I militari della guardia di finanza di Tropea hanno scoperto un uomo, fisso in Argentina, che, tramite false attestazioni di residenza in Italia, nella provincia di Vibo Valentia, ha richiesto ed ottenuto dall’Inps l’erogazione dell’assegno sociale. Dalle indagini svolte dai finanzieri è, invece, emerso che l'uomo faceva ritorno in Italia solo per brevi periodi di tempo e che, quindi, non era in possesso dei requisiti previsti dalla legge per l’erogazione del beneficio.L'uomo è stato denunciato per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, per avere indebitamente percepito la somma complessiva di circa 30mila euro erogata dall’Inps a titolo di assegno sociale nel periodo 2015/2019. Sono state avviate le procedure per il recupero, a favore dell’Ente, delle somme indebitamente percepite.
Stesa in piazza Trieste e Trento: presi sei uomini del commando.IL VIDEO
I Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli hanno dato esecuzione a un decreto di fermo emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia e dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli a carico di 6 persone (di cui una minorenne) ritenute responsabili di detenzione e porto illegali d’arma da fuoco, spari in luogo pubblico e danneggiamento, reati aggravati da metodo e finalità mafiose per aver commesso il fatto avvalendosi della forza d’intimidazione del clan camorristico dei “Minichini-De Luca Bossa” e per mostrare superiorità nei confronti del clan “Mariano”.
L’indagine, condotta dai militari del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata, aveva preso inizio la notte del 19 marzo scorso, quando alcuni soggetti in sella a scooter avevano esploso numerosi colpi d’arma da fuoco contro le attività commerciali di piazza Trieste e Trento, una delle piazze più frequentate, anche a tarda notte, del centro storico di Napoli.
Le indagini hanno portato a individuare l’esecutore materiale dell’esplosione dei colpi d’arma da fuoco e a scoprire il movente: una lite avvenuta il giorno prima in quella piazza tra un personaggio ritenuto affiliato al clan “Minichini - De Luca Bossa” di Ponticelli e un soggetto ritenuto affiliato al clan “Mariano” dei quartieri Spagnoli. Il giorno dopo, in risposta, la dimostrazione di forza organizzata per incutere timore a “quelli dei Quartieri” e affermare la propria superiorità anche in un territorio a distanza da quello ove è attivo il gruppo degli “offesi”.

Mercantile dirottato dai migranti ora sotto il controllo della Marina maltese
E' arrivato nelle acque territoriali maltesi il mercantile El Hiblu 1, la nave dirottata dai migranti che aveva soccorso nel Mediterraneo e che stava riportando in Libia. Dai servizi di monitoraggio in tempo reale del traffico marino emerge che l'imbarcazione ha superato la fascia contigua delle 24 miglia nautiche dalla costa e si sta dirigendo verso Malta. La nave, di proprieta' di una compagnia turca ma battente la bandiera dello Stato oceanico di Palau, era partita dalla Turchia con un equipaggio prevalentemente turco. Dei 108 migranti che ha salvato davanti alle acque territoriali turche, 77 sarebbero uomini e 31 donne e bambini, hanno riferito fonti del governo maltese. Una portavoce del governo delle forze armate della Valletta aveva fatto sapere che alla nave non sarebbe stato consentito di entrare nelle acque maltesi.
La questione migranti quindi torna prepotentemente in cima all'agenda italiana ed europea. Il Mercantile Elhiblu I, con a bordo 108 persone salvate da un naufragio nello specchio d'acqua della Libia, a sei miglia da Tripoli ha deviato inaspettatamente verso il Nord. Il dirottamento sarebbe stato 'imposto' dai migranti, che non volevano far ritorno nel Paese nordafricano. Non sono naufraghi, ma "pirati", ha sostenuto ieri lapidario il ministro dell'Interno, Matteo Salvini. Il vicepremier brandendo in diretta Facebook dal suo ufficio del Viminale una cartina. La usa per indicare il punto in cui si trova la nave, quando è ancora a metà strada tra Lampedusa e Malta. "L'Italia scordatevela", avverte. Per lui, le operazioni di soccorso non c'entrano più: "Questa è la dimostrazione evidente che si tratta di traffico di esseri umani. Un atto di delinquenza, di criminalità organizzata. E le acque italiane sono precluse ai criminali", dice, scrivendo un enorme 'No' sulla mappa con una Bic blu.Intanto, per lui, i guai giudiziari potrebbero non essere finiti. Perché la vicenda della Sea Watch rischia di trasformarsi in un nuovo caso Diciotti. A gennaio scorso la nave dell'ong tedesca, dopo aver soccorso in acque italiane 47 migranti, ha dovuto attendere per giorni prima di poter attraccare nel porto di Catania. Nel fascicolo della procura di Roma, le contestazioni si sono aggravate e nell'inchiesta contro ignoti - inizialmente aperta per omissione di atti di ufficio - si ipotizza, di nuovo, il reato di sequestro di persona. Saranno le procure siciliane a dover valutare se esistono gli estremi perché il dossier passi nelle mani del tribunale dei ministri. Sul fronte europeo, l'Unione decide di prolungare di sei mesi la missione Sophia, fino a settembre 2019, sospendendo però temporaneamente il dispiegamento dei mezzi di salvataggio al largo della Libia. E lascia irrisolto il nodo degli sbarchi. "L'operazione è navale. È chiaro che senza mezzi marittimi non potrà più eseguire efficacemente il suo mandato", osserva un funzionario europeo.Ma il Mediterraneo, senza navi di soccorso, rischia di diventare un cimitero ancora più affollato. A gennaio, la capitaneria di porto di Barcellona aveva negato a tre navi dell'Ong Proactiva Open Arms il permesso di lasciare il porto catalano per raggiungere il Mediterraneo Centrale e proseguire nell'attività di ricerca e soccorso delle vite dei naufraghi, in arrivo dalla Libia. Intervistato dalla tv spagnola laSexta, Papa Francesco è durissimo. Tenere ferme le navi è un'ingiustizia, afferma: "Perché lo fanno? Per farli annegare?".
Due scosse di terremoto di magnitudo 3.1 al largo delle Marche
Due scosse di terremoto di magnitudo 3.1 sono state registrate ieri sera al largo delle Marche, davanti alla costa fermano-picena. Secondo i rilevamenti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), i terremoti sono avvenuti alle 21:59 e alle 23:03 con ipocentro tra gli 11 e i 19 km di profondità ed epicentro tra e 10 e i 18 km di distanza da Pedaso (Fermo). Non si segnalano danni a persone o cose.
Camorra, i pentiti 'incastrano' Ciro Contini come capo del clan Sibillo ma cade l'accusa per l'omicidio Galletta
I giudici del Tribunale del Riesame di Napoli hanno annullato l'ordinanza di custodia cautelare in carcere per Ciro Contini, nipote del boss Eduardo Contini "'o romano" e anello di collegamento tra la cosca del Vasto e i Sibillo, emessa in relazione all'omicidio di Luigi Galletta, il meccanico (vittima innocente della Camorra) ammazzato il 31 luglio del 2015 nell'ambito della faida scoppiata tra i Sibillo e i Buonerba. Contini, arrestato due settimane fa nell'ambito del blitz sfociato in 27 arresti (indagati i Sibillo e due dei Buonerba), era accusato di essere stato l'esecutore materiale del delitto. Il Riesame ha però confermato l'ordinanza di custodia cautelare in carcere rispetto all'accusa di associazione di stampo mafioso per aver fatto parte dei Sibillo annullando in accoglimento delle approfondite questioni giuridiche formulate dagli avvocati Dario Vannetiello e Dario Procentese quella relativa all'omicidio Galletta.
L’azione omicidiaria, avvenuta il 31.07.15, si inserisce nella violenta faida tra il clan Sibillo ed il clan Buonerba, gruppi contrapposti ed operanti nel centro storico di Napoli, luogo questo dove sono avvenute le estorsioni alle note pizzerie napoletane Sorbillo e De Matteo, vicende queste agli onori della cronaca negli ultimi mesi.Due giorni prima dell’omicidio, la vittima, un giovane meccanico, fu picchiato violentemente sulla testa con il calcio di una pistola, con conseguente trauma cranico, in quanto non volle rivelare il luogo ove si trovava suo cugino, Criscuolo Luigi, ritenuto affiliato al contrapposto clan Buonerba.
Purtroppo, due giorni dopo il pestaggio, i killer ritornarono presso l’officina colpendo Galletta mortalmente con plurimi colpi di arma da fuoco diretti in zone vitali.Nonostante agli atti già vi era la ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti di Napolitano Antonio “o Nannone”, seguita anche dalla sentenza di condanna in primo grado, la difesa di Ciro Contini è riuscita ad incrinare quello che appariva un solidissimo impianto accusatorio, sia con riferimento all’episodio delle lesioni gravissime sia con riferimento al brutale omicidio.
L’accusa poteva far leva, oltre che sulla intervenuta condanna del correo Napoletano Antonio, sul contenuto di numerosissime ed allarmanti intercettazioni avvenute tra gli appartenenti al clan Buonerba nonché sulle dichiarazioni del pentito Orefice Pasquale.Infine, vi erano le immagini del sistema di video sorveglianza di due bar adiacenti al luogo in cui avvenne il delitto le quali ritraevano in sella dello scooter utilizzato per l’omicidio un uomo con caratteristiche fisiche compatibili con quelle di Ciro Contini.Tutto questo, per sofisticate ragioni giuridiche sollevate dalla difesa del giovane e spietato boss, non è bastato per incastrare il nipote di Edoardo Contini, detto “o romano”, cofondatore della cosiddetta “Alleanza di Secondigliano”.
Viceversa, grazie ad un certosino degli inquirenti, ha retto l’altra accusa mossa dalla Direzione distrettuale antimafia, quella di aver Ciro Contini diretto ed organizzato negli anni 2013-2018 il clan Sibillo, anche e soprattutto dopo la morte di Emanuele Sibillo e la latitanza del fratello di quest’ultimo. A suffragare il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso un numero impressionante di collaboratori di giustizia, ben dodici : Esposito Bruno, Amirante Vincenzo, Esposito Domenico, Overa Maurizio, Scuotto Claudio, Esposito Carmine, Monteano Nunzio, Baldassare Assuntina, Orefice Pasquale, Piezzo Cristiano, Campanile Carmine, Buonocore Gennaro. Le dichiarazioni dei pentiti appaiono riscontrate dalle intercettazioni avvenute presso la casa di Adriano Contini, padre di Ciro, nonchè dalle intercettazioni avvenute presso le abitazioni dei sodali del contrapposto clan Buonerba.
Inoltre, dagli atti investigativi e dalle propalazioni di qualche pentito emergerebbe che, nel corso dell’anno 2018, elementi di vertice del clan Contini avrebbero affidato proprio a Ciro Contini, anche alla luce del pesante cognome che porta, la direzione ed organizzazione dell’omonima e storica consorteria camorristica, autorizzando costui a girare armato ovunque.Non a caso, proprio di recente, in data 24.11.18, Ciro Contini fu inseguito e, dopo una spettacolare inseguimento, fu tratto in arresto per aver portato in luogo pubblico una pistola 357 magnum con colpo in canna, pistola di cui cercò inutilmente di disfarsi durante la fuga. Non resta che attendere il deposito della motivazione della sorprendente decisione con la quale il Tribunale di Napoli renderà note le ragioni per le quali ha condiviso le efficaci tesi difensive in merito alla estraneità di Ciro Contini all’omicidio di Luigi Galletta.
Si schianta con l'auto contro i tubi del gas: strage sfiorata
Si schianta con l'auto dopo aver perso il controllo. Rotto anche un tubo del gas: si è temuta una esplosione. Questa sera in via Napoli a San Felice a Cancello. Un'automobile, dopo aver perso il controllo, è finita contro una vettura parcheggiata fermandosi in orizzontale rispetto alla carreggiata. Sono stati attimi di grande paura per gli avventori di alcuni locali ubicati nelle vicinanze anche perché l'impatto ha provocato anche la rottura di un tubo del gas ed un principio di incendio. Tant'è che e' stato necessario allertare vigili del fuoco per mettere in sicurezza la zona. Le persone erano all'interno dell'automobile pare che siano rimaste ferite dopo lo schianto.
Detenuto salva la vita a un compagno di cella
Un detenuto del carcere delle Novate di Piacenza ha salvato la vita al compagno di cella. L'uomo, uomo che sta scontando sette anni e quattro mesi per vari reati, e' intervenuto con rapidita' quando si e' accorto che un altro ospite del carcere era a terra privo di conoscenza. Immediatamente gli ha praticato il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca, guadagnando cosi' istanti preziosi per supportare le sue funzioni vitali fino all'arrivo del 118, che lo ha poi trasportato d'urgenza in ospedale. Al momento non sono ancora chiare le cause del grave malore che hanno portato all'arresto cadiocircolatorio.
Imbarcazione alla deriva per il mare mosso, salvata da elicottero e motovedetta
Questa mattina, intorno alle 11,30, un elicottero dei Vigili del Fuoco di Salerno è intervenuto nella zona di mare di Capaccio Paestum, a 24 miglia dalla costa per soccorrere un'imbarcazione di 4 metri in avaria, a causa del mare agitato e del forte vento. L’intervento è stato effettuato con l’elicottero Drago 69 dei VVF, con eli soccorritori e sommozzatori del comando di Napoli, in supporto ai colleghi di Salerno. L'allarme era stato lanciato dalla Capitaneria del porto di Agropoli, che aveva mandato in mare una motovedetta. L'imbarcazione è stata riportata a riva, non avendo motore.
Gustavo Gentile
Trovato morto in mare: riaperto il caso di Roberto Straccia
Pescara, riaperto il caso di Roberto Straccia.Il gip del Tribunale di Pescara ha accolto l’opposizione all’archiviazione presentata dall’avvocato di famiglia, Marilena Mecchi. Lo studente universitario Roberto Straccia sparì misteriosamente da Pescara il 14 dicembre 2011, il suo cadavere fu ritrovato sul litorale barese, a ben 300 km di distanza, dopo 24 giorni, precisamente il 7 gennaio 2012. Il delitto Straccia è stato più volte archiviato come morte accidentale o suicidio, l’ultima archiviazione è avvenuta nel marzo del 2017, a questa ennesima chiusura delle indagini, l’avvocato che assiste la famiglia Straccia, Marilena Mecchi si è opposta presentando ricorso. I giudici della Corte di Cassazione hanno accolto il ricorso, hanno annullato l’archiviazione e riaperto il caso.
Le indagini sono state riaperte in seguito a nuovi elementi emersi e che trovano conferma in delle testimonianze: l’intercettazione in carcere di una conversazione tra un pentito, ex esponente di spicco della criminalità calabrese, e la sua compagna, e la testimonianza di un benzinaio di Pescara, il quale ha riferito ai carabinieri di essere stato avvicinato, circa due settimane prima che Roberto sparisse da un’auto con targa Catanzaro, con 4 persone a bordo. Uno di loro gli ha chiesto come si faceva ad arrivare a Moresco, paese di origine della vittima. Secondo gli inquirenti queste testimonianze sono attendibili, e farebbero pensare che l’omicidio del giovane Straccia sia stato uno scambio di persona. Secondo l’avvocato Mecchi molti elementi confermano l’ipotesi che il vero obiettivo fosse il figlio di un potente membro della ‘ndrangheta. Infatti gli inquirenti hanno messo a confronto le foto dei due giovani e la somiglianza è lampante. Gli investigatori indagano su questa nuova pista per far emergere finalmente la verità sul giallo di Roberto Straccia.
Francesca Moretti
Processo d’appello per il terrorista dell'Isis "casertano"
Processo d’appello per il terrorista dell'Isis "casertano". Fissato l'appello per Khemiri: in primo grado è stato condannato a 8 anni. Fissato l'appello per Mohamed Kamel Eddine Khemiri, il 43enne tunisino residente a San Marcellino, condannato in primo grado a 8 anni per associazione a delinquere finalizzata al terrorismo, in particolare quello di matrice Islamica. Il processo di secondo grado è stato fissato all'inizio di aprile dinanzi alla terza sezione d'Appello di Napoli, presieduta dal giudice Alaia.
Carcere di Bellizzi: successo per il concerto di Tommy Riccio
Continuano le iniziative promosse dall’associazione di volontariato “ il Faro” presso la circondariale di Bellizzi Irpino. Questa mattina si è esibito il grande maestro Tommy Riccio con i due artisti napoletani Marika e De Santis Stefano. Il concerto di beneficenza è stato donato dal team “Officine Musicali” grazie al manager Gianpaolo Nesci, in collaborazione con l’ Associazione di Volontariato il Faro rappresentata dalla presidente Ansalone Anna e Laura Guarino, questa volta i detenuti si sono visti all’opera in prima persona in un laboratorio culinario con gli chef della Capannina di Volla di Alfano Pasquale, che hanno preparato i panuozzi e offerto la loro specialità, sia ai detenuti del maschile che del femminile.
La realizzazione di questo momento musicale e culinario, è stato possibile grazie alla sinergia con il direttore dell’istituto penitenziario dr. Paolo Pastena, il comandante della circondariale Attilio Napoletano e la capoarea dell’area trattamentale dr.ssa Angela Ranucci nell’ambito del progetto d’istituto “Farmusica e creatività: cantando - cucinando - apprendiamo”.
Hanno aderito al concerto circa 100 reclusi, mentre al laboratorio culinario una ventina di ragazzi che hanno appreso l’arte della cucina di Gragnano con il classico panuozzo, donato poi agli ospiti intervenuti al concerto. I ragazzi hanno sperimentato la possibilità di confrontarsi con un’azienda del settore ristorativo, apprendendo una nuova tecnica di cucina molto apprezzata al Sud, di qui il laboratorio cucinando-apprendiamo.
I detenuti hanno vissuto un’ esperienza coinvolgente con il cantante Tommy Riccio; il maestro è stato molto apprezzato e acclamato, ha promosso una mattinata fuori dagli schemi tradizionali penitenziari, contribuendo alle attività rieducative proposte dall’Istituto, oltre a momenti di socialità e confronto con il mondo del volontariato.
Intestazioni fittizie per il boss Michele Zagaria, chiesti 6 anni di carcere per Inquieto
Intestazioni fittizie a favore del clan dei Casalesi. Questa mattina, dinanzi alla 26esima sezione penale del gup di Napoli, è stata chiesta la condanna a sei anni e otto mesi di carcere, dopo il rito abbreviato, per Giuseppe Inquieto di Aversa mentre è stato chiesto il rinvio a giudizio per gli altri tre imputati: Mario Nobis, 37 anni, il padre Salvatore, Giovanni Nobis, 57 anni e Rita Fontana, 52 anni tutti di San Cipriano. Si tratta di un altro stralcio del processo nell'ambito dell'inchiesta sul clan Zagaria che ha portato in carcere i fratelli aversani Nicola (processo ancora in corso a Napoli Nord) e Giuseppe Inquieto (difeso dall'avvocato Nando Trasacco). Secondo la procura antimafia, Mario Nobis avrebbe fatto da tramite tra il padre ed altri affiliati del clan mentre lo stesso era detenuto ed ha collaborato con gli Inquieto per alcune iniziative imprenditoriali in Romania. Rita Fontana e Giovanni Nobis, invece, avrebbero reimpiegato fondi provenienti dal gruppo Zagaria nel caseificio di cui sono soci.
Senza glutine, corsi per preparare impasti per le pizze al Casale Alpega a Sarno
SIdratazione e manipolazione: sono i due segreti per un impasto senza glutine per le pizze che sia buono al palato e di alta qualità. Due “ingredienti” alla base del lavoro di Cristina Basso, napoletana esperta di impasti senza glutine, che ogni mese terrà specifici corsi presso Alpega, casale e fattoria di Sarno (Salerno) che da circa tre anni ha dedicato al gluten free la propria linea di prodotti. Una decisione importante, visto che la realtà salernitana durante questo lasso di tempo è diventata un punto di riferimento per numerosi consumatori, anche non necessariamente con problemi di intolleranze alimentari. Aspetto che ha consentito ad Alpega e all’imprenditrice Lina Gargiulo di aggiudicarsi il premio “Venere d’oro” assegnato ogni anno dalla Camera di Commercio di Salerno e dal comitato provinciale per l’imprenditoria femminile. Questa la motivazione: “Per aver saputo innovare e promuovere la propria azienda ponendo al centro dell’attività una cultura che interpreta il nostro tempo e le mille esigenze di una clientela sempre più attenta. Il valore dell’accoglienza e dell’ospitalità quale prioritario percorso che ha accompagnato lo sviluppo dell’impresa, assicurando sempre la massima qualità del prodotto e il rispetto dell’ambiente”. Una forza sorretta dalla famiglia con il marito Antonio Pepe e le figlie Alessia, Ileana ed Oriana insieme al genero Cipriano.
Il primo appuntamento con il corso di Cristina Basso si è tenuto nei giorni scorsi ed è stato subito un successo, con la partecipazione di imprenditrici ed addette alla ristorazione che hanno voluto aggiungere al loro bagaglio d’esperienza anche le conoscenze del mondo gluten free: “L’idratazione facilità la lievitazione – spiega Cristina Basso – mentre per favorire la manipolazione prediligo il sistema della tenuta in frigo, la cosiddetta lievitazione forzata, per far sì che il prodotto possa essere poi gestito nel modo migliore. Tutto per me è nato dalla passione e dalla curiosità, anche in virtù della mia storia familiare legata alla panificazione. Oggi le mie esperienze mi piace condividerle”.
“Abbiamo deciso di avviare un percorso – le fa eco Lina Gargiulo – che fa leva sui quasi tre anni di attività del nostro casale, nato nel giugno del 2016. Anche per noi tutto parte dalla passione: quando abbiamo deciso di dedicarci soltanto al senza glutine eravamo considerati dei folli. I risultati oggi ci hanno dato ragione”.
Tifoso morto: manca prova organizzazione scontri
Non hanno meritato alcuna attenuante data la gravita' di "quell'agguato", le "gravissime conseguenze" e l'atteggiamento "omertoso", ma non si puo' sostenere, perche' mancano le prove, che loro abbiano organizzato gli scontri. Cosi' il gup di Milano Carlo Ottone De Marchi ha motivato le cinque condanne emesse una settimana fa ad altrettanti ultras, a pene inferiori rispetto a quelle richieste dai pm, per la maxi rissa del 26 dicembre, prima di Inter-Napoli, in cui perse la vita Daniele Belardinelli. Nelle motivazioni del verdetto il giudice mette nero su bianco, infatti, che le "indagini espletate non appaiono sufficientemente dettagliate e approfondite, anche a causa della scarsa collaborazione degli imputati, per affermare che gli scontri fossero stati deliberati tra gli altri proprio" da Marco Piovella e Nino Ciccarelli, due dei sei ultra' arrestati finora, anche se hanno un "ruolo maggiormente carismatico" nella curva interista. Per gli imputati, tutti poi scarcerati e difesi, tra gli altri, dai legali Mirko Perlino e Antonio Radaelli, con rito abbreviato sono state inflitte pene fino a 3 anni e 8 mesi, la piu' alta a Ciccarelli, storico capo dei Viking della curva nerazzurra, mentre i pm avevano chiesto fino a cinque anni e otto mesi. Pur spiegando che a nessuno dei condannati possono essere concesse le attenuanti generiche anche per il loro "atteggiamento scarsamente collaborativo ed omertoso", il gup evidenzia una serie di punti non chiariti dall'inchiesta e spiega che non e' stato provato che Piovella, detto 'il Rosso' e ritenuto capo dei Boys della curva nord, e Ciccarelli abbiano preparato il blitz in via Novara. Riguardo a Piovella, scrive il gup, c'e' da dire che Luca Da Ros, che ha collaborato alle indagini e ha patteggiato un anno e 10 mesi, "ha sostenuto di averlo visto nel primo pomeriggio del 26 dicembre presso il Baretto dello stadio e non presso il Cartoons Pub", da dove "era partito l'ordine di recarsi sul luogo degli scontri e non ha mai riferito di avere ricevuto disposizioni esplicite e ordini" da lui. Per il gup non puo' nemmeno considerarsi una "prova adeguata" per "affermare il ruolo di organizzatore" del 'Rosso' il fatto che "avesse trascorso il giorno di Natale insieme al Belardinelli, al Martinoli (anche lui arrestato e condannato, ndr) e ad altri tifosi". Quell'incontro a Natale, infatti, "non permette con tranquillizzante certezza di ritenere che in quella sede si fosse organizzato lo scontro con i tifosi napoletani". E' servita si' "una meticolosa e capillare organizzazione", ma "non puo' essere stato organizzato nel corso di una giornata di festa e senza vedere coinvolte numerose persone". Ancora "piu' nebulosa", poi, "appare la ricostruzione del ruolo ricoperto nell'organizzazione della rissa da parte del Ciccarelli".
Montesano, morto l'anziano ustionato dal camino
L’uomo, Giuseppe Picone, che era ricoverato presso il Centro Grandi Ustioni dell’ospedale “Cardarelli” di Napoli, aveva riportato ustioni sul 30 per cento del corpo. Le fiamme erano divampate dal camino ed avevano avvolto una coperta appoggiata sulle sue gambe. A soccorrerlo era stata la moglie, rimasto ustionata alle mani. La salma del malcapitato è stata sequestrata su disposizione della Procura della Repubblica di Lagonegro.
Monitoraggio qualità aria: intesa Arpa Campania – Tirreno Power
Grazie a un accordo tra Arpac e Tirreno Power, l’Agenzia ambientale campana acquisisce la gestione di due ulteriori centraline utili per valutare la qualità dell’aria a Napoli e nel suo hinterland. Si tratta delle stazioni di monitoraggio situate a Soccavo, nella periferia ovest del capoluogo, e a Volla, comune al confine con la periferia est, due stazioni che si aggiungono a quelle già operate dall’Agenzia nell’area metropolitana. L’azienda produttrice di energia elettrica ne cede l’esercizio all’Arpa Campania, che potrà dunque pubblicarne i dati in tempo reale sul proprio sito. Con questa convenzione, sottoscritta dal commissario straordinario Arpac Stefano Sorvino e da Adriano Caccavello, capo della centrale Tirreno Power di Napoli Levante, si ottimizza il monitoraggio su area vasta nel contesto metropolitano del capoluogo partenopeo. Le due stazioni rilevano e monitorano la qualità dell’aria, con riferimento ai principali inquinanti previsti dalla normativa. Già dal 2015 le due centraline di proprietà Tirreno Power fanno parte della rete di monitoraggio regionale, ma da oggi la gestione diretta da parte di Arpac permetterà all’Agenzia di rendere più efficiente la trasmissione dei dati e la loro diffusione ai cittadini. Su ciascuna centralina inoltre è installata una stazione meteo per la misura di temperatura, pressione, aria, velocità e direzione vento, precipitazioni atmosferiche e irraggiamento solare. Gustavo Gentile
Paestum, conto alla rovescia per No Wall in Palestine
Sarà presentata domani, 28 marzo 2019, presso il Museo Archeologico di Paestum (SA) in un evento dedicato alle scuole la nuova campagna di educazione alla cittadinanza globale del VIS Volontariato Internazionale per lo Sviluppo dal titolo “No Wall in Palestine”. Attraverso diversi supporti, tradizionali e digitali, la campagna mira a informare e sensibilizzare su quanto sta accadendo ormai da decenni in Palestina, sia dal punto di vista geopolitico, economico e sociale, sia da una prospettiva più concreta, legata alla vita quotidiana delle persone, in particolare dei giovani. Nel corso dell’incontro, al quale prenderanno parte Don Pasquale Martino, direttore della comunità salesiana di Salerno e Rita Galdi, presidente VIS Pangea Salerno, verrà distribuito il kit didattico per docenti ed educatori è composto da schede relative a diverse materie che offrono spunti, storie, informazioni. Inoltre verrà illustrata da Luca Cristaldi e Claudia Lombardi la piattaforma web che contiene tra le altre cose anche il videogame didattico che consente a una ragazza o a un ragazzo italiani di immedesimarsi in prima persona nella vita di un coetaneo che vive in Palestina, in una città divisa da un muro di separazione.
E’ previsto inoltre un collegamento con Gigi Bisceglia, rappresentante VIS Palestina, in diretta dal muro di Betlemme. Alla campagna è legato anche un concorso rivolto a tutte le scuole primarie e secondarie di primo e di secondo grado che invita ad esplorare il concetto di “confine”, di “muro” di difesa o di contenimento, ricercare possibili livelli di permeabilità e creare “attraversamenti’ che suscitino nuove modalità di convivenza. Il VIS è presente in Palestina con i propri progetti da più di trent’anni, lavorando giorno dopo giorno insieme ai salesiani per cercare di migliorare le condizioni di vita della popolazione e di supportarne lo sviluppo attraverso programmi nel settore dell’educazione, della formazione, ma anche in quello agricolo, dell’assistenza psico-sociale e delle energie rinnovabili.
Gustavo Gentile
Napoli; Psg torna su Allan
I primi segnali di assalto sono quelli ad Allan, poi arriveranno anche quelli a Koulibaly. La primavera del Napoli comincia in una trincea in cui il club azzurro dovra' resistere nella lunga estate dell'assalto ai suoi due principali gioielli, con l'incognita di possibili tentazioni per Lorenzo Insigne. La stampa brasiliana parla di un nuovo approccio del Paris Saint Germain al centrocampista brasiliano, che gia' a gennaio era stato al centro delle attenzioni del club parigino. Le offerte "irrinunciabili" - come le definisce il presidente azzurro De Laurentiis riferendosi a cifre ben oltre i 100 milioni - potrebbero alla fine arrivare, anche se lo stesso Allan per ora punta sulla maglia azzurra: "Futuro ancora in azzurro? Spero di si'", risponde il centrocampista a Sport Mediaset al termine del match del Brasile contro la Repubblica Ceca. Tutti gli scenari sono pero' aperti e infatti Allan guarda solo al presente e alle prossime sfide a partire da quella contro la Roma di domenica: "Pensiamo alla Roma - dice - e vogliamo i tre punti in palio. In Europa League non so chi sia la favorita, l'Arsenal e il Chelsea sono formazioni importanti come altre squadre ancora in gioco ma noi sappiamo cosa fare, siamo concentrati. Finale col Chelsea? Se dovesse capitare la sfida alla squadra di Sarri, saremo pronti a combattere". Allan sara' al suo posto domenica in un centrocampo che ha gli uomini contati visto l'infortunio di Diawara, la squalifica di Zielinski e la convalescenza di Fabian Ruiz che oggi ha fatto allenamento differenziato. Lo spagnolo potrebbe comunque essere in campo insieme ad Allan, Verdi e Callejon a comporre il reparto a quattro di Ancelotti, oppure c'e' l'azzardo Younes centrale con il mastino brasiliano se Ruiz non ce la facesse. Il centrocampo e' un rebus in queste ore in cui Ancelotti fa le sue ultime scelte a partire dall'attacco, dove dovrebbe essere confermata la coppia Mertens-Milik (che e' rientrato in anticipo sul programma), per permettere a Insigne di recuperare con calma dall'infortunio muscolare in vista del big match europeo contro l'Arsenal. Proprio per la sfida ai londinesi, oggi si e' aperta la vendita dei biglietti per la gara di ritorno del 18 aprile al San Paolo: le curve costano 45 euro, i distinti 65, la tribuna laterale Nisida 100 e la Posillipo 120.
Montoro, adolescente autistico vittima bulli, interrogati docenti e studenti
Un anno d'inferno, preso di mira da un gruppetto di ragazzi della stessa scuola. Un ragazzino di appena 14 anni con problemi di autismo che nell'istituto d'arte di Montoro si era iscritto per la sua passione per il disegno. Con lui un'insegnante di sostegno che lo segue con attenzione. Ma le difficolta' create dai compagni di classe sono state insormontabili. E sue madre ha deciso di rivolgersi ai carabinieri. Vittima di atti di bullismo, talvolta anche di molestie a sfondo sessuale, il 14enne da qualche giorno non va a scuola e questa mattina nell'istituto scolastico di Montoro sono arrivati i carabinieri del comando provinciale di Avellino. Le indagini sono partite venerdi' scorso, quando il 14enne ha cercato di lanciarsi dalla finestra della sua classe, al secondo piano dell'edificio. L'insegnante di sostegno e' riuscita a farlo desistere dal suo intento, ma lo studente e' ormai in uno stato di profondo disagio. L'unico provvedimento adottato dalla scuola e' stato il trasferimento della classe al piano terra del plesso. Troppo poco per la madre dell'adolescente, che vive a Serino e che aveva chiesto alla dirigente scolastica di trasferire il figlio in un'altra classe. La vicenda ha richiamato l'attenzione anche del ministero dell'Istruzione che ha disposto un'ispezione nell'istituto superiore per verificare se siano state adottate le misure adeguate per sostenere lo studente disabile e per intervenire sui compagni responsabili di bullismo. Questi ultimi sarebbero stati gia' individuati dai carabinieri che questa mattina hanno ascoltato alcuni insegnanti e raccolto elementi utili alle indagini. Del caso potrebbe essere informata la procura presso il tribunale per i Minorenni di Napoli.



