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Camorra, detenevano bombe per eliminare i Mazzarella: ordinanza per Ciro Contini e due complici

In data 17 aprile 2019 la Squadra Mobile di Napoli ha proceduto  a dare esecuzione alla ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Napoli nei confronti di:

-      CONTINI CIRO, nato a Napoli il 24.12.1988, detenuto per altro

-       MATTARELLO STEFANO, nato a Napoli il 19.09.1994, già detenuto per questo procedimento

-      SARNATARO GIUSEPPE, nato a Napoli il 01.10.1975

all’esito di indagini coordinate dalla DDA di Napoli.

L’ordinanza compendia le ulteriori attività investigative sviluppate a seguito dell’arresto di DE VIVO VINCENZO, DI MAURO MICHELE e MATTARELLO STEFANO trovati in possesso di varie armi in precedenza impiegate in un raid contro soggetti appartenenti all’avverso Clan Mazzarella.

Veniva, altresì, eseguita una perquisizione presso il garage di MATTARELLO STEFANO, utilizzato come rifugio del resto del commando che era riuscito a dileguarsi, procedendo così al sequestro di  due ordigni esplosivi e, quindi, all’arresto del predetto.

Sulla base delle operazioni tecniche dei colloqui in carcere, oltre che dalle videoriprese estrapolate dal sistema di videosorveglianza installato presso il garage, è stata contestata l’aggravante di cui all’art. 416 bis 1 c.p., essendo stato ritenuto che le armi fossero detenute per il Clan Contini e che fossero da ricondurre anche a CONTINI CIRO, che aveva preso parte al raid, dandosi, poi, alla fuga.

Quest’ultimo è attualmente detenuto per la detenzione di ulteriori armi oltre che in quanto destinatario di ordinanza di custodia cautelare nell’ambito di una più grossa operazione avente ad oggetto il Clan Sibillo, di cui lo stesso ha fatto parte prima di ritornare alla sua “famiglia” di origine.

Nel corso dei colloqui in carcere è stato, ancora, possibile registrare il coinvolgimento di SARNATARO GIUSEPPE, zio di MATTARELLO STEFANO, nella detenzione di ulteriori armi da fuoco.

Salerno, sequestrate 13 tonnelate di cibo in azienda agroalimentare

I carabinieri della tutela agroalimentare di Salerno, in collaborazione con personale dell'Asl, a seguito di ispezione nei magazzini di un'azienda del commercio agroalimentare all'ingrosso, in provincia di Caserta, hanno sequestrato 13 tonnellate di legumi, prodotti ittici e cereali custoditi in celle frigo, per un valore di circa 28mila euro. La merce era priva della documentazione di provenienza ed era custodita in uno stabilimento privo della notifica all'autorità competente (Scia sanitaria). Il titolare dell'azienda è stato diffidato a produrre documenti ed elementi utili per dimostrare la provenienza degli alimenti e sanzionato in via amministrativa per diverse migliaia di euro.

Camorra: tangenti ed estorsioni, arrestato ex assessore Ferentino

I Carabinieri della Compagnia di Tivoli stanno eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, emessa dal gip del Tribunale di Roma su richiesta della Dda, a carico dell'ex assessore allo Sport ed al Turismo del Comune di Ferentino (Frosinone). La misura e' corollario delle indagini che il 7 marzo scorso hanno portato all'arresto di 5 persone, tra cui un consigliere comunale di Ferentino, indiziate di estorsione aggravata dal metodo mafioso, per aver chiesto una tangente a un imprenditore di Tivoli che si era aggiudicato la gara di ampliamento del cimitero comunale di Ferentino. L'ex assessore comunale secondo gli investigatori si sarebbe accordato con il consigliere per la divisione della tangente e avrebbe avallato la decisione di rivolgersi ad esponenti della criminalita' organizzata per indurre l'imprenditore a cedere all'estorsione

Crollo in borsa del titolo Juventus: l'uscita dalla Champions vale -25%

La sconfitta in Champions League con l'Ajax affossa il titolo Juventus a Piazza Affari. Nelle prime battute di contrattazione le azioni della societa' bianconera stanno facendo segnare un calo del 24,68%, tagliando, di fatto, un quarto della capitalizzazione borsistica del gruppo, che comunque nell'ultimo anno aveva fatto segnare un +172% sui mercati di Borsa Italiana.

Napoli, 20enne di san Pietro a Patierno accoltellato per difendere lo scooter

Tentano di rapinargli lo scooter, ma finisce male: un ragazzo di 20 anni, Ciro E., nella notte tra lunedì e ieri sera è arrivato al pronto soccorso dell'Ospedale San Giovanni Bosco con una ferita alla coscia. Il giovane è stato accoltellato mentre si trovava sul suo scooter e al personale medico ha riferito di essere stato avvicinato da due persone, le quali avrebbero provato a rubargli la moto. La prognosi è di sette giorni.

Al Conservatorio "Martucci" di Salerno: spunta un cucciolo di cinghiale

A Salerno un cucciolo di cinghiale, probabilmente attirato dalla musica suonata durante le lezioni, si è intrufolato all’interno del Conservatorio “Giuseppe Martucci”. A segnalare la sua presenza è stata la dirigente scolastica.
Sul posto sono giunti i volontari dell’Enpa Salerno che, senza non poche difficoltà, sono riusciti a bloccare il cinghiale che andava scorrazzando per l'edificio scolastico. Una delle volontarie, Arianna Dall’Occo, lo ha preso in cura e trasportato al Cras (Centro Recupero Animali Selvatici) di Napoli dove verrà sottoposto a tutti gli accertamenti del caso.

Ercolano. Via Crucis al Parco Archeologico con il cardinale Sepe

Per la prima volta Ercolano accoglierà le celebrazioni pasquali partenopee con la Via Crucis del Venerdì Santo. Passerà infatti per le strade della città di Ercolano la Via Crucis diocesana, presieduta dal Cardinale Crescenzio Sepe,  con partenza da Piazza Trieste alle ore 19,30, con cinque stazioni del Cammino Santo che si svolgeranno nella Città di Ercolano, e le successive nove stazioni si immergeranno nello spirito del Parco Archeologico di Ercolano, attraverso un cammino che si svolgerà sul Viale Maiuri, nella magica ambientazione che vedrà da una parte il mare e dall’altra gli antichi resti della città illuminati per l’occasione. Conferenza stampa dell’evento giovedì 18 aprile alle ore 11,00 presso l’Antiquarium del Parco Archeologico di Ercolano alla presenza del Direttore Francesco Sirano e di Monsignor Raffaele Galdiero, Decano del XII Decanato dell’Arcidiocesi di Napoli, e i funzionari che parteciperanno all’iniziativa.

Teatro Stabile di Napoli: 24 spettacolo per la stagione 2019-2020

Ventiquattro spettacoli di cui sedici tra produzioni e coproduzioni per la programmazione 2019-2020 de Teatro Stabile di Napoli presieduto da Filippo Patroni Griffi per la direzione di Luca De Fusco. "La stagione della Grande magia" è lo slogan della prossima stagione divisa tra i palcoscenici del Mercadante e del San Ferdinando ai quali si aggiungeranno la Basilica Santa Maria alla Sanità e il Museo Madre per due eventi speciali. Spettacolo d'apertura sarà proprio "La grande magia" di Eduardo De Filippo, diretto da Lluis Pasqual al San Ferdinando il 17 ottobre, mentre al Mercadante il primo titolo in cartellone sarà "La tempesta" di Shakespeare in programma per il 23 ottobre (regia di Luca De Fusco). Registi in cartellone anche Franco Però, Alessandro Maggi, Andrea Baracco, Gabriele Lavia, Andrea Chiodi, Federico Tiezzi, Paolo Valerio, Arturo Cirillo, Pappi Corsicato, Jean Bellorini, Alessandro Serra, Enzo Moscato, Luciano Melchionna, Andrea De Rosa, Rimas Tuminas, Mimmo Borrelli, Enrico Maria Lamanna, Massimo Luconi, Alfonso Postiglione, Mario Gelardi, Alex Rigola. Sul palco interpreti come Eros Pagni, Gaia Aprea, Elena Radonicich, Peppino Mazzotta, Nando Paone, Michele Riondino, Gabriele Lavia, Elisabetta Pozzi, Sandro Lombardi, Arturo Cirillo, Cristina Donadio, Umberto Orsini, Lello Arena, Tonino Taiuti, Antonino Iuorio, Claudio Di Palma, Marianna Fontana, Gigi Savoia, Elena Ghiaurov. Tra i classici inseriti nella programmazione presentata al Mercadante dinanzi ad una affollata platea di addetti ai lavori e protagonisti, anche "I giganti della montagna" di Pirandello diretto da Gabriele Lavia (15 gennaio). Tra le riscritture il 'Satyricon' firmato da Francesco Piccolo, ispirato a Petronio, con la regia di Andrea De Rosa (dal 9 gennaio al san Ferdinando) ed "Edipo a Colono" di Ruggero Cappuccio con la regia di Rimas Tuminas (6 febbraio). Molti gli adattamenti per la scena e i capolavori del '900 come "La chunga" di Mario Vargas Llosa con la regia di Pappi Corsicato. "Festa al celeste e nubile santuario", di Enzo Moscato andrà in scena in prima nazionale al Teatro San Ferdinando dal 28 novembre. "Lo Stabile di Napoli da medio è divenuto un grande teatro, con settemila abbonati e udici milioni di fatturato, numeri raddoppiati rispetto a quelli che ho trovato al mio arrivo - sottolinea De Fusco - appena qualche anno fa sarebbe difficile ipotizzare di essere nella stessa fascia di un teatro come l'Argentina di Roma. E' un grande successo per Napoli".

Il figlio del boss si candida a sindaco

Avellino. Damiano Genovese, figlio del boss Modestino Genovese detenuto in regime di 41 bis in carcere, ha deciso di candidarsi alla carica di sindaco di Avellino in occasione delle imminenti elezioni amministrative. Damiano, dopo un’esperienza in consiglio comunale, ha deciso di presentarsi con tre liste alla prossima competizione elettorale. Damiano, sebbene non abbia mai preso le distanze dal padre, è incensurato. Attualmente è impegnato nell’edilizia. Il padre ritenuto capo dell’omonimo clan ha controllato il capoluogo irpino e zone limitrofe tra gli anni ’90 e Duemila. Modestino Genovese controllata il mercato della droga e delle estorsioni. Ha cominciato con un’impresa che si occupa di movimento terra, azienda che poi è passata al figlio. Damiano che sarà in campo con le liste Noi Avellino, Popolo e Libertà e Prima Avellino dice di aver preso la scelta di candidarsi “per dare voce a chi solitamente non viene ascoltato dalle istituzioni o viene considerato dai partiti solo come un tassello per il consenso".

Inaugurta la Mostra 'Il villaggio protostorico di Longola' all'Antiquarium di Boscoreale

Inaugurata ieri mattina all’Antiquarium di Boscoreale la Mostra “Il villaggio protostorico di Longola” allestita al piano superiore del Museo, e in programma fino al 18 gennaio 2020. Il sito di Longola fu scoperto casualmente nel 2000 durante i lavori per la realizzazione dell’impianto di depurazione di Poggiomarino-Striano. 
Lo scavo condotto dalla Soprintendenza Archeologica di Pompei (oggi Parco Archeologico di Pompei) ha messo in luce un insediamento perifluviale frequentato dalla media Età del Bronzo fino al VI sec. a.C.,  unico per l’ Italia meridionale. L’abitato, al centro della valle del Sarno, godeva di una posizione strategica,  ben collegata con i comprensori limitrofi e con la costa e sorgeva in ambiente umido, su isolotti artificiali circondati da canali per gli spostamenti interni ed esterni.
Le abitazioni erano costituite da capanne diverse per orientamento, forma e per articolazione degli spazi. La mostra espone reperti connessi alle principali attività produttive, e non solo, dell’abitato di Longola:  la produzione artigianale (lavorazione del legno, osso e metallo), la filatura e la tessitura, gli ornamenti personali, il sentimento religioso. Sono inoltre esposte per la prima volta al pubblico due piroghe monossili rinvenute nell’area della darsena del villaggio, e alcuni esemplari di mangiatoie per animali e ruote di carro, viva testimonianza della vita quotidiana degli abitanti di Longola. Tutte le fasi di vita del villaggio mostrano come lo spazio abitativo sia stato costantemente riorganizzato per adattarsi ai continui mutamenti dell’area e per sottrarre spazio all’acqua con operazioni di bonifica, di regimentazione delle acque superficiali in canali secondari e con innalzamenti periodici dei piani di calpestio, per creare livelli più compatti e resistenti. Il rinvenimento di un bacino idrico con strutture di ormeggio, una sorta di darsena, e tre imbarcazioni monossili (piroghe) confermano l’eccezionalità di Longola e il suo coinvolgimento nella rete di scambio che si snoda lungo la valle del Sarno fra Età del Bronzo ed Età del Ferro. L’acqua, che ha sempre caratterizzato la vita del villaggio, ha consentito la straordinaria conservazione di materiali deperibili delle abitazioni e delle infrastrutture, che hanno costituito un eccezionale dossier per indagini dendrocronologiche, archeobotaniche e, archeozoologiche. Di recente è stato inaugurato Il PARCO ARCHEOLOGICO NATURALISTICO, realizzato dal Comune di Poggiomarino con la direzione scientifica del Parco Archeologico di Pompei, grazie ad un finanziamento  della regione Campania. Il progetto ha previsto la ricostruzione di una parte del villaggio protostorico, con la riproduzione in scala reale delle abitazioni sugli isolotti; in particolare, è stato riproposto un isolotto a destinazione abitativa, delimitato e circondato da palizzate di protezione dall’acqua e che costituiscono  uno dei sistemi per regimentare le acque e guadagnare spazio. Qui sorgevano 5 capanne, due riprodotte e visitabili, mentre altre tre sono state delineate planimetricamente con un filare di pietre calcaree. Le capanne presentavano un tetto a doppio spiovente con ingresso su un lato, uno spazio interno diviso in due navate o in più vani e un focolare al centro dell’ambiente principale.
Adiacente all’isolotto residenziale sono altri tre isolotti, riproduzione dell’area a destinazione artigianale, le cui attività produttive si svolgevano  in buona parte all’aperto e sono testimoniate dalle tracce di lavorazione dell’ambra, della pasta vitrea, del bronzo e dell’osso. La vocazione di Longola quale centro produttivo e di scambio, fra prima età del Ferro e Orientalizzante antico, è intuibile sia dalla sua posizione centrale nella valle del Sarno, sia dal suo stretto rapporto con le vie d’acqua, vie privilegiate di comunicazione, percorse con imbarcazioni monossili di cui il sito restituisce un’eccezionale testimonianza. Esse, con i numerosi reperti lignei recuperati, sono oggetto di delicatissimi interventi di restauro, preliminari necessari alle fasi di studio e musealizzazione attualmente in corso da parte del Parco con il coinvolgimento di  numerosi specialisti del settore.

Il femminicidio dal punto di vista dell'assassino. Ne discutono Laura Bosio e Giuseppe Montesano a 'Strane coppie'

Miti, mute, ammaestrate, servili, sottomesse, arrendevoli, compiacenti. Una galleria di aggettivi inquietanti potrebbe riferirsi alle pretese di molti uomini in relazione con donne, stando alle cronache che da anni raccontano la violenza, prima psicologica e poi quella fisica che sfocia nel femminicidio. Cosa passa per la testa di un uomo che lo compie? Cosa passa per la testa di un uomo di fronte al corpo senza vita di sua moglie? Davvero può sentirsi innocente con le mani ancora insanguinate, attribuendo alla donna la colpa della sua stessa morte? Il femminicidio dal punto di vista dell’assassino, tra attualità e letteratura, sarà il tema di dialogo tra Giuseppe Montesano e Laura Bosio, ospiti di Antonella Cilento a “Strane Coppie”, giovedì 18 aprile alle ore 18 al Palazzo della Marina Militare di Napoli. Ad accompagnare il dialogo scandito dai racconti “La mite” di Fedor Dostoevskij,  “La muta” di Tommaso Landolfi, “La babbuina” di Giovanni Arpino e “Abbi pietà” di Bernard Malamud saranno le letture di  Orlando Cinque e Andrea Renzi e le immagini a cura di Marco Alfano. Ingresso libero. Prossimo e conclusivo appuntamento di “Strane Coppie” a Milano, il 23 maggio, nella sede del Banco Bpm sostenitore della rassegna, organizzata da 11 anni dai laboratori di scrittura creativa di Antonella Cilento, Lalineascritta. (www.lalineascritta.it). Principale perno per riflessioni e molteplici interpretazioni sull’ampio tema –  che tocca le varianti dei rapporti uomo-donna nella società, e che attraversa la storia prima ancora delle rivendicazioni femministe o della stessa parola femminicidio – sarà il racconto di  Dostoevskij, “La mite” (1876),monologo di un marito davanti al cadavere della moglie suicida. Una moglie giovane, sposata in difficoltà economiche, salvata, amata ma oppressa. Tanto inquietante quanto coinvolgente, il racconto dello scrittore russo ha affascinato e ispirato numerosi scrittori di tutto il mondo.  Nel 1964, Landolfi pubblica “La muta”. Anche qui un monologo: un pedofilo innamorato di una giovanissima vicina di casa muta, che finirà con l’uccidere. Successivamente, nel 1967,  Arpino, con “La babbuina” racconta di un uomo che ha comperato la sua quarta moglie al circo, poiché è proprio di una scimmia che si tratta, obbediente, pulita e innamorata: anch’essa finirà suicida; e, infine, “Abbi pietà” (1958) di Malamud, dove la suicida è una vedova ebrea, che si ammazza con i suoi figli pur di non sposare l’usuraio che l’ha rovinata e che pure vorrebbe salvarla, unico caso fra questi portati in cui anche l’uomo si è ucciso, tant’è che la vicenda si svolge in un non-luogo, forse un inferno, forse un manicomio, forse un commissariato. In un decennio di incontri, Strane Coppie ha proposto il confronto per tema, suggestione, cronologia, affinità fra coppie di grandi classici della letteratura mondiale: dialoghi a tu per tu fra autori viventi su coppie di grandi classici letterari del Novecento (e non solo). L’edizione 2019 s’intitola, invece, Costellazioni e narra i sistemi stellari che scrittori e scrittrici, in epoche e lingue diverse, disegnano, dialogando nell’infinita rete di immagini e di idee che costituisce l’anima mobile della letteratura. Un racconto ne genera altri, un romanzo influenza intere famiglie di romanzieri: succede da sempre eppure non sempre i lettori ne sono consapevoli.

'La Pellicola d'oro', il l3 maggio al Teatro Brancaccio. Premio speciale a Margherita Buy

Venerdì 3 maggio alle ore 20.30 presso il Teatro Brancaccio in via Merulana in Roma, Roberta Serdoz condurrà la cerimonia di premiazione della IX Edizione de “La Pellicola d’Oro”, il prestigioso Premio cinematografico, promosso ed organizzato dall’Associazione Culturale “Articolo 9 Cultura & Spettacolo” e dalla “Sas Cinema” di cui è Presidente lo scenografo e regista Enzo De Camillis, l’ideatore del Premio. Attesissimi Margherita Buy che riceverà il Premio per le Attività Artistiche e altri grandi nomi del mondo del cinema italiano che saranno presenti durante la manifestazione. Inoltre, sarà presente la Banda della Marina che ci regalerà momenti emozionanti con le musiche tratte da film e un corpo di ballo coreografato da Manolo Casalino. In questa Edizione hanno concorso circa 100 film e le votazioni per nominare le cinquine delle quattordici categorie in concorso (concluse il 5 aprile con la nomina del vincitore) sono state effettuate da una giuria costituita da 190 professionisti addetti ai lavori. “La Pellicola d’Oro” è un riconoscimento che ha come obiettivo l’importanza di portare alla ribalta quei “mestieri” che hanno un ruolo fondamentale per la realizzazione di un film e allo stesso tempo, sconosciuti o non correttamente valutati dal pubblico che frequenta le sale cinematografiche o guarda i film sui canali televisivi. Parliamo dei titoli di coda di un film, riconoscendo dal macchinista alla sarta di scena. Dagli effetti speciali agli Stuntman, dalle sartorie cine-teatrali ai costruttori di scene. Accanto a questi riconoscimenti, non mancano, come ogni anno, premi speciali che vengono assegnati ad altri esponenti del cinema, dello spettacolo e della cultura, che si sono particolarmente distinti nella loro carriera. Quest’anno, oltre a Margherita Buy, riceveranno il Premio Speciale il produttore Bruno Altissimi e il direttore della fotografia Roberto Girometti. Tra coloro che hanno ricevuto “La Pellicola d’Oro” nelle passate edizioni ricordiamo: Ettore Scola, Manolo Bolognini, Giancarlo Giannini, Ugo Gregoretti, Terence Hill, Leo Gullotta, Marco Giallini, Maria Pia Calzone, Micaela Ramazzotti, Ennio Fantastichini, Stefano Accorsi, Barbara Bouchet.

Aspiranti Jihadisti arrestati a Palermo: uno tradito dai selfie

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 Si faceva selfie, che poi postava sui social, con in mano un coltello che definiva "mio compare 26 centimetri", si era fatto crescere una lunga barba nera e inneggiava alla vendetta dei combattenti dell'Isis morti in battaglia. Piu' volte, in rete e nelle conversazioni via web, invocava l'uccisione di "tutti gli occidentali".ss Per mesi la Digos, coordinata dalla Procura di Palermo, ha monitorato le sue attivita' sui social e lo ha tenuto sotto controllo: oggi Giuseppe Frittitta, palermitano, e' stato fermato per istigazione e apologiass a commettere reati di terrorismo. Con lui e' finito in cella l'amico marocchino Ossama Gafhir, fondamentalista islamico di 18 anni che vive a Novara. Il ragazzo si addestrava per andare a combattere in Siria attraverso durissimi allenamenti di crossfit. Frittitta, secondo i pm palermitani, attraverso Facebook, Instagram e WhatsAppss ha condiviso materiale propagandistico dell'estremismo jihadista e dello Stato Islamico Daesh: mappe, vessilli, testi di discorsi estremisti, foto e video con scene e canti di guerra, immagini di guerriglieri, video di esplosioni e di combattimenti. Il palermitano prendeva il materiale su internet da soggetti vicini all'estremismo islamico e da gruppi nati su Whatsapp, come quello chiamatoss"La Scienza del Corano". Aveva contatti e condivisioni con musulmani, residenti su tutto il territorio nazionale, che sostenevano l'ideologia salafita e l'imposizione anche violenta delle regole della Sharia.

Da domani parte il divieto di afflusso di auto e moto a Capri, Ischia e Procida

Con decreti del ministero delle Infrastrutture e Trasporti, in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, è stato disposto, a decorrere dal prossimo 18 aprile, "il divieto di afflusso e di circolazione di autoveicoli, motoveicoli e ciclomotori appartenenti a persone residenti in regione Campania o condotti da persone residenti nello stesso territorio sulle isole di Capri, Ischia e Procida, con modalità differenziate".Una nota della prefettura di Napoli informa che i decreti saranno consultabili sul proprio sito internet. A garanzia di questi divieti il prefetto Carmela Pagano ha disposto "controlli rigorosi attraverso gli organi di polizia".

La Cassazione nega i colloqui via Skype ai detenuti

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Non e' possibile, in mancanza di una apposita legge, autorizzare colloqui audiovisivi 'modello skype' per i detenuti - a maggior ragione per quelli al 41bis - che reclamano il diritto ad avere contatti con i parenti, anche loro reclusi in carcere. Lo sottolinea la Cassazione che ha annullato senza rinvio, in accoglimento del reclamo del Ministero della giustizia e dell'Amministrazione penitenziaria di Sassari, l'ordinanza con la quale il Tribunale di Sorveglianza di Sassari aveva autorizzato un boss della 'ndrangheta, Francesco Pesce, ad avere dal carcere sassarese di Bancali "colloqui visivi periodici" con il fratello Giuseppe, anche egli detenuto in regime di carcere duro. Secondo il Tribunale di Sorveglianza, "l'adeguamento costante e inevitabile e' imposto dall'avanzare della tecnologia" e dunque bisognava consentire i colloqui audiovisivi. Ma la Cassazione ha obiettato che senza "negare l'interesse per l'evoluzione tecnologica al fine di rendere piu' semplice, piu' sicura e piu' conveniente la corrispondenza telefonica tra detenuti", occorre una legge o un regolamento che stabilisca "quali strumenti e attrezzature adottare, le regole (piu' o meno restrittive con riferimento al regime cui sono sottoposti i detenuti), le voci di spesa, i poteri delle Direzioni dei penitenziari e del personale di polizia penitenziaria". Altrimenti, spiegano gli 'ermellini', non c'e' garanzia dal rischio che si realizzino "comunicazioni non consentite" e si finisce per violare la parita' di trattamento dei detenuti "affidando ai singoli Magistrati di Sorveglianza la verifica della praticabilita' in concreto delle soluzioni tecnologiche ipotizzate". Non e' la prima volta che quanto avviene nel carcere di Bancali - destinato ai boss mafiosi - a seguito di autorizzazioni della Magistratura di Sorveglianza, finisce per suscitare attenzione, e, in questo caso, reclami all'autorita' giudiziaria da parte del Ministero. Nel 2017, la Commissione parlamentare antimafia guidata da Rosi Bindi aveva svolto una missione proprio a Sassari per accertamenti su permessi speciali concessi ai detenuti al 41bis. Aggiunge inoltre la Cassazione che l'ordinanza contestata dal Ministero "non chiarisce nemmeno se i colloqui sono registrabili e in che modo, ne' regolamenta le modalita' di conservazione e utilizzazione delle registrazioni; non affronta il problema della possibilita' da parte di terzi di intercettare e le relative garanzie da approntare; disegna un potere della polizia penitenziaria - di interrompere un eventuale colloquio con 'comunicazioni non consentite' - che rischia di essere generico e non effettivo".

Corona: la Procura generale chiede che resti in carcere

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La Procura generale di Milano ha chiesto che Fabrizio Corona resti in carcere nell'udienza del Tribunale di Sorveglianza di Milano sulla revoca dell'affidamento terapeutico per Fabrizio Corona. L'agente fotografico, tornato in carcere il 25 marzo scorso su decisione del giudice di Sorveglianza, era in aula e ha parlato, come hanno riferito i suoi legali. La difesa di Corona ha chiesto l'affidamento con criteri più restrittivi per l'ex re dei paparazzi, da scontare in una struttura terapeutica. La decisione dei giudici è attesa nei prossimi giorni.  In aula Corona nelle sue dichiarazioni durante l'udienza a porte chiuse, ha ammesso di "essersi conto di avere fatto qualcosa di sbagliato" ma ha chiesto "di avere un'altra possibilità", come ha riferito il suo legale Ivano Chiesa. L'avvocato generale Nunzia Gatto della Procura, ha chiesto che il periodo già trascorso in affidamento terapeutico dall'agente fotografico venga sostanzialmente azzerato e non valga come pena scontata. Se la richiesta venisse accolta dai giudici, Corona dovrebbe scontare di nuovo in carcere l'ultimo anno di pena trascorso in affidamento.

Moronese(M5S): 'Stop ad incentivi illegittimi per inceneritori,discariche e biogas,evitata nuova infrazione per Italia'

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 “Con un emendamento inserito nella legge europea all’art. 21, abbiamo evitato una nuova multa salatissima che, senza dubbio, sarebbe stata inflitta dall’Europa nei confronti dell’Italia per violazione del diritto europeo in materia di aiuti di stato. Abbiamo dovuto sanare, quindi, rapidamente, una situazione creata dal Governo Renzi e dal Partito Democratico i quali,  nella legge di bilancio 2016, inserirono una norma che concedeva incentivi fino al 2021 anche per gli impianti per la produzione di energia elettrica alimentati da biomasse, biogas e bioliquidi sostenibili. Tali impianti  avevano cessato di percepire gli incentivi per la produzione di elettricità al 1° gennaio 2016, o avrebbero cessato il percepimento entro il 31 dicembre 2018. Tutto questo è stato giudicato illegittimo in base alle norme europee e, da mesi, era stata già aperta una procedura di pre-infrazione dall’Europa” dichiara la senatrice Vilma Moronese (M5S) Presidente della Commissione Ambiente del Senato, intervenuta in aula per illustrare le motivazioni dell’emendamento, e che ha fatto sapere “Il meccanismo di richiesta di questi incentivi richiede un passaggio obbligatorio attraverso il Ministero dello Sviluppo Economico, così abbiamo potuto anche conoscere quali aziende avevano chiesto di accedere a questi contributi, ed in prevalenza si trattava di impianti di incenerimento e discariche. Va precisato infatti che la definizione comunitaria e nazionale di biomassa include la frazione biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani. Il MoVimento 5 Stelle sta approvando leggi importantissime come il Reddito di Cittadinanza,  ma allo stesso tempo sta ponendo riparo con tanto lavoro a tutti gli errori e ai danni commessi dai governi precedenti” conclude la senatrice Moronese

Giro di baby squillo nell'Agro Nocerino: si allarga l'inchiesta

Pagani. Sarebbe vera la vicenda legata a un giro di ragazze minorenni che si prostituivano tra Pagani e Sant'Egidio del Monte Albino. Stando alla consulenza della procura acquisita dal tribunale di Nocera Inferiore dopo le verifiche dei carabinieri, risulterebbero attendibili e veritiere le testimonianze delle ragazze minorenni, oggi parti offese nel processo. Le minorenni offrivano le loro prestazioni attraverso annunci sul web. Tra gli imputati ci sarebbe un 56enne di Pagani accusato di sfruttamento della prostituzione..

Terremoto all'alba in provincia di Perugia

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Una scossa di terremoto di magnitudo 3.2 è stata registrata alle 5:46 in Umbria, in provincia di Perugia. Secondo i rilevamenti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto ipocentro a 9 km di profondità ed epicentro tra i comuni di Montefalco e Bevagna. Non si hanno segnalazioni di danni a persone o cose.

Mazzata per il clan Mazzarella: oltre 200 anni di reclusione. TUTTE LE CONDANNE

Napoli. Una mazzata per il clan Mazzarella sponda San Giovanni a Teduccio, quella guidata da Franco o' parente e Salvatore Donadeo o' puzzolente, quella della faida con i Rinaldi del rione Villa e dell'alleanza con i D'Amico "gennarella" di via Nuova Villa che ora sono diventati i nuovi padroni del quartiere. Oltre 200 anni di carcere sono stati inflitti ai 17 componenti del gruppo che finirono in manette lo scorso anno che hanno deciso di farsi processare con il rito abbreviato. Il gup Maria Laura Ciollaro ha condannato a 20 anni di carcere Salvatore Donadeo, Marco Esposito Montefusco e Gianluca Fummo a 16 anni, per Montefusco i 16 anni in continuazione con le precedenti due sentenze (di otto e quattro anni), in pratica ad anni quattro (otto +quattro+quattro). E ciò perché gli è caduta l'aggravante di capo ed organizzatore ed il GIP ha riconosciuto appunto la continuazione tra i reati. Vincenzo Cozzolino a 14 anni; Giuseppe Cozzolino, Rosario Guadagnuolo, Pasquale Troise a 12 anni; Mariano Bonavolta, 10 anni e 8 mesi; a 10 anni di carcere invece Francesco Mazzarella “’o parente”, Luigi Bonavolta, Luigi Gitano, Salvatore Novellino, Vincenzo Santaniello e Antonio Scognamiglio; a otto anni di carcere Francesco Barattolo e Gennaro Limatola. E infine Arcangelo Cimminiello a 5 anni e 4 mesi

Le indagini che ha portato al loro arresto e quindi alla richiesta di processo sono scaturite dall’omicidio, avvenuto il 26 agosto del 2012, di Di Pede Vincenzo, affiliato al clan Formicola e  hanno consentito non solo di individuare gli autori dell’omicidio in Raffaele Russo e  Rosario Guadagnuolo , affiliati al clan Mazzarella, già condannati in primo grado, ma anche di dimostrare l’attuale operatività del clan Mazzarella al cui vertice spicca la figura di Francesco Mazzarella, soprannominato ‘o parente che, anche non si è mai esposto in prima persona nelle azioni violente, ha assunto il ruolo di capo indiscusso, in virtù anche dell’investitura che gli deriva dall’appartenenza alla famiglia Mazzarella.
Le investigazioni hanno, inoltre, accertato che l’omicidio Di Pede ha determinato una spaccatura tra il clan Mazzarella e il clan Formicola, un tempo alleati e la nascita di una nuova alleanza tra il clan Formicola e il clan Rinaldi.
Dal mutamento degli assetti criminali sono scaturiti alcuni episodi di violenza avvenuti negli anni 2014 e 2015, consistiti in atti di ritorsione e in reciproci agguati, chiaramente riconducibili alla faida tra i Mazzarella e i Rinaldi/ Formicola, in considerazione delle vittime attinte, dei luoghi in cui si sono verificati e delle modalità operative.
Dalle indagini svolte negli ultimi mesi è emerso, invece, che l’annoso scontro tra i Rinaldi/Formicola e i Mazzarella si è acuito a causa degli arresti eseguiti nel novembre 2017 nei confronti di numerosi esponenti del clan De Micco, operante nel quartiere di Ponticelli, che hanno comportato un mutamento degli assetti criminali e la formazione di nuove alleanze nel tentativo di conquistare un territorio fino a quel momento appannaggio dei De Micco. In tale ottica si spiegherebbero le azioni di fuoco e gli attentati dinamitardi commessi nell’ultimo periodo, consistenti in esplosione di colpi d’arma da fuoco contro le abitazioni di affiliati alle fazioni in lotta.
L’8 dicembre dello scorso anno in via Sorrento sono stati esplosi numerosi colpi d’arma da fuoco contro l’abitazione di Grassia Sergio, personaggio di spicco del clan Rinaldi.
La notte del 22/12/2017 in via Ferrante Imparato è deceduto Perna Antonio, ritenuto affiliato al clan Mazzarella, a seguito della deflagrazione di un ordigno che la stessa vittima stava piazzando insieme alla compagna, rimasta anch’essa ferita, nei pressi dell’abitazione di una famiglia dedita allo spaccio di sostanza stupefacente.
Il 31 dicembre del 2017 da una perquisizione effettuata nell’abitazione di Gitano Luigi, affiliato al clan Mazzarella sono state rinvenute 182 munizioni di vario calibro, un silenziatore ed un impianto di video sorveglianza, oltre che uno sgabello nei pressi della finestra, a dimostrazione che al momento dell’intervento della Volante l’uomo era in compagnia di altre persone poi scappate.
Lo stesso giorno è stato ferito a causa dell’esplosione di colpi d’arma da fuoco un bambino di 12 anni, che si trovava in zona San Giovanni a casa di parenti per festeggiare il Capodanno. Da una prima ricostruzione risulta che ad esplodere i colpi siano stati 4 soggetti, con volto travisato, che avrebbero indirizzato gli stessi all’indirizzo dell’abitazione del citato Grassia Sergio.
Il 14/1/2018 l’abitazione di Donadeo Maurizio, affiliato al clan Mazzarella, è stata oggetto dell’esplosione di colpi d’arma da fuoco.
Episodi che rappresentano la chiara dimostrazione dello scontro in atto nella zona di San Giovanni a Teduccio tra il gruppo dei Mazzarella insieme ai D'Amico da una parte, e, dall'altra i Rinaldi-Reale-Silenzio-Formicola.
La richiesta di processo riguarda Mazzarella Francesco, Salvatore Donadeo, Francesco Barattolo, Arcangelo Cimminiello,  Giuseppe Cozzolino, Vincenzo Cozzino, Bonavolta Luigi, Bonavolta Mariano, Esposito Montefusco Marco, Fummo Gianluca, Gitano Luigi, Guadagnuolo Rosario, Limatola Gennaro, Novellino Salvatore, Santaniello Vincenzo, Scognamiglio Antonio, Troise Pasquale.

(nella foto da sinistra Franco Mazzarella, Pasquale Troise, Arcangelo Cimminiello, Salvatore Donadeo,Vincenzo Cozzolino Vincenzo Santaniello, Mariano Bonavolta, Luigi Bonavolta)

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