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La mesoterapia tricologica: un trattamento rivitalizzante per la salute dei capelli

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La caduta dei capelli e l'indebolimento del cuoio capelluto sono problematiche che affliggono un numero crescente di persone.

Tra le soluzioni non chirurgiche disponibili, la mesoterapia tricologica si è affermata come uno dei trattamenti più efficaci per nutrire direttamente il follicolo pilifero, contrastare l'alopecia e migliorare la densità e la salute generale dei capelli.

Che cos'è la mesoterapia tricologica?

La mesoterapia è una tecnica medica consolidata che consiste nell'iniezione intradermica di piccole dosi di sostanze attive nello strato superficiale della pelle. Quando applicata al cuoio capelluto, prende il nome di mesoterapia tricologica.

L'obiettivo fondamentale non è agire sulla superficie cutanea, ma veicolare un "cocktail" di principi nutritivi direttamente nel derma, dove si trovano le radici dei capelli, ovvero i follicoli. Questo approccio mirato assicura che le sostanze raggiungano la loro destinazione con la massima concentrazione ed efficacia, evitando la dispersione tipica dei farmaci assunti per via orale o applicati solo topicamente.

Il cocktail nutritivo e rigenerante

Le sostanze iniettate sono scelte dal medico in base al tipo di problema da trattare, che si tratti di alopecia androgenetica, caduta stagionale o capelli semplicemente indeboliti. Il cocktail può includere diverse componenti essenziali per la crescita: vitamine e minerali, indispensabili per la sintesi della cheratina e il metabolismo cellulare; aminoacidi, i mattoni fondamentali per la struttura del capello; e acido ialuronico, utile per idratare il cuoio capelluto e creare un ambiente ottimale.

Spesso si aggiungono agenti vasodilatatori per migliorare la circolazione sanguigna locale, aumentando così l'apporto di ossigeno e nutrienti ai follicoli. A seconda delle necessità cliniche, possono essere inclusi anche farmaci specifici con azione anti-infiammatoria o anti-androgena per contrastare l'ormone DHT, causa comune dell'alopecia.

Indicazioni e benefici del trattamento

La mesoterapia tricologica è particolarmente indicata per trattare l'alopecia androgenetica nelle fasi iniziali, per rallentarne la progressione, e per la caduta reazionale o stagionale (Telogen Effluvium), dove aiuta a velocizzare la fase di ricrescita.

È anche un trattamento eccellente per chi ha capelli fragili e danneggiati, rivitalizzando i fusti, migliorando spessore e lucentezza. È inoltre spesso raccomandata come trattamento di supporto per nutrire e rafforzare i bulbi nei pazienti post-trapianto. I principali benefici includono la riduzione della caduta, il miglioramento della qualità e del diametro dei capelli esistenti, e la stimolazione di nuovi capelli dormienti.

La procedura: dalla seduta al ciclo completo

Il trattamento è ambulatoriale e dura generalmente circa 20-30 minuti. Durante la procedura, il medico utilizza aghi sottilissimi, spesso con dispositivi multi-ago, per iniettare il siero a pochi millimetri di profondità, coprendo in modo uniforme l'area interessata del cuoio capelluto.

Il fastidio è minimo e spesso paragonato a piccole punture. Per ottenere risultati significativi, di solito è necessario un ciclo iniziale intensivo che varia da 8 a 12 sedute con cadenza settimanale o quindicinale, seguito da sedute di mantenimento che vengono programmate ogni 1-3 mesi, a seconda della risposta del paziente.

Sicurezza e considerazioni mediche

Trattandosi di una procedura medica, è assolutamente fondamentale che la mesoterapia sia eseguita esclusivamente da medici specialisti, come dermatologi o tricologi. Nonostante sia minimamente invasiva, esistono alcune controindicazioni, tra cui infezioni attive del cuoio capelluto, gravi allergie ai componenti del cocktail e, a scopo precauzionale, la gravidanza e l'allattamento.

Gli effetti collaterali sono minimi e temporanei, limitati generalmente a un leggero rossore o piccole ecchimosi nelle aree trattate. La mesoterapia tricologica offre in definitiva una soluzione mirata per chi cerca un'azione d'urto contro la perdita di capelli, fornendo ai follicoli tutto ciò di cui hanno bisogno per tornare a crescere forti e sani.

Enkris Bikini svela la nuova capsule collection Essenza: l’eccellenza sartoriale Made in Italy

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Santa Maria la Carità - Nel cuore della stagione che celebra la magia e l’attesa, Enkris Bikini annuncia il lancio ufficiale di Essenza, la sua nuova Capsule Collection di abbigliamento. Disponibile dal 13 dicembre, questa selezione in edizione limitata segna un nuovo capitolo per il brand, consolidando la sua posizione nel panorama del premium wear femminile attraverso una celebrazione autentica della sartorialità e dell’artigianato Made in Italy.

Lontana dalle logiche del fast fashion e concepita per durare nel tempo, la nuova proposta del brand non si limita a vestire le occasioni di festa. È un progetto stilistico pensato per accompagnare la donna contemporanea in un viaggio di eleganza che inizia con lo scintillio di dicembre e prosegue, con naturale raffinatezza, attraverso i mesi di gennaio, febbraio e marzo.

Oltre la tendenza: un inno alla femminilità consapevole

La filosofia alla base di questa capsule è la fusione tra estetica contemporanea e manifattura tradizionale. Ogni capo è stato realizzato all'interno di sartorie italiane selezionate, garantendo quella cura del dettaglio e quella perfezione nel taglio che solo il savoir-faire locale può offrire. L’obiettivo è vestire una donna che desidera distinguersi senza ostentare, una donna che cerca nel proprio guardaroba alleati di stile capaci di esaltare la silhouette con garbo e decisione.

I sette volti dell’eleganza Enkris Bikini

La collezione Essenza si compone di sette modelli esclusivi, ognuno con una precisa identità ma accomunati dallo stesso fil rouge di sofisticatezza e versatilità, frutto di sartorialità e manifattura totalmente Made in Italy.

Il Tailleur Elenoire, composto da giacca avvitata e pantalone a zampa, rappresenta la quintessenza dell'eleganza quotidiana. Disponibile nelle nuance nero, bordeaux ed écru poudré, è un capo dalle linee essenziali e dal taglio sartoriale, perfetto per l'ufficio così come per un aperitivo serale, ed è la risposta di Enkris alla necessità di un power dressing femminile e confortevole.

Per le occasioni che richiedono un tocco di formalità in più, il brand propone l'Abito blazer doppiopetto tinta unita. Questo modello è presente in due varianti: il Blazer dress Nelia, declinato in nero, bordeaux e écru poudré (con sei bottoni), e il Blazer dress Talia, disponibile in nero e mocha mousse (con quattro bottoni). Entrambe le versioni uniscono la rigorosità del blazer alla sensualità di un abito corto, creando una silhouette pulita e femminile, ideali per momenti speciali.

Seguendo i trend attuali ma reinterpretandoli in chiave classica, la capsule include il Blazer dress Alena doppiopetto in fantasia gessata. Disponibile in bordeaux e silver soft, questo modello è pensato per la donna dal carattere deciso: sofisticato e contemporaneo, trasforma il classico tessuto maschile in un’arma di seduzione intellettuale.

L’Abito longuette Samira in pizzo macramè rappresenta una delle espressioni più raffinate della nuova capsule. Un modello intero con scollo a V che scolpisce la linea del corpo con naturalezza. Questo capo interpreta la sensualità con un raffinato effetto trasparenza, valorizzato dall’interno foderato color nude, ed è disponibile nei colori nero e in mocha mousse.

Vero gioiello della collezione è l'Abito tutina jumpsuit Roselin in pizzo macramè. Definito come il capo iconico di Essenza Collection, gioca sapientemente con l’effetto trasparenza "vedo non vedo". Foderato internamente in color nude, offre un contrasto visivo estremamente chic. Il tessuto pregiato e la lavorazione complessa lo rendono la scelta ideale per serate ed eventi esclusivi. È disponibile nelle colorazioni nero, mocha mousse e bordeaux.

Infine, per celebrare la gioia e la luce delle feste, Enkris presenta l'Abito Elissa in paillettes nero. Luminoso e festivo, è il capo passe-partout per Natale e Capodanno, capace di catturare ogni sguardo mantenendo intatta la raffinatezza intrinseca del brand.

Una scelta di valore: edizione limitata e versatilità

La scelta dell'edizione limitata sottolinea l'esclusività del progetto: possedere un capo Enkris Bikini significa indossare qualcosa di unico, curato in ogni singola cucitura. La palette colori, che spazia dai toni neutri del panna e del nero alle note intense del bordeaux, è stata studiata per garantire la massima abbinabilità e una transizione fluida tra l'atmosfera festiva e il rigore chic dell'inverno inoltrato.

La nuova Capsule Collection Essenza è disponibile in esclusiva sul sito ufficiale www.enkrisbeachwear.it.

 

Enkris Bikini

Enkris Bikini è un brand italiano sinonimo di eleganza, qualità e stile contemporaneo. Nato con una forte vocazione per il beachwear di lusso, il marchio ha ampliato i suoi orizzonti abbracciando l'abbigliamento femminile a 360 gradi. La missione è quella di celebrare la bellezza di ogni donna attraverso capi dal design ricercato, realizzati con materiali di prima scelta e rigorosamente Made in Italy. Enkris Bikini si rivolge a una donna dinamica, attenta ai dettagli e amante di uno stile senza tempo.

 

Contatti:

Email: info@enkrisbeachwear.it

Telefono: +393427256203

Sito Web: www.enkrisbeachwear.it

Instagram: @enkrisbikini

Giugliano, rogo di rifiuti a Santa Patena: i Forestali sequestrano un fondo agricolo da 4.100 mq

Giugliano— Sequestro preventivo per un intero fondo agricolo in località Santa Patena, nell’agro di Giugliano in Campania. Il provvedimento è scattato dopo un intervento dei militari del Nucleo Carabinieri Forestale di Marcianise (Caserta), che hanno effettuato un sopralluogo in un’area dove, nei giorni precedenti, si era verificata una combustione illecita di rifiuti.

Durante i controlli, secondo quanto accertato sul posto, sarebbe emersa la presenza di un deposito incontrollato di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, miscelati tra loro. Tra il materiale rinvenuto: canaline in polietilene danneggiate, imballaggi in plastica e confezioni riconducibili a fitofarmaci scaduti; uno di questi riporterebbe la dicitura “velenoso”.

I rifiuti risultavano esposti alle intemperie e poggiati direttamente su suolo nudo. La conformazione del cumulo e la vicinanza alla zona già interessata dall’incendio avrebbero inoltre evidenziato un rischio concreto di nuovi roghi, considerata la natura facilmente infiammabile del materiale.

Con il supporto dell’Ufficio Tecnico del Comune, i militari sarebbero risaliti alla proprietà del terreno. Ravvisando l’ipotesi di gestione illecita di rifiuti speciali — con contestuale messa in riserva e miscelazione non autorizzata, oltre alla combustione illecita — i Carabinieri Forestale hanno quindi proceduto al sequestro d’iniziativa dell’intero fondo agricolo, di circa
4.100 metri quadrati, e del cumulo di rifiuti.

Le indagini sono in corso per individuare i responsabili. Gli investigatori richiamano l’allarme ambientale e sanitario legato ai roghi di rifiuti, soprattutto plastici, che possono sprigionare diossine e furani: sostanze tossiche e persistenti, in grado di bioaccumularsi nella catena alimentare.

"Napoli, I Promessi Suoceri" al New Teatro Troisi: la commedia che svela le famiglie moderne

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Al New Teatro Troisi, prestigiosa sala di via Leopardi guidata con maestria da Pino Oliva, arriva uno degli appuntamenti più attesi della stagione comica: “I promessi suoceri”, in scena dal 18 al 21 dicembre e dal 1 al 4 gennaio alle ore 21.00, con repliche fuori abbonamento dal 5 al 7 gennaio. La commedia, scritta, diretta e interpretata da Paolo Caiazzo, vede al suo fianco la consolidata compagna di palco Maria Bolignano, ormai icona di una coppia amata dal pubblico per la chimica e la verve comica.

Il titolo stesso, “I promessi suoceri”, gioca sul classico “I promessi sposi” per annunciare senza mezzi termini la natura dell’opera: una commedia brillante, veloce, costruita su meccanismi teatrali precisi e su un’ironia che affonda nel quotidiano. Sul palco, insieme ai due protagonisti, si muove un cast affiatato e di grande efficacia: Antonio D’Avino, Yuliya Mayarchuk, Domenico Pinelli e Giovanna Sannino, chiamati a interpretare un campionario umano che riflette e amplifica le contraddizioni della famiglia contemporanea.

Caiazzo, con il suo stile inconfondibile, osserva e racconta i rapporti tra suoceri e generi, consuoceri e famiglie allargate, muovendosi con equilibrio tra affetto e sarcasmo, tra risata immediata e sottile disvelamento delle ipocrisie domestiche. Gli equivoci si susseguono, le battute colpiscono nel segno, le scaramucce familiari diventano materia scenica viva, restituendo uno spaccato riconoscibile e universale.

“I promessi suoceri” si configura così come un ritratto affettuoso ma pungente della società di oggi, degno erede della grande tradizione comica napoletana, capace di far ridere senza rinunciare a una lettura critica dei rapporti umani. Uno spettacolo che conferma il New Teatro Troisi come uno dei luoghi privilegiati della comicità d’autore partenopea.

Sequestro a Massa Lubrense: 9 strutture abusive rimosse dalla spiaggia di Nerano

Nella giornata odierna, nell’ambito di una più ampia attività coordinata a livello circondariale dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata e a livello distrettuale dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Napoli, si è svolta una nuova operazione di verifica sul tratto di costa ricadente nel circondario del Tribunale di Torre Annunziata. L’intervento si inserisce in una serie di controlli già effettuati nei mesi scorsi, tra luglio e dicembre 2025, finalizzati alla tutela del demanio marittimo e alla salvaguardia della qualità delle acque marine.

Le operazioni sono state condotte dai militari della Capitaneria di porto – Guardia Costiera di Castellammare di Stabia e dalla Guardia di Finanza della Compagnia di Massa Lubrense, con il supporto tecnico dell’Ufficio Comunale competente. L’attenzione si è concentrata sulle opere presenti sul tratto di demanio marittimo del Comune di Massa Lubrense, in particolare nella località di Nerano (Marina del Cantone).

Al termine delle verifiche, sono state sottoposte a sequestro 9 strutture balneari e/o ristorative: 5 stabilimenti balneari e 4 ristoranti. Nonostante non fossero più attive, tali strutture non erano state rimosse al termine della stagione balneare come previsto dai titoli concessori rilasciati dal Comune di Massa Lubrense, occupando abusivamente il demanio marittimo per una superficie complessiva di circa 566 metri quadrati.

A carico dei 10 soggetti responsabili delle strutture è stato disposto il deferimento a piede libero alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, per violazione degli articoli 54 e 1161 del codice della navigazione e del decreto legislativo n. 42/2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio), in considerazione del pregio ambientale e paesaggistico dell’area interessata.

La Procura della Repubblica di Torre Annunziata ha confermato che continuerà a coordinare, anche nei prossimi mesi, le attività di verifica sul corretto utilizzo del demanio marittimo, lavorando in sinergia con le Forze dell’ordine locali. L’obiettivo resta quello di garantire la libera fruizione del demanio e la salvaguardia dell’ambiente marino, contrastando ogni forma di occupazione abusiva e illegalità sulle coste del circondario.

Blitz anti-droga nel Casertano: clan familiare smantellato. Sparatoria contro telecamere degli investigatori

Caserta – Un intero nucleo familiare trasformato in un’organizzazione per lo spaccio di stupefacenti, con tanto di armi da fuoco e metodi da controspionaggio per proteggere il business. È il cuore dell’operazione dei Carabinieri del Reparto Territoriale di Mondragone, scattata all’alba di questa mattina, che ha portato all’esecuzione di 9 misure cautelari (4 in carcere, 3 ai domiciliari e 2 con il divieto di dimora in provincia) su disposizione del Gip di Santa Maria Capua Vetere.

L’indagine, battezzata dagli investigatori, era partita nel settembre 2023 ed ha portato alla luce un sistema criminale ben radicato. I membri della famiglia, tutti di etnia rom, avevano di fatto istituito una vera e propria “piazza di spaccio” lungo una strada della zona, utilizzando le proprie abitazioni, in gran parte abusive. Un business redditizio e violento, sostenuto da circa 400 cessioni di droga già documentate: crack, eroina, cocaina e hashish.

Ma ciò che colpisce sono le modalità di sicurezza adottate dal gruppo. Temendo le indagini, i componenti del clan procedevano regolarmente alla “bonifica” dei locali in cui vivevano e spacciavano, alla ricerca di microspie. La sfida agli investigatori è culminata in un gesto di estrema audacia: hanno distrutto a colpi di fucile una telecamera di sorveglianza piazzata dai Carabinieri.

L’arsenale a loro disposizione non era di facciata. Nel corso delle indagini, i militari hanno già sequestrato una pistola Beretta con matricola abrasa e un fucile a pompa calibro 12, con munizioni. I reati contestati vanno dalla cessione di stupefacenti al porto illegale di armi, fino al trasferimento fraudolento di valori.

I dettagli dell’operazione saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa fissata per le 10.30 presso la Procura di Santa Maria Capua Vetere. All’incontro con i giornalisti, presieduto dal Procuratore Pierpaolo Bruni, interverranno i Procuratori Aggiunti Carmine Renzulli e Graziella Arlomede, insieme ai vertici operativi dell’Arma: il Colonnello Manuel Scarso, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Caserta, il Tenente Colonnello Antonio Bandelli, Comandante del Reparto di Mondragone, e il Tenente Emanuele Romano, alla guida dell’aliquota operativa.

Il blitz di questa mattina segna un colpo significativo alla distribuzione di droga nell’area, sventando un’organizzazione che coniugava il radicamento familiare con metodi violenti e un’estrema diffidenza verso le forze dell’ordine.

Supercoppa, Di Lorenzo guida il Napoli: “Pronti a sfidare il Milan a viso aperto”

Il Napoli non cerca alibi e non guarda indietro. Alla vigilia della semifinale di Supercoppa italiana contro il Milan, in programma a Riad, è il capitano Giovanni Di Lorenzo a prendere la parola e a dettare la linea: questa è un’altra competizione e va affrontata senza paura.

“Stiamo bene – spiega il difensore azzurro – è vero che nell’ultima partita abbiamo perso, ma qui si riparte da zero. È una gara secca e abbiamo voglia di giocarcela a viso aperto”. Il Napoli arriva all’appuntamento consapevole della forza dell’avversario, ma con la convinzione di avere le carte in regola per competere fino in fondo.

Di Lorenzo fissa l’obiettivo senza giri di parole: arrivare in finale nei novanta minuti. “Sappiamo che affronteremo una squadra forte, piena di grandi giocatori. La concentrazione è tutta sulla partita: i rigori, se arriveranno, sono una lotteria”. Parole che raccontano una squadra focalizzata sull’immediato, senza fare calcoli.

Il capitano sottolinea anche l’aspetto mentale di una sfida ad alta pressione. “Siamo professionisti, dobbiamo essere pronti a giocare sempre. Credo che si giochi come ci si allena, per questo cerco di dare il massimo ogni giorno, come tutti i miei compagni. Queste partite richiedono un grande dispendio mentale, ma siamo pronti anche a questo”.

Infine, nessuna rivendicazione personale sul ruolo in campo. “Dipende dal mister, io sono a disposizione. Abbiamo avuto una battuta d’arresto, è vero, ma questo trofeo vogliamo giocarcelo fino in fondo”. Un messaggio chiaro, che sintetizza lo spirito con cui il Napoli si prepara alla notte di Riad.

Capodanno, l’allarme dei botti: 44 chili di esplosivo sequestrati

L’inconsapevolezza, l’immaturità, l’ignoranza. È contro questa miscela pericolosa che, ogni giorno, lavora il nucleo artificieri del Comando Provinciale dei Carabinieri di Napoli, soprattutto con l’avvicinarsi del Capodanno. Un periodo in cui i botti tornano a riempire strade e cortili, spesso senza la piena percezione dei rischi reali.

L’attività degli artificieri non si limita alla repressione. Al centro c’è soprattutto la prevenzione, che passa dall’informazione e dalla formazione dei più giovani. In prossimità delle festività natalizie, i militari incontrano studenti – in particolare delle scuole medie – di Napoli e provincia, con l’obiettivo di stimolare una concreta presa di coscienza sui pericoli legati all’uso degli artifizi pirotecnici.

Durante gli incontri non si demonizzano solo i botti illegali, spesso assimilabili a veri e propri ordigni esplosivi improvvisati (IED), realizzati senza controlli, in ambienti non idonei e da persone prive di competenze. L’attenzione si concentra anche sugli artifizi legali, che se utilizzati in modo improprio possono comunque provocare gravi lesioni.

Per rendere il messaggio più incisivo, gli artificieri adottano un approccio diretto: immagini reali delle ferite causate dall’uso scorretto dei botti, facilmente reperibili anche online. Un messaggio chiaro e ripetuto come un mantra: mai raccogliere petardi inesplosi e non sottovalutare alcun tipo di fuoco d’artificio.

Tra i prodotti che destano maggiore preoccupazione figurano i petardi a sfregamento. Non tutti sono illegali: alcuni sono regolarmente autorizzati, frutto di tecniche costruttive controllate. Ma quando sono clandestini risultano tra i più pericolosi in assoluto, tanto che questa tipologia è progressivamente abbandonata a favore dei dispositivi a miccia.

Il petardo a sfregamento è un semplice tubicino di cartone con una testa simile a un fiammifero. Al suo interno, un cilindro di gesso ospita una miccia a lenta combustione che conduce alla polvere esplodente posta alla base. Errori di assemblaggio o condizioni di produzione inadeguate possono però contaminare il gesso con residui di polvere da sparo, anticipando l’esplosione. In questi casi il botto può deflagrare immediatamente, direttamente nella mano di chi lo accende.

L’emergenza più rilevante riguarda tuttavia i petardi cilindrici di medie dimensioni, noti come magnum, cobra e simili, attivati a miccia. Si tratta spesso di prodotti frutto di una diffusa produzione illegale, basata sulla contraffazione di marchi e modelli regolari. Articoli che appaiono leciti ma che nascondono un potenziale altamente distruttivo.

Nelle scuole, gli artificieri insistono anche sul rispetto della normativa: i fuochi di categoria F1 possono essere acquistati solo dai maggiori di 14 anni, quelli di categoria F2 esclusivamente dai maggiorenni. Le modalità di utilizzo, indicate chiaramente sulle etichette, devono essere seguite scrupolosamente. Molti incidenti, spiegano i militari, derivano proprio da un’accensione errata o dall’uso in contesti non consentiti.

Accanto alla prevenzione, restano significativi i numeri della repressione. Dall’inizio dell’anno gli artificieri del Comando Provinciale di Napoli hanno distrutto 44 chili di esplosivo, oltre a tre granate da guerra e due bombe a mano, sequestrati tra Napoli e provincia.

Un quantitativo impressionante, che comprende cipolle, cobra, bombe “sinner”, “palloni di Maradona” e altro materiale pirotecnico illegale. Una massa esplosiva paragonabile, per capacità distruttiva, a quella di una bomba d’aereo, alla quale vanno aggiunti i sequestri delle settimane immediatamente precedenti al Capodanno.
Numeri che confermano un dato ormai evidente: l’informazione, soprattutto tra i più giovani, resta l’arma più efficace per evitare tragedie annunciate.

Supercoppa, Conte sprona il Napoli: “Lavoro e determinazione dopo i ko, trofeo può dare spinta emotiva”

Il Napoli arriva alla semifinale di Supercoppa italiana con il peso di due sconfitte consecutive, ma anche con la consapevolezza che una partita secca può cambiare il volto di una stagione. Alla vigilia della sfida contro il Milan, Antonio Conte sceglie il tono della lucidità e della determinazione, rivendicando il valore del lavoro come unica strada per uscire dai momenti difficili.

“È un momento – spiega il tecnico azzurro da Riad – venivamo da cinque vittorie e ora abbiamo perso due gare. Nell’arco di una stagione è inevitabile attraversare fasi diverse. L’importante è continuare a lavorare sempre, con voglia, determinazione ed entusiasmo”. Conte invita a leggere le sconfitte come occasioni di crescita, sottolineando la necessità di analizzare gli errori per migliorare, soprattutto in un calendario fitto che impone di scendere in campo ogni tre giorni.

Conte: "Lukaku tornato? Non ha ancora minuti nelle gambe"

La Supercoppa, però, rappresenta qualcosa di più di una semplice partita. “Giocarsi un trofeo è una grande spinta emotiva – aggiunge – noi vogliamo vincere e il fatto di poter competere per un titolo ti porta a dare qualcosa in più”. Un messaggio chiaro alla squadra, chiamata a reagire dopo i ko contro Benfica e Udinese e a misurarsi con un avversario di primo livello.

Sul fronte della formazione, Conte predica prudenza su Romelu Lukaku. L’attaccante è rientrato in gruppo, ma non ha ancora minuti nelle gambe. “È positivo che sia tornato, ha carisma e personalità, ma dobbiamo avere pazienza. Servono test per capire quando potrà rientrare senza rischi”, spiega il tecnico, rimandando ogni decisione all’evoluzione delle condizioni fisiche del giocatore.

Parlando del Milan, Conte riconosce la caratura dell’avversario e il valore della sfida. “È un grande club, c’è voglia di misurarsi e capire il livello che possiamo raggiungere in questo tipo di partite. La possibilità di giocarsi un trofeo dà una spinta emotiva importante per dare il massimo e goderci la manifestazione”.

Omicidio al Vulcano Buono per una gomma bucato: vigilante condannato a 24 anni e mezzo

La Corte d'Assise di Napoli infligge una pesante pena al 22enne per l'omicidio del 28enne Domenico Esposito, avvenuto nel 2023 nel parcheggio del Vulcano Buono a Nola. Respinta la richiesta di ergastolo della procura, ma accolte solo parzialmente le tesi della difesa

Napoli– Una banale discussione per uno pneumatico forato si è trasformata in un delitto di sangue: la Corte d'Assise di Napoli ha condannato oggi a 24 anni e 6 mesi di reclusione Emanuele Michele De Luca, il vigilante di 22 anni accusato di aver ucciso a coltellate il 28enne Domenico Esposito il 29 luglio 2023.

I fatti risalgono a quel caldo pomeriggio d'estate nel parcheggio del centro commerciale Vulcano Buono di Nola, in provincia di Napoli. Al culmine di una lite scoppiata per un pneumatico bucato – alla quale parteciparono la vittima, il padre di quest'ultimo e l'imputato – De Luca estrasse un coltello e colpì mortalmente Esposito.

La procura aveva chiesto l'ergastolo, contestando l'omicidio volontario aggravato da motivi futili e abietti. La difesa, rappresentata dall'avvocato Mario Griffo, aveva invece puntato sul riconoscimento dell'eccesso colposo di legittima difesa, sull'esclusione dell'aggravante dei futili motivi, sulle attenuanti generiche e su una riduzione di pena di un terzo.
I giudici hanno optato per una soluzione intermedia: pena pesante, ma lontana dal fine pena mai richiesto dall'accusa.

In aula, al momento della lettura del dispositivo, erano presenti la madre e la sorella della vittima, oltre al padre e al fratello dell'imputato. Un'aula carica di tensione, dove il dolore delle due famiglie si è incrociato in silenzio dopo oltre due anni dal tragico episodio.

Supercoppa, Allegri avverte il Milan: "Napoli arrabbiato, sarà una gara difficile"

Il Milan si prepara a sfidare il Napoli nella semifinale di Supercoppa italiana a Riad, e alla vigilia della gara Massimiliano Allegri ha lanciato un avvertimento chiaro: domani non sarà come la partita di campionato di fine settembre. “Sarà un Napoli molto arrabbiato. La Supercoppa è un obiettivo anche per loro”, ha detto il tecnico rossonero, sottolineando come Antonio Conte saprà motivare la squadra dopo il passo falso di Udine.

Allegri ha poi rimarcato le differenze tra le due gare: “Domani è una partita secca, dove l’obiettivo è arrivare a giocare la finale. Il Napoli è forte, ha qualità in velocità. Sarà una partita complicata e difficile”. Sul fronte infortuni, Fofana sarà a completa disposizione, mentre per Leao la decisione arriverà dopo l’allenamento odierno. Out invece Gimenez, che domani mattina sarà operato a causa della riacutizzazione del problema alla caviglia.

Seduto accanto ad Allegri, Mike Maignan ha parlato del momento della squadra e del suo approccio personale: “La cosa più importante è quello che posso fare ogni giorno. Il mio futuro fa parlare ma non mi deve disturbare, io devo restare focalizzato e dare il massimo domani sera”. Il portiere ha descritto l’ambiente rossonero come una famiglia consolidata, sottolineando la serenità portata da Allegri: “L’anno scorso vincere è stato bello, ma adesso è un’altra stagione. Ora siamo un bel gruppo e vogliamo riprodurre le stesse cose”.

Casavatore, 25enne bengalese travolto e ucciso da auto pirata mentre era in bici elettrica

Una tragedia stradale ha scosso la comunità di Casavatore nella notte: Nayem Md, 25enne originario del Bangladesh e residente nella zona, è stato investito e ucciso mentre percorreva via Marconi in sella a una bicicletta elettrica. L’auto pirata che lo ha travolto non si è fermata a prestare soccorso, dandosi alla fuga, lasciando i carabinieri della sezione radiomobile e della stazione di Casoria a ricostruire la dinamica dell’incidente.

Le forze dell’ordine hanno avviato immediatamente le ricerche per identificare e fermare il responsabile, raccogliendo testimonianze e visionando eventuali immagini di videosorveglianza della zona. La vittima, giovane e conosciuta nella comunità locale, è deceduta sul colpo, trasformando quella che doveva essere una tranquilla serata in un drammatico episodio di cronaca nera.

L’indagine è coordinata dai carabinieri, che stanno cercando di individuare ogni elemento utile per risalire all’automobilista fuggito. Nel frattempo, la comunità locale è sotto shock: l’episodio riporta all’attenzione il problema della sicurezza stradale e dei casi di pirateria della strada, fenomeni che continuano a mietere vittime innocenti.

Camorra tra Lazio e Campania: arresti per estorsione e scambio elettorale politico-mafioso

Una vasta operazione antimafia ha scosso questa mattina il Lazio e la Campania, con arresti e sequestri di beni per oltre 10 milioni di euro. I carabinieri del Comando Provinciale di Latina, su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia di Roma, hanno dato esecuzione a un decreto del giudice per le indagini preliminari, rivolto a diversi soggetti ritenuti gravemente indiziati di estorsione aggravata dal metodo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, trasferimento fraudolento di valori e turbata libertà degli incanti.

Tra gli arrestati figura anche un presunto esponente del clan camorristico Licciardi, parte dell’alleanza di Secondigliano, coinvolto nelle dinamiche di intimidazione e controllo criminale che secondo gli investigatori avrebbero influito anche su processi elettorali e attività imprenditoriali. Contestualmente sono stati sequestrati immobili e quote societarie per un valore complessivo superiore ai 10 milioni di euro, colpendo la struttura economica messa in piedi dagli indagati.

L’operazione, condotta nelle province di Roma, Napoli, Terracina e Latina, conferma l’attenzione della magistratura e delle forze dell’ordine sul radicamento delle organizzazioni criminali nel tessuto economico e politico, e sul collegamento tra affari illeciti e condizionamento della vita istituzionale. Secondo gli inquirenti, la complessa rete di estorsioni e influenze elettorali dimostra come le organizzazioni mafiose continuino a infiltrarsi nei meccanismi economici e amministrativi del territorio, con un impatto rilevante sulla legalità e sulla concorrenza leale.

Frodi fiscali nell’Agro nocerino-sarnese: sequestri per oltre 780mila euro e misure cautelari

Un sistema articolato di frodi fiscali, fatture false e trasferimenti di denaro all’estero è stato smantellato dalla Guardia di Finanza di Scafati nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore. I finanzieri hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca, diretta e per equivalente, per un importo complessivo di 781.326,60 euro, oltre all’applicazione di misure cautelari personali nei confronti dei principali indagati.

Il provvedimento, emesso dal giudice per le indagini preliminari, riguarda sei soggetti operanti nell’area dell’Agro nocerino-sarnese, ai quali vengono contestati a vario titolo reati di trasferimento fraudolento di beni e valori, emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, dichiarazioni fiscali fraudolente, omessa dichiarazione e autoriciclaggio. Secondo l’accusa, parte dei proventi illeciti sarebbe stata movimentata attraverso operazioni bancarie internazionali con destinazione la Repubblica Popolare Cinese.

L’indagine ha preso avvio da una verifica fiscale condotta su una società con sede a Sarno, attiva nel commercio di prodotti di panetteria, nell’ambito di un’azione mirata alla repressione delle frodi in materia di IVA e imposte dirette. Fin dalle prime fasi sono emerse gravi irregolarità, tra cui l’impiego di manodopera straniera priva di regolare permesso di soggiorno e la mancata presentazione delle dichiarazioni fiscali per le imposte sui redditi e l’IVA a partire dal 2021.

Gli approfondimenti successivi hanno consentito di ricostruire una rete di false fatturazioni, emesse e ricevute allo scopo di abbattere artificialmente il carico fiscale. Al centro del meccanismo vi erano società cartiere, intestate fittiziamente a prestanome, utilizzate per creare costi inesistenti e mascherare i reali flussi economici.

Alla luce degli elementi raccolti, il giudice ha disposto il sequestro preventivo del profitto dei reati contestati, quantificato in oltre 780mila euro. Nei confronti dei due indagati ritenuti principali responsabili sono state applicate misure cautelari personali, con l’obbligo di dimora nel comune di residenza per uno e il divieto di esercitare attività d’impresa o ricoprire incarichi direttivi per l’altro. Per gli altri coinvolti, pur in presenza di un quadro indiziario ritenuto grave, il gip ha escluso il rischio di reiterazione del reato, disponendo esclusivamente la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari.

Dolci e ricette antiche di Natale: dagli struffoli alle scorzette di limone candite

Il periodo delle feste è l’occasione perfetta per riscoprire i sapori autentici del passato: i veri dolci natalizi tradizionali della Campania raccontano più di una semplice ricetta, raccontano legami familiari, memorie di casa, profumi e calore. In tempi in cui tutto corre veloce, tornare alle ricette antiche di Natale significa regalarsi un momento di lentezza e di gusto, un rito che unisce generazioni attorno a un vassoio di dolci. In questo articolo ripercorriamo due protagonisti del Natale campano: i classici Struffoli e le semplici ma fragranti Scorzette di limone candite, dolcezze che uniscono gusto, tradizione e artigianalità.

Struffoli: il simbolo del Natale campano

Gli struffoli sono forse il dolce natalizio più emblematico della tradizione napoletana e campana. Piccole palline di pasta, fatte con farina, uova, burro, scorza di limone, talvolta un tocco di liquore o anice, vengono fritte, poi immerse in miele caldo e infine decorate con canditi, confettini colorati e scorze d’agrume.

Si racconta che gli struffoli abbiano origini antiche, addirittura legate ai coloni greci che fondarono l’antica Partenope: il nome deriverebbe dal greco “strongoulos”, cioè “rotondo”, in riferimento alla forma delle palline. Con il tempo, questo dolce è diventato un vero simbolo del Natale in Campania, presente sulle tavole delle famiglie e nelle cucine casalinghe, tramandato di generazione in generazione.

Prepararlo richiede un po’ di pazienza, bisogna lavorare bene l’impasto, friggere con cura, tostare il miele e decorare con mano esperta, ma il risultato è scenografico: una “montagna” dorata di struffoli, profumata e ricca, pronta a regalare sapori autentici di festa.

Scorzette di limone candite: semplicità e tradizione

Un altro grande protagonista delle tavole natalizie, e non solo, sono le scorzette di limone candite, un piccolo tesoro di profumi e sapore. Le scorze di limone (preferibilmente non trattato) vengono lavate, tagliate, bollite per eliminare l’amaro, poi cotte in uno sciroppo di acqua e zucchero fino a diventare traslucide e dolci. Infine si lasciano asciugare: il risultato è una scorza candita, aromatica e dolce, perfetta come fine pasto o per decorare altri dolci.

Questo procedimento è semplice, ma richiede attenzione e tempo, proprio la pazienza delle “ricette antiche di Natale”. Le scorzette di limone candite, grazie al loro aroma intenso e al retrogusto agrumato, rendono la tavola natalizia più fresca e leggera, offrendo un’alternativa alle preparazioni più elaborate o burrose.

In molte famiglie campane, e non solo, è tradizione prepararle in casa: così si conserva il legame con la terra, con il frutto, con la stagione e con il gusto autentico degli agrumi mediterranei.

Dolci natalizi tradizionali: tra memoria, convivialità e territorio

La preparazione di dolci come struffoli e scorzette di limone candite, e in generale di dolci natalizi tradizionali, è molto più di un gesto culinario: è un rituale che unisce passato e presente, famiglia e convivialità, territorio e identità. In Campania, ogni famiglia custodisce le sue varianti, i suoi piccoli segreti, i tempi giusti per impastare, friggere, candire.

Questi dolci raccontano storie: di suore che nei conventi regalavano struffoli a famiglie nobili; di nonne che, a Natale, dedicavano ore in cucina per preparare palline fritte dorate da mischiare a miele e canditi. Allo stesso modo, le scorzette candite raccontano della terra, del limone, del sole, dei profumi, e della cura per la materia prima.

Nelle feste, servire questi dolci significa offrire parte di una tradizione, evocare ricordi, trasmettere cultura e amore: è un modo per far sentire tutti “a casa”, intorno a un vassoio, con il profumo del miele, del limone e della convivialità.

 

Ercolano, sequestrati 13 chili di hashish: arrestata una donna incensurata

Un’operazione antidroga partita dai pusher insospettabili e conclusa con una scoperta che va oltre lo spaccio. A Ercolano i carabinieri della sezione operativa della Compagnia di Torre del Greco hanno arrestato una donna di 46 anni, incensurata e residente in città, trovata in possesso di un ingente quantitativo di hashish nascosto nella propria abitazione di via Acampora.

Nel corso della perquisizione i militari hanno rinvenuto 13 chili di hashish, suddivisi in 128 panetti, occultati all’interno di un sacco nella mansarda del sottotetto. Un carico destinato allo spaccio che ha fatto scattare immediatamente l’arresto della donna, fino a quel momento estranea a precedenti penali e dunque lontana dal profilo classico del pusher.

Le verifiche dei carabinieri non si sono però fermate a quell’appartamento. Le perquisizioni sono state estese anche ad altre abitazioni della zona, portando alla denuncia di un 34enne originario di Ponticelli. Nell’alloggio dell’uomo sono stati trovati 13mila euro in contanti e un bilancino di precisione, elementi ritenuti compatibili con un’attività di spaccio.

Durante le operazioni è emerso anche un ulteriore filone, del tutto diverso ma ugualmente rilevante dal punto di vista penale e ambientale. In una corte privata i militari hanno notato la presenza di numerose tartarughe, circostanza che ha reso necessario l’intervento dei Carabinieri Forestali del Nucleo Parco. I controlli hanno portato al sequestro di 27 esemplari, tra cui 26 tartarughe della specie protetta Testudo hermanni e una Testudo graeca.

Per la detenzione illegale degli animali, una coppia di coniugi è stata denunciata. Un epilogo inatteso che ha ampliato il perimetro dell’operazione, mostrando come in pochi isolati si intreccino traffici di droga e violazioni ambientali.

A Casavatore l'evento “In Cammino per il Diritto alla Pace”

Casavatore - In occasione della promozione e della tutela dei diritti dell’infanzia, stamattina si è svolto l’evento “In Cammino per il Diritto alla Pace”, dedicato ai diritti del fanciullo, con l’obiettivo di sensibilizzare la comunità sull’importanza della protezione, del rispetto e della valorizzazione dei diritti fondamentali dei minori nei luoghi toccati dalla distruzione della guerra, su iniziativa dell’Assessore del partito democratico Elsa Picaro.

L’iniziativa è stata realizzata grazie alla collaborazione degli uffici delle Politiche Sociali, nonché delle Assistenti Sociali, la dott.ssa Maccioni e Molino, supportate dall’Assessore alle Politiche Sociali, l’Avv. Vincenza Esposito e dall’Ufficio Cultura, Pubblica Istruzione, Sport e Folclore che hanno richiamato i principi sanciti dalla Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.

Particolare attenzione quindi è stata dedicata ai diritti dei minori in contesti di conflitto, alla protezione dei bambini da ogni forma di violenza e sfruttamento, e alla promozione della solidarietà.

“Con le scuole abbiamo celebrato la pace con canti e manifesti, per riflettere insieme sull’importanza dei diritti, della solidarietà verso tutti i popoli – ha affermato l’assessore Elsa Picaro-. Il Comune di Casavatore con apposita delibera del novembre scorso ha chiesto il riconoscimento dello Stato della Palestina e del diritto alla pace. Un ringraziamento alla polizia municipale, ai carabinieri e alla protezione civile per la riuscita del corteo”.

L’evento ha evidenziato quanto sia fondamentale garantire a ogni fanciullo un ambiente sicuro e sereno, libero dagli effetti della guerra. Grazie all’adesione dei collettivi delle scuole primarie Nicola Romeo e Antonio De Curtis, la manifestazione ha offerto un importante momento di riflessione e confronto, con la partecipazione attiva dei minori, che hanno contribuito con cartelli e cori a rappresentare il loro messaggio di pace.

Erano inoltre presenti vari ospiti, tra cui la giovane cantante emergente Carolina Comite e il parroco della città Caponetto. L’evento, inoltre, ha favorito una maggiore consapevolezza e ha stimolato un impegno condiviso da parte di istituzioni, famiglie, scuole e comunità, affinché i diritti dei fanciulli siano pienamente riconosciuti e garantiti, promuovendo una cultura della pace.

P.B.

A Casavatore l'evento “In Cammino per il Diritto alla Pace”
A Casavatore l'evento “In Cammino per il Diritto alla Pace”

 

Prato, "caccia all'uomo": arrestato imprenditore napoletano per tentato omicidio

Prato,– Prima la perlustrazione in auto per le vie del centro, poi l’agguato alle spalle e infine un accanimento spietato. È finita con l'arresto e il trasferimento nel carcere della Dogaia la fuga dalle responsabilità di un imprenditore 50enne, titolare di alcuni locali pubblici, accusato di aver quasi ucciso un uomo la sera del 26 ottobre scorso.

L'agguato e la caccia all'uomo

Secondo la ricostruzione della Procura di Prato, guidata dal procuratore Luca Tescaroli, il 50enne (originario di Napoli ma residente a Quarrata) avrebbe organizzato una vera e propria spedizione punitiva. Ad accompagnarlo in auto nella ricerca della vittima c’era anche la sua compagna.

L'intercettazione del bersaglio è avvenuta in via Rolando Pagli: qui il 46enne è stato sorpreso alle spalle, abbattuto con dei pugni e poi preso a calci in testa mentre giaceva inerme sull'asfalto. Solo l'intervento di una donna vicina alla vittima ha evitato che il pestaggio finisse in tragedia immediata.

Un dettaglio agghiacciante emerge dalle indagini dei Carabinieri: la vittima, poco prima dell'aggressione, aveva assunto stupefacenti nei bagni dell' "Hop and Drop", locale riconducibile proprio all'arrestato. Una circostanza che lo avrebbe reso totalmente incapace di reagire o difendersi dalla furia del suo aggressore.

Le condizioni del 46enne restano drammatiche. Dopo un periodo di coma profondo e la necessità di intubazione per gravi lesioni al collo, l'uomo è attualmente ricoverato con una diagnosi di tetraparesi flaccida e danni permanenti alle connessioni nervose cerebrali. Un quadro clinico che i periti definiscono come conseguenza di un "pericolo di vita concreto e perdurante".

Le indagini e i depistaggi

A incastrare l'imprenditore sono stati i filmati della videosorveglianza cittadina, le intercettazioni telefoniche e, soprattutto, gli accertamenti tecnici del Nucleo Investigativo su indumenti e calzature, che avrebbero confermato la partecipazione diretta al pestaggio.

Inizialmente, l'indagato avrebbe tentato di fornire una versione dei fatti alternativa, giudicata però del tutto inattendibile dagli inquirenti. Nei guai è finita anche la compagna dell'uomo: per lei è scattata la denuncia per false dichiarazioni al pubblico ministero.

Agguato a Secondigliano: ferito Francesco Muscariello

Napoli – Un proiettile allo stomaco, una corsa disperata nella notte e un corpo abbandonato sull'asfalto, a pochi metri dalla salvezza. Si tinge di giallo l'agguato consumatosi nelle scorse ore a ridosso del centro storico, dove il confine tra la vita e la morte è stato tracciato da una singola ogiva.

La vittima è Francesco Muscariello, 40enne originario del rione di Marianella, volto già noto negli archivi delle forze dell'ordine per un curriculum criminale che spazia dai reati contro il patrimonio allo spaccio di stupefacenti.

L’allarme è scattato intorno alle due di notte, quando i medici del pronto soccorso dell’Ospedale Cardarelli hanno attivato il codice rosso per una ferita d’arma da fuoco all’addome. Muscariello non è arrivato a bordo di un’ambulanza del 118: secondo le prime ricostruzioni, sarebbe stato letteralmente "scaricato" nei pressi del presidio ospedaliero da un veicolo che si è poi dileguato nel buio, facendo perdere le proprie tracce in una manciata di secondi.

Le condizioni del 40enne sono apparse subito critiche. Ricoverato in prognosi riservata, è stato stabilizzato dai sanitari e, fortunatamente, non sarebbe in pericolo di vita. Nonostante il quadro clinico delicato, gli agenti del Commissariato Arenella, a cui sono affidate le indagini, hanno tentato un primo interrogatorio a caldo direttamente nel letto d'ospedale. Il risultato, però, è stato un muro di gomma.

Muscariello ha dichiarato di non ricordare nulla della dinamica, giustificando l'amnesia con lo shock subito. Una reticenza che, nel gergo della mala, spesso suggerisce la volontà di non collaborare o il timore di ritorsioni.

Gli investigatori si trovano ora a dover ricomporre un puzzle complesso. Non è chiaro dove sia avvenuto l’agguato, né quanti fossero i sicari che hanno aperto il fuoco. La pista privilegiata dagli inquirenti porta dritta agli ambienti dello spaccio di droga, ipotizzando un regolamento di conti o uno "sgarro" punito col sangue.

Fondamentali saranno le prossime ore: la Polizia sta acquisendo i filmati delle telecamere di videosorveglianza installate sia nella zona del Cardarelli — per identificare l'auto che ha trasportato il ferito — sia nei possibili luoghi dell'agguato, per cercare di dare un volto e un nome a chi ha premuto il grilletto.

Pomigliano, pizzo da 15mila euro nel nome del clan: 2 arresti

Pomigliano – La morsa del racket si era stretta attorno a una vittima locale con una ferocia degna delle peggiori cronache criminali. Due persone sono finite in carcere all'alba di oggi, raggiunte da un'ordinanza di custodia cautelare eseguita dai Carabinieri della Stazione di Pomigliano d’Arco. L'accusa è pesante: tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso.

L'escalation di violenza

L'inchiesta, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Napoli, ha portato alla luce un mese di terrore. Nel febbraio 2025, gli indagati avrebbero preso di mira la vittima con una strategia precisa:

La richiesta: 15.000 euro in contanti

La forza intimidatrice: Per piegare la resistenza del bersaglio, i due avrebbero esplicitamente evocato il controllo dei clan camorristici egemoni sul territorio.

L'assedio: Le minacce e gli atti violenti non si sono limitati a incontri casuali, ma sono proseguiti con blitz presso l'abitazione e il luogo di lavoro della vittima, spesso davanti a testimoni, per massimizzare il potere di intimidazione.

Il provvedimento

Il GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura Distrettuale, ha disposto la massima misura cautelare per frenare la pericolosità delle condotte. Gli indagati sono stati trasferiti in penitenziario, mentre le indagini proseguono per cristallizzare il quadro probatorio.

 

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