im­putati di Scafati coinvolti nel processo di estorsioni e usura ad evitare il carcere. E' l'elemento clamo­roso che viene fuori nel corso del processo che si tiene presso il Tribunale di Nocera. La noti­zia vieni fuori dopo le deposi­zioni degli ufficiali di Pg che sono stati ascoltati durante l'udienza.
Secondo il loro racconto il medico produceva certificazioni fittizie per evitare il carcere ad Antonio Davide alias “u messican” e al ras Raffaele Porpora, detto Lello, 38 anni, figlio di Antonino Porpora, detto Ndulino, ucciso alla fine degli anni '80 nella guerra di camorra e amico e sodale di Alfonso Loreto senior, per fargli ottenere i domi­ciliari. Un particolare emerso da alcune inter­cettazioni, su cui si è basata l'udienza del processo che vede alla sbarra la famiglia De Maio-Porpora per un giro di estorsioni e usura a Scafati e Angri nei confronti di persone in difficoltà economiche. Nell'udienza si è par­lato anche del tenore di vita degli imputati, in particolare di quello di Elvira De Maio, la ve­dova del boss Antonino Porpora, ritenuta il capo della banda.
Alla donna era stato assegnato una casa popolare ma aveva, come hanno dimostrato le inda­gini auto di lusso e una forte disponibilità eco­nomica. Raffaele Porpora, il figlio coinvolto nel processo, aveva venduto un immobile per circa 100 mila euro ma dal Comune di Scafati nessun rilievo essendo la cosa vietata per legge. C'è stato poi il racconto delle vittime che hanno raccontato dei tassi di interessi usurari che avrebbero raggiunto anche il 20% in un mese, oltre alle minacce per chi non era in regola con i pagamenti. Tre gli episodi di consegna dei soldi sono stati filmati dalla polizia giudiziaria, che ha relazionato il tutto in flagranza di reato. Sentenza prevista per il 5 dicembre.

Benzina davanti casa del giornalista Rai autore dell'inchiesta sui rapporti tra Juventus e 'ndrangheta

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Una croce con vernice rossa sul muro accanto alla porta di casa e liquido infiammabile in piu' punti sul pianerottolo dell'appartamento. Avvertimento al giornalista Rai Federico Russo, autore di una recente inchiesta per la trasmissione Report su presunti rapporti tra alcuni dirigenti della Juventus, ultra' e 'ndrangheta. L'episodio si e' verificato due notti fa a Ostia. Ruffo ha presentato denuncia ai carabinieri della stazione di Ostia Antica. Sulla vicenda sono in corso indagini.

'Expo Street Pop Art Architecture', la mostra dedicata all'architettura di Salerno

A Salerno dal 18 al 25 novembre si potrà visitare la mostra "EXPO STREET POP ART ARCHITECTURE", dedicata all'architettura nella città di Salerno. La mostra avrà sede presso la Stazione Marittima realizzata dal famoso architetto internazionale Zaha Hadid. La forza di un'idea nasce dalla condivisione. È per questo motivo che un gruppo di artisti salernitani ha creato l'associazione "Art Experience", associazione che verrà presentata proprio in occasione di questa mostra. Si tratta di un'associazione culturale artistica, no profit e interessata per statuto di turismo e sviluppo territoriale. L'associazione Art Experience è come un’agorà, nata per essere un punto di riferimento per gli artisti che amano avere più scelte e momenti di condivisione, con un respiro internazionale che permetta di partire dalla città di Salerno, ma confluire nel mondo.
La mostra collettiva "EXPO STREET POP ART ARCHITECTURE" ne è un esempio: artisti italiani e internazionali hanno interpretato la città di Salerno con varie tecniche artistiche. La Stazione Marittima di Zaha Hadid è un simbolo evocativo. Art experience nasce fra queste mura di cemento levigato, un luogo che esprime dualità, una porta, un passaggio, un confluire di idee e cultura tra il mondo virtuale e la realtà. Ci sarà una sezione in questa collettiva dedicata al progetto ”Expo Street Pop Art: abbattiamo gli egoismi”, costituita dalle opere donate da alcuni artisti che verranno inserite su espositori autoportanti denominati "Cantieri dell'Arte". In mostra anche in altri eventi per tutto il 2019, il ricavato delle vendite di queste opere sarà devoluto ad associazioni di volontariato impegnate nell'inclusione e formazione dei diversamente abili nel mondo del lavoro. L'inaugurazione si terrà il 18 novembre alle ore 17.00.

Giugliano. Conferenza con Stefania Andreoli, psicologa dell'adolescenza

Il 23 novembre presso l’Istituto dei Fratelli Maristi di Giugliano - ore 19.00 -, si svolgerà una conferenza durante la quale incontreremo una delle più importanti psicologhe dell’adolescenza in Italia, Stefania Andreoli. La dottoressa lavora da sempre con gli adolescenti, le famiglie e la scuola occupandosi di prevenzione, formazione, orientamento e clinica. Consulente tra gli altri per Walt Disney, Mondadori, Fabbri e De Agostini, è presidente dell’Associazione Alice Onlus di Milano. Scrive per il “Corriere della Sera”; collabora con il Ministero dell’Interno per le politiche di contrasto alla violenza di genere. Nel 2015 è uscito per BUR “Mamma, ho l’ansia” tradotto in diversi Paesi. Nel 2018, è uscito, sempre per BUR, il suo ultimo libro “Papà, fatti sentire. Come liberare le proprie emozioni per diventare genitori migliori”. Manuale che parla ad entrambi i genitori, ma soprattutto ai papà introducendoli all’ascolto dei figli attraverso il complesso mondo delle emozioni. Anche in questa occasione l’Istituto dei Fratelli Maristi, in qualità di collaboratore educativo delle future generazioni, vuole offrire strumenti e soluzioni concrete ai genitori per svolgere con loro un percorso educativo efficace. Fr. Damiano Forlani, direttore generale della scuola, dichiara “Un’occasione importante per l’Istituto per riflettere assieme ad una importante esperta sul rapporto genitore – figli; in questo caso abbiamo voluto soffermarci sui papà che spesso all’interno della famiglia sono coloro i quali manifestano meno le proprie emozioni. La crescita di ogni bambino avviene innanzitutto in famiglia e creare un rapporto sano, trasparente e umano tra genitori e figli contribuisce a formare in modo equilibrato gli adulti del domani”.
I Fratelli Maristi costituiscono una Congregazione di religiosi che consacrano tutta la loro vita a Dio dedicandosi all’educazione cristiana della gioventù attraverso la scuola.
Oggi i Fratelli Maristi dirigono migliaia di centri di formazione ed educazione sparsi in quasi ottanta nazioni di tutti i continenti. L’Istituto di Giugliano in Campania è parte di una rete di scuole gestite dai Fratelli Maristi che si estende in quattro paesi (Italia, Spagna, Siria, Libano).

Inizia il viaggio per l’Italia di Huiko, l'ultima pubblicazione di Mario Volpe

Mario Volpe, scrittore e poeta, ha iniziato il suo lungo tour di presentazioni per far conoscere Huiko, la sua ultima pubblicazione edita da Rogiosi. Dopo la prima presentazione, con lo scrittore Pino Imperatore, alla Feltrinelli Point di Pomigliano d’Arco è seguito l’incontro al Gran Caffè Gambrinus di Napoli con la scrittrice e conduttrice TV Antonella Del Giudice che, tallonando le orme tracciate da Mario, ha fatto da giuda per il numeroso pubblico illustrando, con la sua sublime dialettica, le atmosfere Orientali narrate nel libro. Lo scrittore, per la sua linearità narrativa e la sua familiare disponibilità, riesce ad ottenere un ampio consenso di lettori malgrado la continua uscita di novità letterarie che affollano gli scaffali delle librerie. Infatti, la sua precedente opera “L’anno del Dragone”, benché pubblicata nel 2014 è ancora ricercata, come certamente lo sarà quest’ultimo lavoro per il quale l’autore sarà impegnato in un tour di presentazioni in giro per l’Italia, oltre alla partecipazione ad eventi e fiere letterarie come la recente “Ricomincio dai Libri” (direttore lo scrittore Lorenzo Marone ), nell’arco della quale c’è stata occasione di fare dono di una copia di Huiko al sindaco della città Luigi de Magistris. Altri imminenti appuntamenti saranno a Marigliano il 18 novembre nell’ambito della rassegna letteraria Marigliano Letter Art, organizzata da Deborah Daniele; seguirà 22 novembre nell’ambito della rassegna Castellamare Teatro Festival; il 5 dicembre a Casalnuovo nell’ambito della rassegna Scrittori in Prima Linea; il giorno 7 dicembre a Roma, l’11 dicembre a Casavatore presso la libreria Danna per la rassegna organizzata dalla professoressa Vittoria Caso; a seguire Civitanova Marche, Torino, Milano, Bari e altre numerose località per le quali l’ufficio stampa dell’autore sta stilando un fitto calendario. Nel frattempo che il protagonista di questo nuovo romanzo apra le porte del suo mondo sarà possibile, per chiunque lo volesse, acquistare lo propria copia in libreria, on-line e presso tutti i bookstore, per immergersi nelle atmosfere di un Oriente che continua a stupire.

Arzano, in pochi partecipano al flash mob a sostegno del sindaco

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Arzano. Flash-mob flop: alla manifestazione solo fedelissimi. La città diserta l’invito e sui social commenta: “Non ritirare le dimissioni, salvaci !”. “ Io non c’ero…Fiorella non ritirare le dimissioni”. L’hanno già definita simpaticamente “Flashmobbing”, la manifestazione organizzata dallo stesso sindaco Fiorella Esposito e i pochi fedelissimi “superstiti”, per chiedere (ovviamente in modo strumentale) al sindaco di Arzano, Esposito, di ritirare le dimissioni. Un tam tam che circolava da giorni con messaggi a iosa su whats app e sms che non ha ottenuto il gradimento dei tanti arzanesi stufi di assistere ai teatrini della politica. “Non più di 150 persone, tra iscritti Cgil (tra cui il padre dell’assessore Anna Errichiello), fedelissimi del primo cittadino ed alcuni esponenti di giunta e della maggioranza hanno partecipato ieri sera (ndr) alla manifestazione in piazza Cimmino, come testimonia la nostra foto dall’alto”, hanno evidenziato dal social “Arzano News”. “Tra i partecipanti, anche l’ex consigliere del Movimento Sociale Italiano, Donato De Rosa, più noto alle cronache come “Renato o’ fascista” che ha messo a disposizione palchetto e microfoni, protagonista anche di un breve discorso a sostegno”. Che l’amministrazione fosse arrivata al capolinea, era ormai fatto noto, ma che addirittura si facesse sostenere da un ex amministratore mai tenuto in considerazione dalla politica locale proprio per i suoi atteggiamenti ondivaghi, non era mai accaduto. Ma si sa, il potere in quanto gestione piace a tutti. Anche ai compagni e compagne. Ora dopo le “finte dimissioni" la sindachessa apre le danze per tentare di spaccare il gruppo dei dissidenti di Agire, facendoli confluire nel gruppo misto e avviare ulteriori contatti con i moderati dell’opposizione. Appare però incomprensibile che durante il flash mob, uno degli intervenuti abbia nuovamente parlato in termini negativi del gruppo composto dai quattro consiglieri che, se dovessero accettare imposizioni e calarsi le braghe, si sarebbero “bruciati” politicamente dinanzi alla città tutta.

Oreste Barbarano

Visita-spettacolo alla Reggia di Carditello e alla Casina Vanvitelliana

Doppio appuntamento nel fine settimana per KARMA – Arte Cultura Teatro. Sabato 17 novembre debutto alla reggia di Carditello, e domenica 18 data eccezionale per lo spettacolo alla Casina Vanvitelliana. Sabato 17 novembre (ore 10.30-11.30-12.30) nell’ottica di valorizzazione di un bene ancora poco conosciuto e dal passato tormentato, KARMA vi porta al Real Sito di Carditello con “La reale delizia”. Accompagnati da una contadina erudita che farà da traghettatrice nelle sale dell’appartamento reale, incontrerete re Ferdinando, Maria Carolina e il servo Malogno che vi racconteranno gli episodi, gli aneddoti e la storia del Sito borbonico dedicato allo sviluppo dell’agricoltura e dell’allevamento di cavalli di ‘razza reale’. I testi e la regia sono di Antonio Ruocco: “Carditello era un luogo in cui volevamo organizzare qualcosa da un po’ di tempo.
Abbiamo avviato questo file rouge delle residenze borboniche quasi da creare un format nei vari luoghi: da villa Campolieto alla Casina, passando per Villa Favorita, il Museo di Pietrarsa e ora il Real Sito di Carditello.
La visita spettacolo vedrà quattro attori in scena che tra storia, qualche risata e aneddoti vi faranno conoscere questo sito bellissimo ma dimenticato negli anni”. L’organizzazione generale è affidata, come sempre, ad Antonio Raia: “La disponibilità riscontrata dalla Fondazione, dal direttore ai responsabili degli uffici, è stata incredibile.Ogni qualvolta chiedevamo un incontro, un sopralluogo o una semplice informazione, abbiamo sempre trovato una disponibilità totale. La volontà di valorizzare questo bellissimo sito è palpabile e quindi dobbiamo ringraziare la Fondazione Real Sito di Carditello per aver accettato il nostro progetto che mira a far conoscere questo luogo che, siamo sicuri, nei prossimi anni sarà una meta gettonatissima”. Il cast è composto da Ciro Pellegrino, nei panni di Malogno, amico fidato di Ferdinando, da Ciro Scherma – Re Ferdinando, Emiliana Bassolino – una regina Carolina che si scoprirà amante della pittura, e Orentia Marano al debutto con KARMA, nei panni di Marietta, la contadina istruita che sarà colei che accompagnerà gli ospiti nelle sale.
Domenica 18, invece, alle ore 18.00 e alle 19.30,il ritorno de “La Casina del re Lazzarone”
Sarete accolti da Re Ferdinando in versione lazzaro, con amici lazzari e donzelle sue amanti, in una tipica giornata di svago nella casina. Ma i momenti di relax di Ferdinando saranno veramente pochi: oltre a un compagno di sventure, Malogno, si ritroverà ad avere a che fare con alcuni personaggi che gli faranno visita...e la cosa sarà particolarmente stressante, dando vita a scene esilaranti e divertenti.
Il contributo per “La Reale Delizia” è di € 12.00, con ridotto di € 8.00 dai 6 ai 10 anni.
Per “La casina del Re Lazzarone”, € 15.00 compreso biglietto d’ingresso alla Casina.
La prenotazione è obbligatoria inviando un sms/whatsapp al 342 73 29 719 oppure compilando il form sul sito www.karmacultura.it

Sequestrata nel Casertano casa diventata fabbrica di fuochi e il sindaco chiude due scuole confinanti

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Primo sequestro di 'botti' di Capodanno in Campania, nel Casertano. Nel pomeriggio di ieri, finanzieri della Compagnia di Marcianise hanno fatto irruzione in un fabbricato nel centro urbano di Macerata Campania, sorprendendo 7 persone, tra cui un minorenne, mentre fabbricavano esplosivi in assenza di autorizzazione e forme di sicurezza. In particolare, l'intero piano terra del caseggiato era stato attrezzato per creare una fabbrica abusiva di fuochi d'artificio. Data la quantita' di materiale esplodente rinvenuto e la pericolosita' del sito, l'intera area e' stata piantonata fino alle prime ore dell'alba di oggi, quando sono iniziate le operazioni di messa in sicurezza e bonifica dell'immobile. A scopo precauzionale, il sindaco di Macerata Campania ha disposto per la giornata odierna la chiusura di due plessi scolastici (una scuola materna e una primaria) nelle vicinanze del fabbricato sequestrato.

Regione Campania. Due milioni di euro per il risanamento del Conservatorio di Napoli

La Regione Campania, all'indomani della visita del governatore Vincenzo De Luca, stanzia la consistente cifra di due milioni di euro per il risanamento della preziosa struttura immobiliare che ospita il Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli.
Il professor Antonio Palma - presidente del Conervatorio - ha manifestato un sincero apprezzamento per la sensibilità e la tempestività d'intervento del presidente della Regione.
Si tratta di un primo finanziamento destinato al risanameto della struttura. I lavori verranno assegnati mediante gare pubbliche soggette al controllo dell’Anac.
In questo modo si riconosce il grande valore storico e culturale di San Pietro a Majella, autentico scrigno di importanti documenti e punto di riferimento della grande cultura musicale napoletana.

Sarnese trova porcino gigante nei boschi potentini

Un fungo gigante è stato trovato nei boschi del potentino. Il porcino di 4 kg è stato scovato nella foresta denominata Montagna Grande da Gaetano De Vivo residente nella frazione di Lavorate a Sarno. Il posto preciso resta un segreto del fungaiolo che sicuramente delizierà i palati di familiari e amici con pietanze dove il profumo e il sapore di sua maestà il porcino sarà inconfondibile.

foto:web

 

Camorra: 'Dite a vostro figlio che ha tempo fino a domani', il pizzino di minaccia al boss D'Amico di San Giovanni

“Per Pasquale dite a vostro figlio che ha tempo fino a domani. Ok”. La camorra imprenditrice non si perde d'animo davanti ai ritardi nei pagamenti delle vittime del pizzo e così lascia anche un pizzino davanti al cancello d'ingresso di un familiare. Un messaggio inequivocabile. E' quello lasciato dal clan D'Amico di via Nuova Villa  San Giovanni a teduccio sul cancello d'ingresso dove abita una donna sorella e zia di due imprenditori napoletani che da tempo si erano trasferiti a Parma e che erano diventate le "vittime sacrificali" del boss Salvatore D'Amico o'pirata e dei suoi affiliati. E' quanto emerge dalla chiusura delle indagini che ha portato all'accoglimento del processo immediato dal parte del gip Claudio Marcopido del Tribunale di Napoli. Con il boss sono imputati il nipote Salvatore Salomone, Giovanni Paduano , l'ex pentito Salvatore Cianniello, Salvatore Taglialatela e Mauro Cimilo. dalle indagini è emerso che il boss aveva creato una società, la "Gip Metallica", intestata a un pre­stanome, con sede all’estero e conti correnti attivi in diverse banche e attraverso di essa faceva riciclaggio ed estorsioni agli imprenditori facendo fatture false e tra l'altro non pagando neanche l'Iva e quindi danneggiando due volte le imprese. Il biglietto in cui si chiedeva al familiare dell'imprenditore di pagare il bonifico era rivolto a padre e figlio originari di san Giovanni a Teduccio ma da anni trasferiti a Parma dove avevano messo in piedi una società di Impiantistica. Sono stati loro i primi a subire le minacce di D'Amico, furono convocati da Cianniello e portati a casa del boss. Da quel momento era stato costretti a pagare le fatture alla Gip Metallica facendo bonifici e poi pagando in contanti l'Iva. Ma ad aprile scorso si sono presentati dai carabinieri e hanno denunciato tutto. A maggio è scattato il blitz con l'arresto del boss e dei suoi complici. L'inchiesta ora passa nelle aule del Tribunale e come ha anticipato il Corriere del Mezzogiorno, il gip ha spiegato: "La camorra ha affinato le tecniche di riciclaggio perché ricevono dagli imprenditori minacciati soldi con bonifici regolari e tracciabili. La contaminazio­ne criminale in cui versa il ter­ritorio è notoria, ma questa nuova attività di riciclaggio appare come un male ende­mico che sta affliggendo im­prenditori e commercianti, spesso responsabili di una so­stanziale passività e omertà umanamente comprensibile, ma certamente devastante ai fini della tutela penale".

 

Strage di panchine: saltano altri due allenatori di A

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Alla fine le dimissioni di Ventura il Chievo le ha accettate. Ecco allora il terzo allenatore nella tormentata stagione clivense: si tratta di Domenico Di Carlo. Cambio pure all'Udinese, via Velazquez, al suo posto Davide Nicola, ex Crotone. Il prossimo a rischiare è Juric: Preziosi, per il Genoa, sta pensando a Tudor.

Uccise la madre dopo una lite: condannato a 10 anni

Dovrà scontare dieci anni di reclusione il 42enne Gaetano Caraccio che lo scorso dicembre uccise la madre, la 74enne Vittoria Natella. La sentenza è arrivata alcuni giorni fa dal tribunale di Salerno al termine del rito abbreviato.
Gaetano Caraccio già nella scorsa udienza aveva chiesto perdono per il folle gesto figlio di un raptus di follia, il 42enne preso il giorno dopo il delitto confessò di aver aver agito al colmo dell’esasperazione ma non aveva intenzione di uccidere la madre. Dichiarò infatti di volerla semplicemente zittire dopo un’accesa discussione, l’ennesima. La situazione familiare nella quale è maturato il delitto era abbastanza problematica. Sia madre che figlio, con problemi psichici, si erano isolati totalmente dal mondo. Comunicavano solo tra di loro così il 22 dicembre i due erano in casa e dopo una discussione il figlio strinse le mani alla gola della donna e la uccise nella camera da letto. I militari della compagnia di Battipaglia giunsero in casa il giorno dopo a seguito di una segnalazione di un vicino. Le indagini si sono fin da subito concentrate sul figlio e, da come emerge dalle perizie, questo gesto rientra nell’ambito di una personalità turbata dell’uomo. Infatti per Caraccio è stata dichiarata la seminfermità mentale.

Le mafie e le scommesse sportive, un indagato: 'Cerco chi clicca non chi spara'

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Le nuove Mafie hanno bisogno di "quelli che cliccano, che movimentano" i soldi facendoli transitare da un Paese all'altro senza lasciar traccia delle transazioni online, non di quelli che fanno "bam bam", cioe' di quelli che sparano. A confermare il cambio di mentalita' delle organizzazioni criminali e' uno degli indagati nell'indagine di tre procure che ha portato all'arresto di 68 persone appartenenti a gruppi mafiosi che si erano spartiti il mercato online delle scommesse clandestine, intercettato dalla Guardia di Finanza mentre spiega quale sia la strategia giusta da attuare. "Io cerco i nuovi adepti nelle migliori universita' mondiali - lo sentono dire i finanzieri - e tu vai ancora alla ricerca di quattro scemi in mezzo alla strada vanno a fare cosi': 'bam bam!'" "Io invece - aggiunge l'uomo - cerco quelli che fanno cosi': 'pin pin!!'. che cliccano, quelli che cliccano e movimentano. E' tutta una questione di indice, capito?".

Scafati, operaio morto nella fabbrica del vetro: in due a processo

Scafati. Due persone dovranno affrontare il processo con l'accusa di omicidio colposo per la morte del giovane operaio Gennaro Sorrentino avvenuta il 3 marzo del 2017 nella fabbrica "La tecnica del vetro" di via Domenico Catalano. Si tratta del responsabile per la sicurezza e il legale rappresentante dell'azienda. Secondo le accuse i due avrebbero peccato di imperizia, negligenza e imprudenza, mettendo l'operaio in una situazione di rischio, senza valutare i pericoli cui andava incontro nello svolgere la mansione. Gennaro Sorrentino morì per un grave trauma cranico da schiacciamento. Il giovane operaio aveva riportato anche gravi lesioni interne per lo schiacciamento dell'addome, ma il perito incaricato dalla procura di Nocera Inferiore ha accertato che a causare il decesso è stato il trauma cranico. Gennaro Sorrentino, addetto all'imballaggio delle lastre di vetro, avrebbe anche sbattuto la testa contro uno spigolo del piano di lavoro, dopo essere stato travolto dalla pesante lamina che gli è caduta addosso da un'altezza di un paio di metri. La lastra era stata poco prima trascinata da un apposito macchinario, tramite una pinza, sul banco lavoro quando, per una tragica fatalità, si è rovesciata, travolgendo il 32enne.

La criminalità organizzata controllava le scommesse on line: 66 arresti in tutta Italia

Le mafie si sono spartite e controllano il mercato della raccolta illecita delle scommesse on line. E' quanto emerso al termine di tre diverse indagini delle procure di Bari, Reggio Calabria e Catania, coordinate dalla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo che hanno portato all'arresto di 68 persone e al sequestro di beni in Italia e all'estero per oltre un miliardo. Il volume delle giocate, riguardanti eventi sportivi e non, scoperto dagli investigatori di Guardia di Finanza, Polizia e Carabinieri, e' superiore ai 4,5 miliardi.
I destinatari dei provvedimenti cautelari sono tutti importanti esponenti della criminalita' organizzata pugliese, reggina e catanese, oltre a diversi imprenditori e prestanome. Guardia di Finanza, Polizia e Carabinieri stanno inoltre eseguendo una ottantina di perquisizioni in diverse citta'. I reati contestati, a vario titolo, vanno dall'associazione mafiosa al trasferimento fraudolento di valori, dal riciclaggio all'autoriclaggio, dall'illecita raccolta di scommesse on line alla fraudolenta sottrazione ai prelievi fiscali dei relativi guadagni. Dalle indagini e' emerso che i gruppi criminali si erano spartiti e controllavano, con modalita' mafiose, il mercato delle scommesse clandestine on line attraverso diverse piattaforme gestite dalle stesse organizzazioni. Il denaro accumulato illegalmente, il cui percorso e' stato monitorato dalla Guardia di Finanza, veniva poi reinvestito in patrimoni immobiliari e posizioni finanziarie all'estero intestati a persone, fondazioni e societa', tutte ovviamente schermate grazie alla complicita' di diversi prestanome. E proprio per rintracciare il patrimonio accumulato ed effettuare i sequestri e' stata fondamentale la collaborazione di Eurojust e delle autorita' giudiziarie di Austria, Svizzera, Regno Unito, Isola di Man, Paesi Bassi, Curacao, Serbia, Albania, Spagna e Malta. I dettagli dell'operazione saranno resi noti in una conferenza stampa in programma alle 11 nella sede della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo in via Giulia a Roma alla presenza del procuratore nazionale Federico Cafiero De Raho e dei procuratori di Bari, Reggio Calabria e Catania.

Soldi del clan riciclati in Romania, il pentito Lanzafame e le dichiarazioni di Pellegrino inchiodano Nicola Inquieto

Oggi nel processo in corso ad Aversa al Tribunale di Napoli Nord che vede come imputato Nicola Inquieto, l'imprenditore che secondo la Dda di Napoli avrebbe riciclato in Romania i soldi del boss dei Casalesi ,Michele Zagaria hanno deposto i pentiti Pellegrino e Lanzafame.
Il luogotenente del boss Attilio Pellegrino “quello che gestiva la cassa del clan che pagava gli stipendi agli associati” dichiara in video-conferenza che per volere diretto di Zagaria furono messi dei contanti in una macchina con doppio fondo e portati in Romania che però non provenivano dalla cassa da lui gestita per le “spese ordinarie” ma direttamente da Zagaria. Il trasporto fu affidato a Mario Nobis però non sa di che investimento si trattasse né precisamente in che città fossero diretti.
Sempre in video-conferenza inizia il suo racconto il pentito di mafia Lanzafame. L'imprenditore catanese ha parlato della propria attività nel settore delle scommesse on-line, della gestione delle slot-machine negli anni 2000 in gran parte la Sicilia ma per continuare la sua attività imprenditoriale ma soprattutto per rafforzarla  con nuova liquidità dovette entrare nel 2010 nel clan catanese capeggiato da Nitto Santapaola. Questo soldalizio criminale riuscì a diventare unico monopolista del settore scommesse e delle scommesse on line, ma le tasse da pagare qui erano elevate poi i ricavi andavano spartiti con il clan e decise insieme a Santapaola di insediare la sua sede legale e operativa in Romania dove i tributi da versare erano ridotti e le banche facilmente accettavano versamenti milionari di euro in contanti. Li ad un ristoratore amico italiano di nome Marcello a Pitesti in Romania chiese a chi poteva rivolgersi per acquistare una casa e gli fu presentato Nicola Inquieto costruttore da cui acquistò una casa da 250.000 euro pagata in contanti. Lanzafame che continuava a fare affari con la mafia di Catania continuando a gestire il giro di scommesse sicule aveva nel frattempo accumulato ricavi personali per 2/3 milioni di euro. Con questi soldi acquistò un casinò semi finito che il suo amico Nicola gli completò versandogli 130 mila euro, poi acquistò un night dei locali commerciali e soprattutto edificò il primo palazzo con Nicola Inquieto. Il quale però cominciò a condurre una vita un po' sopra le riga spendendo molti soldi nel suo casinò insomma quasi a zero a zero tra quello che Nicola gli doveva poi dare e quello che avrebbe poi messo lui. Comprarono una vasta area edificabile fecero una società al 50% e costruirono sei edifici. A questo punto un giorno ricevette una telefona dal casinò che un certo Mario facendo il nome di Nicola Inquieto che voleva entrare: lui non ricorda il cognome ma gli inquirenti sospetta di Mario Rubis il porta valori di Zagaria. Inquieto e Lanzafame si confidarono: uno gli racconta di lavorare per Cosa Nostra l’altro per Zagaria. A questo punto Lanzafame sostiene di essere stato invitato a cena nell’attico Nicola e in quella cena sarebbe intervenuto il fratello di Zagaria di cui non ricorda il nome di battessimo. Inquieto e Zagaria gli prospettano di riciclare nelle loro aziende in Romania molti … molti soldi. Lui prende tempo per la risposta, ha già in ombra l’idea di dissociarsi e gli arriva un secco no da Nitto Santapaola sulla persona di Nicola Inquieto. A gennaio di quest’anno entra nel programma di protezione.

Gustavo Gentile

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