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Secondigliano, tentano il "cavallo di ritorno" per 2mila euro: due arresti

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Napoli – Avevano rubato un’auto a Frattamaggiore e poi chiesto 2mila euro in cambio della restituzione: è così che due uomini di 34 e 57 anni, residenti a Secondigliano, sono finiti in manette con l'accusa di ricettazione e tentata estorsione, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura di Napoli Nord.

I due, secondo quanto emerso dalle indagini della Squadra Mobile della Questura di Caserta, avrebbero messo in atto il cosiddetto "cavallo di ritorno", pratica estorsiva che consiste nel chiedere denaro al legittimo proprietario per riavere il veicolo rubato.

La vicenda risale al marzo 2024, quando un uomo del Casertano denunciò il furto della propria auto. Pochi giorni dopo, fu contattato dai due arrestati che gli intimarono di pagare 2mila euro per rientrare in possesso del mezzo. Dopo il primo contatto, gli estorsori si misero in comunicazione anche con il fratello della vittima, concordando un incontro nei pressi dello svincolo dell’Asse Mediano di Grumo Nevano per la consegna del denaro.

Ma all’appuntamento, sotto stretta sorveglianza degli investigatori, il fratello della vittima si rifiutò di pagare e affrontò i due malviventi, provocandone la fuga.

Grazie a un’accurata attività investigativa, condotta attraverso l’analisi dei tabulati telefonici, delle chat e della targa dell’auto utilizzata per l’estorsione, la Polizia è riuscita a identificare e incastrare i due uomini, nei confronti dei quali è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Napoli Nord.

L’operazione rappresenta un ulteriore colpo al fenomeno del "cavallo di ritorno", ancora diffuso in alcune aree dell’hinterland napoletano.

Benevento, revoca del reddito di cittadinanza, scoppia la rabbia in Comune

Momenti di tensione a Sant’Angelo a Cupolo, in provincia di Benevento, dove un 46enne del posto ha reagito con furia alla revoca del reddito di cittadinanza.

L’episodio si è verificato negli uffici comunali, dove l’uomo si è scagliato verbalmente contro un’assistente sociale, dando vita a una scena di caos. Non solo parole: il 46enne avrebbe anche danneggiato alcuni arredi, alimentando il clima di concitazione.

La situazione è degenerata ulteriormente quando la madre dell’uomo, che lo aveva accompagnato, ha accusato un malore. Sul posto sono intervenute le forze dell’ordine per riportare la calma, mentre un’ambulanza è stata chiamata d’urgenza per soccorrere l’anziana, poi trasportata in ospedale.

Anche l’assistente sociale, visibilmente scossa dall’aggressione verbale, ha dovuto ricorrere alle cure mediche ed è stata accompagnata in ospedale dal marito.

Un episodio che mette in luce le reazioni esplosive che possono scaturire da decisioni amministrative delicate, lasciando strascichi sia tra i dipendenti pubblici che tra i familiari coinvolti.

Campi Flegrei, al via contributi per autonoma sistemazione: erogazione a partire dal giorno dello sgombero

Napoli – Parte l’iter per l’erogazione dei contributi di autonoma sistemazione (Cas) a favore dei residenti di Bagnoli costretti a lasciare le proprie abitazioni dichiarate inagibili.

Lo comunica il Comune di Napoli, precisando che il sostegno economico sarà calcolato a partire dalla data effettiva di sgombero.

Come funziona il contributo

Il Cas verrà corrisposto mensilmente, in base alla composizione del nucleo familiare e con un’attenzione particolare alle situazioni di fragilità, come la presenza di anziani o persone con disabilità.

I Servizi Sociali stanno ultimando le verifiche sulle famiglie coinvolte, ma alcune pratiche richiedono ancora controlli.

No cumulo con l’ospitalità in albergo

Il contributo non è cumulabile con il soggiorno in strutture alberghiere, già offerto dal Comune in via emergenziale.

Tuttavia, le due misure non si escludono: se una famiglia ha usufruito temporaneamente dell’hotel, l’importo del Cas sarà ridotto in proporzione ai giorni trascorsi nella struttura.

Le parole dell’assessore al Welfare

"Un doveroso ringraziamento va ai dirigenti dell’Area Welfare, agli assistenti sociali e a tutti i dipendenti comunali", ha dichiarato l’assessore Luca Fella Trapanese, sottolineando l’impegno profuso per garantire sostegno concreto ai cittadini colpiti dall’emergenza.

La misura rappresenta un primo passo per agevolare il reinserimento abitativo, mentre proseguono le valutazioni sulle condizioni degli immobili nell’area flegrea.

Trento, 19enne uccide il padre a coltellate per difendere la madre

Nella notte tra giovedì 3 e venerdì 4 aprile, una violenta lite familiare a Mezzolombardo, in provincia di Trento, è culminata in un omicidio.

Bojan Panic, un giovane di 19 anni, ha ucciso il padre, Simeun Panic, 46 anni, operaio edile, accoltellandolo più volte. Il giovane ha confessato il delitto, dichiarando di aver agito per difendere la madre, vittima di ripetute violenze.

Dinamica dell'omicidio

Secondo la ricostruzione dei Carabinieri del Nucleo investigativo di Trento, la tragedia è avvenuta intorno all'1:30 di venerdì notte, nell'abitazione della famiglia Panic, in via Frecce Tricolori. Simeun Panic era rientrato a casa intorno alle 23 di giovedì e poco dopo era scoppiata una violenta lite con la moglie, Milka, nella camera da letto.

I figli, Bojan e il fratello di 17 anni, sono intervenuti dopo aver sentito le urla dei genitori. La discussione è degenerata nella camera dei ragazzi, dove Bojan ha afferrato un coltello e ha colpito il padre diverse volte, uccidendolo.

Confessione e movente

Interrogato dalla pm Patrizia Foiera, Bojan Panic, studente del liceo Galilei di Bolzano, ha confessato l'omicidio, affermando di non essersi reso conto di aver ucciso il padre. Il giovane, assistito dall'avvocato Veronica Manca, ha dichiarato di aver agito per difendere la madre, vittima di una situazione familiare complessa e di una conflittualità che durava da tempo.

La madre, sentita dagli inquirenti, ha confermato il racconto del figlio, descrivendo un clima familiare segnato dalla violenza e dall'alcolismo del marito.

Bojan Panic è stato arrestato e si trova in carcere in attesa dell'udienza di convalida, prevista per lunedì. I Carabinieri stanno proseguendo i rilievi sulla scena del crimine e sarà disposta l'autopsia sul corpo della vittima per chiarire la dinamica dei fatti. La famiglia Panic, di origine bosniaca, viveva a Mezzolombardo da circa un anno e mezzo.

Precedente simile

Il caso ricorda quello di Alex Pompa, che nel 2020 uccise il padre per difendere la madre. Pompa è stato assolto in primo grado, condannato in appello e infine nuovamente assolto dalla Cassazione.

VDV - 1+1=3 è il nuovo singolo disponibile da oggi in digitale e in radio

Dal 4 aprile 2025, gli amanti della musica potranno ascoltare “1+1=3”, il nuovo singolo di Veronica Del Vecchio, meglio conosciuta come VDV, pronto a conquistare le piattaforme di streaming e le radio.

Un viaggio emotivo nelle relazioni umane

“1+1=3” è un'analisi intensa delle relazioni interpersonali e della ricerca dell'autenticità. VDV affronta tematiche di grande attualità come la difficoltà di scoprire verità sincere e la vulnerabilità intrinseca nell'essere umano. Attraverso immagini evocative e metafore che colpiscono il cuore, il brano crea un'atmosfera carica di riflessione, presentando un mondo in cui la perfezione è solo un'illusione e la verità è celata dietro maschere. Il ritornello, "Cercavo un sorriso sincero, me l'hai dipinto di nero", rappresenta il dolore e la frustrazione di un'anima ferita. Nonostante ciò, la canzone non rimane intrappolata nella disperazione: l'artista si rialza, trasformando il proprio dolore in un potente motore di rinascita.

Un inno alla resilienza

VDV descrive la sua creazione come un inno alla resilienza e alla scoperta di sé. “Questa canzone è un inno alla resilienza e alla scoperta di sé, un richiamo alla bellezza che risiede nell'imperfezione,” afferma l’artista. Il messaggio chiave della canzone è che l’amore ha la forza di illuminare anche le tenebre più fitte. La frase finale, 'oggi 1+1 fa 3', simboleggia un amore che trascende l'individualità, dando vita a una nuova entità.

Un videoclip evocativo

Il videoclip di “1+1=3”, diretto da Alessandro Lenzolari, offre uno sguardo profondo nel mondo interiore di VDV, un viaggio visivo che esplora le luci e le ombre emotive delle relazioni. L'artista, muovendosi in un ambiente familiare ma a tratti alienante, riesce a trasmettere emozioni cariche di intensità. Il video non solo amplifica il messaggio della canzone, ma invita anche gli spettatori a riflettere sulla vera natura delle relazioni e sulla forza interiore necessaria per superare le avversità. Il finale, con VDV che fissa la telecamera come in uno specchio, simboleggia la rinascita, la speranza e, nel profondo, la forza femminile che caratterizza il messaggio di questo brano.

YouTube video

Nata a Zibido San Giacomo e ora residente a Cernusco Sul Naviglio, VDV prosegue il suo viaggio musicale con “1+1=3”, dopo il debutto con “Spara bambina”. Questa nuova creazione è destinata a lasciare il segno nell'attuale panorama musicale.

Minaccia l’ex moglie con una pistola e aggredisce il nuovo compagno: arrestato 40enne 

Un uomo di 40 anni, residente a Monteforte Irpino, in provincia di Avellino, è stato arrestato ieri dalla Squadra Mobile con l’accusa di una serie di reati gravi: stalking, violenza privata, danneggiamento, lesioni, minacce e porto abusivo d’arma.

L’arresto, disposto dal Gip del Tribunale di Avellino, è scattato nell’ambito del “codice rosso”, la procedura d’urgenza per i casi di violenza di genere, e l’indagato è stato posto agli arresti domiciliari.

Secondo quanto ricostruito dalla Procura di Avellino, il 40enne avrebbe perseguitato per mesi l’ex moglie dopo la fine del loro matrimonio, trasformando la sua vita in un incubo. In più occasioni, l’uomo avrebbe inseguito la donna in auto, speronandola e costringendola a fermarsi, per poi minacciarla con una pistola.

Non solo: il suo accanimento si sarebbe esteso anche al nuovo compagno della ex, aggredito a calci e pugni in un episodio culminato nel centro della città.

L’ultimo atto di violenza si è consumato nei pressi di un bar, dove l’uomo ha incrociato nuovamente la coppia. Dopo aver minacciato di morte il rivale, si è scagliato contro di lui, colpendolo ripetutamente e provocandogli ferite al volto e al torace.

In precedenza, aveva anche denigrato l’ex moglie davanti al compagno e ad alcuni amici, per poi inseguirla in auto e tagliarle la strada in un ulteriore tentativo di intimidazione.

Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile, hanno portato alla luce un quadro di violenze e molestie reiterate, che hanno spinto le autorità a intervenire con urgenza. Il Gip ha disposto per l’uomo gli arresti domiciliari, con il divieto assoluto di comunicare con chiunque, eccetto i familiari conviventi o chi lo assiste.

Un caso che evidenzia, ancora una volta, l’importanza del “codice rosso” nel contrastare la violenza di genere e proteggere le vittime.

Carcere duro, stretta del Dap per i detenuti ad alta pericolosità. Sindacati avvertono: "Rischio rivolte"

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Roma - Stretta decisa per i detenuti in regime di Alta Sicurezza. Il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) ha disposto, con una circolare datata 27 febbraio, l’adozione del regime di "custodia chiusa" per limitare i contatti tra detenuti ritenuti di particolare pericolosità sociale, come mafiosi e terroristi, e il resto della popolazione carceraria. Obiettivo dichiarato: impedire l’aggregazione e la diffusione del potere criminale dietro le sbarre.

La disposizione nasce dalla necessità – spiegano dal Dap – di evitare che i boss detenuti possano esercitare un ruolo di supremazia e influenza all’interno degli istituti penitenziari, creando nuove reti di potere e condizionamento.

Ma il provvedimento non è esente da critiche. Le sigle sindacali della polizia penitenziaria, in primis l'Osapp, mettono in guardia da un rischio concreto di rivolte, come già emerso da intercettazioni ambientali nel carcere di Sulmona, dove due detenuti legati alla Camorra avrebbero paventato azioni violente in risposta all’inasprimento del regime detentivo.

Il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro (FdI), però non arretra: “Le minacce che arrivano dal carcere di Sulmona dimostrano che stiamo colpendo nel segno. Lo Stato non tratta con chi ha fatto dell’illegalità la propria missione di vita. Il 41 bis e l’ergastolo ostativo non si toccano”.

Secondo quanto si legge nella circolare del Dap, le celle nei reparti di Alta Sicurezza dovranno restare chiuse per tutto l’arco della giornata, fatta eccezione per momenti rigidamente organizzati dedicati ad attività comuni o trattamentali. L’intento è quello di mantenere i detenuti “sotto diretto controllo del personale” limitando al massimo i momenti di socialità.

Tuttavia, come denuncia Leo Beneduci, segretario generale dell’Osapp, “in molte carceri le celle di Alta Sicurezza sono aperte da tempo, in barba alle disposizioni. A Prato, Avellino, Torino… solo a Terni le hanno chiuse da due giorni, e i detenuti hanno già avviato lo sciopero del carrello, rifiutando i pasti forniti dall’amministrazione”.

Il sindacalista denuncia anche la scarsa continuità nell’applicazione delle misure, spesso affidate a reparti speciali che restano solo per pochi giorni, lasciando poi la gestione al personale ordinario “non sempre adeguatamente preparato”.

Beneduci infine solleva un paradosso: “Si chiudono le celle, ma lo stesso sistema penitenziario consente i contatti esterni, mettendo a disposizione – di fatto – telefoni cellulari. È inutile chiudere le porte se poi si lasciano finestre aperte sulla criminalità esterna”.

Il dibattito resta dunque acceso, tra esigenze di sicurezza, condizioni di detenzione e tutela del personale penitenziario. Sullo sfondo, la tensione sempre più palpabile dentro le carceri italiane.

Terremoto Campi Flegrei, il video allarme della Us Navy

Napoli– Ha generato apprensione il video diffuso sulla pagina social “Naval Support Activity Naples” della marina militare americana, in cui si invita il personale della Us Navy di stanza a Napoli a prepararsi per un possibile terremoto.

Le immagini, girate con la Solfatara sullo sfondo, sottolineano la pericolosità del bradisismo e dei fenomeni vulcanici nella zona dei Campi Flegrei, sollevando timori tra i residenti.

L’invito della Us Navy: “Tieniti pronto alla scossa”

Nel filmato, una rappresentante della base militare spiega l'importanza di avere sempre pronto un kit di emergenza, evidenziando come, in caso di un evento sismico di forte intensità, potrebbe essere necessario affrontare l’emergenza in autonomia per un periodo di tempo. Un’iniziativa certamente utile per la preparazione e la sicurezza, ma che, per il contesto e il tono del messaggio, ha alimentato preoccupazione tra i cittadini.

Paura e reazioni della comunità

Il titolo del video, “Tieniti pronto per un terremoto”, visibile per tutta la durata del filmato, ha trasmesso un senso di urgenza che ha suscitato allarme, amplificato dai numerosi commenti di ringraziamento e preoccupazione espressi dal personale della marina americana.

L’attenzione internazionale sulla sismicità dei Campi Flegrei e il monito della Us Navy riaccendono il dibattito sulla gestione del rischio bradisismico nell’area flegrea.

Lanciato il controverso volume di Donato Di Poce su Ennio Bencini: una disamina audace delle visioni trascendentali della bellezza

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I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno hanno appena svelato un'opera destinata a scuotere il panorama artistico contemporaneo: **"Le visioni metafisiche della bellezza"** di Ennio Bencini, con la penna di Donato Di Poce. Questo libro non si limita a raccontare, ma invita a una profonda riflessione sull'arte e sulla bellezza, sfidando le convenzioni consolidate.

### Un viaggio iniziatico nell'arte

Ennio Bencini è definito "un alchimista della visione", in grado di trasformare la materia in emozione attraverso opere descritte come "reperti estetici". In un'epoca in cui l'arte rischia di diventare una mera forma di consumismo visivo, il lavoro di Bencini si distingue come una rarità. Ogni suo dipinto funge da portale verso una realtà superiore, dove le emozioni assumono forma tangibile. Immaginate la sabbia nera dell'Elba trasformarsi in un tappeto spirituale o pietre ancestrali diventare simboli di bellezza primordiale. **"Bencini non dipinge quadri, crea mondi."**

### L'arte come connessione con il sacro

Bencini ha conquistato il cuore di esperti e appassionati grazie alla sua estetica intrisa di simbolismo e spiritualità. Si è ritagliato un posto unico nel panorama dell'arte contemporanea, i cui lavori, paragonati a quelli di giganti come Burri e Kiefer, non solo esprimono una visione originale ma rappresentano anche un **"investimento per la vostra anima."** Le sue opere risuonano profondamente con un pubblico in cerca di autenticità in un mondo saturo di superficialità. **"Le visioni metafisiche della bellezza"** non è solo un libro; è una dichiarazione di intenti.

### Donato Di Poce

A scrivere questa ode all'arte è Donato Di Poce, che si definisce "un ex poeta che gioca a scacchi per spaventare i critici." Con una carriera che spazia tra poesia, fotografia e studi sull'architettura contemporanea, Di Poce è un creativo di spicco con oltre 45 opere all'attivo. Il suo approccio autoironico e innovativo aggiunge un ulteriore strato di profondità a una già ricca narrazione su Bencini, rendendo **"Le visioni metafisiche della bellezza"** un'opera imperdibile per chi ambisce a una comprensione più profonda dell'arte e della sua potenza evocativa.

Mezzo secolo di crimini, segreti e sangue: Antonio Mancini racconta i 50 anni della Banda della Magliana

Roma– Tra le gelide mura del carcere di Regina Coeli, un incontro destinato a cambiare la storia criminale della Capitale. Nicolino Selis, detto ’Er Sardo’, originario della provincia di Nuoro, e Antonio Mancini, il futuro ’Accattone’, si trovano rinchiusi per tentato omicidio e furto.

È qui che Selis svela il suo piano: fare a Roma quello che Raffaele Cutolo aveva realizzato a Napoli con la Nuova Camorra Organizzata. Unire le bande per prendersi la città.

L’alleanza nel carcere

"Eravamo due ragazzi ribelli", racconta Mancini all’agenzia Dire. "Fuori aiutavo i carcerati, tra cui Selis. C’era una bella amicizia. Ogni settimana, qualcuno della sua famiglia veniva da me per soldi e cocaina. Lui non sniffava, ma in carcere avere droga ti garantisce alleati."

Quando Mancini viene arrestato per una rapina alla Montedison in Abruzzo e trasferito a Regina Coeli, Selis gli confida la sua idea: "Voleva riunire tutte le bande di Roma. Diceva: ‘Qui ognuno comanda, ma noi siamo quelli che assaltano i blindati, mentre altri fanno estorsioni. Dobbiamo preoccuparci di loro?’"

I nomi che contano

Selis chiede a Mancini di indicargli persone fidate. "Gliene feci tre o quattro, tra cui Edoardo Toscano", prosegue. Ma è un altro nome a emergere: Franco Giuseppucci, considerato da molti – anche grazie alla serie Romanzo Criminale – il vero ideatore della Banda. In realtà, la storia è più complessa.

La vendetta e il doppio gioco

Selis e Mancini subiscono un affronto da Franchino ’Er Criminale’. Quando quest’ultimo evade, viene appoggiato proprio da Giuseppucci. Ma tra i due nasce un’intesa: Giuseppucci mira al controllo delle scommesse ippiche, Selis cerca vendetta contro Nicolini. L’obiettivo comune li unisce, e Nicolini viene eliminato.

Poi, la scoperta: "Selis faceva il doppio gioco, era l’uomo di Cutolo a Roma", rivela Mancini.

La Banda senza capi

"Non c’erano gerarchie, tutti allo stesso livello", spiega. "Nessuno di noi ha mai fatto più di cinque anni. Solo io e Colafigli, perché ci beccarono con un morto."

Il nome "giornalistico"

E il nome Banda della Magliana? "È nato per caso", racconta Mancini. "Fulvio Lucioli, ‘Er Sorcio’, durante gli interrogatori disse ‘quelli della Magliana’. Ma in realtà eravamo ovunque, in ogni zona di Roma."

Oggi, a distanza di 50 anni, la leggenda della Banda resiste. Tra mito e realtà, una storia di potere, tradimenti e sangue che ha segnato un’epoca. E Roma non l’ha mai davvero dimenticata.

 

Fondazione Banco Napoli svela al pubblico la mostra che esplora le origini e l'evoluzione del Barocco tra Roma e Napoli

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Giovedì 10 aprile, alle ore 17, Palazzo Ricca, sede della Fondazione Banco Napoli, si prepara ad accogliere la mostra "Genesi e divenire del Barocco tra Roma e Napoli". Questo evento, curato da Francesco Petrucci e Don Gianni Citro, è frutto della sinergia tra la Fondazione Banco di Napoli e la Fondazione Meeting del Mare C.R.E.A. (Cultura, Religioni e Arte).

Il vernissage promette di attirare l'attenzione di figure di spicco e protagonisti del panorama culturale, tra cui il Presidente della Fondazione e il Direttore, insieme ai curatori stessi.

### Un legame artistico profondo
La mostra si propone di svelare la complessa interazione pittorica che ha unito le due metropoli artistiche durante l'epoca barocca. **"Molti artisti attivi nella città dei papi si trasferirono poi nel viceregno"**, spiegano i curatori, evidenziando il vivace scambio di stili e tecniche fra Roma e Napoli. Creativi di fama come Caravaggio e Ribera, forgiati nella tradizione papale, trovavano in Napoli non solo un nuovo palcoscenico, ma un terreno ricco per alimentare il proprio talento, creando un eredità culturale indelebile. La selezione di venti dipinti in esposizione, provenienti da istituzioni rinomate come Palazzo Chigi e la collezione Koelliker, offre uno spaccato di alta qualità delle scuole romane e napoletane. **"Una mostra nasce sempre da un’emergenza interiore e culturale"**, rimarca Don Citro, sottolineando il suo intento di riscoprire opere e storie dimenticate che hanno forgiato l'identità artistica di entrambe le città.

### Riscoperta e valorizzazione
Il Presidente Abbamonte evidenzia il valore di questa iniziativa, definendola un'opportunità unica per rendere accessibili al pubblico capolavori generalmente poco conosciuti e per fornire un contributo significativo al campo degli studi artistici. L'evento non si limita a celebrare artisti illustri, ma si propone anche come un mezzo per combattere il degrado e promuovere l'integrazione sociale tramite l'arte. **"L’innesto tra questi due antichi universi di potere e di civiltà è il tema indagato da questa entusiasmante mostra"**, viene riportato nel comunicato, un chiaro invito a riflettere sulla continuità culturale che ha legato Roma e Napoli nel corso dei secoli.

### Un viaggio nel Barocco
Il percorso espositivo sarà un'avventura che guiderà i visitatori attraverso le tensioni e le sinergie della pittura barocca, aprendo un dialogo che abbraccia secoli di creatività. **"In questa mostra è leggibile, in modo nitido, sia quella che noi vogliamo intendere come Genesi del Barocco tra Roma e Napoli"**, afferma Don Citro, portando l'attenzione su temi universali come la lotta fra tenebrismo e luminismo, nonché sui dilemmi estetici che hanno caratterizzato l'arte barocca. Con la sua proposta culturale ricca e variegata, la mostra si preannuncia come un evento imperdibile, in grado di affascinare gli appassionati d'arte e stimolare una riflessione sul nostro patrimonio artistico collettivo.

Ritardi di un'ora sulla Roma-Napoli: prolungati disagi per i pendolari

Nuovi problemi di circolazione affliggono la linea alta velocità Roma-Napoli, già messa a dura prova nei giorni scorsi.

A partire dalle ore 16, Rete Ferroviaria Italiana ha confermato che l'attività ferroviaria è stata notevolmente ridotta nei pressi di Ceccano, dove sono in corso "accertamenti sulla linea". Attualmente, i passeggeri devono fare i conti con ritardi che sfiorano l'ora. "É in corso - segnala Rfi - l'intervento dei tecnici" per ripristinare la regolarità del servizio.

Esplorare Come Gli Appassionati di Lettura Costruiscono le Loro Collezioni Digitali

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Un nuovo modo di collezionare senza scaffali

Per molti amanti della lettura il passaggio dai libri di carta agli e-book non è stato solo un cambio di formato ma un vero e proprio stile di vita. Le collezioni crescono in silenzio nei dispositivi tascabili o tra le cartelle sul cloud dove ogni titolo trova spazio senza chiedere centimetri di legno. L’odore della carta si perde forse ma si guadagna un mondo intero fatto di accessi rapidi e riletture sempre a portata di dito.

Costruire una collezione digitale è spesso un processo personale e continuo. Alcuni iniziano con i classici mentre altri si lanciano su titoli moderni o rari. Insieme a Library Genesis e Project Gutenberg, Z-library resta essenziale per chi desidera esplorare senza limiti e senza dover rincorrere edizioni introvabili o spendere una fortuna per un romanzo fuori catalogo. Ogni archivio digitale diventa così una piccola biblioteca privata costruita con pazienza curiosità e un pizzico di strategia.

Dietro ogni raccolta una storia unica

Ogni collezione digitale nasce da una scintilla diversa. Alcuni lettori inseguono l’opera completa di un autore amato mentre altri si muovono per temi viaggiando tra epoche e culture. Non si tratta solo di leggere ma di creare un ordine proprio un archivio che riflette gusti e passioni. Le cartelle diventano etichette personali e ogni titolo aggiunto ha un motivo preciso, un ricordo o una scoperta.

Questa forma di collezionismo ha il pregio di essere fluida. I file si spostano, si aggiornano si rimuovono senza lasciare polvere o ingombro. Ma dietro a ogni download resta il legame con la lettura. La scelta del formato ePub o PDF, la copertina preferita, la versione annotata o tradotta sono tutti dettagli che contano. Non è solo accumulo è cura. È un modo di dire “questo libro mi appartiene” anche se non ha peso e non si sfoglia.

Il piacere nascosto dell'organizzazione digitale

Una collezione digitale ben gestita sa offrire più di quanto sembri. Non basta scaricare bisogna anche sapere come mantenere l’ordine. I file devono essere leggibili rintracciabili divisi in modo logico. Alcuni usano app specifiche per catalogare e sincronizzare tra dispositivi altri si affidano a nomi di file meticolosamente pensati. In entrambi i casi emerge lo stesso desiderio: rendere la lettura un’esperienza fluida e sempre disponibile.

Anche la sicurezza conta. Salvare le proprie raccolte su più dispositivi o sul cloud è diventata una scelta comune per evitare di perdere anni di letture. Ma oltre alla parte tecnica c’è quella affettiva. Rivedere un vecchio titolo scaricato anni prima può risvegliare un momento della vita un’idea una fase. I libri digitali hanno memoria anche se non hanno carta.

Per gestire meglio queste librerie personali ci sono piccoli trucchi che fanno la differenza:

  1. Dividere per stati d’animo

Molti lettori scelgono di ordinare i titoli in base a ciò che vogliono sentire o ricordare. Una cartella per quando serve leggerezza un’altra per momenti più intensi e una per riletture confortanti. Questo sistema aiuta a trovare subito ciò che serve senza dover pensare troppo. A volte basta aprire quella giusta e iniziare da dove si era lasciato. Il libro parla da solo.

  1. Tenere una lista parallela

Alcuni usano file di testo o taccuini digitali dove annotano sensazioni frasi amate o semplici commenti. Questo diventa un diario parallelo, una guida personale che cresce accanto alla collezione. Rileggere quelle righe scritte a caldo può far riscoprire un romanzo dimenticato o dare un senso nuovo a una storia conosciuta. È un modo per tenere viva la voce dei libri anche fuori dallo schermo.

  1. Creare tappe di lettura

Organizzare la propria collezione per viaggi immaginari o periodi dell’anno rende l’esperienza ancora più coinvolgente. Si possono raccogliere letture estive letture da pioggia o titoli da weekend lenti. Ogni gruppo diventa un piccolo rituale un’attesa una sorpresa. Leggere allora non è più solo un’azione ma un modo per abitare il tempo.

Una volta trovata la propria logica tutto diventa più semplice. La collezione cresce con il lettore, si adatta ai suoi cambiamenti e resta fedele anche quando gli interessi cambiano. La flessibilità della lettura digitale permette di spostarsi con naturalezza tra generi e stili mantenendo sempre il controllo del proprio mondo letterario.

Il futuro è già nei file

Chi colleziona libri digitali lo sa bene: le frontiere della lettura stanno già altrove. Non ci sono più limiti fisici né geografici. Un romanzo cileno può essere letto in Norvegia in un pomeriggio. Una raccolta poetica inglese può accompagnare un viaggio in treno in Puglia. La collezione digitale non conosce confini e ogni aggiunta è un piccolo atto di libertà.

La scoperta non finisce mai. Ogni archivio è un’opportunità ogni cartella un luogo da esplorare. E con piattaforme accessibili e risorse sempre in crescita la strada per costruire la propria biblioteca ideale continua giorno dopo giorno. Nessun lettore è uguale ma tutti trovano nella collezione digitale un posto dove sentirsi a casa.

 

Napoli 2500: al Real Albergo dei Poveri il primo “Pranzo di Comunità” per unire culture e celebrare l’inclusione

NAPOLI – Sabato 5 aprile, alle 12:30, il Real Albergo dei Poveri ospiterà il primo “Pranzo di Comunità”, un evento simbolico e partecipato che inaugura uno dei percorsi di inclusione previsti dalle celebrazioni per i 2500 anni di Napoli.

Saranno oltre cento i partecipanti attesi per questa iniziativa, ideata dalla direttrice artistica Laura Valente, che intende promuovere l’integrazione attraverso la cultura alimentare e la condivisione dei saperi legati alla cucina mediterranea. L’incontro, realizzato in collaborazione con università, istituti culturali, associazioni e comunità straniere, punta a trasformare un semplice pasto in un’occasione di scambio e conoscenza.

L’idea si ispira alla filosofia espressa nel film The Old Oak di Ken Loach: “Quando si mangia insieme, si rimane uniti”, una verità che risuona forte in un contesto, come quello napoletano, dove la multiculturalità è parte integrante della vita quotidiana. Alla tavolata parteciperanno principalmente membri delle comunità internazionali che vivono nei quartieri circostanti al Real Albergo dei Poveri, molti dei quali coinvolti grazie al lavoro dei mediatori e delle mediatrici di Spazio Comune, insieme a studenti internazionali dell’Università Federico II, impegnati nei corsi di lingua italiana.

Il pranzo rientra nelle attività di disseminazione del progetto TNE 2023 – PNRR SULIEIA (Supporting Universities in Digital Transition, Educational Innovation & Environment Protection), promosso da un consorzio di cinque università del Sud Italia – tra cui la Federico II, capofila del progetto – con l’obiettivo di rafforzare i legami con le università dei Balcani e di potenziare l’internazionalizzazione delle istituzioni accademiche. Al centro, un ambizioso programma di borse di studio, progetti di ricerca, didattica congiunta ed eventi interculturali.

Il “Pranzo di Comunità” è anche espressione concreta dell’impegno delle università aderenti verso l’inclusione sociale, in linea con i programmi dell’UNHCR e con le iniziative per il diritto allo studio delle persone rifugiate, come il Manifesto per l’Università Inclusiva e il progetto UNICORE. Particolare attenzione è inoltre riservata all’uguaglianza di genere, attraverso politiche attive e percorsi formativi per promuovere una cultura accademica più equa.

«Questo progetto ci dà la possibilità di trovarci insieme, comunità e università, in un viaggio tra culture e sapori, e di condividere alcune pietanze che parlano delle nostre comuni origini», ha commentato Valeria Costantino, responsabile scientifica del progetto SULIEIA. «Realizzare questo evento nell’ambito delle celebrazioni di Napoli 2500 dimostra quanto sia forte la volontà di costruire un futuro condiviso per la nostra comunità».

Anche le istituzioni cittadine sottolineano il valore dell’iniziativa. «Dividere il cibo come pratica di pace e riconoscimento reciproco è oggi più che mai fondamentale», ha dichiarato la vicesindaca Laura Lieto. «Il Real Albergo dei Poveri torna a essere uno spazio di accoglienza, in cui le differenze si incontrano e si trasformano in legami».

Sulla stessa linea l’assessora al Turismo Teresa Armato, che ha evidenziato come «Napoli 2500 rappresenti un’opportunità unica per ricucire il tessuto sociale e riscoprire lo spirito di solidarietà che ha sempre contraddistinto la nostra città. Sedersi insieme a un tavolo, condividere il cibo e le proprie storie è un gesto semplice, ma potente, che parla di comunità e di fratellanza».

Castellammare di Stabia, vendita abusiva di frutta e verdura: scatta il sequestro, la merce donata alla Caritas

Intervento della Polizia Municipale di Castellammare di Stabia contro il commercio abusivo nel cuore della città: in via Denza, nel pieno centro cittadino, gli agenti della Sezione Polizia Amministrativa-Commercio, agli ordini del comandante colonnello Francesco Del Gaudio e coordinati dal tenente Donato Palmieri, hanno fermato un’attività illecita di vendita su suolo pubblico.

A finire nei guai un uomo, G.A., classe 1971, già noto alle forze dell’ordine, sorpreso mentre vendeva frutta e verdura senza alcuna autorizzazione amministrativa. Durante l’operazione, gli agenti hanno proceduto al sequestro della merce, che risultava priva della documentazione necessaria secondo la normativa vigente in materia di commercio.

Constatata la buona conservazione degli alimenti, il Comando ha subito attivato un canale di solidarietà, contattando la Caritas Diocesana di Castellammare di Stabia. Grazie alla collaborazione con l’Ufficio Tecnico Comunale, la frutta e la verdura sequestrate sono state donate all’ente caritatevole, evitando così lo spreco e offrendo un concreto aiuto alle fasce più fragili della popolazione.

Bologna: Italiano premiato dalla Serie A come miglior allenatore del mese di marzo

Un marzo da incorniciare per Vincenzo Italiano, tecnico del Bologna, che si aggiudica il premio Philadelphia Coach of the Month assegnato dalla Lega Serie A per il mese appena concluso: il prestigioso riconoscimento sarà consegnato ufficialmente lunedì 7 aprile 2025, nel prepartita di Bologna-Napoli allo stadio Renato Dall’Ara, in programma alle 20.45.

La giuria, composta da direttori delle principali testate giornalistiche sportive italiane, ha valutato gli allenatori sulla base di criteri tecnico-sportivi, qualità del gioco espresso e fair play dimostrato durante le partite. Per l’assegnazione del premio sono state prese in considerazione le giornate dalla 27ª alla 30ª del campionato di Serie A Enilive 2024/2025.

Per Italiano si tratta del terzo riconoscimento consecutivo, a testimonianza di una crescita continua che ha portato il suo Bologna a competere ad altissimi livelli. "Per la terza stagione consecutiva Vincenzo Italiano conquista meritatamente il premio di miglior allenatore del mese", ha dichiarato Luigi De Siervo, amministratore delegato della Lega Serie A.

"Il suo Bologna esprime un calcio spettacolare e di grande intensità, dimostrando una crescita costante giornata dopo giornata. La squadra è ormai una macchina perfetta, protagonista nella corsa alla Champions League e nella Coppa Italia. Al suo quinto anno in Serie A, Italiano si conferma uno dei migliori tecnici del panorama nazionale: un allenatore di grande personalità, capace di trasmettere la sua idea di gioco non solo ai calciatori, ma anche al pubblico".

Napoli Queer Festival 2025: corpi, voci e resistenze per gli ultimi due giorni di festival

Sabato 5 e domenica 6 aprile si chiude il Napoli Queer Festival, un evento che offre esperienze uniche di arte, cultura e riflessione sociale con un programma ricco di eventi provocatori e stimolanti. Realizzato dalla Casa del Contemporaneo con il sostegno del Teatro Pubblico Campano, il festival quest'anno è sotto l'egida di Cartesiane Culture e curato artisticamente da Giuseppe Affinito.

Un inizio esplosivo

La giornata di sabato si apre alle 18.00 presso Sala Assoli-Moscato con 'MAKE KIN(K) – on the radical tenderness of ropes', una performance interattiva a cura di Temporary Blooming Zone ideata da Yele Canali Ferrari e Ale Festa. Questo lavoro invita il pubblico a esplorare la connessione tra il personale e il politico, coinvolgendo chi assiste in un'installazione sonora fatta di corde e terra. Con una sessione di shibari che intreccia i corpi dei performer e degli spettatori, l'esperienza diventa un paesaggio sonoro collaborativo, ispirato al Radical Tenderness Manifesto di Dani D’Emilia e Daniel B. Coleman.

Una riscrittura potente

Alle 20.30, il festival prosegue al Teatro Nuovo con 'KASSANDRA', una potente riscrittura del mito del drammaturgo Sergio Blanco. Roberta Lidia De Stefano interpreta Kassandra, una poetessa urbana in ricerca di sopravvivenza ai margini di una città in declino. Diretta da Maria Vittoria Bellingeri, l'opera alterna dialoghi con il pubblico e performance musicali, creando un'atmosfera di intensa riflessione su verità, marginalità e il percorso per il riconoscimento. 'KASSANDRA' si propone come una rappresentazione di resistenza, esplorando dinamiche di potere e visibilità che superano la mera narrazione mitologica.

Un finale di comunità

Domenica 6 aprile, il Quartiere Intelligente ospiterà una giornata dedicata alla cultura e alla socialità. Il programma partirà a ora di pranzo con un picnic in giardino, seguito da banchetti e attività all'aperto. Il pomeriggio sarà dedicato alla letteratura con la presentazione del libro 'Gender is over' di Isa Borrelli, in dialogo con Carmine Ferrara, sociologo e ricercatore. La poesia avrà il suo spazio alle 19.00 con 'Tempi Poetici', una slam poetry che vedrà in scena le voci di Moni Attanasio, Francesca Boemia e Lucrezia Pirani, accompagnate dalle sonorità di Lud. La serata terminerà con una selezione musicale. Con il costo dei biglietti fissato a 10,00 euro per gli spettacoli e 5,00 euro per le proiezioni, il Napoli Queer Festival continua a proporre performance che interrogano il presente e immaginano nuovi orizzonti di inclusività e liberazione, mantenendo viva la memoria della diversità. I biglietti sono disponibili online, presso i rivenditori autorizzati e al botteghino di Sala Assoli-Moscato e Teatro Nuovo, dove è anche possibile acquistare un biglietto sospeso da donare.

Kiki Orsi lancia il suo atteso album Kontiki, la musica che sfida le convenzioni

Da oggi, venerdì 4 aprile, l'attesa è finalmente terminata: **“Kontiki” (Sunflower - Self - Believe)**, il primo album solista di Kiki Orsi, è finalmente disponibile su tutte le piattaforme digitali e nei digital stores. Un’opera che promette di scuotere le emozioni di chi ascolta, catapultando l’ascoltatore in un viaggio musicale ricco di sentimenti.

### Un Album che Racconta Vita e Temi Sociali

**“Kontiki”** è composto da 14 tracce in cui Kiki Orsi esplora le esperienze della propria vita, affrontando amori e dolori, senza tralasciare temi sociali rilevanti. La produzione si avvale della collaborazione di nomi illustri della scena musicale, tra cui Simone Asilo e Giovanni Pannacci, oltre a un cast di artisti come Carlo Maria Micheli, Sergio Vitale e molti altri. Kiki Orsi ha dichiarato: **“Mentre cercavo un titolo che rappresentasse l’album, improvvisamente mi sono imbattuta nella storia di una zattera che nel 1947 attraversò l’Oceano Pacifico in mezzo a mille tempeste che si chiamava Kon-Tiki”**. Questa connessione tra la sua arte e l'arrembaggio delle tempeste nella vita personale ha portato Kiki a sentire un legame profondo con il significato del suo lavoro.

### Un Singolo che Rappresenta un Ricordo Indelebile

Il viaggio musicale di Kiki non si ferma qui: dallo stesso giorno, è in rotazione radiofonica il singolo **“Oltre”**. Questo brano rappresenta il ricordo di un amore finito, un amore che continua a vivere indelebile anche di fronte all'implacabile scorrere del tempo. Kiki esprime: **“Mai nella vita potrei dimenticare quell’amore che mi ha ispirato questo scritto, io lo chiamo la mia poesia”**, sottolineando quanto fosse importante questo legame.

### La Tracklist e il Percorso Artistico

L’album include tracce come **“Cover me”, “I don’t care”,** e **“Beautiful like me”**, ognuna con il suo carico emotivo. Per quanto riguarda la sua biografia, Kiki Orsi ha un curriculum di tutto rispetto, diplomata in canto alla "Dick Grove School of Music” di Los Angeles e corista per artisti di fama. La sua carriera da cantautrice è iniziata nel 1997, ma è con **“Kontiki”** che finalmente si presenta al grande pubblico con un lavoro personale e profondo. La musica di Kiki, quindi, non è solo intrattenimento, ma una riflessione sincera e potente sulla vita e sull'amore. L’uscita di **“Kontiki”**, attesa per oggi, segna una nuova era nella carriera di Kiki Orsi, con l’album intero previsto per marzo 2025.

Inaugurato il nuovo ponte sul canale Agnena a Cancello ed Arnone

È stato inaugurato oggi il nuovo ponte sul Canale Agnena, al Km 3+310 della Strada Provinciale 21 “Cancello Arnone – Cappella Reale”. Al taglio del nastro hanno preso parte il presidente della Provincia di Caserta Marcello De Rosa e i sindaci di Cancello ed Arnone e Francolise, Raffaele Ambrosca e Saturnino Di Benedetto.

L’opera, dal valore di oltre 600mila euro, è stata finanziata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ed è strategica per il miglioramento della viabilità e della sicurezza nell’area. Il ponte rafforza il collegamento tra l’Agro Aversano e il Litorale Domizio, rappresentando un nodo cruciale per la mobilità dell’intero comprensorio.

Il vecchio manufatto, gravemente compromesso da dissesti statici, è stato demolito e ricostruito ex novo: 90 metri di lunghezza per 12 di larghezza. La decisione è seguita alle verifiche effettuate in collaborazione con l’Università degli Studi della Campania "Luigi Vanvitelli", che avevano evidenziato il rischio concreto di crollo.

“Dopo anni di interdizione, riapriamo finalmente il ponte dell'Agnena – ha dichiarato De Rosa –. È una struttura completamente nuova, essenziale per i collegamenti tra Cancello ed Arnone, Francolise e Mondragone. Ho voluto scusarmi personalmente con i cittadini per i lunghi tempi di attesa: i lavori si sono protratti ben oltre il previsto a causa di numerosi imprevisti. Ma oggi possiamo essere soddisfatti: abbiamo un ponte sicuro, funzionale e anche esteticamente gradevole.
È un giorno importante per la Provincia di Caserta, per la zona dei Mazzoni, per Cancello ed
Arnone e per tutto il territorio circostante”.

Il presidente ha inoltre rivolto un ringraziamento al Settore Viabilità della Provincia, “a partire dall’ex dirigente Gerardo Palmieri, che ha seguito tutto l’iter progettuale e risolto le numerose criticità sorte negli anni, alla nuova dirigente Teresa Ricciardiello, che ha guidato le fasi finali, al responsabile unico del procedimento Claudio Trisolino e a tutti i dipendenti del Settore Viabilità che hanno reso possibile questo importante traguardo”.

A Napoli ripartono lavori per ripristino del 'tram del mare'

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A Napoli, da lunedì 7 aprile, partono i lavori per la valorizzazione e il ripristino della linea tranviaria nel tratto che si estende da via Acton, galleria Vittoria, piazza Vittoria, fino a piazza Sannazaro passando per la Riviera di Chiaia e via Giordano Bruno. A questo si aggiunge la progettazione dell'Hub di interscambio con la stazione Linea 2 a San Giovanni a Teduccio e del prolungamento del tram fino a Mergellina, con interscambio con la funicolare. Si realizzerà così il 'tram del mare', 10 km lungo l'intera costa di Napoli.

Sempre il 7 aprile parte anche il cantiere di prolungamento dell'attuale linea tranviaria di via Stadera che si estenderà fino al deposito di ANM in via Nazionale delle Puglie. Entrambi gli interventi sono cofinanziati a valere su fondi Pnrr e, pertanto, la conclusione dei lavori sarà entro giugno 2026. Così come previsto anche nel Pums di Napoli, tale ampliamento e ammodernamento della rete tranviaria urbana risponde "all'esigenza di potenziare l'offerta di trasporto collettivo sostenibile su direttrici a forte domanda, attraverso l'impiego di vettori di grande capacità in servizio ad alta frequenza".

Si associa allo sviluppo infrastrutturale il finanziamento di 11 tram, sempre con fondi Pnrr, attualmente in produzione. Si tratta - si legge in una nota di Palazzo San Giacomo - di un intervento anche ad elevata valenza storica e culturale, considerando che Napoli ha avuto tram fin dal 1876".

Allo stato, l'esercizio della rete tranviaria lungo la costa, verso Ovest a partire dall'area di Porta Nolana, si interrompe in via Cristoforo Colombo all'altezza del Molo Beverello e di piazza del Municipio. L'attuale programma di riattivazione prevede l'interoperabilità tra la Linea 1, Linea 6 della metropolitana e funicolare di Mergellina "con il vantaggio di sostenere il trasporto collettivo di superficie attraverso un sistema tranviario di elevato standard tecnologico anche attraverso l'impiego di vettori di grande capacità in servizio ad alta frequenza.

Inoltre, le scelte progettuali prevedono la posa di un materassino antivibrante sottostante le traverse e sostituendo in certi tratti anche materiale oramai vetusto che provoca fastidiose vibrazioni nelle corsie preferenziali anche al passaggio di altri mezzi, in particolare a via Giordano Bruno. Questa tipologia di armamento consente anche la riduzione dell'inquinamento acustico e mira a ripristinare la funzionalità dell'infrastruttura nel rispetto dello stato dei luoghi antecedente ai lavori di realizzazione della Linea 1 e Linea 6 della metropolitana".

"Il potenziamento del sistema tranviario cittadino si inserisce negli scenari di piano approvati a gennaio 2025 con l'aggiornamento del Pums - ha detto l'assessore alle Infrastrutture, Mobilità e Protezione civile, Edoardo Cosenza -Il ripristino e l'estensione del tram del mare rappresenta un importante traguardo di mobilità sostenibile per cittadini e turisti, complementare rispetto al sistema delle metropolitane".

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