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Napoli, lite familiare: accoltellata Deborah Capasso, titolare della pizzeria Dal Presidente

Un grave episodio di violenza ha scosso il cuore del centro storico di Napoli nella tarda serata di ieri. Intorno alle 22, in via Duomo, nei pressi della pizzeria “Dal Presidente” in via dei Tribunali, Deborah Capasso, 47 anni, è rimasta ferita in seguito a una lite familiare degenerata in aggressione.

Secondo quanto ricostruito dalla Polizia di Stato, l’aggressore sarebbe un 65enne napoletano, già noto alle forze dell’ordine, che al culmine di una discussione ha colpito la donna con un coltello al torace. La vittima è stata soccorsa d’urgenza e trasportata all’ospedale Vecchio Pellegrini: le sue condizioni sono serie ma non è in pericolo di vita.

L’aggressione è avvenuta davanti a un’attività commerciale della zona. Gli agenti del Commissariato Vicaria-Mercato, impegnati in un servizio di pattugliamento, sono intervenuti dopo aver udito urla e notato un gruppo di persone radunate attorno alla vittima. Hanno trovato l’aggressore ancora armato e lo hanno disarmato e immobilizzato prima che la situazione potesse ulteriormente degenerare.

Le immagini delle telecamere di videosorveglianza hanno contribuito a chiarire la dinamica dell’accaduto, rivelando che la lite – nata per motivi ancora in fase di accertamento – è degenerata rapidamente fino all’aggressione con l’arma da taglio. Il 65enne è stato denunciato per lesioni personali aggravate.

Deborah Capasso è la titolare di fatto della pizzeria “Dal Presidente”, storica attività dei Decumani fondata nel 1994 e resa celebre dopo aver servito la pizza all’ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton in visita a Napoli. Negli ultimi due anni, l’attività era finita al centro di un’inchiesta giudiziaria.

Secondo le indagini, l’impresa sarebbe stata acquisita con fondi riconducibili a Vincenzo Capozzoli, ritenuto capozona del clan Contini, e parte degli incassi sarebbe finita nelle casse dell’organizzazione criminale. A gestire la società, secondo gli inquirenti, era Massimiliano Di Caprio, marito di Deborah Capasso all’epoca dei fatti e oggi avviato in una nuova attività nel settore della panificazione.

Deborah Capasso, coinvolta nell’inchiesta, era stata arrestata, poi scarcerata e sottoposta agli arresti domiciliari, misura revocata di recente. Era tornata in libertà da alcune settimane prima dell’episodio di ieri sera.

La polizia sta ora proseguendo le indagini per far luce su eventuali ulteriori risvolti della vicenda e chiarire appieno le motivazioni alla base dell’aggressione.

Torre del Greco, pusher confezionava dosi in casa: arrestato

Torre del Greco: arresto per un 42enne che confezionava droga in casa. La Polizia di Stato ha colto sul fatto un uomo con precedenti penali, accusato di detenzione illecita di sostanze stupefacenti.

Nel pomeriggio di giovedì, gli agenti del Commissariato di Torre del Greco hanno eseguito un controllo nell’abitazione dell’individuo, scoprendo un vero e proprio marke tdi droga.

Sono stati rinvenuti 21 pezzi di hashish del peso complessivo di circa 44 grammi. Ma non è tutto: nel blitz è stato trovato anche materiale per il confezionamento della sostanza illecita e la somma consistente di 940 euro, suddivisi in banconote di diverso taglio.

Alla luce di tali evidenze, l’indagato è stato immediatamente arrestato dal personale operante portato in carcere.

Camorra, semilibertà per il boss Bartolomeo Massaro

Il Magistrato di Sorveglianza del Tribunale di Avellino ha concesso la semilibertà a Bartolomeo Massaro, 55 anni, ritenuto uno dei capi storici dell’omonimo clan camorristico attivo tra la Valle di Suessola e la Valle Caudina.

Il provvedimento è stato eseguito in accoglimento dell’istanza presentata dall’avvocato Vittorio Fucci e dal dott. Giuseppe Vittorio Fucci, e dà esecuzione a una precedente decisione del Tribunale di Sorveglianza di Catania.

Massaro, originario di San Felice a Cancello e residente ad Arpaia, sta scontando una condanna per duplice omicidio aggravato dal metodo mafioso e per associazione camorristica.

Figura di spicco del clan, è anche figlio di Giovannina Sgambato, ritenuta dalla DDA l’attuale reggente del sodalizio criminale e coinvolta nell’ultima maxi-inchiesta che ha colpito la rete del gruppo malavitoso.

La decisione di concedere nuovamente il regime di semilibertà arriva dopo una precedente revoca, disposta a causa di ripetute violazioni delle prescrizioni e comportamenti minacciosi che avevano fatto scattare la sospensione del beneficio.

Il ritorno in semilibertà di Massaro, seppur parziale e soggetto a rigidi controlli, riaccende l’attenzione sulla gestione penitenziaria dei vertici dei clan e sul potenziale rischio di mantenimento dei legami criminali anche durante la detenzione.

Incendio a Scafati, 16 famiglie evacuate: scoppia la polemica sulla gestione del deposito rifiuti

Scafati  -Il violento incendio che è divampato nel primo pomeriggio di oggi in un deposito di rifiuti in via Ferraris, a Scafati ha portato alla evacuazione di 19 famiglie che abitano negli edifici adiacenti.

La densa colonna di fumo nero generata dalle fiamme è visibile a chilometri di distanza, persino dall'autostrada e anche a Napoli. Le fiamme, alimentate dal forte vento, hanno rapidamente avvolto l'intero capannone della società Seneca ex Helios e diverse balle di rifiuti ammassate nel piazzale esterno.

Sul posto sono intervenute quattro autobotti dei vigili del fuoco, impegnate a domare le fiamme, e i carabinieri della Tenenza di Scafati, che hanno avviato le indagini per risalire alle cause dell'incendio, al momento sconosciute.

L'Arpac è stata allertata per effettuare i rilievi necessari a valutare l'entità del danno ambientale.

A scopo precauzionale, sono state evacuate due palazzine adiacenti al deposito, per un totale di 16 nuclei familiari. Fortunatamente, non si registrano feriti o intossicati.

 La polemica dei cittadini per la pericolosità del sito

 Sui social divampano le polemiche per la gestione del sito e la sua pericolosità a ridosso di numerose abitazioni e di alcune fabbriche di lavorazione di pomodori che hanno subito ingenti danni dalle sostanze incendiate.

Il sindaco Pasquale Aliberti, attraverso i social media, ha raccomandato ai cittadini di disattivare gli impianti di areazione e condizionamento, chiudere le finestre e sciacquare accuratamente frutta e verdura. "Siamo sul posto con le forze dell'ordine e i vigili del fuoco per gestire l'emergenza e garantire l'applicazione di tutte le misure di sicurezza", ha dichiarato il primo cittadino.

I sindaci dei comuni limitrofi hanno lanciato appelli analoghi, invitando la popolazione a limitare l'esposizione ai fumi.

Furto in autostrada: denunciato a Caserta un 57enne con obbligo di dimora a Napoli

San Nicola la Strada – Un 57enne napoletano è stato denunciato dalla Polizia di Stato per furto aggravato e violazione di un provvedimento giudiziario, dopo aver preso di mira auto in sosta nell’area di servizio San Nicola Ovest dell’Autostrada A1.

L’episodio risale al 29 marzo scorso, quando l’uomo, alla guida di un’auto non sua, avrebbe danneggiato una vettura di una nota marca per asportarne lo specchietto laterale. Le indagini della Sottosezione Polizia Stradale di Napoli Nord hanno permesso di identificare il presunto autore del gesto, già noto alle forze dell’ordine.

Dalle verifiche è emerso che il 57enne, invece di rispettare l’obbligo di permanenza nella provincia di Napoli imposto da un provvedimento giudiziario, si era spostato in territorio casertano per commettere il furto.

Per questo motivo, oltre all’accusa di furto aggravato, gli è stato contestato anche il mancato rispetto delle prescrizioni dell’autorità.

L’operazione rientra in una più ampia attività di contrasto ai reati predatori nelle aree di servizio autostradali, dove spesso si verificano episodi di rapine e furti ai danni di automobilisti ignari.

Controlli nei quartieri della movida in zona Campi Flegrei: multe e sanzioni per 10 locali

Napoli – Proseguono serrati i controlli della Polizia Locale nelle aree occidentali della città, maggiormente interessate dal fenomeno bradisismico: su impulso del Prefetto e dell'assessore alla Polizia Locale, le operazioni hanno coinvolto Agnano, Bagnoli, Fuorigrotta e Soccavo, con l'obiettivo di garantire legalità e sicurezza in territori già segnati da una particolare fragilità ambientale.

Le attività ispettive, coordinate secondo le direttive emerse nelle ultime riunioni del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, hanno portato alla verifica di 27 esercizi commerciali: 11 sono risultati ancora chiusi, mentre 10 sono stati sanzionati per un totale di 39 infrazioni.

Tra le irregolarità riscontrate figurano la somministrazione di alimenti e bevande senza autorizzazioni, la mancata notifica sanitaria, l’assenza delle certificazioni acustiche e la carenza di permessi per eventi danzanti o insegne pubblicitarie. In due casi, la Polizia Locale ha proceduto al sequestro delle aree interessate, denunciando i titolari per abusi edilizi e per l’assenza della licenza necessaria allo svolgimento di spettacoli pubblici.

Particolarmente grave l’intervento avvenuto in via Coroglio, dove un’attività è stata posta sotto sequestro dopo aver organizzato un evento con circa 3.000 partecipanti, senza alcun tipo di autorizzazione e priva del certificato di prevenzione incendi. Violazioni sono state rilevate anche tra via Pozzuoli e viale della Liberazione, dove sono state accertate mancanze nella raccolta differenziata, vendita di alcolici non autorizzata e opere edilizie non conformi.

Napoli, spaccio a Porta Nolana: arrestato pusher 26enne dai poliziotti del Commissariato Decumani

NAPOLI – Continua senza sosta l’azione della Questura di Napoli contro il traffico di stupefacenti e la detenzione illecita di armi: nell’ambito dei servizi straordinari di controllo del territorio, nella tarda serata di ieri la Polizia di Stato ha arrestato un 26enne napoletano, già noto alle forze dell’ordine, per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.

Il giovane è stato sorpreso dagli agenti del Commissariato Decumani in via Lavinaio, nei pressi di Porta Nolana, mentre cedeva droga a un acquirente. I poliziotti lo hanno osservato mentre, con fare sospetto, si dirigeva in vico Rotto al Lavinaio per effettuare lo scambio attraverso una finestra al piano terra di un’abitazione. Dopo aver ricevuto del denaro, il 26enne ha consegnato una bustina all’uomo.

L’intervento immediato degli agenti ha permesso di fermare l'acquirente, trovato in possesso di 5 grammi di marijuana. Subito dopo, il presunto spacciatore è stato bloccato: addosso gli sono stati trovati 6 grammi della stessa sostanza e 75 euro in contanti. Il controllo è stato quindi esteso alla sua abitazione, dove sono stati rinvenuti ulteriori elementi probanti:

Un’altra bustina di marijuana, un bilancino di precisione e 1.010 euro in contanti, suddivisi in banconote di vario taglio, presumibilmente frutto dell’attività di spaccio. Il 26enne è stato arrestato e posto a disposizione dell’autorità giudiziaria. Le attività di controllo proseguiranno anche nei prossimi giorni in tutta l’area cittadina.

Alfieri della Repubblica 2025: due ragazze campane insignite da Mattarella

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito 29 Attestati d’onore di “Alfiere della Repubblica” a giovani distintisi nel 2024 per meriti scolastici, culturali, sportivi e sociali, oltre che per atti di altruismo, solidarietà e impegno civico.

Un riconoscimento simbolico che intende valorizzare l’esempio positivo di una generazione spesso capace di affrontare le sfide della contemporaneità con coraggio e senso di responsabilità.

Accanto alle onorificenze individuali, sono state assegnate anche quattro targhe per iniziative collettive, in nome dei valori di solidarietà, inclusione e accoglienza.

Tra le storie più toccanti premiate quest’anno, spiccano quelle di due ragazze campane, simbolo di resilienza e generosità.

Angela Calise, da Caserta: il coraggio della resilienza

Nata il 26 settembre 2005, Angela Calise ha ricevuto l’attestato per la straordinaria forza dimostrata nel fronteggiare le difficoltà familiari e personali che hanno segnato la sua giovane vita.

La perdita del padre e la malattia della madre non l’hanno piegata, ma l’hanno spinta ad aprirsi ancora di più agli altri, offrendo il proprio aiuto con altruismo e sensibilità. La sua è una testimonianza viva di come il dolore, se affrontato con coraggio, possa trasformarsi in energia positiva al servizio della comunità.

Sara Cozzolino, da Napoli: lo sport come strumento di inclusione

Nata il 30 agosto 2007, Sara Cozzolino è una campionessa italiana di taekwondo, ma è il suo impegno fuori dal tatami ad averle valso il titolo di Alfiere.

Nel tempo libero, allena con passione e dedizione bambini con disabilità del suo quartiere, utilizzando lo sport come veicolo di inclusione, crescita e trasformazione sociale. Il suo esempio dimostra come il talento, unito alla solidarietà, possa diventare una forza capace di abbattere ogni barriera.

Le storie di Angela e Sara si uniscono a quelle di tanti altri giovani italiani che ogni giorno, con piccoli o grandi gesti, contribuiscono a costruire una società più giusta, empatica e solidale. Gli Alfieri della Repubblica non sono eroi isolati, ma testimoni di una generazione che ha voglia di fare la differenza.

Gli alfieri della Repubblica

Ecco l’elenco e le motivazioni dei nuovi insigniti dal Capo dello Stato:

  • Maddalena Albiero, 11/9/2007, residente a Bardolino (VR) - Per essere riuscita, con la poesia, a esprimere sentimenti, timori, sogni che sono comuni ai ragazzi della sua età. E per averne fatto occasione di crescita dialogando e coinvolgendo tanti altri giovani.
    Giada Baltieri, 17/2/2008, residente a Caldiero (VR) - Per il coraggio con cui affronta l’osteogenesi imperfetta, malattia genetica rara e tuttora poco conosciuta. Grazie al suo sorriso e alla sua energia è diventata la mascotte di un importante evento sportivo a sostegno della ricerca.
    Michele Barbatelli, 20/12/2006, residente a Appignano (MC) - Per la continuità nell’impegno come volontario a favore del suo paese. Una testimonianza della resilienza delle comunità che popolano i borghi italiani.
    Niccolò Bartolacelli, 30/11/2006, residente a Serramazzoni (MO) - Per aver posto la propria abilità informatica a servizio di una preziosa utilità sociale: un programma che facilita per i dislessici la lettura di uno spartito musicale.
    Tommaso Caligari, 20/3/2006, residente a Cressa (NO) - Per aver ideato un dispositivo di intelligenza artificiale che consente la diagnosi precoce del morbo di Parkinson. Grande è la sua passione per la tecnologia ma forte è anche la sua sensibilità sociale.
  • Gabriele Ciancuto, 10/9/2011, residente ad Amelia (TR) - Per la spontaneità, e al tempo stesso la tenacia, con cui prova ad appassionare i più piccoli alla scienza. Ha scritto libri rivolti ai bambini, in cui tratta con linguaggio semplice materie e argomenti impegnativi.
    Francesco De Marco, 19/11/2006, residente a Reggio Calabria - Per aver soccorso una coppia di coniugi che rischiava di annegare. Il salvataggio ha richiesto coraggio e tempismo viste le cattive condizione del mare.
    Giorgia Fabris, 21/4/2010, residente a Trieste - Per la naturalezza con cui offre amicizia e sostegno a compagni in difficoltà. Il suo supporto generoso contribuisce in modo fattivo all’accoglienza e all’integrazione.
    Camilla Aurora Fanelli, 24/3/2004, residente a Milano - Per il costante impegno di volontaria all’interno di un istituto penitenziario. Testimone di solidarietà nelle vesti di allenatrice di una squadra di pallavolo di detenuti.
    Riccardo Folli Ruani, 19/2/2011, residente a Imola (BO) - Per essere stato capace di trasformare, in età così giovane, la propria passione per meduse e spugne marine in un impegno civico per la protezione dell’ecosistema del mare, tanto importante per la salvaguardia stessa del pianeta.
  • Erik Kokoshi, 21/4/2013, residente a Verona - Per la solidarietà e la sensibilità dimostrate leggendo per una vicina di casa non vedente. La naturalezza del suo gesto sottolinea il valore straordinario dell’amicizia, capace di superare qualsiasi barriera, anche quella generazionale.
  • Edoardo Levanja, 27/7/2012, residente a Monterotondo (Roma) - Per l’impegno di inclusione, generoso e concreto, svolto attraverso la pratica del baskin.
  • Samuel Massa, 25/7/2009, residente a Fossacesia (CH) - Per la prontezza con cui ha affrontato il pericolo salvando un capriolo ferito, che era finito in mare. Un gesto coraggioso che esprime rispetto per ogni forma di vita.
  • Francesco Mazza, 14/6/2008, residente a Lamezia Terme (CZ) - Per l’impegno di sportivo, di istruttore e di volontario, con il quale è riuscito a trasmettere ai più piccoli i valori migliori appresi praticando il judo.
  • Maria Letizia Mello, 16/1/2006, residente a San Pietro in Lama (LE) - Per l’attività di volontariato in favore delle persone anziane e sole della sua comunità. Un impegno cominciato da giovanissima, proseguito nella stagione della pandemia e ancora dopo, ritagliando il tempo negli studi per la carriera militare.
  • Beatrice Orlandi, 23/1/2006, residente ad Asti - Per la dedizione e la generosità con cui porta la sua musica nel reparto di oncologia dell’ospedale cittadino. Le corde della sua arpa accompagnano malati e personale sanitario nelle lunghe giornate di cure.
  • Claudia Pais, 31/7/2006, residente a Sassari - Per l’impegno di volontaria che oggi riversa a vantaggio dei ragazzi più piccoli, dopo aver ricevuto aiuto in un periodo difficile della propria vita.
  • Bianca Perrone, 14/1/2013, residente a Trepuzzi (LE) - Per la tenacia con cui affronta le difficoltà di chi non vede. Con la sua gioia di vivere ha trasformato tanti problemi in punti di forza. Il canale YouTube “Bianca, la fata delle farfalle” testimonia il valore irrinunciabile delle diversità.
  • Francesco Pratesi, 7/2/2007, residente a Greve in Chianti (FI) - Per l’entusiasmo e la competenza con cui ha aiutato la Croce Rossa a migliorare i propri servizi, attraverso l’ideazione di un nuovo programma informatico.
  • Giulio Prodan, 14/8/2007, residente a Trieste - Per la passione con cui studia la biologia e la generosità con la quale cerca di farla conoscere ai ragazzi più piccoli, servendosi di dimostrazioni semplici e divertenti.
  • Niccolò Ricci, 5/2/2009, residente a Carrara - Per avere, senza esitazione, praticato una difficile manovra di disostruzione delle vie respiratorie, salvando la vita a una collaboratrice scolastica che rischiava di soffocare.
  • Martina Romiti, 15/4/2006, residente a Roma - Per la determinazione e la grinta con cui cerca di interessare i suoi coetanei sui temi della legalità e del contrasto alle mafie. Il suo impegno civile mira anche a promuovere la partecipazione dei ragazzi in contesti socio-culturali difficili.
  • Chiara Runfolo, 3/2/2008, residente a Palermo - Per la tenacia con la quale si fa interprete, nel suo quartiere, di istanze sociali e per l’impegno a fianco dei bambini che segue dopo la scuola.
  • Serena Simonato, 11/12/2006, residente a Cavenago di Brianza (MB) - Per l’aiuto, maturo e concreto, che presta alle persone senzatetto. La sua capacità di ascolto e di accoglienza dei più vulnerabili le ha permesso di diventare un esempio per altri volontari.
  • Diego Vergani, 3/6/2010, residente a Lentate sul Seveso (MB) - Per la forza d’animo con cui sta affrontando la malattia. La grande passione per la musica è diventata energia che alimenta la sua resilienza.
  • Marta Virdis, 9/7/2005, residente a Villanova Monteleone (SS) - Per la generosità e la forza del suo impegno di volontaria. L’energia con cui si prodiga per i più fragili è contagiosa e costituisce un traino nella comunità.
  • Davide Zilli, 14/12/2011, residente a Osio Sopra (BG) - Per aver inventato un dispositivo capace di fornire assistenza nella ricarica degli impianti cocleari. L’ideazione gli è valsa un importante riconoscimento internazionale.

Aosta, raggira anziano con la "truffa del finto avvocato": arrestato 60enne napoletano evaso dai domiciliari

AOSTA – Ha cercato di raggirare un anziano novantenne con la classica truffa del finto incidente, ma è stato colto sul fatto dai carabinieri e arrestato in flagranza di reato: protagonista un 60enne originario di Napoli, già sottoposto agli arresti domiciliari nella sua città, che ora dovrà rispondere di tentata truffa aggravata ed evasione.

Il piano si è messo in moto nel pomeriggio di ieri, quando l’uomo, insieme a un complice non ancora identificato, ha contattato telefonicamente un anziano residente ad Aosta. Al telefono, spacciandosi per un avvocato, ha lanciato l’allarme: “Suo figlio ha provocato un grave incidente. Ha investito un uomo e un bambino. Serve una cauzione di 8.000 euro per evitare il carcere”. Un copione già noto, studiato per colpire la vulnerabilità delle vittime più fragili.

Poco dopo, il truffatore si è presentato direttamente a casa del pensionato, riuscendo a farsi consegnare circa 800 euro, l’unica somma disponibile in contanti. Ma la truffa non si è fermata lì. L'uomo ha convinto l'anziano a seguirlo per prelevare il resto del denaro mancante da uno sportello bancomat.

Ed è proprio durante questo tragitto che i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Aosta, in servizio di pattugliamento, hanno notato la coppia e sono intervenuti. L’atteggiamento sospetto del 60enne ha attirato la loro attenzione: dopo un rapido controllo, è emersa la verità. L’uomo è stato subito arrestato e condotto in caserma.

La Procura di Aosta ha chiesto la convalida dell’arresto, mentre proseguono le indagini per identificare il complice e verificare se lo stesso modus operandi sia stato utilizzato in altri casi sul territorio. Ancora una volta, il tempestivo intervento delle forze dell’ordine ha impedito che un anziano venisse privato dei propri risparmi, evitando così un epilogo ben più amaro.

Controlli serrati al Vomero: multe per 14mila euro e un lavoratore in nero nei locali della movida

NAPOLI – Serata di controlli intensificati nel cuore del Vomero, dove la Polizia di Stato, affiancata da diverse forze dell’ordine e istituzioni, ha passato al setaccio le zone più frequentate della movida partenopea.

L’operazione rientra nei servizi disposti dalla Questura di Napoli per garantire maggiore sicurezza e rispetto delle normative nelle aree cittadine più affollate durante le ore notturne. Le verifiche si sono concentrate in particolare tra San Martino, via Scarlatti, via Luca Giordano, via Falcone e nelle piazze Medaglie d’Oro e Vanvitelli.

All’operazione hanno preso parte agenti dei Commissariati Vomero, Posillipo, Nuovo Palazzo di Giustizia, Chiaiano e Scampia, con il supporto del Reparto Prevenzione Crimine Campania, della Guardia di Finanza, della Polizia Locale, dell’Ispettorato del Lavoro e dell’ASL Napoli 1 Centro. Nel corso della serata sono state identificate 360 persone, 17 delle quali con precedenti di polizia.

Controllati anche 115 veicoli e contestate ben 55 infrazioni al Codice della Strada. Particolare attenzione è stata rivolta ai locali commerciali: 27 le attività sottoposte a ispezione, alcune delle quali sono risultate non conformi alle normative vigenti, con violazioni che hanno portato a sanzioni amministrative per un totale di circa 14mila euro.

In uno dei locali è stato inoltre scoperto un lavoratore privo di regolare contratto. Oltre ai controlli sulla circolazione e sugli esercizi pubblici, gli agenti hanno verificato la posizione di 7 soggetti sottoposti a misure restrittive o alternative alla detenzione, assicurandosi che rispettassero le prescrizioni imposte dall’autorità giudiziaria.

Il mercato azionario è in bolla? 5 segnali che potrebbero rivelare la verità

Il mercato azionario ha avuto una corsa straordinaria, con l'S&P 500 che è salito di circa il 25% sia nel 2023 che nel 2024. Solo nel 2024, l'indice ha toccato i massimi storici più di 50 volte.

Con i prezzi in rapida ascesa e le incertezze economiche come le tariffe doganali che incombono, molti investitori iniziano a chiedersi: Siamo in una bolla del mercato azionario?

Comprendere i cicli di mercato e le strategie di gestione del rischio è essenziale, e seguire un Corso di trading online può aiutare gli investitori a sviluppare le giuste competenze per navigare in condizioni di volatilità. Come si fa a capire se il mercato è in zona bolla?

Vediamo cinque indicatori chiave che possono aiutare gli investitori a riconoscere una bolla prima che scoppi.

Che cos'è esattamente una bolla del mercato azionario?

Prima di identificare i segnali di allarme, è importante capire cosa definisce una bolla del mercato azionario.

Una bolla si verifica quando i prezzi delle azioni salgono significativamente oltre il loro valore reale, spinti dalla speculazione piuttosto che dai fondamentali. Gli investitori continuano a comprare non perché le aziende stiano performando bene, ma perché credono che i prezzi continueranno a salire.

Mentre i mercati spesso sperimentano sopravvalutazioni temporanee, una vera bolla è alimentata da hype, eccessivo ottimismo e comportamenti di acquisto irrazionali. Alla fine le bolle scoppiano, portando spesso a gravi crolli di mercato e a perdite finanziarie.

È possibile che il mercato odierno stia vivendo questa situazione? Esaminiamo i segnali.

1. È una storia avvincente a guidare il mercato?

Ricordate il boom delle dot-com della fine degli anni '90? Gli investitori credevano che "internet avrebbe cambiato tutto", portando a massicci investimenti in titoli tecnologici, molti dei quali sono poi crollati.

O la bolla immobiliare dei primi anni 2000? La convinzione diffusa che "i prezzi degli immobili non scendono mai" ha creato un mercato surriscaldato che alla fine ha innescato una crisi finanziaria globale.

Ogni bolla del mercato azionario è guidata da una narrazione, una storia avvincente che cattura l'immaginazione del pubblico e fa credere agli investitori che questa volta è diverso.

In questo momento, stiamo assistendo a una tendenza simile? Alcuni settori vengono pubblicizzati come rivoluzionari, anche se non hanno ancora prodotto profitti reali?

2. I prezzi delle azioni salgono a prescindere dalle notizie?

Un mercato sano risponde alle notizie economiche, alle relazioni sugli utili e agli eventi globali. Se una società non rispetta le aspettative sugli utili, il prezzo delle sue azioni scende. Se l'economia rallenta, il mercato spesso si adegua di conseguenza.

Ma in una bolla, tutto sembra spingere le azioni al rialzo, anche le cattive notizie.

  • Guadagni mancati? Le azioni salgono ancora.
  • Rallentamento economico? Il mercato continua a salire.
  • Aumento dei tassi di interesse? Nessun impatto sulla crescita dei titoli.

Quando i prezzi delle azioni sono in grado di ignorare i fondamentali e sembrano immuni agli sviluppi negativi, può essere un segno che gli investitori stanno agendo in modo irrazionale, spinti più dall'ottimismo che dalla logica.

Il mercato odierno riflette questo comportamento?

3. Altri asset stanno aumentando in modo incontrollato?

Le bolle del mercato azionario raramente esistono in modo isolato. Quando il denaro in eccesso si riversa sul mercato, spesso si riversa in altri investimenti speculativi.

Attualmente stiamo assistendo a:

  • Criptovalute di nuovo in crescita?
  • Collezionismo di lusso, come sneakers rare, borse e figurine sportive, venduto a prezzi record?
  • Gli asset non tradizionali come gli NFT e l'arte digitale stanno tornando in auge?

Durante le passate bolle di mercato, abbiamo assistito alla speculazione immobiliare negli anni 2000, all'impennata delle criptovalute nel 2017 e alla mania degli NFT nel 2021.

4. I nuovi trader stanno scartando gli investitori esperti?

Chi sono i partecipanti al mercato azionario di oggi che fanno la voce grossa? Durante le grandi bolle, spesso emerge una nuova ondata di investitori, che sostiene che la saggezza tradizionale degli investitori è superata. Sostengono che investitori leggendari come Warren Buffett "non capiscono" la nuova economia.

Lo stesso è accaduto durante il boom delle dot-com, quando agli investitori esperti è stato detto che non "capivano" i titoli internet. Tuttavia, quando la bolla è scoppiata, molti di questi nuovi trader hanno perso tutto, mentre gli investitori di lungo termine hanno superato la tempesta.

Se sentite dire che le vecchie regole di investimento non valgono più, vale la pena chiedersi: Siamo nel bel mezzo di un'altra bolla speculativa?

5. Le valutazioni azionarie sono storicamente elevate?

Uno degli indicatori più affidabili di una bolla di mercato è l'estrema sopravvalutazione.

Anche se i prezzi delle azioni stanno aumentando, devono essere sostenuti dalla crescita degli utili. Se i prezzi salgono a un ritmo insostenibile rispetto ai fondamentali, è possibile che si stia verificando una bolla.

Alcune domande chiave da porsi:

  • I rapporti prezzo/utile (P/E) sono ai massimi storici?
  • Le aziende sono valutate molto al di là dei loro ricavi effettivi o del loro potenziale di profitto?
  • Stiamo assistendo ad aumenti del 100%+ delle azioni in un breve lasso di tempo senza che si siano verificati importanti miglioramenti aziendali?

Queste sono bandiere rosse che suggeriscono che gli investitori stanno valutando i titoli sulla base dell'entusiasmo piuttosto che della realtà finanziaria.

Perché gli investitori dovrebbero preoccuparsi delle bolle del mercato azionario?

Identificare tempestivamente una bolla può aiutare gli investitori a proteggere il proprio patrimonio e a prendere decisioni finanziarie più intelligenti. Se si sospetta una bolla, si consiglia di:

  • Evitare investimenti ad alto rischio che potrebbero crollare.
  • Diversificate il vostro portafoglio in attività più sicure.
  • Siate cauti con le tendenze speculative che non hanno solidi fondamenti.
  • Preparatevi alle potenziali flessioni economiche che spesso seguono le bolle di mercato.

Riconoscere una bolla non significa prevedere i crolli del mercato, ma essere preparati.

Riflessioni finali

A che punto siamo oggi? Sebbene nessuno sia in grado di prevedere l'esatto momento in cui si verificherà un picco di mercato, questi cinque segnali possono aiutare gli investitori a valutare i rischi e a prendere decisioni informate. La chiave è mantenere la razionalità, evitare l'eccessiva speculazione e concentrarsi sulla salute finanziaria a lungo termine.

La più grande lezione della storia? Le bolle non durano per sempre. Gli investitori che le riconoscono precocemente sono quelli che evitano il dolore quando finalmente scoppiano. È arrivato il momento di rivalutare il vostro portafoglio?

Marcianise, picchia e minaccia la madre per ottenere denaro: arrestato 39enne

MARCANISE – Minacce, percosse e continue richieste di denaro: è questo il drammatico quadro emerso dalla denuncia di una donna di 74 anni, vittima del figlio convivente, un 39enne arrestato nella serata di ieri dai carabinieri della Stazione di Marcianise.

L’uomo, già protagonista di episodi di violenza domestica, è stato bloccato presso la sua abitazione e condotto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. Dovrà rispondere delle accuse di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate ed estorsione. L’intervento dei militari è scattato dopo che la donna, ormai esasperata, si è rivolta ai carabinieri per chiedere aiuto.

Nonostante una prima esitazione nel denunciare il figlio, a causa della paura e del legame familiare, la 74enne ha trovato la forza di raccontare le continue vessazioni subite. A spingerla a rompere il silenzio è stato un nuovo episodio di minacce, avvenuto proprio mentre si trovava in caserma: il figlio, in preda a un raptus, ha iniziato a inviarle una raffica di messaggi offensivi e intimidatori.

Mostrando la chat sul proprio cellulare ai militari, la donna ha finalmente potuto liberarsi del peso della paura che la opprimeva da tempo. I carabinieri, raccolti tutti gli elementi necessari, sono immediatamente intervenuti presso l’abitazione del 39enne, dove è scattato l’arresto.

Il caso ha scosso la comunità di Marcianise, riportando all’attenzione pubblica il tema, purtroppo attuale, della violenza domestica. Le forze dell’ordine ribadiscono l’importanza di denunciare ogni forma di abuso, ricordando che esistono strumenti e istituzioni pronte a intervenire per tutelare le vittime e garantire loro protezione.

Napoli, rapina in un negozio a piazza Garibaldi: arrestati due giovani

NAPOLI – Sono stati arrestati due giovani di origine marocchina, rispettivamente di 22 e 23 anni, per rapina impropria dopo aver preso di mira un'attività commerciale nel cuore di piazza Garibaldi.

I due, già noti alle forze dell’ordine e irregolari sul territorio nazionale, sono stati fermati nella mattinata di ieri dagli agenti del Commissariato Vicaria-Mercato. L’intervento è scattato in seguito a una segnalazione giunta alla Sala Operativa della Polizia, che riferiva di una lite in corso all’interno di un esercizio commerciale. Una volta arrivati sul posto, gli agenti hanno trovato la titolare del negozio in evidente stato di agitazione.

La donna ha immediatamente indicato ai poliziotti i due giovani, i quali, alla vista della pattuglia, hanno tentato di allontanarsi in tutta fretta. Il tentativo di fuga è durato poco: i due sono stati raggiunti e bloccati dagli agenti, che li hanno trovati in possesso di diversi articoli rubati, tra cui pacchetti di gomme, caramelle e cioccolato. Secondo il racconto della vittima, i due erano entrati nel negozio e avevano sottratto i prodotti dagli scaffali, per poi aggredirla fisicamente nel tentativo di assicurarsi la fuga.

Gli agenti hanno proceduto all’arresto dei due soggetti, mentre la merce rubata è stata restituita alla proprietaria del negozio. L’episodio riaccende i riflettori sulla questione sicurezza nell’area di piazza Garibaldi, già oggetto di numerosi interventi da parte delle forze dell’ordine negli ultimi mesi.

Scafati incendio nel deposito rifiuti: disastro ambientale in periferia VIDEO

Scafati. Un disastro ambientale senza precedenti per l'agro nocerino sarnese è in corso in questore ore per l'incendio di un deposito di rifiuti che si trova in via Galileo Ferraris al confine tra Scafati e Santa Maria la Carità

Si tratta del deposito di rifiuti, ex Helios rilevato di recente dalla società Seneca srl intestata a una donna di Torre del Greco ma che fa riferimento ai fratelli Mauro e Corrado Scarlato. Poco dopo le 13 di oggi un vasto incendio si è sviluppato e in breve tempo ha avvolto tutto quello che era in giacenza.

Una alta e densa nube di fumo nero si è levata nel cielo ed è visibile fino a Napoli visto che l'area in questione costeggia l'autostrada Napoli-Salerno.

I cittadini che abitano nella zona sono stati costretti a richiudersi in casa mentre altri hanno addirittura preferito abbandonare le case. danni rilevanti anche ad alcune fabbriche di lavorazione di pomodoro che si trovano nei dintorni, Una è proprio attigua.

Sul posto numerose squadre di vigili del fuoco che stanno cercando di domare le fiamme. Presenti anche carabinieri, che hanno avviato le indagini e alcune ambulanze per soccorrere persone rimaste intossicate.

Arrivati anche i tecnici del'Arpac per i rilievi sull'inquinamento dell'area in tutta la zona. Poi sarà l'inchiesta della magistratura a fare luce sulle cause dell'incendio.

Sub trovato morto al largo di Ercolano: sul cranio segni di possibili ferite

Il corpo senza vita di un sub è stato recuperato ieri sera nelle acque tra Torre del Greco ed Ercolano.

La vittima, Cristofaro Lucia, di 54 anni originario di Portici ma residente a Castellammare di Stabia, era un esperto di immersioni.

Le prime informazioni suggeriscono che l’uomo si fosse recato nel pomeriggio nella zona della Favorita, ad Ercolano, per un’immersione, per poi scomparire senza dare più notizie di sé.

L’allarme della moglie e le ricerche

A lanciare l’allarme è stata la moglie, che, non riuscendo a contattare il marito, ha allertato la Capitaneria di Porto di Torre del Greco. Gli uomini della Guardia Costiera, una volta giunti sul posto, hanno rinvenuto gli indumenti lasciati dal sub prima di entrare in acqua, confermando che l’immersione era effettivamente avvenuta.

Poco dopo, durante le operazioni di ricerca, il corpo è stato individuato in mare, non lontano dalla zona dove erano stati trovati gli abiti.

I segni sospetti sul cranio e sulla muta

Dal primo riscontro, il cadavere – recuperato dai vigili del fuoco – presentava traumi al cranio, compatibili con un possibile impatto violento, forse con un’imbarcazione. Anche la muta indossata dal sub riportava tagli, ulteriori elementi che potrebbero far luce sulle dinamiche dell’incidente.

La salma è stata sequestrata dalle autorità competenti, in attesa di stabilire se disporre l’autopsia per accertare le cause del decesso.

Le indagini, coordinate dalla Capitaneria di Porto, cercheranno ora di ricostruire con precisione quanto accaduto, verificando anche eventuali testimonianze o la presenza di natanti nella zona al momento dell’immersione.

Villa di Briano, slot illegali e cocaina nel bar: arrestato 46enne barista

Un bar trasformato in punto di spaccio e bisca clandestina: è quanto hanno scoperto i Carabinieri della stazione di Frignano durante un controllo a Villa di Briano, dove hanno arrestato un 46enne del posto, gestore di un bar, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e gestione di apparecchi da gioco illegali.

L’operazione ha preso il via da un controllo a un locale tabacchi, collegato internamente al bar tramite una porta divisoria. Alla vista dei militari, il titolare ha tentato di eludere il controllo chiudendo la porta e facendo dire ai dipendenti che non era presente e che solo lui era in possesso delle chiavi.

Dopo essere stato contattato telefonicamente e aver promesso di arrivare sul posto, il 46enne ha tardato al punto che i Carabinieri hanno richiesto l'intervento dei Vigili del Fuoco per forzare l’accesso. Solo allora l’uomo ha aperto la porta, consentendo l’inizio della perquisizione.

Nel corso del controllo, i militari hanno rinvenuto, nascosti nel bagno, cellophane, materiale plastico e un bilancino elettronico di precisione, tutti elementi comunemente utilizzati per il confezionamento della droga. In un pozzetto di scarico collegato ai servizi igienici, sono stati inoltre trovati diversi grammi di cocaina.

Alla perquisizione hanno partecipato anche gli operatori dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, della SIAE e dell’ASL di Caserta. Questi ultimi hanno rilevato la presenza di quattro slot machine illegali, non collegate alla rete nazionale, contenenti 1.274 euro in contanti.

Il bar è stato immediatamente chiuso per le precarie condizioni igienico-sanitarie accertate, mentre per il 46enne sono scattati gli arresti domiciliari.

L’intervento congiunto delle forze dell’ordine ha messo in luce un’attività illecita strutturata, in grado di unire traffico di droga e gioco d’azzardo fuori legge, con evidenti rischi per la salute pubblica e la legalità del territorio.

Napoli, al via i lavori del "Tram del mare": sarà azzurro

Napoli si prepara a rivivere i brividi nostalgici di un tuffo nel passato con una scelta moderna che guarda al futuro: il ritorno dello storico percorso della linea 1 del tram.

A partire da lunedì 7 aprile 2025, prenderanno il via i lavori per la "valorizzazione e il ripristino della linea tranviaria" lungo un tracciato che collegherà via Acton, la Galleria Vittoria, piazza Vittoria e piazza Sannazaro, attraversando la Riviera di Chiaia e via Giordano Bruno.

Un progetto ambizioso che non si ferma qui

In cantiere ci sono anche l’hub di interscambio con la stazione della Linea 2 a San Giovanni a Teduccio e il prolungamento del tram fino a Mergellina, con un nodo integrato alla funicolare.

Nascerà così il "tram del mare", un percorso di 10 chilometri che abbraccerà l’intero litorale napoletano, come annunciato sul sito del Comune.

Nello stesso giorno partirà anche il cantiere per estendere la linea tranviaria di via Stadera fino al deposito Anm di via Nazionale delle Puglie. Entrambi gli interventi, cofinanziati con i fondi del Pnrr, hanno una scadenza fissata a giugno 2026.

"Questo ampliamento risponde all’esigenza di potenziare il trasporto collettivo sostenibile su direttrici ad alta domanda", si legge nella nota del Comune, che richiama gli obiettivi del Pums (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile).

Non solo: l’amministrazione guidata dal sindaco Gaetano Manfredi ha destinato risorse Pnrr anche all’acquisto di 11 nuovi tram, attualmente in produzione, sottolineando la valenza storica e culturale di un mezzo che circola a Napoli dal 1876.

Il progetto punta a un sistema tranviario moderno e integrato, con l’interoperabilità tra la linea 1, la linea 6 della metropolitana e la funicolare di Mergellina. Tra le novità tecniche, l’installazione di un materassino antivibrante sotto le traverse per ridurre l’inquinamento acustico, sostituendo materiali obsoleti che causano fastidi, soprattutto in via Giordano Bruno. "Un intervento che rispetta lo stato dei luoghi precedente ai lavori delle metropolitane", assicurano dal Comune.

A commentare il progetto è l’assessore alle Infrastrutture e alla Mobilità, Edoardo Cosenza: "Il potenziamento del sistema tranviario si inserisce negli scenari del Pums aggiornati a gennaio 2025. Il 'tram del mare' è un traguardo cruciale per la mobilità sostenibile, complementare alle metropolitane, dedicato a cittadini e turisti".

E aggiunge un dettaglio che strizza l’occhio alla tradizione: "Il tram sarà azzurro, un omaggio al colore di Napoli".

Soddisfazione anche da Nino Simeone, presidente della Commissione Mobilità e Infrastrutture: "Il 'tram a mare' è un tassello fondamentale. Il collegamento tra piazza Municipio e il Porto, con accesso diretto all’area portuale, sarà operativo in tre o quattro mesi: i binari sono già presenti, serve solo recuperarli e completare la riqualificazione stradale".

Dopo questa prima fase, i lavori si sposteranno verso piazza Sannazaro, con interventi più complessi in via Giordano Bruno. "Un progetto ambizioso che completerà una linea storica, restituendo a Napoli un pezzo del suo passato con uno sguardo al futuro", conclude Simeone.

Napoli si riappropria così di un simbolo della sua identità, unendo tradizione e innovazione per una mobilità sempre più green e accessibile.

Papa Francesco in ripresa: migliora la voce, ossigeno ridotto. Possibili novità per l'Angelus di domenica

Prosegue in modo incoraggiante la convalescenza di Papa Francesco, rientrato lo scorso 23 marzo a Casa Santa Marta dopo 38 giorni di ricovero al Policlinico Gemelli per una polmonite bilaterale.

Secondo quanto riferito oggi dalla Sala Stampa vaticana, il Pontefice continua la terapia farmacologica e le sessioni quotidiane di fisioterapia respiratoria e motoria, alle quali dedica particolare impegno.

I trattamenti stanno dando frutti visibili: si registra infatti un miglioramento non solo della funzionalità motoria e respiratoria, ma anche dell’espressione vocale. In particolare, è stata ridotta l’intensità della somministrazione di ossigeno, che ora avviene di giorno in forma ordinaria, mentre di notte si ricorre all’uso di alti flussi solo se necessario.

Gli esami clinici evidenziano inoltre un lieve calo degli indicatori infettivi, a conferma di un’infezione polmonare sempre più sotto controllo. Resta tuttavia più ostica da debellare l'infezione micotica, che richiederà ancora tempo.

In questi giorni Papa Francesco mantiene una routine protetta, limitata a brevi attività e agli incontri con i collaboratori più stretti. Non ha ancora lasciato il suo appartamento al secondo piano di Casa Santa Marta. Il suo umore è descritto come buono e sereno. Questa mattina ha seguito in videocollegamento la terza predica di Quaresima rivolta alla Curia romana, e mercoledì aveva assistito in diretta alla messa celebrata dal cardinale Pietro Parolin per i vent’anni dalla morte di Giovanni Paolo II, inviando simbolicamente anche un cero da deporre sulla tomba del Santo.

Per quanto riguarda l’Angelus di domenica prossima, che coincide con il Giubileo degli ammalati e del mondo della sanità, si valuta l’ipotesi di una partecipazione del Papa in forma diversa rispetto alle ultime settimane, quando il messaggio è stato letto solo per iscritto.

Una decisione definitiva, però, non è ancora stata presa. Più certo è che l’omelia della messa sarà firmata dal Papa ma letta dall’arcivescovo Rino Fisichella.

Resta infine il punto interrogativo sui riti della Settimana Santa e sulla possibilità di una partecipazione diretta del Pontefice. Nessuna comunicazione ufficiale è stata diffusa, ma alcuni cardinali sono già stati messi in preallerta in caso fosse necessaria la loro presenza come celebranti principali.

Nel frattempo, arriva anche il saluto del Papa ai pellegrini slovacchi giunti in Vaticano per il Giubileo nazionale: “Avrei tanto desiderato essere presente tra voi – ha scritto Francesco – ma sono ancora convalescente. Mi unisco a voi attraverso la preghiera e con tutto il mio affetto”.

Un augurio condiviso anche da fra Roberto Pasolini, predicatore pontificio, che ha dedicato al Santo Padre la meditazione di Quaresima intitolata "Sapersi rialzare": “Ci auguriamo – ha detto – che questa forza con cui Cristo si è risollevato dalla morte venga infusa anche al Santo Padre, per potersi rialzare e riprendere il timone della Chiesa in questo tempo del Giubileo”.

Mercato San Severino, 30 anni di reclusione per il serbo che uccise l'anziana Anna Landi

Mercato San Severino - Condannato a 30 anni di reclusione S.M., il 36enne di nazionalità serba ritenuto responsabile dell'omicidio di Anna Landi, l'anziana donna di 86 anni vittima di una brutale aggressione nella sua abitazione di piazza Galdo tra Natale e Capodanno del 2016.

La sentenza, emessa dal Gup Masucci del tribunale di Nocera Inferiore, ha accolto la richiesta della pubblica accusa, rigettando la linea difensiva dell'avvocato Gennaro De Gennaro.

La vicenda risale al 29 dicembre 2016, quando alcuni malviventi fecero irruzione nell'appartamento della signora Landi, convinti di trovarlo vuoto.

Sorpresi dalla presenza dell'anziana, la legarono e la picchiarono selvaggiamente, nel tentativo di farsi rivelare dove fossero nascosti denaro e oggetti di valore. Nonostante le suppliche della donna, i rapinatori infierirono su di lei, sfogando la loro frustrazione per il magro bottino.

Anna Landi morì dopo 11 giorni di agonia all'ospedale Umberto I di Nocera Inferiore, a causa delle gravi ferite riportate. Le indagini, condotte dalla procura di Nocera Inferiore, hanno portato all'arresto di S.M. in Germania, sette anni dopo l'aggressione. L'uomo è stato identificato grazie al DNA della sorella, coinvolta in un altro furto a Benevento e deceduta in un incidente durante la fuga.

La sentenza di condanna a 30 anni di reclusione è stata emessa con rito abbreviato.

Latte vaccino spacciato per bufalino: imprenditrice a processo per truffa

Prosegue dinanzi al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduto dal giudice monocratico Davide Valenziano, il processo a carico di Maria Ristaldo, sessantenne di San Tammaro e titolare di una nota azienda zootecnica e bufalina, rinviata a giudizio per truffa aggravata ai danni di un caseificio sammaritano.

L’istruttoria dibattimentale si è arricchita, nel corso dell’ultima udienza, delle testimonianze degli ufficiali dei NAS, che hanno confermato le risultanze investigative dei colleghi sentiti precedentemente.

I militari hanno ricostruito nei dettagli sopralluoghi e accertamenti condotti presso l’azienda della Ristaldo, accusata di aver fornito latte vaccino spacciato per latte di bufala, violando il contratto con il caseificio destinatario, situato nel cuore di Santa Maria Capua Vetere.

Secondo quanto emerso in aula, la truffa sarebbe consistita nella vendita reiterata di prodotto non conforme, che il caseificio avrebbe impiegato per la produzione di mozzarella, ignaro della reale composizione.

Durante l’udienza, i Carabinieri hanno anche depositato fatture di vendita ritenute decisive per la ricostruzione del danno economico subito dal caseificio: un "ingiusto profitto", come recita il capo d’imputazione, a favore della Ristaldo e corrispondente al valore commerciale del latte di qualità inferiore.

Nel procedimento si sono costituiti parte civile gli avvocati Gaetano e Raffaele Crisileo, mentre la difesa dell’imputata è affidata all’avv. Vincenzo D’Angelo. Per la prossima udienza è atteso l’interrogatorio di Maria Ristaldo, cui seguirà l’esame dei testi della difesa e dei consulenti tecnici.

Intanto, sullo sfondo di questo caso giudiziario, emerge un quadro ancora più allarmante. Nei giorni scorsi, infatti, le autorità hanno sequestrato migliaia di quintali di prodotto destinato alla trasformazione casearia in diverse aziende della provincia di Caserta. Il materiale, secondo gli inquirenti, sarebbe stato utilizzato da alcune delle aziende lattiero-casearie più note del territorio.

L’operazione, dal valore complessivo stimato in oltre 200 milioni di euro, ha messo in luce gravi violazioni delle normative italiane ed europee in materia di tracciabilità e utilizzo di latte concentrato, tra cui la mancanza del registro elettronico obbligatorio.

Un duro colpo per l'immagine del comparto agroalimentare casertano, da sempre fiore all’occhiello del Made in Italy, ora chiamato a fare i conti con le ombre di frodi e irregolarità.

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