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Camorra, tre ergastoli per il clan D'Alessandro

Tre ergastoli sono stati inflitti oggi al termine del processo celebrato con rito abbreviato per una serie di omicidi di camorra avvenuti tra il 2008 e il 2009 nell’area stabiese, riconducibili al clan D’Alessandro.

A emettere la sentenza è stato il giudice per l’udienza preliminare Antonio De Bellis, accogliendo le richieste del pubblico ministero Giuseppe Cimmarotta.

Condannati all’ergastolo Paolo Carolei, Antonio Lucchese e Catello Romano, accusati – a vario titolo – di aver partecipato all’organizzazione ed esecuzione di diversi omicidi di stampo camorristico.

Tra questi, il brutale agguato a Carmine D’Antuono, avvenuto a Gragnano, confessato dallo stesso Romano, che ha anche ammesso di aver ucciso per errore l’innocente Federico Donnarumma.

Il giudice ha inoltre disposto il rinvio a giudizio per Vincenzo D’Alessandro, ritenuto vertice dell’organizzazione criminale, e Sergio Mosca: entrambi dovranno difendersi in Corte d’Assise dall’accusa di essere i mandanti dell’omicidio del consigliere comunale del Partito Democratico Gino Tommasino, ucciso in un agguato il 3 febbraio 2009. Gli esecutori materiali del delitto sono già stati condannati in via definitiva.

Pesanti anche le altre condanne: 30 anni di reclusione per Salvatore Belviso, collaboratore di giustizia a cui non sono stati riconosciuti i benefici previsti per i pentiti, 19 anni per Raffaele Polito e 16 per Renato Cavaliere, anche loro parte del commando che eseguì l’omicidio Tommasino insieme a Romano.

Carolei, che non è coinvolto nell'omicidio Tommasino, è stato condannato quale mandante  e anche della morte di una vittima innocente della camorra: si tratta di Federico Donnarumma una delle due persone uccise il 28 ottobre 2008 a Gragnano.

Il vero obiettivo dell'agguato era Carmine D'Antuono e Donnarumma venne colpito da Romano perché era in compagnia di D'Antuono.

Il giudice ha infine riconosciuto i risarcimenti alle parti civili, tra cui i familiari delle vittime e il Comune di Castellammare di Stabia. Una sentenza che colpisce duramente il clan D’Alessandro e segna un nuovo passo nella ricostruzione giudiziaria delle faide che hanno insanguinato il territorio stabiese.

 (nella foto: da sinistra in alto Enzo D'Alessandro, Sergio Mosca, Paolo Carolei, Renato Cavaliere, Salvatore Belsivo, Catello Romano e Antonio Lucchese)

Salva la casa del Postino di Troisi a Salina, accolto ricorso

La Casa del Postino, celebre rifugio di Massimo Troisi nel film cult ispirato a Pablo Neruda, non sarà demolita: lo ha stabilito il Consiglio di Giustizia Amministrativa della Regione Siciliana, che ha accolto il ricorso straordinario presentato da Giuseppe Cafarella, proprietario dell’immobile situato a Pollara, nella splendida cornice di Salina, nelle Eolie.

Il Comune di Malfa aveva avviato una procedura per dichiarare in parte abusiva la struttura, in seguito alla segnalazione di una vicina di casa che aveva denunciato un ampliamento non autorizzato durante i lavori di ristrutturazione. Ma per i giudici, la villa non è abusiva e rappresenta un patrimonio da tutelare, non solo per la sua bellezza, ma per la sua valenza culturale.

Nella sua motivazione, il giudice relatore Nino Caleca ha sottolineato “l’interesse artistico, paesaggistico e il notevole interesse pubblico” della casa, diventata iconica dopo essere stata scelta come location del film “Il Postino”, ultima interpretazione di Massimo Troisi, candidato a 5 premi Oscar nel 1996. L’immobile è già iscritto nella Carta dei Luoghi dell’Identità e della Memoria della Regione Siciliana, grazie anche al riconoscimento delle Isole Eolie come Patrimonio dell’Umanità Unesco.

Il proprietario Cafarella ha da sempre respinto le accuse di abuso e aveva anche avanzato la proposta di riconoscere l’immobile come bene culturale di interesse pubblico. “La Casa del Postino è un unicum dell’architettura eoliana, immersa tra ulivi e oleandri – ha spiegato – e deve essere protetta affinché non si perda la sua testimonianza artistica, storica e culturale”.

Casarin: “Inaccettabili aggressioni agli arbitri, servono punizioni esemplari per genitori e dirigenti”

Duro sfogo di Paolo Casarin, ex arbitro internazionale e storico designatore della Serie A e B, dopo la vergognosa aggressione subita da un giovane arbitro di appena 19 anni durante la partita dei playoff Under 17 provinciali tra Russo Sebastiano Calcio Riposto e Pedara, in Sicilia.

L’ex fischietto non usa mezzi termini: “Le aggressioni ai direttori di gara sono inaccettabili. Bisogna limitare la presenza dei genitori negli stadi e punirli in modo esemplare”. Secondo Casarin, non bastano sospensioni temporanee: “I dirigenti complici devono essere cancellati dal calcio, non è questione di settimane o mesi di stop. Se hanno contribuito, non devono più mettere piede in un campo da gioco”.

Il commento si fa ancora più amaro quando Casarin parla del contesto: “Il calcio minore è in apparenza sereno, ma nella realtà è un covo di genitori e dirigenti incapaci. Aggrediscono un arbitro giovanissimo solo per una partita. È sconcertante”. E affonda il colpo: “In Italia ogni genitore pensa che il proprio figlio sia Maradona. E queste sono le conseguenze”.

Casarin propone una linea durissima: “Chiunque aggredisca un arbitro, soprattutto in contesti giovanili, deve essere cancellato dal calcio. Non basta punire, bisogna estirpare questi comportamenti dal sistema”. L'episodio in Sicilia è solo l’ultimo di una lunga serie, e riapre il dibattito su come proteggere i giovani arbitri e salvaguardare lo sport giovanile da chi lo trasforma in un campo di battaglia.

San Giorgio a Cremano, sequestro lampo di un 15enne: rilasciato nel pomeriggio

Un drammatico sequestro ha scosso San Giorgio a Cremano, nella cintura orientale di Napoli. Vittima un ragazzino di soli 15 anni, M.M. figlio di un imprenditore locale, prelevato con la forza questa mattina mentre si stava recando a scuola.

Il ragazzino che frequenta l'Istituto Silvestri verso le 8 di stamane, come fa tutti i giorni, è uscito di casa e stava per andare in garage per prendere la sua auto 50 e andare a scuola.

Secondo le prime ricostruzioni, e secondo quanto raccontato da testimoni sui social network, un gruppo di uomini armati ha aggredito il minore, gli ha calato un cappuccio sulla testa e lo ha trascinato a bordo di un furgone bianco, poi abbandonato e ritrovato dalle forze dell’ordine. Il mezzo risultava rubato, il che fa pensare a un’azione pianificata.

L’allarme e le indagini

La scomparsa del ragazzo è stata segnalata da un passante, e in poche ore l’appello si è diffuso sui social network, con migliaia di condivisioni. Il ragazzo è stato poi ritrovato nel primo pomeriggio.

In Procura, però, si mantiene un assoluto riserbo: gli investigatori stanno lavorando su più piste, ma l’ipotesi più accreditata è quella di un sequestro lampo a scopo di estorsione, forse legato all’attività imprenditoriale del padre.

La caccia ai rapitori

Le forze dell’ordine stanno setacciando la zona e analizzando le telecamere di sorveglianza per ricostruire la dinamica e identificare i responsabili.

 

Strada Maestra chiude il sipario su Mutaverso Teatro, un finale che promette sorprese inaspettate

È in arrivo l’evento conclusivo della nona edizione di Mutaverso Teatro, un'occasione imperdibile per gli amanti del teatro innovativo. Venerdì 11 aprile alle ore 21, il Piccolo Teatro del Giullare di Salerno accoglierà **Strada Maestra**, un'opera che trascende il concetto di semplice spettacolo, scritta, diretta e interpretata da Laura Nardinocchi e Niccolò Matcovich.

Un viaggio oltre la scena

**Strada Maestra** rappresenta il culmine di un anno di ricerca, durante il quale i due autori hanno intrapreso una vera e propria odyssey, avventurandosi in diversi territori e interagendo con una pluralità di umanità che vive a contatto con la natura. La loro missione? **Osservare senza il filtro dell’ego, ponendosi domande fondamentali**. La “strada maestra” simboleggia il percorso scelto dai due artisti, che non può non passare attraverso interrogativi esistenziali.

Questioni e coinvolgimento

Tra queste domande spiccano: **Esiste un patto tra noi e la natura? Siamo ancora in grado di osservarla? La nostra essenza è più legata alla città o alla natura?** Nardinocchi e Matcovich cercano di rispondere a questi quesiti mentre esplorano storie di contadini, apicoltori e pescatori, portando sul palcoscenico un totem realizzato con oggetti donati da queste figure incontrate lungo il cammino. Il pubblico non avrà il lusso di una visione passiva: il coinvolgimento sarà fondamentale, e non mancheranno le domande rivolte agli spettatori. **L’arte del teatro, in questo contesto, si esprime non nel fornire risposte ma nel stimolare il pensiero critico e la riflessione**.

Dettagli dell’evento

Informazioni:
- Data: 11 aprile 2025, ore 21.00
- Luogo: Piccolo Teatro del Giullare, Via Vernieri (Trav. Incagliati 2), Salerno
- Biglietti: Intero 13 €, Ridotto under 30 10 €

Preparati a metterti in discussione e a esplorare nuove prospettive in questo sorprendente finale di stagione del Mutaverso Teatro.

Miguel Ángel Candelas Colodrón protagonista di un incontro esclusivo all'Istituto Cervantes

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All’Instituto Cervantes di Napoli si preannuncia un evento imperdibile per gli appassionati di letteratura. Giovedì 10 aprile, alle ore 16, il rinomato ispanista Miguel Ángel Candelas Colodrón, professore dell'Università di Vigo e noto esperto di poesia barocca, presenterà il suo libro **"Nápoles en la literatura española de los siglos XVI y XVII."**

L'incontro si terrà nella sede dell'istituto di lingua e cultura spagnola, situata in via Chiatamone, 6G, e l'ingresso sarà libero fino ad esaurimento posti. L'evento sarà introdotto da Ana Navarro, la direttrice dell’Instituto Cervantes.

Un viaggio nella storia letteraria di Napoli

La città di Napoli, tra il XVI e il XVII secolo, si affermò come un epicentro culturale di rilevante importanza per la letteratura in lingua spagnola. Con l'arrivo degli Aragonesi e il regno di Alfonso V, Napoli si trasformò nel principale punto di interconnessione tra le due penisole. La conquista francese del 1504 la rese un fulcro politico, mutando in un esempio emblematico della cultura austriaca. Questo periodo, analizzato nel libro, si conclude all'inizio del XVIII secolo, attraversando le crisi e le guerre europee legate alla successione spagnola e all'emergere del Regno di Napoli sotto i Borbone.

Riflessioni su un'eredità culturale

Il libro esamina vari discorsi letterari del vicereame, analizzando testi che, pur avendo minori intenti estetici, catturano l’essenza di un’epoca. Si evidenziano rappresentazioni in cui Napoli non è solo uno sfondo, ma diventa simbolo di un periodo. Si pone particolare attenzione al rapporto tra le autorità e gli scrittori di corte, nonché al loro coinvolgimento nell'amministrazione del territorio. Originariamente destinato a un pubblico di esperti e appassionati della letteratura del XVI e XVII secolo, il libro è stato concepito durante la pandemia per un pubblico più ampio, acquisendo così caratteristiche di testo popolare. La lettura si presenta come un saggio volto a rivelare la ricchezza del panorama letterario, sociale e politico di Napoli, offrendo un tributo toccante e riflessivo al suo ruolo nella letteratura spagnola e nel contesto europeo.

Un esperto di spessore

Miguel Ángel Candelas Colodrón, come professore di Letteratura spagnola del XVI e XVII secolo, ha dedicato la sua carriera allo studio della poesia del XVII secolo, concentrandosi sull'opera di Francisco de Quevedo. Le sue ricerche e pubblicazioni sulla poesia e la prosa politica hanno contribuito a farlo diventare una figura di riferimento nel campo della letteratura spagnola, avendo preso parte a numerosi progetti di ricerca e conferenze internazionali. L'incontro promette di fornire un'analisi profonda e stimolante di Napoli, non solo come cornice, ma come vera protagonista della cultura di quel periodo.

Salerno, fermati tre scafisti dopo lo sbarco di 108 migranti

Salerno– Tre presunti scafisti sono stati fermati a Salerno dopo lo sbarco di 108 migranti avvenuto ieri dalla nave umanitaria Aita Mari, gestita dall’organizzazione Salvamento Marítimo Humanitario.

Si tratta di tre cittadini egiziani, di 24, 21 e 40 anni, individuati grazie alle indagini congiunte della Squadra Mobile della Questura di Salerno e della Guardia di Finanza. Il fermo è ora al vaglio del giudice per la convalida.

Secondo gli inquirenti, i tre sarebbero responsabili della conduzione del barchino protagonista del primo salvataggio effettuato nel Mediterraneo. I migranti, soccorsi in due diverse operazioni SAR (ricerca e salvataggio), hanno fornito elementi utili durante le audizioni, contribuendo in modo decisivo all’identificazione dei presunti trafficanti.

Il questore di Salerno, Giancarlo Conticchio, ha spiegato: «Ieri abbiamo attivato una macchina ben collaudata per fornire il primo soccorso e l’assistenza. La priorità è garantire le condizioni di salute dei migranti, ma poi c’è anche l’aspetto penale, quello di individuare chi li sfrutta per portarli in Italia».

Secondo quanto emerso, le persone a bordo avrebbero pagato fino a 3.000 euro per affrontare il viaggio verso l’Europa, oltre a subire violenze e abusi nei Paesi di partenza. «Il nostro pensiero va a loro – ha aggiunto il questore – alle donne e a tutte le persone abusate e sfruttate. Stiamo valutando attentamente eventuali testimonianze di violenze subite prima della partenza, un tema delicato di cui spesso le vittime faticano a parlare. Tuttavia, grazie ai mediatori culturali, sono emersi alcuni elementi».

Ai migranti che hanno collaborato con le autorità viene ora applicata una procedura accelerata per il rilascio di un permesso di soggiorno di lunga durata, in segno di riconoscimento per l’aiuto fornito alle indagini.

Retail e specializzazione arredo: Mondo Camerette sotto i riflettori per una possibile fusione e da maggio lancerà un nuovo modo di arredare la propria cameretta

Nata dall'idea geniale dell’imprenditore napoletano Giuseppe Caruso, Mondo Camerette rappresenta oggi una delle realtà più solide e riconosciute nel panorama nazionale del settore arredo per bambini e ragazzi. Fondata nel 2011, l’azienda ha saputo crescere in maniera costante, fino a diventare l’unico marchio specializzato con oltre 25 punti vendita distribuiti lungo tutto il territorio italiano. Nel 2025 è prevista l’apertura di altri 4 store e, nei prossimi cinque anni, l’ambizioso obiettivo di raddoppiare la presenza commerciale.

Un risultato che si inserisce in un contesto di mercato tutt’altro che favorevole: secondo i dati di settore, il comparto dell’arredamento ha registrato nel 2024 un calo medio del -3,7%. In netta controtendenza, Mondo Camerette ha chiuso l’anno con un sorprendente +8%, confermando la bontà della formula vincente che mescola competenza, specializzazione e approccio consulenziale.

“La perfezione non esiste, ma noi di Mondo Camerette non possiamo deludere le aspettative dei nostri clienti”. È questa una delle frasi più rappresentative del pensiero del CEO Giuseppe Caruso, pronunciata sui suoi canali social, che ben sintetizza l’approccio customer-centrico dell’intera azienda. Mondo Camerette, infatti, non vende solo prodotti, ma servizi, offrendo ai clienti soluzioni personalizzate, progettazione, consulenza e un’esperienza d’acquisto unica nel suo genere.

A pochi giorni dal Salone internazionale del Mobile di Milano, si fanno sempre più insistenti le voci di interesse da parte di importanti gruppi retail verso una possibile fusione o acquisizione del marchio. Sono già diversi mesi che alcuni player nazionali del settore hanno avviato confronti con il board dell’azienda, attratti dalla verticalità del format, dalla reputazione del brand e dalla sua struttura già consolidata.

Non è un caso che, stando a quanto emerso, una delle condizioni richieste dagli stessi investitori sarebbe la continuità della governance attuale, capitanata proprio da Caruso e dal suo team, considerati l’anima e la forza motrice di questa avventura imprenditoriale.

Il valore del team dietro il brand

Alla guida operativa della struttura, accanto al CEO Giuseppe Caruso, c’è Gianmichele Pace, figura chiave della direzione generale. Con un’esperienza maturata in realtà del calibro di Berloni e Natuzzi, Pace dal 2017 ha affiancato il patron Caruso contribuendo in modo determinante alla costruzione del posizionamento attuale del brand.

A garantire solidità legale e presidio strategico delle operazioni societarie, un team di avvocati dello stimato Studio Fimmanò, guidato dall’avvocato Giovanni Esposito, punto di riferimento per ogni fase evolutiva del progetto.

La visione finanziaria e la sostenibilità economica del piano di sviluppo sono invece affidate a Franco Canzano e Aldo Morgillo, advisor esperti e consulenti finanziari che da anni affiancano la governance nel controllo dell’andamento economico e nella pianificazione strategica delle prossime fasi di crescita.

Non è un caso che – secondo indiscrezioni – la continuità gestionale dell’attuale team venga posta come condizione necessaria dalle aziende che stanno valutando un’eventuale fusione o acquisizione.

Uno sguardo al futuro: rivoluzione in vista?

Secondo fonti interne non confermate, proprio in occasione del Salone del Mobile, Giuseppe Caruso starebbe lavorando a un progetto innovativo destinato a rivoluzionare il mondo dell’arredo per bambini: “Why buy? Perché comprare la cameretta se puoi noleggiarla?”.

Il nuovo modello, ancora top secret nei dettagli, porterebbe l’azienda a trasformarsi da puro retailer a una realtà orientata ai servizi, in linea con le tendenze più avanzate del mercato. Se confermato, rappresenterebbe un’ulteriore dimostrazione della capacità del brand di innovare e anticipare i bisogni delle famiglie italiane. Dopo due riconoscimenti SMAU, questa potrebbe essere l’ennesima intuizione vincente del visionario CEO partenopeo.

Una cosa è certa: la rivoluzione della cameretta è appena iniziata.

Retail e specializzazione arredo: Mondo Camerette sotto i riflettori per una possibile fusione e da maggio lancerà un nuovo modo di arredare la propria cameretta

 

Dazi sul vino: le opinioni dei produttori italiani al Vinitaly

I produttori di vino italiano esprimono preoccupazione per i dazi americani, ma rimangono ottimisti sulla possibilità di una risoluzione dei conflitti tra Stati Uniti ed Europa.

Questa posizione è stata condivisa all'Adnkronos dal direttore del Consorzio Vino Nobile di Montepulciano, Paolo Solini, e dalla vicepresidente Susanna Crociani, durante l'ultima edizione del Vinitaly a Verona.

Focus sul Vino Nobile di Montepulciano

"Il vino nobile di Montepulciano è un comprensorio che produce circa 10 milioni di bottiglie di vino, ne vanno in esportazione circa l’80%, quindi è molto rappresentativo. Principalmente è la Germania il primo paese importatore, seguono gli Stati Uniti, che è un paese importante su cui il consorzio e le aziende investono ormai da una decina d'anni molte risorse con ottimi risultati", ha dichiarato il direttore Solini.

Ha inoltre aggiunto che "il 35% dell’esportato e circa il 20% del Vino Nobile totale viene venduto negli Usa. Perciò questa situazione – gli sviluppi internazionali sui dazi ndr – è tenuta in massima considerazione e crea un po' di apprensione nei confronti dei produttori, ma siamo fiduciosi che questo gap possa essere superato".

Fonte Verificata

Santa Maria Capua Vetere, l'ispettore penitenziario corrotto con migliaia di euro

Santa Maria Capua Vetere – Un ispettore della polizia penitenziaria, in servizio presso il carcere di Santa Maria Capua Vetere, è stato arrestato mentre cercava di introdurre all’interno dell’istituto 19 telefoni cellulari, 20 cavi di alimentazione e circa 35 grammi di cocaina, destinati ai detenuti.

L’uomo, 52 anni, è stato fermato nel fine settimana dai suoi stessi colleghi poco dopo aver preso servizio. L’arresto è stato convalidato ieri dal gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.

L’ispettore è accusato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, introduzione illecita di dispositivi elettronici in carcere e corruzione. Secondo gli investigatori, avrebbe ricevuto promesse di denaro in cambio dell’introduzione della merce illecita da parte di alcuni detenuti.

Immediata la presa di posizione dell’USPP (Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria), che ha lodato l’operazione condotta dal comando dell’istituto: «Va dato merito al personale per la brillante attività – dichiarano Giuseppe Moretti e Ciro Auricchio, presidente nazionale e segretario regionale dell’USPP – Episodi del genere vanno stroncati sul nascere. Chi si macchia di questi reati non è degno di indossare l’uniforme».

«La sicurezza degli istituti penitenziari – aggiungono i rappresentanti sindacali – è una priorità assoluta. Chi tradisce la fiducia dello Stato e dei colleghi mette a rischio l’intero sistema. La polizia penitenziaria crede nei valori democratici e istituzionali, e non può tollerare simili comportamenti».

L’inchiesta prosegue per accertare eventuali complicità e per ricostruire con precisione il giro di corruzione all’interno dell’istituto.

Antitrust, maxi-multa da 20 milioni per la vendita dei biglietti del Colosseo

Roma – L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha inflitto una multa complessiva da 20 milioni di euro a Cooperativa Culture (CoopCulture) e a sei operatori turistici internazionali – Tiqets International, GetYourGuide Deutschland, Walks, Italy With Family, City Wonders e Musement – per pratiche scorrette nella gestione e rivendita dei biglietti d’ingresso al Parco archeologico del Colosseo.

L’istruttoria era stata aperta nel luglio 2023, dopo numerose segnalazioni che evidenziavano l’impossibilità per i consumatori di acquistare online i biglietti al prezzo base, a causa della sistematica indisponibilità sul sito ufficiale.

Nel dettaglio, l’Antitrust ha comminato a CoopCulture, che ha gestito il servizio ufficiale di vendita dei ticket dal 1997 al 2024, una sanzione da 7 milioni di euro, ritenendola consapevolmente responsabile di un sistema che ha reso difficile per il pubblico accedere ai biglietti a tariffa standard.

Secondo quanto accertato dall’Autorità, CoopCulture non ha adottato misure efficaci per contrastare l’accaparramento dei biglietti tramite software automatizzati (i cosiddetti “bot”) e ha invece riservato una quota rilevante di ticket a proprie visite guidate, generando un vantaggio economico diretto.

Questo comportamento ha spinto i turisti a rivolgersi a operatori terzi, dove i biglietti erano rivenduti abbinati a servizi aggiuntivi – come tour guidati, ingressi prioritari o servizio di trasporto – a prezzi significativamente maggiori rispetto al costo originale.

L’intervento dell’Antitrust mira ora a ripristinare condizioni di accesso eque e trasparenti per uno dei siti più visitati al mondo, tutelando i diritti dei consumatori e contrastando il monopolio nella distribuzione dei biglietti.

Il Tar Campania annulla la decadenza dell’ex comandante dei vigili di Pomigliano

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania ha ribaltato il provvedimento di decadenza dal ruolo di dipendente comunale dell’ex comandante della Polizia municipale di Pomigliano d’Arco (Napoli), Luigi Maiello.

La sentenza, accogliendo il ricorso presentato da Maiello, segna una svolta nella vicenda che lo scorso aprile aveva portato alla sua rimozione dall’impiego presso il Comune. I giudici hanno bocciato le valutazioni dell’Ente, ritenendole prive di solide basi giuridiche.

Secondo il Tar, il Comune non avrebbe avuto l’autorità per dichiarare autonomamente la decadenza, basandosi su una presunta invalidità di una serie di incarichi dirigenziali ricoperti da Maiello.

“Tali valutazioni non rientrano tra quelle consentite per giustificare la decadenza dall’impiego”, si legge nella sentenza, che critica l’assenza di un’istruttoria completa e di contestazioni formali nelle sedi competenti.

Il provvedimento annullato risaliva ad aprile 2023, quando Maiello era stato riassegnato al settore “Servizi al cittadino, cerimoniale e datore di lavoro” dopo la revoca, a gennaio dello stesso anno, dell’incarico di comandante dei vigili urbani decisa dal sindaco.

Il primo cittadino di Pomigliano d’Arco, appresa la decisione del Tar, ha dichiarato: “Valuteremo con la massima attenzione le motivazioni della sentenza. Se le riterremo fondate, ne prenderemo atto e ci adegueremo. In caso contrario, siamo pronti a presentare ricorso al Consiglio di Stato per difendere le ragioni dell’Amministrazione”.

Una posizione che lascia aperta la possibilità di un ulteriore capitolo giudiziario nella vicenda.
La sentenza del Tar restituisce temporaneamente a Maiello il suo status di dipendente comunale, ma la parola definitiva potrebbe spettare ora ai giudici di secondo grado, in un caso che continua a dividere l’opinione pubblica e a mettere sotto i riflettori la gestione amministrativa di Pomigliano d’Arco.

La fontana più grande d'Italia sbarca al MaxiMall di Pompei: uno spettacolo d'acqua, luce e tecnologia

Torre Annunziata  – Una meraviglia hi-tech che sembra uscita da Las Vegas o Dubai, ma si trova a due passi dagli scavi archeologici di Pompei.

Nel cuore del Maxi Mall Pompeii, il più grande centro commerciale e di intrattenimento del Sud Italia, è stata inaugurata quella che viene definita la fontana più grande d’Italia: un’opera maestosa, con un fronte di 200 metri, oltre 1900 ugelli e 1150 fari che danno vita a coreografie spettacolari, tra getti d’acqua sincronizzati, nebbia artificiale e uno “schermo d’acqua” (water screen) alto 12 metri e largo 30, utilizzato come superficie per proiezioni.

Un progetto da record tra innovazione e sostenibilità

Realizzata per arricchire l’anfiteatro del MaxiMall, destinato a concerti ed eventi, la “show fountain” è stata progettata da Watercube, azienda veneta con sede a Marano Vicentino, specializzata in installazioni idriche di alto livello. Con questa opera, l’impresa italiana si è aggiudicata un primato nazionale, sfidando i colossi mondiali del settore.

«Finalmente possiamo essere profeti anche in patria», dichiara con orgoglio Barbara Borriero, amministratore unico di Watercube. «Il nostro è un mercato di nicchia, dove contano estetica, fantasia e innovazione, ma anche sostenibilità idrica. È significativo che il mercato più florido sia quello della Penisola araba, dove si uniscono grandi investimenti e l’esigenza di ottimizzare ogni goccia d’acqua».

Tecnologia da Dubai, scenografie da Hollywood

La fontana pompeiana movimenta fino a 50.000 litri d’acqua al minuto, grazie a un sistema complesso che include:

750 metri di tubazioni in acciaio inox

8 km di tubazioni in polietilene

16 km di cavi elettrici

16 universi DMX per la gestione di 8.192 canali di controllo

L’impianto, gestito da un software dedicato, crea effetti mozzafiato: getti robotizzati, nebbia, proiezioni laser e una zona “wet/dry” calpestabile di 800 mq, con soli 4 cm d’acqua, che circonda la vasca principale.

«Qui è nata la Hollywood delle fontane italiane», conclude Borriero. Un connubio perfetto tra arte, ingegneria e spettacolo, che trasforma un centro commerciale in una destinazione da non perdere.

Il MaxiMall Pompeii, con i suoi 200.000 mq (di cui 6.000 coperti e 170 negozi), si conferma così non solo come il più grande polo commerciale del Mezzogiorno, ma anche come un nuovo punto di riferimento per l’intrattenimento. E con questa fontana da record, Pompei guarda al futuro senza dimenticare il suo glorioso passato.

Ischia, nuova proroga per il Piano di ricostruzione

Una nuova proroga ha colto di sorpresa i residenti di Ischia, con le osservazioni al Piano di Ricostruzione dei Comuni dell'isola colpiti dal devastante sisma del 2017 e dagli eventi franosi del 2022. Il termine per presentare osservazioni è ora esteso fino al 2 maggio prossimo.

La decisione di prorogare la scadenza è stata avanzata su richiesta della Regione Campania e del sindaco del comune di Casamicciola Terme. L'intento è di allineare il termine per le osservazioni al Piano di Ricostruzione (PdRi) con la scadenza per il Piano Paesaggistico Regionale (PPR) - Ambito 20, recentemente presentato dalla Regione.

Tale strategia suggerisce un tentativo di ottimizzare il processo di ricostruzione e ambiente nello stesso tempo.

Un'ordinanza emessa dal Commissario Straordinario per la Ricostruzione di Ischia, Legnini, conferma che il PdRi ha anche una valenza paesaggistica, come stabilito dall'art.24 bis del dl 109/2018.

Con la pronuncia sulla proroga, il Commissario ha stabilito che questa sarà l'ultima modifica temporale, chiarendo che, fino all'approvazione definitiva del Piano di Ricostruzione, il sistema normativo attuale continuerà a regolare la ricostruzione privata sull'isola.

In un contesto dove le scadenze e le, già frequenti, proroghe sembrano dettare legge, Ischia si prepara a prendere una nuova direzione, con un occhio sempre attento alla manutenzione del suo paesaggio e alla sicurezza dei suoi abitanti.

Torre Annunziata, oltre 500 donazioni per aiutare Luigi: il 18enne in coma sogna un ricovero in Austria

Torre Annunziata – È partita una gara di solidarietà per Luigi Guadagno, il 18enne di Torre Annunziata in coma dal 22 agosto scorso a seguito di un drammatico incidente stradale. Da quel giorno, Luigi lotta tra la vita e la speranza in una struttura di neuroriabilitazione, ma le condizioni non mostrano ancora segni di miglioramento.

A lanciare l’appello è il cognato del ragazzo, che ha attivato una raccolta fondi sulla piattaforma GoFundMe con l’obiettivo di raccogliere 100mila euro: una somma necessaria per trasferire Luigi in una clinica privata specializzata in Austria, dove potrebbe ricevere cure avanzate e personalizzate.

«Nella struttura in cui si trova attualmente – spiega il promotore della raccolta – non abbiamo ancora visto progressi significativi. Abbiamo bisogno di portarlo altrove, dove possa avere una possibilità concreta di recupero.»

Il giovane, nell’incidente, ha riportato un politrauma e un grave trauma cranico. La sua famiglia non si arrende e ha deciso di tentare ogni strada possibile per offrirgli una nuova chance di vita. La campagna di raccolta ha già superato le 500 donazioni, raccogliendo oltre 17mila euro in pochi giorni.

Un segnale forte di una comunità che si stringe intorno a Luigi e alla sua famiglia, con la speranza di vederlo un giorno di nuovo sorridere.

Chi volesse contribuire può farlo al seguente link: https://www.gofundme.com/f/aiutiamo-luigi-a-riprendersi-la-sua-vita.

De Luca: "Abbiamo evitato la chiusura della Rai di Napoli"

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Napoli - La sede Rai di Napoli è salva. Il governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha annunciato un finanziamento di 16 milioni di euro per la ristrutturazione del centro di produzione Rai di Napoli, scongiurando così il rischio di chiusura.

"Abbiamo sventato un pericolo che si era presentato di chiusura della sede Rai di Napoli", ha dichiarato De Luca durante la presentazione del progetto di ristrutturazione.

"Qualche anno fa abbiamo avviato un lavoro di collaborazione anche per le produzioni audiovisive, dai Bastardi di Pizzofalcone all'Amica Geniale, Mare Fuori, Mina Settembre, L'avvocato Malinconico. Abbiamo dato una mano anche durante il periodo del Covid, ma soprattutto abbiamo deciso di contribuire alla ristrutturazione completa del centro Rai di Napoli".

Il finanziamento regionale, pari a 16 milioni di euro, sarà destinato alla messa in sicurezza antisismica del centro Rai di Fuorigrotta, all'ampliamento e all'introduzione di nuove tecnologie per rendere competitivo il centro di produzione.

"La Rai a Napoli ha un patrimonio immenso nell'archivio che custodisce la storia della canzone napoletana ma anche tante testimonianze culturali nel nostro paese", ha sottolineato De Luca. "Serve un lavoro importante e quindi cofinanziamo per metà questo lavoro".

I lavori di ristrutturazione, la cui durata è stimata in due anni, non comporteranno l'interruzione delle produzioni Rai. La progettazione è in fase di completamento e la gara d'appalto dovrebbe essere indetta entro due mesi.

Al termine della conferenza stampa, De Luca non ha rilasciato dichiarazioni in merito alla sentenza della Corte Costituzionale attesa per domani sulla sua candidabilità per il terzo mandato consecutivo.

Scafati, tragedia sulla Statale 268, muore un motociclista

Scafati – Ancora sangue sulla Strada Statale 268 “del Vesuvio”, tristemente nota come la “statale della morte”.

Questa mattina, tra gli svincoli di Angri Nord e Scafati Sud, un motociclista ha perso la vita in un violento incidente stradale che ha coinvolto anche un’autovettura.

Secondo una prima ricostruzione, le cui cause sono ancora in fase di accertamento, il centauro avrebbe perso il controllo della moto, finendo rovinosamente sull’asfalto. L’impatto è stato devastante: all’arrivo dei soccorsi, per l’uomo non c’era già più nulla da fare.

Sul luogo della tragedia sono prontamente intervenuti gli uomini delle Forze dell’Ordine e le squadre Anas, impegnati negli accertamenti di rito, nella rimozione dei veicoli incidentati e nella pulizia del manto stradale. Per consentire le operazioni e garantire la sicurezza, il tratto di strada è stato temporaneamente chiuso al traffico.

L’ennesima vittima riaccende i riflettori sulla pericolosità della SS268, teatro di numerosi incidenti mortali negli ultimi anni.

Suicidio assistito, Campania sotto i riflettori: una richiesta in attesa e un appello per sbloccare l’immobilismo

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L’Associazione Luca Coscioni torna a puntare i riflettori sul tema del fine vita con una mobilitazione nazionale che, fino al 13 aprile, coinvolgerà l’Italia intera con una campagna informativa città per città.

Al centro dell’iniziativa, i dati emersi da un accesso agli atti presentato in tutte le Regioni italiane per fare luce sulle richieste di suicidio assistito ricevute dalle ASL dal 2020, anno in cui la sentenza 242/2019 della Corte Costituzionale (caso Cappato-Dj Fabo) ha reso legale la morte volontaria assistita, purché rispettate determinate condizioni.

In Campania, il quadro che emerge è critico: una sola persona risulta attualmente in attesa del via libera per accedere alla procedura. A riferirlo è l’ASL Napoli 3 Sud, che copre l’area vesuviana, la cintura sud e la penisola sorrentina.

“La richiesta è in fase di istruttoria”, spiega l’azienda sanitaria, precisando che il Comitato Etico Territoriale Campania 2 ha proposto l’istituzione di una Commissione Tecnica Multidisciplinare Permanente per verificare i requisiti, in linea con le sentenze della Corte Costituzionale (242/2019 e 135/2024).

Tuttavia, l’ASL sottolinea la necessità di un’autorizzazione regionale per procedere, un passaggio che ha spinto l’azienda a interpellare formalmente la Regione Campania. Ad oggi, la risposta tarda ad arrivare, lasciando il caso in un limbo burocratico.

51 richieste in Italia, ma i dati sono parziali

L’indagine dell’Associazione Luca Coscioni ha raccolto informazioni da 11 Regioni – tra cui Campania, Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia-Romagna, Liguria, Marche, Abruzzo, Bolzano, Sicilia e Calabria – che hanno fornito dati, seppur con livelli di dettaglio diversi. In totale, sono 51 le richieste di suicidio assistito registrate finora a livello nazionale, con esiti variegati: alcune approvate, altre respinte, molte ancora in corso. Spiccano i numeri di Veneto (15 richieste), Lombardia (14) e Marche (7).

uttavia, molte ASL hanno scelto di non rispondere o di negare l’accesso ai dati, evidenziando una trasparenza a macchia di leopardo e tempistiche spesso incompatibili con le condizioni di salute dei richiedenti.

Il caso Galietta e l’appello alla Regione

In Campania, il caso di Galietta, 47enne di Montano Antilia affetto da atrofia muscolare spinale, è emblematico delle difficoltà incontrate. Nel marzo 2021, l’uomo aveva chiesto la verifica delle condizioni per il suicidio assistito, ma la lunga attesa lo ha spinto a optare per la sedazione palliativa profonda. Dopo due giorni, è morto.

“Un esempio tragico di come l’immobilismo burocratico possa negare diritti”, denunciano Filomena Gallo e Marco Cappato, rispettivamente segretaria nazionale e tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni.

I due leader lanciano un appello alla Regione Campania: “La proposta di legge sul fine vita, depositata un anno fa e arrivata in Aula dopo il lavoro di un tavolo tecnico, è stata rinviata in Commissione Bilancio, nonostante non preveda spese. Il governatore De Luca, lo scorso 26 marzo, ha parlato di consultazioni con la Conferenza Episcopale e altre parti, dimenticando che in un Paese laico le norme spettano ai legislatori, non alla Chiesa. Chiediamo alla Campania di uscire dall’ambiguità politica e garantire un percorso chiaro e rispettoso dei diritti di chi soffre”.

Mobilitazione nazionale e una mappa per agire

La campagna dell’Associazione Luca Coscioni, che culminerà il 13 aprile, punta a sensibilizzare l’opinione pubblica e a spingere le istituzioni a colmare le lacune normative e procedurali. Una mappa dettagliata, disponibile online, indica le iniziative città per città, mentre il pressing sulle Regioni continua per ottenere dati completi e uniformi. In Campania, l’attesa di una risposta chiara resta il nodo cruciale per garantire dignità a chi, in condizioni di estrema sofferenza, reclama il diritto di scegliere.

Concordia, Schettino rinuncia alla richiesta di semilibertà

Roma – Francesco Schettino, ex comandante della Costa Concordia, ha rinunciato ufficialmente alla richiesta di accedere al regime di semilibertà.

La decisione è stata comunicata questa mattina durante l’udienza al Tribunale di Sorveglianza, che ha quindi dichiarato il “non luogo a provvedere”.

A spiegare la scelta è stata l’avvocata difensore Francesca Carnicelli, la quale ha chiarito che la rinuncia non è legata a ostacoli giuridici o procedurali, ma a una valutazione strategica: “Non ci sono state difficoltà con la proposta lavorativa sottoposta al tribunale – ha dichiarato –. È stata una decisione maturata da Schettino stesso. In futuro, se ci saranno le condizioni, valuteremo se ripresentare l’istanza”.

Schettino sta scontando una condanna definitiva a 16 anni di reclusione, inflitta nel 2017 per il naufragio della Costa Concordia, avvenuto nella notte tra il 12 e il 13 gennaio 2012 al largo dell’isola del Giglio. In quella tragedia persero la vita 32 persone e centinaia rimasero ferite.

Attualmente l’ex comandante ha scontato metà della pena, requisito che gli consente di accedere, in base alla normativa vigente, a misure alternative alla detenzione in carcere. Tuttavia, almeno per ora, Schettino resterà in regime detentivo ordinario.

Al Teatro Salvo D’Acquisto la magia di musica e parole con Arkan e i palloncini

L’eleganza sonora del Cesi Marciano Ensemble incontra la voce narrante di Paolo Cresta nello spettacolo di Ciro Gentile C’è un’attesa carica di suggestione e curiosità per sabato 12 aprile alle ore 21, quando il sipario del Teatro Salvo D’Acquisto di via Morghen al Vomero si alzerà per accogliere “Arkan e i palloncini”, un raffinato spettacolo musicale destinato ad emozionare e sorprendere.

Organizzato e promosso da Giuseppe Errico, l’evento rappresenta una di quelle rare occasioni in cui la musica, la parola e il racconto si fondono in un’unica esperienza scenica, capace di parlare all’anima dello spettatore.

L'incontro dei linguaggi

Protagonisti assoluti della serata saranno i 14 musicisti del Cesi Marciano Ensemble, guidati dal talento creativo e dalla sensibilità artistica del maestro Ciro Gentile, autore non solo delle musiche ma anche del testo che ne costituisce l’ossatura narrativa. A dare voce al racconto, tra atmosfere sonore e quadri emozionali, sarà l’intensa interpretazione di Paolo Cresta, attore di grande versatilità, capace di restituire sfumature e suggestioni con una narrazione che si intreccia alle trame melodiche dell’ensemble.

Un'evoluzione artistica

Napoletano, chitarrista, compositore, autore e scrittore, Ciro Gentile porta avanti, ormai da anni, una ricerca musicale che è anche esplorazione poetica. Con “Arkan e i palloncini” si fa testimone di un’evoluzione artistica iniziata nel 2002 con il Cesi Marciano Ensemble: un progetto che ha saputo rompere gli schemi tradizionali, spingendo la chitarra classica – da sempre strumento solistico per eccellenza – verso territori nuovi, contaminati e dialoganti.

Un affresco sonoro

È proprio in questo incontro fra linguaggi differenti – il jazz, l’etnico, il cameristico – che prende vita lo spettacolo: un affresco sonoro dove le orchestrazioni jazzistiche costruiscono un ponte affascinante tra la chitarra e il resto degli strumenti. Ne nasce una narrazione musicale che è viaggio, sogno, emozione. La musica di Gentile, mai banale, densa di colori e suggestioni, si lega ai brani letterari recitati da Cresta, creando un’architettura scenica fatta di armonie, pause, parole e immagini. “Arkan e i palloncini” diventa così molto più di un semplice concerto: è un racconto per suoni e voce, un sogno sospeso, capace di trasportare il pubblico in un altrove immaginifico e profondo. Una serata, quella al Teatro Salvo D’Acquisto, che si preannuncia come un appuntamento imperdibile per gli amanti della musica dal vivo, per chi crede ancora nel potere evocativo della parola e per chi sa lasciarsi trasportare dal battito segreto delle emozioni.

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