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Sono 2.017 gli ammessi alla seconda fase del concorso per 20 posti da infermieri al Cardarelli

In 2.017 sono stati ammessi alla seconda fase del concorso per infermieri dell'Ospedale Cardarelli di Napoli. Sono 20 i posti a tempo indeterminato per infermerie, messi a bando dalla struttura ed erano arrivate, per poter partecipare 13.804 domande, anche se, nei fatti, in 9.236 si sono prestanti alla prima prova. La direzione strategica ha introdotto misure tecnologiche sia per la generazione delle schede-quesiti con randomizzazione delle domande rispetto alla banca dati pubblicata il 20 settembre 2018, sia per la correzione delle schede-risposte, aggiungendo a ogni passaggio "sensibile" la garanzia della diretta streaming sulla pagina Facebook "Ufficio stampa Cardarelli". "In questo modo - spiega il direttore generale Ciro Verdoliva - ciascun candidato ha potuto seguire le operazioni di ogni fase de concorso". "Il prossimo passo - spiega il direttore amministrativo Anna Iervolino - sara' verificare le domande di ammissione, passaggio che completeremo entro la fine di novembre". Serrati i tempi anche per le fasi successive: entro dicembre la prova scritta, entro gennaio la prova pratica ed entro febbraio la prova orale. "Un percorso stringente e meritocratico - sottolinea il direttore sanitario Franco Paradiso - per garantire che alla fine gli assunti siano disponibili fin dal marzo 2019 e siano i migliori che si prenderanno cura al meglio dei nostri pazienti". La graduatoria completa con i nomi dei 9.236 che hanno preso parte alle preselezioni e' disponibile sul portale istituzionale del Cardarelli www.ospedalecardarelli.it. Intanto l'ufficio stampa comunica che è stata nominata la commissione per il concorso a 60 posti di Oss categoria Bs.

Inchiesta Rifiuti, Legambiente: 'Campania maglia nera a livello nazionale nel ciclo dei rifiuti'

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"Le notizie riguardanti l'inchiesta della Dda sul ciclo dei rifiuti delinea un quadro complesso ed inquietante che conferma l’esistenza di modalità e meccanismi illeciti-criminali in vigore in Campania da anni. Un palcoscenico, quello del settore rifiuti, affollato da una vera e propria imprenditoria ecocriminale che si avvale di professionisti e funzionari pubblici corrotti, colletti bianchi, uomini politici e delle istituzioni. Un “sistema corruttivo” che facilita ed esaspera il malaffare in campo ambientale in maniera formidabile, aprendo varchi nella pubblica amministrazione e tra gli enti di controllo, trasformando gli interessi collettivi in miserabili interessi privati e dando così la stura al sistematico saccheggio dei beni comuni . Un "sistema" confermato dal nostro rapporto Ecomafia che vede la Campania maglia nera a livello nazionale nel ciclo dei rifiuti:è la regione con il più alto numero di reati accertati in questo settore 1.357, il 18% sul totale nazionale, con incremento pari al 39% rispetto lo scorso anno, con 1.416 persone denunciate e 14 arrestate e 538 sequestri. L'inchiesta rappresenta ulteriore colpo che mina la fiducia dei cittadini e l' impegno nella realizzazione del ciclo sostenibile dei rifiuti di quella parte sana imprenditoriale e istituzionale. Fiducia nell'operato della magistratura: la posta in gioco è alta e riguarda il presente e futuro della nostra regione in termini di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. In una nota Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania commenta la maxi inchiesta della Procura sul ciclo dei rifiuti in Campania.

Mugnano, il sindaco Luigi Sarnataro denuncia alla Prefettura i disservizi dello Stir di Giugliano

Rifiuti, il sindaco Luigi Sarnataro denuncia alla Prefettura i disservizi dello Stir di Giugliano. L’esposto, inviato ieri anche alla Procura della Repubblica, alla direzione dell’Asl e alle forze dell’ordine, sottolinea come l’andamento anomalo dello Stir rischi di creare una nuova crisi del ciclo rifiuti nei Comuni appartenenti all’Ente d’Ambito Na2 di cui fa parte anche il Comune di Mugnano. “Come Amministrazione – spiega il primo cittadino Sarnataro - da anni abbiamo avviato un efficiente servizio di raccolta differenziata, riuscendo a raggiungere nel dicembre scorso una percentuale di differenziata vicina al 65 per cento. Un risultato che ci ha permesso, per la prima volta nella storia del nostro comune, di ridurre del 5 per cento la Tari a tutte le famiglie del territorio. I ritardi e i disservizi degli ultimi mesi imposti dallo Stir di Giugliano stanno vanificando tutto ciò che abbiamo fatto. Le lunghe attese dei mezzi per lo scarico, che restano in fila all’impianto per intere giornate, stanno generando gravi ripercussioni sulla regolarità del nostro servizio di raccolta, causando la formazione di cumuli di rifiuti lungo le strade che tendono poi a mischiarsi con le frazioni differenziate. L’aspetto più assurdo della vicenda – conclude Luigi Sarnataro – è che le file sono causate dal fatto che l’impianto dà precedenza alla città di Napoli – che appartiene ad un altro Ente d’Ambito (Na1) – la cui indifferenziata intasa completamente lo Stir, danneggiando tutti gli altri comuni. Una situazione insostenibile, che i sindaci da soli non possono certo risolvere. E’ necessario aprire un tavolo tecnico con tutte le parti interessate, al fine di evitare una nuova emergenza rifiuti nei nostri territori”.

Napoli, de Magistris: 'Incontrerò i parroci della zona orientale'

''Nei prossimi giorni incontrero' i parroci dell'area orientale che correttamente hanno chiesto un incontro con le istituzioni a cominciare dal Governo e poi con il sindaco''. Lo ha riferito il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, in vista dell'incontro che domani nella sede della Prefettura di Napoli il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, avra' con i parroci a margine del comitato per l'ordine e la sicurezza. In merito allo stato dell'area orientale della citta', de Magistris ha spiegato: ''Sulla zona orientale stiamo facendo un ragionamento generale che riguarda la rigenerazione urbana, la delocalizzazione dei depositi petroliferi, le infrastrutture, temi di cui abbiamo gia' parlato e di cui parleremo di nuovo con il ministro Lezzi in un incontro che avremo a breve''.

Femminicidio, la mamma di Stefania Formicola: 'I figli pagano un prezzo altissimo'

"Mia figlia oggi avrebbe 30 anni". Si interrompe subito Adriana Esposito, la mamma di Stefania Formicola, uccisa dal marito Carmine D'Aponte nel 2016 a Sant'Antimo, con un colpo di pistola al cuore. Piange perche' il dolore della perdita della figlia e' ancora molto forte. "Mia figlia ha subito per anni, in silenzio, da sola - racconta - un calvario di cui non ha detto niente a nessuno e nel momento in cui lei ha detto basta, chi le stava vicino aveva gia' pianificato tutto: con una scusa banale le diede appuntamento la mattina del 19 ottobre del 2016 e la uccise con un colpo al cuore, lo stesso cuore che aveva tanto amato, perche' era solo mia figlia ad amare". E' con la morte di Stefania, il cui assassino, nel febbraio scorso e' stato condannato all'ergastolo, che inizia il calvario di Adriana e suo marito, "di madre, di genitori". Oggi, la cosa "peggiore" e' prima di tutto per i bambini: "Sono loro che pagano il prezzo piu' alto". "I bambini hanno bisogno di tutto, ma principalmente della loro mamma - afferma Adriana - ci sono io, ma non potro' mai prendere il posto della loro mamma, c'e' bisogno di una presenza fisica, al di la' dell'amore che possiamo dare noi". "Ci sono anche bisogni sotto il profilo materiale - ha sottolineato - e in questo devo dire che lo Stato e' assente, siamo stati informati che ci saranno cambiamenti, ma aspettiamo che accadano, non ci bastano le chiacchiere".

Coca-Cola HBC Italia pubblica il Rapporto di Sostenibilità 2017

Marcianise (Caserta) – Coca-Cola HBC Italia, il principale imbottigliatore di prodotti a marchio The Coca-Cola Company sul territorio nazionale, ha pubblicato il quattordicesimo
Rapporto di Sostenibilità 2017, quest’anno redatto secondo i nuovi standard di riferimento globale per il sustainability reporting GRI Standards e certificato dalla società di revisione Denkstatt.
I risultati dello stabilimento di Marcianise (CE), insieme a quelli degli altri siti produttivi dell’azienda, hanno contribuito a confermare la presenza nella top three europea e mondiale del Dow Jones Sustainability Index di Coca-Cola Hellenic Bottling Company, che ha annunciato i nuovi obiettivi in termini di sviluppo sostenibile per il 2025, un ulteriore passo dopo quelli già fissati per il 2020 e perseguiti dall’azienda negli ultimi anni.
Lo stabilimento campano, il più grande del Sud Italia, utilizza il 100% di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili o dall’impianto di trigenerazione presente all’interno del sito che produce energia elettrica, termica calda e fredda.
Nel 2017 Marcianise si è anche distinto per il tasso di rifiuti riciclati pari al 99,2%, un importante risultato raggiunto grazie alla gestione, al controllo e al monitoraggio di tutte le fasi e a una completa governance dei processi.
I continui investimenti in tecnologie per una gestione sempre più responsabile della risorsa idrica, hanno fatto sì che nel 2017 lo stabilimento sia stato in grado di ridurre del 17,6% (-84.461 m3 ) il quantitativo di acqua prelevata e di risparmiare il 13,1% di acqua utilizzata per ogni litro prodotto rispetto al 2015.
«Siamo orgogliosi di essere un esempio virtuoso in termini di sostenibilità – dichiara Nicola Iadanza, Direttore del sito produttivo Coca-Cola HBC Italia di Marcianise – I risultati ottenuti ci ripagano dell’impegno che quotidianamente, insieme a tutti i nostri colleghi, nella gestione responsabile di risorse come acqua ed energia e nella riduzione dell’impatto delle nostre attività».
L’impegno di Coca-Cola HBC Italia in termini di sostenibilità si traduce anche in attività di formazione e sviluppo dedicate ai propri dipendenti come i Total Quality Day, giornate in cui la produzione si ferma per coinvolgere tutte le funzioni aziendali nell’approfondimento di temi di Qualità, Food Safety, Sicurezza e Ambiente. Nel 2017 sono state complessivamente 1.222 le ore di formazione erogate allo staff di Marcianise.
Alcuni risultati ottenuti da Coca-Cola HBC Italia, contenuti nel Rapporto di Sostenibilità 2017 consultabile sul sito www.lanostraricetta.it :
Luogo di lavoro
– 39.996 ore totali di formazione erogate durante il 2017
– -38,74% di assenze per infortuni rispetto al 2016
– 37.558 ore di remote working totali utilizzate dai dipendenti per gestire l’equilibrio tra lavoro e vita privata
Mercato
– 86% di fornitori con sede in Italia
– 100% di nuovi fornitori che hanno sottoscritto i Principi Guida su ambiente e diritti umani
– -8% la riduzione del contenuto calorico delle bevande rispetto al 2005
Ambiente
– 100% di energia elettrica utilizzata prodotta negli stabilimenti o acquistata da fonti rinnovabili
– 99,5% di rifiuti riciclati negli stabilimenti
– -15,2% emissioni di CO₂ negli stabilimenti rispetto al 2015
– -5,6% di consumi di acqua per litro di bevanda prodotta rispetto al 2015
– -14% la riduzione del peso delle bottiglie in PET rispetto al 2010
Comunità
– 5.334 i giovani raggiunti dal progetto #YouthEmpowered
– 1.208 ore totali di volontariato aziendale retribuito nell’ambito di #YouthEmpowered e a
sostegno dei progetti di Diversity & Inclusion di Special Olympics, Fondazione Banco Alimentare onlus e Pane Quotidiano.
Un Rapporto “nel segno del futuro”, con cui Coca-Cola HBC Italia guarda con orgoglio ai risultati ottenuti e conferma il suo impegno a rendere la sostenibilità un elemento sempre più visibile in ogni aspetto del business, per raggiungere nuovi e più importanti traguardi
Coca-Cola HBC Italia-

Gli avvocati del Tribunale di Napoli Nord scrivono al ministro: 'Siamo al collasso'

Parlano di "arretrati enormi ed intollerabili", di "una gravissima carenza di personale amministrativo", oltre che, anche, di una "non adeguatezza delle strutture", gli avvocati del Tribunale di Napoli Nord, con sede ad Aversa, in una lettera di tre pagine firmata dal presidente dell'ordine Gianfranco Mallardo e inviata al Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Il Tribunale e' stato istituito nel settembre 2013. "In pochi anni - scrive Mallardo - si e' partiti da un carico pari a zero per giungere, ad oggi, ad arretrati enormi ed intollerabili per un tribunale giovane e che porteranno, se non si interviene con urgenza, di qui a poco, ad un sicuro disastro giudiziario". Dai dati in possesso del Ministero emerge l'esistenza di una scopertura della pianta organica pari al 50%, ma secondo Mallardo questi dati sono da rivedere ad oggi, in cui questa scopertura arriverebbe al 70%. "Il pur notevole impegno profuso da tutti gli operatori della Giustizia - continua Mallardo - non riesce a superare e colmare un deficit organizzativo che e' strutturale, e che e' dovuto, essenzialmente, ad una gravissima carenza di personale amministrativo, oltre che, anche, ad una non adeguatezza delle strutture, con particolare riferimento a taluni uffici". La lettera si conclude con uno appello. "Le chiedo, Signor Ministro un gesto simbolico di attenzione verso questo Tribunale attraverso una visita e la partecipazione ad un incontro di lavoro presso gli Uffici del Tribunale con i Responsabili degli uffici e i rappresentanti dell'Avvocatura. In tal modo, avrebbe la possibilita' di constatare personalmente - anche attraverso la preziosa lente dell'esperienza di avvocato - lo stato di necessita' e di urgenza del problema che si sta portando alla Sua diretta attenzione al fine di sollecitare interventi concreti ed il piu' possibile tempestivi. Una sua visita in tempi rapidi sarebbe percepita da tutti gli operatori del Tribunale di Napoli Nord, oltre che dai cittadini che attendono quotidianamente di veder soddisfatta la loro domanda di Giustizia, come un atto di sensibilita' ed attenzione che, certamente, sarebbe molto apprezzato".

Nazionale, Insigne: 'Guariti? Penso di sì, fare risultato col Portogallo'

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"L'Italia è guarita? Penso di sì. Con ucraina e Polonia si è visto il miglioramento e cercheremo anche sabato di mettere dentro tutto quello che abbiamo per vincere". Così anche l'attaccante del Napoli e dell'Italia, Lorenzo Insigne, dopo il ct Roberto Mancini e il compagno di Nazionale Marco Verratti, certifica, a un anno di distanza dalla cocente eliminazione dal Mondiale, l'avvenuta guarigione degli azzurri. Sabato, però, l'Italia dovrà confermare i segnali di ripresa anche contro il Portogallo campione d'Europa che, pur privo di Cristiano Ronaldo, resta sempre un avversario di alto livello. In palio c'è il primo posto nel girone di Nations League. "Sappiamo che il primo posto è difficile - afferma insigne - ma non impossibile. Possiamo metterli in difficoltà in casa nostra con lo stadio pieno. Dobbiamo fare risultato a tutti i costi".
Contro Ucraina e Polonia gli azzurri hanno costruito molto ma concretizzato poco. Adesso Mancini chiede ai suoi un ulteriore step. "Abbiamo costruito tanto nelle ultime due gare - concorda l'attaccante partenopeo - ma manca un po' di cattiveria sotto porta, anche da parte mia". Quanto alla sua posizione in campo e agli eventuali compagni di reparto, Insigne spiega che si trova bene con la posizione che gli ha ritagliato il ct che gli chiede di fare movimenti che lo portano ad accentarsi di più e, pur rammaricandosi per l'assenza per infortunio di Bernardeschi, assicura che "chi ne prenderà il posto darà il 100%", che sia Berardi o Immobile "col quale ho tarscorso una stagione fantastica a pesacara e col quale mi trovo benissimo". Inoltre, l'attaccante dell'italia osserva che "non c'è bisogno di fisico ma di piedi buoni, e in nazionale ci sono tanti piccoletti dai piedi buoni" chiude con l'auspicio di poter dare in Nazionale quello che sta dando al Napoli.

Napoli, Fabian Ruiz: 'Lotteremo per lo scudetto'

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"A Napoli sto molto benissimo, anche con mister Ancelotti che è davvero un grande allenatore. Tra l'altro io sono qui perché suo figlio Davide (vice-allenatore del Napolindr) era fidanzato con una ragazza di Siviglia che conobbe a Madrid, e spesso quando andava a trovarla vedeva le partite del Betis e del Siviglia, ed è lì che mi ha visto giocare. Scudetto? Sarà un privilegio lottare per il primo posto con uno squadrone come la Juve, noi ci proveremo fino alla fine". Così il centrocampista del Napoli Fabian Ruiz in un'intervista rilasciata alla radio spagnola Onda Cero durante la trasmissione El Transistor.

Napoli, Ancelotti: 'Lo scudetto deve essere un sogno non un'utopia'

"Lo scudetto deve essere un sogno e non un’utopia. Se fosse un’utopia sarebbe un disastro. Lo possiamo raggiungere solo attraverso una grandissima impresa, dovremo stare sempre sul pezzo”. Così l'allenatore del Napoli Carlo Ancelotti nel corso della seconda parte di 'Diletta&Carletto', l'intervista rilasciata a Diletta Leotta per DAZN. Nei postpartita: a caldo puo’ scattare l’ignoranza. “Le domande che mi infastidiscono di più nel post-partita sono quelle sulle scelte di formazione. Noi allenatori vediamo la squadra per tutta la settimana in allenamento e su questo ci basiamo per le nostre decisioni - spiega - e’ questione di piccolo dettagli…". "All’estero dopo la partita si parla per 10 minuti, in Italia invece bisogna fermarsi per un’ora con le varie emittenti e per di più in diretta. Anche per questo non mi sorprendo per le reazioni di alcuni allenatori e anzi li capisco: in situazioni del genere, se ti fanno la domanda sbagliata può scattare l’ignoranza”, insiste Ancelotti.
Per Davide Ancelotti, Carlo e’ papa’ e mister. “Davide? Quando siamo da soli mi chiama papà, in presenza dei giocatori mi chiama mister. Il fatto di chiamarsi Ancelotti non è comodissimo, ma lui è bravo a utilizzarlo come stimolo per migliorarsi. Fa parte di uno staff giovane, molto preparato e soprattutto molto motivato: questo è molto stimolante e fondamentale per una persona della mia età”, spiega il tecnico azzurro. Napoli: scorci favolosi, Capri, pizza e mozzarella. “È una città molto bella, con degli scorci favolosi. E poi ci sono il mare, Ischia e Capri. Quando ero a Londra ad esempio pensavo ogni tanto di fare un weekend a Capri, ma non era così semplice. Adesso, se voglio fare un pranzo a Capri, mi basta mezz’ora e ci sono. L’immagine che si vede di Napoli da fuori non è la stessa che si vede da dentro - dichiara - è una città con molte contraddizioni, ma qua si vive bene anche perché la gente è socievole e simpatica. Mi piacerebbe vivere qui a lungo: mi piace l’aria che si respira, anche se sono un uomo del Nord”. Magia: a Napoli domani porterebbe Van Basten, Zidane o… nessuno. “Il giocatore con cui ho giocato o allenato che vorrei allenare qui domani? Mmm… mmm… porterei Van Basten al Napoli. E anche Zidane dai, forse i due migliori a livello tecnico di tutti quelli incrociati nella mia carriera. Poi però no, se facciamo questo discorso non posso scordarmi di Pirlo, Ibrahimovic, Kakà, Ronaldo e così via… Lasciamo perdere, non porto nessuno altrimenti rischio di scordarmene troppi”, scherza. Alla fine dell'intervista, la conduttrice di Diletta Gol ha chiesto ad Ancelotti di rivelarle il suo desiderio per questa stagione con la promessa di non svelarlo fino a maggio: l’allenatore ha affidato il suo segreto al quaderno di DAZN…

Abuso d'ufficio, archiviato il procedimento nei confronti del capo dei vigili di Capri

A distanza di un anno si e' conclusa la vicenda giudiziaria che vedeva coinvolto il tenente Angelo Mazzarella, comandante della Polizia Municipale di Capri, che era imputato per abuso d'ufficio a seguito di una denuncia presentata dalla Segretaria Comunale. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Napoli, Anna Laura Alfano ha disposto l'archiviazione del procedimento, accogliendo la richiesta del pm Valeria Fico. A rendere nota la notizia e' stato oggi il penalista Giuseppe Musella, avvocato difensore di Mazzarella, che ha sottolineato come la Procura abbia ritenuto la notizia di reato infondata, dal momento che non vi era alcun indizio da cui ricavare la consapevolezza del Mazzarella in ordine ad eventuali irregolarita', relative allo svolgimento degli straordinari, contestate ad alcuni colleghi. Al comandante venivano addebitate irregolarita' nell'autorizzazione di ore di straordinario agli agenti, che erano stati impegnati in particolare su un delicato caso di un incidente stradale nel quale perse la vita un uomo di Capri.

Studenti napoletani a Boston, sogno diventa realta'

Non sara' piu' soltanto un sogno la 'missione' a Boston del team di studenti programmatori dell'Istituto Tecnico Industriale "Augusto Righi" di NAPOLI. Mauro D'Alo', Davide Di Pierro e Luigi Picarella a gennaio andranno a Boston con i loro docenti di matematica ed informatica, Salvatore Pelella e Ciro Melcarne, per giocarsi la vittoria dell'High School Tournament della "Zero Robotics", la competizione internazionale di programmazione di robotica aerospaziale ideata dal MIT, il Massachusetts Institute of Technology, in collaborazione con la NASA. "Gia' 24 ore dopo l'appello degli studenti nel corso del Sabato delle Idee, dedicato alla rivoluzione della robotica, siamo stati sommersi da una straordinaria gara di solidarieta' per finanziare la loro missione internazionale". Cosi' Marco Salvatore, lo scienziato fondatore del Sabato delle Idee, il pensatoio progettuale che ha messo in rete negli ultimi dieci anni alcune delle eccellenze scientifiche, accademiche e culturali del Mezzogiorno, annuncia, insieme con Vittoria Rinaldi, dirigente dell'Istituto Righi, la soluzione a lieto fine di una storia che negli ultimi giorni aveva fatto il giro del web. "Da NAPOLI ad Atlanta c'e' stata un'incredibile risposta di tantissime aziende all'appello dei nostri studenti - racconta la preside Rinaldi - una reazione che dimostra quanto sia importante accendere i riflettori sulle tante eccellenze sommerse all'interno delle scuole del nostro Paese perche' per fortuna le imprese pronte ad investire sul merito ci sono".
La mobilitazione per la missione a Boston dei tre giovani napoletani e' arrivata nelle ultime 48 ore anche dalle Universita', dalla Confindustria e da numerosi istituzioni politiche. "Quello che serve da parte delle istituzioni e' un intervento strutturale per rispondere al vero problema sollevato dagli studenti del Righi: la carenza della dotazione strutturale delle scuole italiane e del Mezzogiorno in particolare per essere competitivi sul terreno delle nuove tecnologie con i grandi colossi internazionali (dagli Stati Uniti alla Cina). Il risalto mediatico di questa bella storia deve accendere i riflettori piu' in generale sugli investimenti in ricerca e in formazione che vedono l'Italia agli ultimi posti in Europa perche' per vincere la sfida della competitivita' internazionale occorre sostenere concretamente i nostri cervelli invece di costringerli ad emigrare". I Rettori delle Universita' di NAPOLI Federico II e Suor Orsola Benincasa, Gaetano Manfredi e Lucio d'Alessandro (rispettivamente presidente e vicepresidente della Conferenza dei Rettori delle Universita' Italiane) insieme con Marco Salvatore sintetizzano cosi' in una nota congiunta firmata da "Il Sabato delle Idee" le reali necessita' per valorizzare lo straordinario capitale umano di cui l'Italia dispone. Un pensiero espresso in questi giorni da accademici e ricercatori: dal direttore della Apple Academy di NAPOLI, Giorgio Ventre, al Pro Rettore alla Ricerca del Campus Bio-Medico di Roma, Enrico Guglielmelli, dal direttore della SISSA di Trieste, Stefano Ruffo al direttore del Centro di Ricerca "Scienza Nuova" dell'Universita' Suor Orsola Benincasa, Roberto Montanari. Perche' come chiosa Marco Salvatore "quel che serve realmente a Davide, Mauro e Luigi ed a tanti giovani nella loro condizione non e' solo il sostegno per un viaggio ma e' soprattutto una soluzione strutturale per il loro futuro che e' anche il futuro del nostro Paese".

I difensori di El Chapo: 'Il vero boss mondiale della droga è un altro e paga i presidenti del Messico'

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Al processo contro Joaquin 'El Chapo' Guzman Loera, il signore della droga piu' ricco e potente al mondo, gli avvocati della difesa hanno sostenuto che il loro assistito e' "il leader di niente, un capro espiatorio" e non il temuto boss del cartello messicano di Sinaloa, come sostengono i magistrati; e hanno aggiunto che il vero boss e' un altro e ha pagato persino gli ultimi due presidenti del Messico, Enrique Pena Nieto e Felipe Calderon. Davanti alla giuria della corte distrettuale a New York, l'assistente del procuratore, Adam Fels, ha descritto Guzman come un uomo in grado di stringere accordi per la vendita di cocaina da 10 milioni di dollari. Secondo l'accusa, El Capo aveva in Messico un esercito di centinaia di uomini con fucili d'assalto con cui faceva piazza pulita dei rivali; lui stesso aveva una pistola incastonata di diamanti con le sue iniziali e un AK-47 placcato in oro. "Guzman premeva il grilletto e poi ordinava l'eliminazione dei cadaveri", ha incalzato Fels. Diversa la versione dell'avvocato della difesa, Jeffrey Lichtman. Guzman -ha ricordato- ha trascorso diverso tempo nelle carceri messicane, ma il flusso di droga verso gli Stati Uniti non e' mai rallentato. "La verita' e' che non e' il leader di niente", ha sostenuto Lichtman, il quale ha puntato il dito contro Ismael 'El Mayo' Zambada, attuale numero uno del Sinaloa, che ha "corrotto con centinaia di milioni di dollari in mazzette" l'attuale presidente del Messico e quello precedente. Accuse subito smentite dal portavoce del capo di Stato Enrique Pena Nieto e dal suo predecessore, Felipe Calderon. Contro El Chapo, la procura americana ha messo insieme 17 capi d'imputazione e 300 mila pagine di documentazione, con migliaia di registrazioni e testimonianze. E' accusato di omicidio, cospirazione, traffico di droga e riciclaggio di denaro sporco; e' diventato famoso per i tunnel della droga sotto il confine tra Messico e Stati Uniti, cosa che gli e' tornata utile quando si e' trattato di scappare, nel gennaio 2016, dal carcere di Los Mochis, prima di essere estradato a New York nel 2017. Da allora e' rimasto rinchiuso nel Metropolitan Correctional Center, a Manhattan, una delle prigioni piu' sicure di tutto il Paese. Il rischio di fuga e' preso molto seriamente dalle autorita' americane: blindato il tribunale dove si e' tenuta l'udienza, mentre il ponte di Brooklyn e' stato chiuso ogni volta che il corteo della polizia, accompagnato da un'ambulanza e da una squadra di teste di cuoio, e' passato andando e tornando dal tribunale.

Campania, su A3 Napoli-Salerno chiuso il tratto Salerno-Cava De' Tirreni

Sulla A3 Napoli-Pompei-Salerno, per consentire lavori di pavimentazione programmati in orario notturno, a ridotto flusso di veicoli, dalle ore 22 di venerdì 16 alle ore 6 di sabato 17 novembre, sarà chiuso il tratto compreso tra Salerno e Cava De' Tirreni, verso Napoli. In alternativa, dopo l'uscita obbligatoria a Salerno, si dovrà percorrere la viabilità ordinaria e rientrare in autostrada alla stazione autostradale di Cava De' Tirreni, per proseguire in direzione di Napoli. Lo comunica Autostrade Meridionali.

Casal di Principe. 25° anniversario dell’uccisione di Don Peppino Diana, sabato 24 novembre 2018 Conferenza Stampa di S.E. Mons. Angelo Spinillo

25° anniversario dell’uccisione di Don Peppino Diana, sabato 24 novembre 2018 Conferenza Stampa di S.E. Mons. Angelo Spinillo
CASAL DI PRINCIPE – La Diocesi di Aversa, il Comune di Casal di Principe, la Famiglia Diana, il Comitato Don Peppe Diana, le Associazioni: Azione Cattolica Italiana, Libera, AGESCI, Foulards Bianchi, Scuola di Pace, Eupolis, la Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali, uniti in comitato, desiderano annunziare e condividere con tutta la comunità, ecclesiale e civile, la celebrazione, il prossimo 19 marzo 2019, del venticinquesimo anniversario dell’uccisione del Sacerdote Don Peppino Diana, Parroco della chiesa di S. Nicola in Casal di Principe. Il programma, in corso di definizione, sarà presentato sabato 24 novembre 2018, alle ore 10.30, presso il Salone della Curia Vescovile (Strada Santa Maria a Piazza, 49) nel corso di una conferenza stampa. In quella occasione, il Vescovo di Aversa S.E. Mons. Angelo Spinillo presenterà la lettera pastorale da lui redatta proprio per il XXV dell’uccisione di Don Diana. Il Comitato intende favorire e coordinare lo stesso intenso coinvolgimento, vissuto ogni anno nel giorno dedicato alla memoria di Don Peppino Diana, e incoraggiare la vitalità della partecipazione che ha caratterizzato le proposte e le attività di ciascuna delle realtà che si sono ispirate a lui e al suo sacrificio. Il passare del tempo non ha fatto dimenticare nessuna delle vittime innocenti dell’assurda e terribile violenza camorrista, anzi, sempre più è cresciuta la consapevolezza delle drammatiche conseguenze della prepotenza che, per gli interessi di pochi, ha sparso tanto sangue ed ancora è causa di enormi sofferenze per le nostre terre. Siamo tutti grati ai cittadini che, insieme ad Augusto Di Meo, che è stato vicino a Don Peppe Diana nel momento della sua uccisione, sono stati voce di legalità e di cittadinanza attiva. La memoria di Don Peppino Diana porta in sé i segni di un martirio, ovvero di un’intensa testimonianza di adesione e di fedeltà alla vocazione sacerdotale ed alla propria dignità di cittadino partecipe e protagonista della vita della società civile. La memoria di Don Peppino Diana porta in sé la testimonianza di vita di un sacerdote che, di fronte al grido di sofferenza del suo popolo, non si è tirato indietro, non si è nascosto dietro pretestuose forme di giustificazione della propria egoistica indifferenza. Con la sua presenza di sacerdote e di cittadino, Don Peppino Diana ha infranto un muro, ha aperto un varco alla possibilità di far penetrare luce di speranza e forza di giustizia in territori dominati dal silenzio dell’omertà e dalla rassegnazione al male. Continuando a camminare sulle tracce indicate dalla sua testimonianza, vogliamo essere come sentinelle che vigilano e come profeti che annunciano verità, giustizia, speranza per tutta quella parte di umanità che con noi condivide la possibilità di vivere su questa splendida parte della terra, e di custodirla perché sia veramente “Campania Felix”. Il programma degli eventi è aperto al contributo di tutti coloro che volessero esserne partecipi: a questo scopo sarà possibile consultare il sito della Diocesi di Aversa o di ciascuno dei comitati o associazioni membri del comitato.

Gustavo Gentile

Sequestrò e rapinò un ragazzo per comprare la droga a Caivano: arrestato 31enne di Maddaloni

I Carabinieri della Stazione di Valle di Maddaloni hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di: Luca Pascale di 31 anni, originario di Maddaloni, ritenuto gravemente indiziato dei reati di sequestro di persona e rapina nei confronti di un giovane ventenne di Valle di Maddaloni. Le indagini, dirette dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, sono originate dalla denuncia sporta dalla vittima nella mattina del 20 luglio scorso, nella quale riferiva di essere stato bloccato all'interno della sua vettura da un giovane che, in evidente stato di astinenza da sostanza stupefacente, lo costringeva a farsi accompagnare ripetute volte presso la zona di Caivano, per acquistare sostanza stupefacente del tipo crack. A tal fine, s'impossessava di una somma di denaro e del cellulare della persona offesa, rivendendolo per procurarsi il necessario per l'acquisto dello stupefacente. L'esame dei tabulati dell'utenza in uso alla persona offesa consentiva di identificare colei che aveva in uso il telefono - sottratto e venduto per acquistare sostanza stupefacente - che risultava essere dimorante proprio al Parco Verde di Caivano. L'acquisizione dei filmati registrati dai sistemi di videosorveglianza presenti nelle zone indicate dalla vittima, il riconoscimento effettuato dalla vittima, l'assunzione di diverse persone informate dei fatti, unitamente ai ritrovamento del telefono sottratto alla persona offesa, ha consentito di cristallizzare un quadro accusatorio granitico nei confronti del Pascale Luca, soggetto pluripregiudicato per analoghi reati. Dopo le formalità di rito, l'arrestato veniva associato presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere.

Napoli, sorpresi a spacciare nel rione Traiano: arrestati due pusher

I carabinieri hanno arrestato a Napoli un 56enne e un 46enne, entrambi del rione Traiano, già noti alle forze dell'ordine. I due pusher sono stati sorpresi in via Anco Marzio a cedere dosi di droga a giovani del luogo. Dopo averli bloccati e perquisiti sul posto, i militari hanno effettuato anche perquisizioni nelle loro abitazioni. A casa del 56enne sono stati trovati e sequestrati 7 grammi di hashish, circa 6 grammi di cocaina, circa 2.200 euro in banconote di vario taglio, ritenuti frutto dello spaccio, un bilancino di precisione e materiale vario per il confezionamento in dosi. L' appartamento era stato dotato di un impianto di videosorveglianza con telecamere esterne installate per monitorare i movimenti intorno alla casa e cautelarsi da eventuali arrivi delle forze dell'ordine. I due sono stati trasferiti nel carcere di Poggioreale.

Party nei luoghi d'arte: indagine conoscitiva della Procura di Napoli

La goccia che ha fatto traboccare il vaso sono state le foto della festa di Halloween nella chiesa di San Gennaro all'Olmo, a Napoli (che da tempo non ospita piu' funzioni religiose) affidata dalla Diocesi in comodato d'uso ad una Fondazione per attivita' culturali: foto comparse sui social e siti internet con ragazze in abiti succinti, giovani mascherati da diavoli, una impiccagione simulata, oltre ai residui di plastica abbandonati sugli altari del '700. Mentre la Curia ha espresso "profondo dissenso" per quanto accaduto, la Procura di Napoli ha aperto una indagine conoscitiva - come riferiscono alcuni organi di stampa - sulle feste organizzate nei luoghi d'arte. L'indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli, e' affidata al lavoro dei pm che fanno parte della sezione che si occupa della tutela del patrimonio artistico. Pochi mesi fa fecero discutere e polemizzare le immagini del selfie di alcune ragazze sul trono dei Borbone al Palazzo Reale di Napoli.

Napoli, trovate le pistole delle stese tra Forcella e l'Arenaccia: in manette mamma e figlio

Napoli. Gli agenti della Polizia di Stato della sezione antirapina della squadra mobile partenopea hanno arrestato Anna Esposito, 56enne e suo figlio Antonio D’Angelo, trentadue anni entrambi napoletani per il reato di detenzione illegale di armi clandestina in concorso e ricettazione. I poliziotti, in seguito ad accurate indagini, ieri mattina, hanno eseguito un controllo presso l’abitazione della donna in Via Arenaccia.Gli agenti hanno scoperto due pistole, nascoste in un doppio fondo ricavato all’interno del vano caldaia posto sul balcone della cucina.Le armi rinvenute e sequestrate sono: una pistola semiautomatica HS calibro 9x21completa di caricatore fornito da quattordici munizioni e una pistola Taurus mod. PT738 completa di caricatore e sei cartucce cal. 380 mm.. Entrambe avvolte in sacchetti di stoffa ben oleate e funzionanti.Le pistole sequestrate saranno sottoposte all’esame balistico per accertarne l’eventuale utilizzo in azioni criminali. La donna è stata condotta presso il carcere di Pozzuoli mentre il 32enne presso la casa circondariale di Poggioreale.

Domani sera, la Reggia si illumina di viola per la giornata mondiale contro il tumore al pancreas

Domani, giovedì 15 novembre, la facciata della Reggia vanvitelliana sarà illuminata di viola, in occasione della "Giornata Mondiale contro il tumore al pancreas". Il Comune di Caserta ha infatti deciso di aderire nuovamente alla campagna “Facciamo luce sul tumore al pancreas”, promossa dall’Associazione Nastro Viola Onlus, con la collaborazione delle associazioni Fondazione Nadia Valsecchi Onlus, Associazione Oltre la Ricerca Onlus e Associazione My Everest Onlus.
La giornata di sensibilizzazione è arrivata in Italia nel 2016 e ha riscosso in questi anni un successo sempre crescente, grazie alla collaborazione di pazienti e familiari e all’impegno di istituzioni pubbliche e private. L’anno scorso sono stati ben 80 i comuni che hanno aderito all’iniziativa “colorando” di viola i propri monumenti e migliaia nel mondo a partire da luoghi suggestivi come le Cascate del Niagara o l’Opera House di Sidney.
La campagna di sensibilizzazione nasce con l’obiettivo di portare l’attenzione pubblica su una patologia che in Italia, ogni anno, colpisce oltre 13mila persone. L’idea è quella che, con gesti anche semplici, si possa modificare la storia naturale di questo “killer silenzioso” che ancora, a cinque anni dalla diagnosi, ha una mortalità stimata del 90% e che, nonostante questo, riceve soltanto il 2% dei fondi europei destinati alla ricerca. Gustavo Gentile

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