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Caserta: 16enne perde la vita in un incidente a Caiazzo

Caserta– Ancora sangue sulle strade della Campania. Nella notte un incidente stradale ha spezzato la vita di un ragazzo di soli 16 anni, residente a Caiazzo, che viaggiava a bordo di una Fiat Punto insieme al fratello maggiore e a un amico. La tragedia si è consumata lungo la strada provinciale 330, l’arteria che collega Caiazzo ad Alvignano, una lingua d’asfalto che più volte in passato è stata teatro di sinistri mortali.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, il giovane alla guida, 19 anni, avrebbe perso il controllo dell’auto in curva. La vettura è finita fuori strada ed è andata a schiantarsi contro un muro. Un impatto violento, devastante, che non ha lasciato scampo al passeggero seduto sul sedile anteriore: il ragazzo è morto sul colpo. Feriti gravemente il fratello e l’amico 16enne seduto sul sedile posteriore, ora ricoverati in ospedale.

La dinamica non è ancora del tutto chiarita, ma l’ipotesi più probabile è che alla base dello schianto ci sia stata la velocità sostenuta in un tratto particolarmente insidioso. Un errore fatale che in pochi secondi ha trasformato una notte tra ragazzi in una tragedia senza ritorno.

Il dolore si è immediatamente diffuso nella comunità di Caiazzo, dove il giovane frequentava la scuola e dove la famiglia è molto conosciuta. Amici, parenti e coetanei si sono stretti nel cordoglio, increduli davanti a una vita spezzata troppo presto.

L’episodio riaccende i riflettori sulla vera e propria emergenza sicurezza stradale in Campania. Secondo i dati più recenti, la regione si conferma tra le più colpite dagli incidenti mortali, con una frequenza preoccupante soprattutto tra i giovani. Curve pericolose, strade provinciali poco illuminate, abitudini di guida rischiose e controlli insufficienti compongono un mix che, ogni anno, produce decine di vittime.

Il muro contro cui si è fermata la corsa della Punto diventa oggi il simbolo di un dramma che si ripete con impressionante regolarità: famiglie distrutte, comunità in lutto, statistiche che raccontano la “strage silenziosa” delle nostre strade.

Un grido d’allarme che, ancora una volta, chiede risposte in termini di prevenzione, educazione alla guida e sicurezza viaria. Perché dietro ogni numero c’è un nome, un volto, una vita che non tornerà più.

Femminicidio di Paupisi, i figli non sono entrati a scuola

La comunità del Beneventano sotto shock: i due ragazzi non si sono presentati a scuola. L’auto di Salvatore Ocone, sospettato dell’omicidio, avvistata all’alba nel paese. Ricerche in corso tra campagne e zone isolate.

Benevento– Una notte di paura e di sangue a Paupisi, piccolo comune in provincia di Benevento. Elisa Polcino è stata uccisa e il principale sospettato è il marito, Salvatore Ocone. Da questa mattina non si hanno notizie dei due figli della coppia, un ragazzo di 15 anni e una ragazza di 16, che non si sono presentati a scuola.

Il sindaco del paese, Salvatore Coletta, ha confermato la loro assenza dopo aver parlato con dirigenti scolastici e residenti. «Stiamo vivendo ore di angoscia – ha detto –. Nulla lasciava presagire un fatto del genere. Li avevo incontrati di recente a una festa, sembravano tranquilli».

Le ricerche dei carabinieri, supportati da volontari e protezione civile, si concentrano non solo nell’abitato ma anche nelle campagne e nei luoghi isolati che l’uomo era solito frequentare. Secondo le prime ricostruzioni, l’auto di Ocone sarebbe stata avvistata nel centro del paese intorno alle sei di questa mattina.

Il caso ha scosso profondamente la comunità di Paupisi, poco più di mille abitanti, dove la famiglia era conosciuta da tutti. Nelle prossime ore si attendono sviluppi sulle ricerche dei due ragazzi e sulla fuga del marito, ricercato come presunto autore del femminicidio.

Paestum, appalti pilotati: obbligo di dimora per l’ex sindaco Franco Alfieri

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Capaccio Paestum – Cambio di misura cautelare per l’ex sindaco di CapaccioPaestum ed ex presidente della Provincia di Salerno, Franco Alfieri, coinvolto nel processo sui presunti appalti pilotati nella città dei templi. Il Tribunale di Vallo della Lucania ha deciso di sostituire i domiciliari con l’obbligo di dimora nel comune di residenza, provvedimento che segna una parziale attenuazione delle restrizioni.

La decisione è arrivata nei giorni in cui il procedimento è entrato nel vivo, con le prime fasi dibattimentali davanti al collegio presieduto dal presidente del Tribunale di Vallo. La prossima udienza è fissata per il 9 ottobre.

Nonostante la misura più lieve, Alfieri non tornerà in libertà: sul suo conto pende infatti un altro provvedimento di custodia cautelare, nell’ambito dell’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno, che ipotizza nei confronti di Alfieri e di altri indagati un presunto scambio elettorale politico-mafioso.

Il doppio fronte giudiziario tiene alta l’attenzione sull’ex primo cittadino di Paestum, figura di spicco della politica salernitana degli ultimi vent’anni. Se da un lato il processo sugli appalti pilotati punta a fare luce sulle presunte irregolarità nelle gare d’appalto per opere pubbliche, dall’altro l’inchiesta della Dda aggiunge un quadro ancora più delicato, con l’ombra di presunte ingerenze criminali nelle dinamiche elettorali.

Un caso giudiziario che intreccia politica, gestione del potere e sospetti di infiltrazioni, destinato a far discutere non solo il territorio salernitano, ma l’intero scenario campano.

Napoli, frode e riciclaggio: sequestrati quasi 1 milione di euro e laboratorio di anabolizzanti

Napoli – Un'imponente operazione dei Carabinieri ha colpito un'organizzazione criminale dedita a sofisticate frodi informatiche, riciclaggio e persino al traffico di sostanze anabolizzanti. Le forze dell'ordine, coordinate dal Comando Provinciale di Genova e supportate dalla Sezione Criptovalute del Comando Antifalsificazione Monetaria, dai NAS di Napoli e Salerno, hanno eseguito una raffica di perquisizioni nelle province di Napoli, Salerno e Caserta.

L'indagine della Procura di Napoli è partita dalla denuncia di un cittadino genovese, vittima nel dicembre 2023 di una truffa orchestrata con la tecnica dello "smishing".

La truffa del finto sms bancario

Il modus operandi era collaudato: la vittima riceveva messaggi urgenti e allarmanti, apparentemente inviati dalla sua banca, che segnalavano presunti pagamenti sospetti. Subito dopo, entrava in scena un finto operatore bancario che, con abile manipolazione, la induceva a effettuare bonifici verso conti correnti gestiti da alcuni degli indagati.

Le successive investigazioni hanno squarciato il velo su una vera e propria associazione per delinquere con base nel Napoletano ma attiva sull'intero territorio nazionale. La holding criminale si dedicava sistematicamente alle frodi informatiche e alla successiva operazione di riciclaggio dei proventi illeciti.

La "Centrale" del riciclaggio e il dopante

Punto nevralgico dell'attività illecita era un esercizio commerciale nel Napoletano, utilizzato come cassa continua per la monetizzazione e il riciclaggio del denaro sporco. Una strategia che sfruttava anche la compravendita di criptovalute(Bitcoin, Usdt ed Ethereum) per ripulire i flussi di denaro.

Ma il quadro si è fatto ancora più torbido: parallelamente alle frodi, è emerso che uno degli indagati movimentava con regolarità ingenti somme di denaro derivanti dalla produzione e commercializzazione di anabolizzanti, reato di utilizzo o somministrazione di farmaci al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti.

Il "tesoro" sequestrato

Il blitz ha portato a sequestri ingenti che testimoniano l'entità del giro d'affari criminale. Tra i beni confiscati spiccano:

Circa 960.000 euro in contanti.

3 wallet contenenti criptovalute (Bitcoin, Usdt ed Ethereum) per un controvalore di circa 31.000 euro.

Un locale adibito a laboratorio clandestino per la produzione di anabolizzanti, con ingenti quantità di farmaci, sostanze farmacologicamente attive e macchinari per la produzione.

Numerose carte di credito intestate a prestanome.

50 cellulari e altrettante SIM card, ritenute fondamentali per le attività fraudolente.

Monili in oro per un valore di circa 25.000 euro.

Strumenti tecnici da spionaggio e anti-intercettazione: un jammer e diversi rilevatori di frequenza.

L'operazione odierna rappresenta un duro colpo inferto a una criminalità capace di unire l'alta tecnologia delle frodi informatiche con il riciclaggio transnazionale e il lucroso business del doping. Le indagini proseguono per delineare l'intera rete di complicità.

Sequestrati nell’Avellinese: due quintali di prodotti senza tracciabilità

Avellino – Un’operazione dei Carabinieri Forestali ha portato al sequestro di circa due quintali di prodotti agroalimentari privi di tracciabilità in diversi esercizi commerciali della provincia di Avellino.

I controlli, condotti nei comuni di Mercogliano, Grottaminarda, Aquilonia e Calitri, hanno riguardato supermercati e pescherie, svelando gravi irregolarità nella gestione di alimenti destinati al consumo.

Le verifiche hanno messo in luce non solo l’assenza di documentazione che attestasse la provenienza e il luogo di produzione dei generi alimentari, ma anche altre violazioni significative. Tra queste, carenze igienico-sanitarie nei locali ispezionati e l’utilizzo di bilance non omologate, strumenti fondamentali per garantire la correttezza delle transazioni commerciali.

Le irregolarità riscontrate hanno portato all’emissione di sanzioni amministrative per un totale di 6.000 euro.I prodotti sequestrati, privi di qualsiasi indicazione obbligatoria sulla tracciabilità, rappresentano un potenziale rischio per la sicurezza alimentare dei consumatori.

L’operazione rientra in un più ampio piano di controlli volti a tutelare la salute pubblica e a contrastare pratiche commerciali scorrette nel settore agroalimentare.Le autorità hanno annunciato che le indagini proseguiranno per accertare eventuali responsabilità penali e per garantire che simili violazioni non si ripetano. Intanto, l’intervento dei CarabinieriForestali sottolinea l’importanza di una filiera trasparente e di controlli rigorosi per proteggere i consumatori e il mercato locale.

Paupisi, uccide la moglie a colpi di pietra nel letto e scappa portando con se i figli

Paupisi - Un nuovo dramma di violenza familiare scuote la Campania, una terra già segnata da una lunga scia di femminicidi. A Paupisi, piccolo comune del Sannio, una donna è stata uccisa a colpi di pietra dal marito, che dopo l’aggressione è fuggito facendo perdere le proprie tracce.

La vittima si chiamava Elisa Polcino, 43 anni. L’uomo ricercato è il marito, Salvatore Ocone, di 45 anni.

Secondo le prime ricostruzioni, la tragedia si è consumata in contrada Frasso, nelle campagne di Paupisi, all’alba di questa mattina. L’omicidio sarebbe avvenuto poco dopo le 8, al termine di un litigio violento.

Non è ancora chiaro cosa abbia fatto esplodere la furia dell’uomo, ma da tempo, secondo indiscrezioni raccolte tra i vicini, la coppia viveva un rapporto segnato da tensioni e problemi.

I carabinieri sono sulle tracce dell'assassino

I carabinieri hanno avviato le ricerche di Ocone, che potrebbe aver tentato la fuga tra i luoghi che era solito frequentare. Non si esclude l’ipotesi estrema del suicidio. Fondamentali, in queste ore, le segnalazioni degli abitanti del paese, che si è risvegliato in preda allo sgomento.

Ad aggravare ulteriormente l’angoscia della comunità, la denuncia del sindaco Salvatore Coletta: “Oltre al marito della vittima, risultano irreperibili anche i figli della coppia, ed è questa la nostra più grande preoccupazione”.

Due dei ragazzi frequentano ancora la scuola dell’obbligo, mentre un terzo figlio, maggiorenne, non si trovava in casa al momento della tragedia. Non è chiaro se i bambini siano stati portati a scuola questa mattina, un dettaglio che rende la vicenda ancora più inquietante.

Il primo cittadino ha espresso il dolore dell’intera comunità: “La notizia ci ha lasciati attoniti. Era una famiglia che all’apparenza non mostrava segni di disagio e non era seguita dai servizi sociali. Ho visto la coppia pochi giorni fa, a una festa: sembravano sereni. Forse non abbiamo saputo cogliere i segnali di un malessere che si stava manifestando”.

Sul luogo del delitto sono al lavoro i carabinieri della compagnia di Benevento e la Scientifica, per chiarire ogni dettaglio della dinamica e raccogliere prove decisive.

Un nuovo femminicidio, consumato in silenzio dentro le mura domestiche, che si aggiunge a una lista che in Campania continua a crescere, scandita da storie di dolore, solitudine e violenza. A Paupisi, intanto, c’è un paese intero che aspetta notizie dei figli e prega che questa tragedia non si trasformi in un dramma ancora più grande.

Avellino, 83enne si toglie la vita con una fucilata davanti casa

AVELLINO – Tragedia nella notte a San Tommaso, quartiere popolare di Avellino, dove un uomo di 83 anni si è tolto la vita sparandosi un colpo di fucile a pochi metri dalla propria abitazione.

L’anziano, originario di Contrada ma da tempo residente nel capoluogo irpino, si è allontanato da casa e ha raggiunto il campo sportivo del rione, dove ha compiuto il gesto estremo. A dare l’allarme sono stati i familiari, svegliati dal forte boato dello sparo. Sul posto sono arrivati i sanitari del 118 e le forze dell’ordine, ma per l’uomo non c’era più nulla da fare: il decesso è stato constatato immediatamente.

L’intera comunità è rimasta sconvolta dall’accaduto. La zona del campo sportivo è stata transennata per i rilievi di rito, mentre proseguono le indagini per chiarire le circostanze che hanno portato al gesto disperato dell’83enne.

Benevento, blitz della Finanza: scoperti cinque lavoratori in nero e maxi sanzioni

BENEVENTO – Giro di vite contro il lavoro nero nel Sannio: in tre diverse attività commerciali, tra Forchia, Pago Veiano e il capoluogo, la Guardia di Finanza ha scoperto cinque lavoratori irregolari, tra cui un minorenne. I controlli, condotti dai militari del Comando provinciale di Benevento, hanno fatto emergere una serie di violazioni gravi, con multe per oltre 30mila euro e la sospensione delle attività coinvolte.

Nel dettaglio, a Forchia i finanzieri della Tenenza di Montesarchio hanno trovato quattro dipendenti non dichiarati, mai registrati nelle scritture contabili e privi di ogni forma di tutela previdenziale. Per l’impresa è scattata una sanzione da 10.300 euro e la segnalazione all’Ispettorato Territoriale del Lavoro per sospendere l’attività. A Pago Veiano, in un’officina, il personale del Gruppo di Benevento ha accertato l’omesso tracciamento dei mezzi di pagamento per due lavoratori, elevando una multa di 20mila euro al titolare.

Infine, in un salone di parrucchiera di Benevento, i finanzieri hanno sorpreso una collaboratrice in nero, con conseguente avvio del provvedimento di sospensione anche per questa attività. I controlli della Guardia di Finanza, spiegano dal Comando provinciale, continueranno a tappeto per contrastare le sacche di irregolarità che danneggiano sia i lavoratori sia la concorrenza leale tra imprese.

Napoli–Sporting, corse straordinarie di metro e Cumana dopo il match di Champions

NAPOLI – La città si prepara alla notte di Champions. In occasione della sfida tra Napoli e Sporting Lisbona, in programma mercoledì 1° ottobre alle 21 allo stadio Diego Armando Maradona, Trenitalia e l’Eav potenziano i servizi ferroviari per agevolare l’afflusso e il deflusso dei tifosi.

Regionali di Trenitalia, in accordo con Regione Campania e Comune di Napoli, garantirà sette corse supplementari sulla Linea 2 della metro: cinque dirette verso San Giovanni–Barra e due in direzione Pozzuoli, per un totale di 3.400 posti in più. I treni partiranno dalla stazione di Campi Flegrei dopo il fischio finale del match, con la biglietteria aperta fino al termine dell’evento. Sarà consentito l’accesso solo a chi sarà munito di regolare biglietto, mentre il personale FS Security, insieme alle forze dell’ordine, guiderà i passeggeri verso le banchine. La stazione di Piazza Leopardi resterà chiusa dalle 22:30.

Anche la Cumana sarà potenziata: Eav annuncia 33 corse straordinarie nella tratta Montesanto–Bagnoli a partire dalle 21 e fino a oltre la mezzanotte, con partenza dalla stazione Mostra–Maradona. Un servizio straordinario pensato per evitare disagi e garantire la sicurezza di migliaia di tifosi in arrivo e in partenza dalla zona Fuorigrotta.

Castel Volturno, travolto sulle strisce mentre va al lavoro: caccia al pirata della strada

CASTEL VOLTURNO – Una tragedia all’alba sulla Domiziana: Marco Ioime, 44 anni, è stato investito e ucciso da un’auto pirata mentre attraversava le strisce pedonali per recarsi al lavoro. L’impatto è stato violentissimo: il corpo dell’uomo è stato sbalzato a diversi metri di distanza prima di ricadere rovinosamente sull’asfalto.

L’automobilista non si è fermato a prestare soccorso, fuggendo subito dopo l’incidente. Alcuni passanti hanno allertato i soccorsi, ma le condizioni di Ioime erano già disperate: trasportato d’urgenza al Pineta Grande Hospital, è morto poco dopo a causa delle gravissime lesioni riportate. La vittima lascia una moglie e una figlia.

Sul caso indaga la Polizia di Stato: il commissariato di Castel Volturno ha già acquisito le immagini delle telecamere di sorveglianza che hanno ripreso la scena e permesso di risalire al modello dell’auto, che sarebbe stata presa a noleggio. Gli investigatori ritengono che l’identificazione del conducente sia ormai questione di ore.

Salerno, trovato con stupefacenti in auto: 60enne ai domiciliari

Salerno – Un controllo di routine si trasforma in un sequestro di 120 grammi di cocaina. È successo ieri a Salerno, dove gli agenti della Squadra Volante dell'UPGSP della Questura hanno arrestato un uomo di 60 anni, sorpreso alla guida della sua autovettura con un ingente quantitativo di stupefacente, pronto per il mercato dello spaccio.

L'operazione, nata come semplice monitoraggio del territorio, ha preso una piega decisiva quando gli agenti hanno fermato l'automobile per un controllo. Il conducente, un salernitano ha da subito mostrato un comportamento insofferente e nervoso, attirando ancor di più l'attenzione dei poliziotti.

È stata questo suo atteggiamento che ha insospettito gli uomini della Volante, spingendoli a procedere con una perquisizione approfondita del veicolo. La meticolosa ispezione non ha lasciato scampo: nel vano portaoggetti del lato conducente, celate alla vista, sono emerse otto buste per il confezionamento sottovuoto.

All'interno, una scorta di cocaina pura del peso complessivo di circa 120 grammi, una quantità che escludeva qualsiasi ipotesi di modico consumo e che, secondo gli investigatori, era destinata a rifornire il mercato clandestino della provincia. La droga, una volta immessa sul mercato, avrebbe potuto generare un giro d'affari di diverse migliaia di euro.

L'uomo è stato quindi condotto in Questura e, su disposizione dell'Autorità Giudiziaria, è stato posto ai domiciliari in attesa del processo per il reato di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.

L'episodio conferma l'intensa attività di controllo del territorio portata avanti dalle forze dell'ordine salernitane, che, attraverso pattugliamenti mirati e verifiche apparentemente di routine, continuano a colpire il traffico di droga, un fenomeno che non conosce crisi e che sfrutta ogni possibile canale di distribuzione.

Salerno, Fitwalking for AIL: anche Polla cammina per la ricerca

L’Asd Podistica Pollese, associazione sportiva  del Vallo di Diano e organizzatrice della Strapollese – “la 10 km che attraversa 20 secoli di storia” – rinnova il suo impegno con la solidarietà, scegliendo questa volta di farlo attraverso il Fitwalking: un settore satellite che ha conquistato una propria identità all’interno della struttura societaria,  guidato con slancio e motivazione da Ida Isoldi, Referente Regionale FIDAL Campania  per la disciplina.

Nell’ambito della grande iniziativa nazionale promossa da AIL – Associazione Italiana contro Leucemie, Linfomi e Mieloma – in programma domenica 28 settembre e giunta quest’anno alla nona edizione, il Fitwalking Polla ha aderito con entusiasmo, organizzando la propria tappa sabato 27 settembre lungo le strade del borgo. Grazie all’operosità e alla sensibilità del gruppo sportivo dedicato alla camminata, sostenuto dal prezioso contributo di tutti gli associati dell’ASD Podistica Pollese, la cittadina del Vallo di Diano è stata una delle 38 realtà italiane coinvolte. I partecipanti hanno vissuto ore all’aria aperta all’insegna della solidarietà, del movimento e del benessere, con un riscaldamento fitness iniziale seguito dalla camminata solidale, nel segno di uno stile di vita sano, come fonte d’ispirazione, e con uno sguardo attento ai bisogni del prossimo.

La manifestazione di Polla ha preso il via nel primo pomeriggio. Gli iscritti – compresi quelli dell’ultim’ora, circa 250 in totale – si sono radunati in Piazza Monsignor Antonio Forte, punto di accoglienza e distribuzione dei kit contenenti la maglietta azzurra con l’apposito logo. Indossandola, lo sciame di partecipanti ha colorato il percorso e irradiato le sfumature del cielo, quasi a voler simboleggiare - evocandola - la speranza di un futuro migliore per chi affronta queste importanti patologie.

La camminata solidale è stata preceduta dal saluto istituzionale del Sindaco di Polla, Massimo Loviso, che ha espresso soddisfazione e gratitudine per l’enorme lavoro organizzativo svolto dall’Asd Podistica Pollese: prima con la storica 10 km e poi con l’evento del giorno dedicato all’AIL, curato dal settore Fitwalking. Rivolgendosi ai presenti, il Sindaco ha dichiarato: “Quello di oggi è un momento intenso e significativo, un’occasione di sensibilizzazione attraverso la quale Polla sostiene la ricerca contro le leucemie, ma è anche vicina a tutte le associazioni che si dedicano alla ricerca, proprio per camminare insieme e affrontare queste sfide che riguardano l’umanità intera.”

Ai saluti istituzionali ha preso parte anche la Dott.ssa Serena Luponio, del reparto di Ematologia dell’Ospedale “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno, che si è soffermata sull’importante funzione svolta dall’AIL e sul ruolo fondamentale del sostegno pratico offerto dall’associazione ai pazienti ematologici e alle loro famiglie.

Dopo i saluti istituzionali, l’atmosfera si è fatta più festosa e inclusiva grazie anche  alla presenza della mascotte dell’evento: un simpatico bruco che, con il suo aspetto giocoso ed accattivante, ha saputo coinvolgere soprattutto famiglie e bambini. Nel suo colore  verde sfavillante, si aggirava tra il pubblico muovendo il corpo flessuoso, ben sorretto – uno alla testa e uno alla coda – da due esponenti del Fitwalking Polla. La sua faccina sorridente è stata capace di conquistare anche i più timidi.

Ma per far sì che lo spirito e la portata di questa prima edizione della Fitwalking for AIL a Polla arrivassero nella loro interezza, non potevamo non raccogliere impressioni, riflessioni e significato della giornata dalla viva voce di chi ha reso possibile la tappa: Ida Isoldi, che abbiamo incontrato al termine della manifestazione.

  • Come è nata l’idea di anticipare la camminata solidale a Polla rispetto alla data nazionale del 28 settembre?

In   realtà   non   si   tratta   di   un’anticipazione:   il   Fitwalking   for   AIL   poteva   essere organizzato sia sabato 27 che domenica 28 settembre, e anche altre città hanno optato per il sabato.  Avendo già altri impegni sportivi domenica 28, fissati da tempo, abbiamo scelto il sabato pomeriggio. Una scelta che si è rivelata vincente: nel nostro contesto, la partecipazione  è  stata  maggiore  rispetto  ad  altre  iniziative  svolte  di  domenica mattina. Possiamo dire con certezza che è stata una decisione azzeccata.

  • Quali sono stati i passaggi principali nell’organizzazione dell’evento e quali realtà locali hanno collaborato?

L’organizzazione   è   stata   intensa   ma   entusiasmante:   dalla   logistica   al coinvolgimento   delle   associazioni,   ogni   passaggio   è   stato   curato   con attenzione. Abbiamo lavorato in sinergia con l’Associazione Lilium, la Croce Rossa Italiana - sede di Polla, l’AIL Salerno e con il patrocinio del Comune. Fondamentale anche il supporto delle forze dell’ordine, dei volontari e della podistica pollese.

  • Che tipo di risposta ha dato la comunità di Polla? Ha superato le aspettative?

Sì. Siamo andati oltre i numeri previsti: più di 250 persone presenti.
La risposta è stata straordinaria, e non solo da parte della comunità di Polla, ma da tutto il Vallo di Diano. C'è stata una presenza massiccia da Sala Consilina, Sant’Arsenio, ma anche da Padula, Montesano, Casalbuono, Atena Lucana, Teggiano, SanRufo. E non finisce qui: abbiamo avuto partecipanti anche da Salerno, da Roma e  da Castellammare di Stabia, che hanno scelto proprio noi e il nostro evento per vivere questa giornata di sport e solidarietà. I kit ufficiali a un certo punto sono finiti, ma noi della Podistica Pollese non ci siamo fermati: abbiamo voluto comunque ringraziare i partecipanti distribuendo delle magliette donate in occasione della   Strapollese   dalla   famiglia   della   Dott.ssa   Carrazza, scomparsa un anno fa e già componente della nostra squadra. Una   coincidenza bellissima: proprio lo stesso colore delle maglie AIL! Un segno quasi simbolico, che ci ha permesso di accontentare anche chi non è riuscito ad assicurarsi il kit ufficiale.

  • Qual è stato il momento particolarmente significativo vissuto durante la camminata, o prima che questa partisse?

Sicuramente il momento della partenza resterà impresso: la piazza piena, i sorrisi,le strette di mano, la presenza di tante famiglie... c’era un’energia collettiva che ci ha travolti e riempiti di gratitudine.  Ma il momento più emozionante in assoluto sono state le testimonianze toccanti di pazienti e familiari. Alcuni di loro hanno avuto   il   coraggio   e   la   generosità   di   condividere   con   noi   momenti   intimi   e personali, che hanno toccato tutti nel profondo. Per questo li ringrazio di cuore: non   è   affatto   scontato,   ed   è   stato   un   dono   prezioso   per   tutti   noi. Un ringraziamento   speciale   va   anche   alla   dott.ssa   Serena   Luponio,   ematologa dell’ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno, per il suo intervento chiaro, umano e sentito.

  • Cosa ha significato per voi, come ASD Podistica Pollese, legare lo sport alla solidarietà anche in  questa occasione?

Per   noi   è   un   valore   fondante.   Lo   sport   è   un   mezzo   potente   per   unire,

sensibilizzare, fare rete. Unire il Fitwalking alla causa dell’AIL ha dato un senso profondo alla nostra attività: ogni passo è stato un gesto di solidarietà.

  • Come responsabile del Fitwalking per l’ASD Podistica Pollese, può raccontarci in   che   modo   questa   disciplina,   attraverso   il   vostro   impegno,   si   sta affermando come motore di benessere e aggregazione per la comunità di Polla e del territorio circostante?

Il Fitwalking è molto più che “camminare bene”: è uno stile di vita, un modo sano e   consapevole   di   prendersi   cura   di   sé.   A   Polla   e   nei comuni   vicini   stiamo costruendo   una   vera   e   propria   comunità,   dove   ogni   uscita   è   occasione   di benessere   fisico,   ma   anche   di   dialogo,   condivisione   e   amicizia.   Proponiamo allenamenti regolari, corsi base di cammino e il nostro gruppo è sempre più affiatato.   Personalmente,  ho scoperto   il   fitwalking   nel   2017,   e   da   allora è diventato parte fondamentale della mia vita. Da quest’anno, ho anche l’onore di essere referente regionale FIDAL Campania per il Fitwalking: un riconoscimento

importante, che ci stimola a fare sempre meglio e a diffondere questa disciplina sul territorio, portando avanti i suoi valori fondamentali.

  • Cosa le ha lasciato nel cuore questa prima edizione della Fitwalking for AIL a Polla?

È stato un abbraccio collettivo che ci ha emozionato e ci ha confermato che stiamo andando nella direzione giusta.

E in quest’ultima affermazione di Ida Isoldi è racchiuso il senso profondo di un pomeriggio, vissuto attraverso una camminata solidale che comunica vicinanza ed esprime impegno. Camminando insieme si affrontano le sfide più grandi, lo ha rimarcato anche il Sindaco Massimo Loviso. Polla ha dimostrato di saperlo fare con entusiasmo e consapevolezza, guardando al futuro.

Scampia, blitz contro il clan Cancello-Cifariello: si cercano i tre boss ancora in fuga

Napoli - Si cercano ancora i tre irreperibili dell’inchiesta che ha scoperchiato gli affari del clan Cancello-Cifariello di Scampia, al centro di un sequestro lampo, di uno sfratto forzato e dell’occupazione illegale di un alloggio popolare nei “Sette Palazzi”, sottratto con la violenza al legittimo assegnatario.

A mancare all’appello sono il boss Elia Cancello, Gennaro Cifariello e Moreno Del Medico, ritenuti tra i protagonisti della vicenda che ha riportato alla ribalta la brutalità del controllo camorristico sul territorio.

L’episodio ricostruito dagli investigatori della Squadra Mobile e della Direzione distrettuale antimafia di Napoli risale al 13 settembre 2024. Quel giorno, padre e figlio furono sequestrati e minacciati da uomini del clan, costretti a liberare in poche ore l’abitazione popolare che occupavano regolarmente.

«Ve ne dovete andare di casa, vi do mezz’ora di tempo… portami le chiavi e ti ridò tuo padre», si è sentito dire il ragazzo, inviato poi a convincere la madre e la sorella a raccogliere in fretta gli effetti personali per lasciare spazio a un esponente di vertice delle famiglie criminali.

L’uomo rimasto nelle mani dei camorristi si è visto ribadire la stessa minaccia: «Quando tuo figlio porta le chiavi, te ne vai. Puoi andare dove vuoi tu, dai Contini, dai Licciardi… ma noi siamo più forti e il problema nessuno te lo può risolvere». A suggellare il messaggio di potere, l’ultimatum finale: se qualcuno avesse avvertito le forze dell’ordine, anche i genitori del sequestrato, residenti nello stesso rione, sarebbero stati cacciati.

Pochi giorni dopo lo sgombero forzato, le vittime hanno constatato come nell’appartamento si fossero insediati Maurizio Cancello e la compagna Simona Gallucci, che non solo hanno preso possesso della casa ma anche degli indumenti trovati negli armadi, sfoggiandoli in strada. Persino la targhetta con il nome della famiglia è stata sostituita con quella dei nuovi “inquilini”.

 Il ras Maurizio Cancello e la compagna hanno usato anche gli abiti della famiglia "cacciata"

Le indagini hanno portato ieri all’esecuzione di sette misure cautelari nei confronti di altrettanti indagati: Antonio Emmausso, Ferdinando Cifariello, Maurizio Cancello, Simona Gallucci, Christian Iandolo, Ferdinando Libero e Francesco Barbato (quest’ultimo già detenuto). Le accuse vanno dal sequestro di persona a scopo di estorsione all’occupazione abusiva di immobili, passando per estorsione, rapina, riciclaggio e lesioni, tutte aggravate dal metodo mafioso.

Il blitz ha colpito al cuore i due nuclei familiari inseriti da sempre nell’orbita del clan Amato-Pagano, ma la caccia ai tre capi – Cancello, Cifariello e Del Medico – resta ancora aperta. La loro latitanza conferma quanto la pressione investigativa abbia destabilizzato gli equilibri criminali a Scampia, dove il controllo sugli alloggi popolari rappresenta ancora oggi uno dei terreni di potere più sensibili per le cosche.

(nella foto da sinistra il ras Maurizio Cancello, la compagna Simona Gallucci, Ferdinando Cifariello, Antonio Emmauso, Ferdinando Libero, Christian Iandolo e Francesco Barbato)

Cardito: "Quelli che stavano prima stanno in carcere, ora comandiamo noi". Arrestati 3 del clan Ullero

Cardito- La coraggiosa denuncia del titolare di una sala slot di Cardito ha posto fine alla carriera di camorristi di tre esponenti del clan Ullero. Sono accusati di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso e concorso.

Si tratta di Antonio Auletta, 54 anni, Geremia Iavarone, 29 anni e Cristofer Troia, 22 anni. A spedirli in carcere la Dda di Napoli che ha ottenuto un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari  del Tribunale di Napoli Mariano Sorrentino.

La tentata estorsione: "Pizzo" sulle slot machine

Secondo l'impianto accusatorio, i tre indagati volevano costringere procacciatore d'affari e collaboratore di una ditta di slot machine a versare due distinte somme di denaro.

La dinamica ricostruita dagli inquirenti parla di un chiaro metodo camorristico, con minacce esplicite e implicite volte a far credere alla vittima di trovarsi di fronte a esponenti della criminalità organizzata locale. I fatti contestati si sarebbero svolti il 15 luglio 2025 a Cardito, nella località Carditello in Piazza Giovanni XXIII.

Le minacce: "Adesso comandiamo noi"

Il ruolo di Geremia Iavarone  sarebbe stato quello di intermediario: l'uomo avrebbe invitato il procacciatore sul luogo dell'incontro, presentandogli poi gli altri due indagati, Antonio Auletta e Cristofer Troia, e partecipando attivamente alla fase estorsiva, intimando alla vittima: "Domani parla con il titolare, sentiamoci e ci vediamo".

Le minacce più dirette, cariche di un'inquietante aura criminale, sarebbero state pronunciate da Antonio Auletta: "Quelli che ci stavano prima ora sono carcerati, adesso comandiamo noi, ci devi dare 500,00 euro a Natale, Pasqua e Ferragosto per tenere le slot nel locale bar Reverse".

"Entro domani mattina devi levare tutte le slot dal bar, sennò rompo tutto".

La richiesta estorsiva annuale, il classico "pizzo", ammontava a 1500 euro da versare in tre rate in concomitanza con le festività di Natale, Pasqua e Ferragosto, per consentire la permanenza delle slot machine nel bar.

A questa, se ne aggiungeva un'altra da 3.000 euro, richiesta come metà di un pagamento di 6.000 euro che la vittima avrebbe dovuto ricevere per un lavoro di rinnovo locali nel medesimo bar, cifra che l'azienda di slot machine aveva anticipato. "Allora i 6000,00 me li faccio dare io e facciamo 3000,00 a te e 3000,00 a noi", avrebbe incalzato Auletta.

Anche Cristofer Troia avrebbe contribuito all'intimidazione con la frase: "Se entro domani non paghi devi togliere tutte le slot dal bar altrimenti ti rompo tutto".

La coraggiosa denuncia

Subito dopo l'incontro, mentre il mediatore si allontanava, Troia lo avrebbe richiamato indietro intimandogli di non portare con sé il cellulare: "Lascia il telefono in auto e vieni".

Il tentativo di estorsione, tuttavia, non è andato a buon fine per la coraggiosa denuncia dell'imprenditore  alle forze dell'ordine.

Oroscopo di oggi 30 settembre 2025 segno per segno

1

Il 20 agosto 2025 il Sole era in Leone, segno di fuoco che spesso spinge a gesti eclatanti e a credere di poter sfuggire alle conseguenze. Il periodo che copre gran parte della Vergine (segno dell'ordine e della legge), rappresenta un tentativo di "riordinare" la propria fuga, di nascondersi nel quotidiano e nel controllo.

ARIETE

  • Amore: Marte in trigono ti dona carica e passione. Una conversazione inaspettata potrebbe accendere la scintilla con qualcuno di interessante. Coppia: evita di essere troppo diretto e impaziente.

  • Lavoro: Giornata di azione. Le tue iniziative sono ben viste, ma controlla l'impulsività. Ottimo momento per avviare progetti.

  • Salute: Piena di energie, ma attenzione a non strafare. Mal di testa in agguato se sei troppo nervoso.

  • Finanze: Una spinta improvvisa potrebbe arrivare da una fonte inattesa. Attenzione alle spese dettate dall'entusiasmo.

  • Consiglio del giorno: La tua energia è magnetica, usala per convincere, non per imporre.

TORO

  • Amore: Venere nel tuo segno ti rende affascinante. Cerca momenti di dolce intimità. Single: il fascino è alle stelle, ma sei tu a voler prenderti i tuoi tempi.

  • Lavoro: Fase costruttiva e pratica. Ottimo per concludere affari o sistemare questioni in sospeso. La tua tenacia paga.

  • Salute: Ricerca il contatto con la natura per ricaricarti. Attenzione alla gola e a piccoli disturbi digestivi.

  • Finanze: Situazione stabile. Un investimento a lungo termine inizia a dare i primi segnali positivi.

  • Consiglio del giorno: Goditi la stabilità che hai costruito. La lentezza a volte è un vantaggio.

GEMELLI

  • Amore: Mercurio retrogrado nell'ombra può creare fraintendimenti. Chiarisci subito per evitare litigi inutili.

  • Lavoro: Le comunicazioni sono ballerine. Verifica tutto due volte e non dare per scontato che i messaggi siano arrivati.

  • Salute: La mente è iperattiva. Rischi insonnia o nervosismo. Una passeggiata all'aria aperta ti aiuterà a schiarire le idee.

  • Finanze: Rinvìa decisioni finanziarie importanti. Potresti non avere tutti i dati a disposizione.

  • Consiglio del giorno: Fai silenzio interiore. Non tutte le cose vanno dette subito.

CANCRO

  • Amore: La Luna nel tuo segno ti rende sensibile e bisognoso di rassicurazioni. Condividi i tuoi sentimenti con il partner.

  • Lavoro: I tuoi istinti sono affidabili. Fidati della tua pancia per capire le dinamiche di gruppo. Ottimo per lavori creativi.

  • Salute: Le emozioni influenzano lo stomaco. Cerca cibi semplici e confortanti.

  • Finanze: Una spesa per la casa o la famiglia si rivelerà un buon acquisto. Attenzione a non essere troppo nostalgico nel valutare un affare.

  • Consiglio del giorno: Proteggi il tuo guscio, ma non chiudere la porta a chi vuole aiutarti.

LEONE

  • Amore: Vuoi essere al centro dell'attenzione. Organizza una serata speciale per stupire il partner. Single: il tuo carisma non passa inosservato.

  • Lavoro: Momento ideale per metterti in luce. Una presentazione o un'idea brillante ti faranno guadagnare i riflettori.

  • Salute: Cuore e schiena sono i tuoi punti deboli. Un po' di stretching ti farà bene.

  • Finanze: Possibile riconoscimento economico per il lavoro svolto. Sei generoso, ma non esagerare con le spese per gli altri.

  • Consiglio del giorno: Brilla, ma ricorda che la luce più duratura è quella che sai condividere.

VERGINE

  • Amore: Sei più razionale del solito. Cerca di abbandonare il controllo e lasciati andare all'istinto. La precisione in amore non sempre paga.

  • Lavoro: L'efficienza è al massimo. Ottimo per organizzare, pianificare e sistemare dettagli noiosi. Sei insostituibile.

  • Salute: Attenzione all'ansia da prestazione. Ritagliati del tempo per te, lontano dalle liste di cose da fare.

  • Finanze: Gestione oculata e metodica. Riesci a trovare un errore in un documento e a risparmiare soldi.

  • Consiglio del giorno: La perfezione è un ideale, non un obbligo. Permettiti di essere umano.

BILANCIA

  • Amore: Il focus è sulle relazioni. È il momento di riequilibrare i ruoli in una relazione. Single: l'armonia è la tua carta vincente.

  • Lavoro: Le tue doti diplomatiche sono preziose. Riesci a mediare in una situazione tesa e a trovare un punto d'incontro.

  • Salute: Equilibrio è la parola d'ordine. Una lezione di yoga o pilates ti rigenererebbe.

  • Finanze: Una decisione finanziaria congiunta (con partner o socio) si rivela vantaggiosa.

  • Consiglio del giorno: Cerca la bellezza nelle piccole cose. L'equilibrio che cerchi nasce dalle tue scelte.

SCORPIONE

  • Amore: Passione e intensità sono alle stelle. Un incontro può rivelarsi fatale. Coppia: un confronto profondo può rafforzare il legame.

  • Lavoro: Il tuo intuito è un radar. Scovi informazioni nascoste che possono essere decisive. Fidati del tuo istinto.

  • Salute: Periodo di trasformazione. È un buon momento per iniziare a disintossicarsi.

  • Finanze: Una situazione finanziaria complessa inizia a svelarsi. Potresti ricevere un rimborso o chiudere un debito.

  • Consiglio del giorno: Non aver paura di scavare in profondità. La verità che trovi ti renderà libero.

SAGITTARIO

  • Amore: Voglia di avventura e libertà. Proponi un viaggio last minute al partner. Single: l'amore potrebbe arrivare da lontano.

  • Lavoro: Idee visionarie e ottimismo ti portano lontano. Attenzione a non promettere più di quanto puoi mantenere.

  • Salute: Hai bisogno di movimento. Una corsa o un'attività all'aperto ti salveranno la giornata.

  • Finanze: Opportunità interessanti da investimenti esteri o legati all'istruzione. Valuta, ma con i piedi per terra.

  • Consiglio del giorno: Punta in alto, ma assicurati di avere una rete di sicurezza.

CAPRICORNO

  • Amore: Più pratico che romantico. Mostra il tuo affetto con i fatti, non solo con le parole.

  • Lavoro: Giornata di grande concretezza. I tuoi sforzi vengono notati dai superiori. Un traguardo di carriera è vicino.

  • Salute: Attenzione a schiena e ginocchia. Il troppo lavoro stanca, ricordati di staccare.

  • Finanze: La pazienza paga. Un progetto a lungo termine inizia a dare i suoi frutti economici.

  • Consiglio del giorno: La responsabilità è il tuo forte, ma non dimenticare di concederti un premio.

ACQUARIO

  • Amore: L'amicizia è il terreno fertile per l'amore. Single: un collega o un amico di gruppo potrebbe rivelarsi l'anima gemella.

  • Lavoro: Le tue idee innovative sono rivoluzionarie. Collabora con il gruppo per realizzarle.

  • Salute: Benessere mentale prima di tutto. Staccare dai social e connettersi con persone reali fa miracoli.

  • Finanze: Una tua idea originale potrebbe trasformarsi in una fonte di guadagno. Investi su te stesso.

  • Consiglio del giorno: Rompi gli schemi, ma assicurati che le tue idee siano comprensibili a tutti.

PESCI

  • Amore: Sogni ad occhi aperti e romanticismo. L'atmosfera è magica. Cogli l'attimo per una dichiarazione d'amore.

  • Lavoro: La tua creatività e sensibilità sono uniche. Un progetto artistico o umanitario decolla.

  • Salute: Sei sensibile alle energie degli altri. Ritagliati del tempo in solitudine per ricaricarti.

  • Finanze: Un'intuizione su un investimento si rivela azzeccata. Attenzione a non essere troppo fantasiosi con i budget.

  • Consiglio del giorno: La tua compassione è un dono. Usala per aiutare, non per farti trascinare.

Giugliano, latitante si nasconde nell'armadio della sorella per sfuggire al carcere: arrestato

Giugliano - Fine della latitanza per un 23enne che si era letteralmente volatilizzato per sfuggire all'ordine di carcerazione. Costanzo Pio Patierno, questo il nome del giovane, è stato rintracciato e arrestato dai Carabinieridella Sezione Operativa della Compagnia di Giugliano che lo hanno scovato in un inusuale nascondiglio: era nascosto nell'armadio della camera da letto della sorella.

Il blitz è scattato nel primo pomeriggio di ieri presso l'abitazione della madre del 23enne, dove gli investigatori avevano concentrato le loro ricerche. Patierno era irreperibile dallo scorso 20 agosto, data in cui era diventato di fatto un evaso.

Il 23enne era originariamente sottoposto alla detenzione domiciliare per scontare una pena. Tuttavia, l’Ufficio di Sorveglianza di Napoli aveva recentemente emesso un nuovo provvedimento, decidendo la sospensione della misura alternativa.

Per il giovane si erano dunque aperte le porte del carcere: l'ordine imponeva che scontasse in una struttura penitenziaria una pena residua di 2 anni a seguito di condanne per reati di truffa e altri illeciti.

Dopo quasi un mese di indagini e ricerche serrate da parte dei militari, la fuga del giovane è terminata. Durante la perquisizione nell'appartamento, che in un primo momento non sembrava dare esito, i Carabinieri hanno intuito che Patierno non poteva essersi allontanato.

Pochi minuti di approfondimento sono bastati per fare la scoperta che ha posto fine alla sua latitanza: il 23enne si era ingegnato nascondendosi all'interno di un armadio, in un disperato tentativo di evitare le manette.

Immediatamente tratto in arresto, Patierno è stato quindi trasferito in carcere, dove dovrà scontare la pena disposta dall'autorità giudiziaria. La sua breve latitanza si è conclusa in modo rocambolesco, dietro l'anta di un mobile.

Napoli, diffamazione: assolto il giornalista Pino Grazioli

Napoli – "Assolto perché il fatto non costituisce reato". Con questa pronuncia, netta e definitiva, il Giudice Monocratico della 4ª Sezione Penale del Tribunale di Napoli, Dott. Putativo, ha assolto dalle accuse di diffamazione aggravata il giornalista Pino Grazioli.

La vicenda, nata da una sofferta denuncia social e culminata nella richiesta del Pubblico Ministero di un anno di reclusione, si è conclusa stamane in un'aula di tribunale con la piena affermazione della linea difensiva.

Le origini della controversia

La storia affonda le sue radici in una sera di maggio del 2022. Secondo la ricostruzione dell'allora indagato Augusto Baroni, gli agenti della Polizia Locale di Napoli, intervenuti per sedare un disordine, lo fermarono. Dalle dinamiche controverse di quell'intervento sarebbe nata una colluttazione, al termine della quale Baroni, riportando un trauma cranico, fu ricoverato all'Ospedale Cardarelli con una prognosi riservata di 30 giorni.

Fu da quel letto d'ospedale che Baroni, sentendosi vittima di un sopruso, lanciò il suo appello. Registrò un video in cui esponeva la sua versione dei fatti, un grido di aiuto che affidò al giornalista Pino Grazioli. Quest'ultimo, ritenendo di dover dare voce a una denuncia, pubblicò il filmato sui propri canali social.

Da denunciante a denunciato

La pubblicazione di quel video innescò una reazione a catena. Se da un lato rappresentava la narrazione di Baroni, dall'altro ledeva, secondo la tesi accusatoria, l'onore e la reputazione degli agenti coinvolti.

Fu così che gli stessi poliziotti, sentendosi diffamati, presentarono querela non contro Baroni – già a suo tempo denunciato per oltraggio, resistenza a pubblico ufficiale, calunnia e omessa identificazione – ma direttamente contro il giornalista Grazioli, per il reato di diffamazione aggravata dall'aver utilizzato il mezzo di pubblicità dei social network.

La posizione di Grazioli divenne ancor più delicata con il tragico e improvviso decesso di Augusto Baroni, privando il processo di un testimone chiave.

In udienza, il Pubblico Ministero ha sostenuto con forza l'accusa, chiedendo per il giornalista una condanna a un anno di reclusione. La difesa, affidata all'avvocato Massimo Viscusi che ha condotto un'arringa articolata e diffusa, ha però ribaltato le prospettive.

L'avvocato difensore ha demolito il concetto di una presunta "responsabilità per riflesso" del giornalista. La tesi centrale è stata che Grazioli, nel pubblicare il video, ha agito come un mero megafono di una denuncia già formulata, senza aggiungere commenti lesivi o con l'intento specifico di offendere gli agenti.

Il fatto di aver dato spazio a una notizia di pubblico interesse, la denuncia di un cittadino contro un corpo di polizia, non può essere equiparato alla diffamazione.

Il giudice ha accolto per intero le tesi della difesa. La richiesta di assoluzione in base all'articolo 530, comma 2, del Codice di Procedura Penale – che sancisce l'assoluzione quando il fatto non è previsto dalla legge come reato – è stata riconosciuta pienamente.

La sentenza, quindi, non si limita a dichiarare l'insussistenza delle prove, ma stabilisce un principio più profondo: in questo caso specifico, la condotta del giornalista non ha oltrepassato il confine della liceità. La pubblicazione della testimonianza di Baroni, per quanto dura e accusatoria, non integrava gli estremi del delitto di diffamazione. Una vittoria giudiziaria che per Pino Grazioli suona come una conferma del proprio ruolo.

Minacce a Don Patriciello: blindata la Chiesa di Caivano dopo il proiettile

Caivano– Lo Stato reagisce con fermezza all'intimidazione subita da Don Maurizio Patriciello. A seguito della consegna di un proiettile al sacerdote durante la messa nel fine settimana, il Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, riunitosi in Prefettura a Napoli, ha stabilito l'immediato rafforzamento delle misure di tutela per il parroco simbolo della lotta alla criminalità nel Parco Verde di Caivano.

Le nuove disposizioni non riguarderanno solo la persona di Don Patriciello, ma saranno estese anche alla sua chiesa di San Paolo Apostolo e ad altri "luoghi simbolo" del territorio.

Tutela "Imprescindibile" per la lotta alla criminalità

Il Prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha usato parole chiare per definire la gravità dell'episodio e la necessità di una risposta immediata.

"L'episodio accaduto nella chiesa è gravissimo, ognuno di noi si deve sentire responsabilmente unito a Don Maurizio Patriciello, perché qui si deve andare oltre la solidarietà," ha dichiarato il Prefetto. Di Bari ha poi chiarito la ratio dell'intervento statale rafforzato: "La tutela di Don Patriciello è un requisito imprescindibile per andare avanti nella lotta alla criminalità in quel territorio."

Pur non specificando i dettagli operativi – come l'eventuale utilizzo di metal detector – il Prefetto ha assicurato che le misure saranno attivate tenendo in equilibrio due principi fondamentali: "La libertà di culto da una parte e la tutela della persona di Don Maurizio Patriciello dall'altra."

Don Patriciello: "testimone" nel mirino

L'intimidazione, che ha visto un ignoto consegnare il bossolo al prete proprio durante la celebrazione eucaristica, è considerata la diretta conseguenza del suo incessante impegno.

Il Prefetto di Bari ha sottolineato come il sacerdote sia un "testimone del nostro tempo in un luogo particolare" che è riuscito a denunciare "le diffuse illegalità di quella parte del territorio, a discernere le persone disoneste da quelle oneste." Inevitabilmente, questa azione coraggiosa lo ha fatto "entrare nel mirino" della criminalità organizzata.

Le decisioni prese in Prefettura sono arrivate dopo una riunione tecnica di coordinamento dei vertici provinciali delle forze di polizia. Alcune attività di potenziamento, ha precisato il Prefetto, sono iniziate "già un minuto dopo questo fatto increscioso, gravissimo, deprecabile."

Caivano, modello da esportare

L'appello finale delle istituzioni è rivolto alla piena solidarietà e coesione. Di Bari ha concluso riconoscendo a Don Patriciello un ruolo che trascende il semplice simbolo: "C'è la consapevolezza che Don Maurizio Patriciello non è soltanto un simbolo, è colui che ha creato le condizioni perché quel modello, il modello Caivano, diventasse un modello da esportare anche in altre parti d'Italia."

Napoli, anziana ridotta in fin di vita dal figlio: arrestato

Napoli – Un bruto agguato domestico, una lite degenerata in violenza fino a sfiorare la tragedia. È finito in manette questa mattina un uomo di 40 anni, residente al quartiere Arenella, arrestato dalla Polizia di Stato con l’accusa di tentato omicidio.

La vittima è sua madre, una donna anziana che l’uomo avrebbe aggredito con tale violenza da ridurla in condizioni così gravi da necessitare di un trasporto in codice rosso all'ospedale Cardarelli.

L'allarme e l'intervento

La drammatica scena si è consumata in un appartamento di via Confalone. Tutto è iniziato con una chiamata alla Sala Operativa della Polizia di Stato che ha immediatamente allertato le volanti del Commissariato di Arenella. Gli agenti, giunti sul posto, hanno trovato in strada il 40enne in un evidente stato di forte agitazione. È stato lui stesso a indicare agli operatori che sua madre si trovava ancora all'interno dell'appartamento.

La scoperta in casa

Oltre la porta di casa, gli poliziotti hanno fatto ingresso scoprendo una scena agghiacciante: l'anziana donna era riversa a terra nella camera da letto, accudita dalla sua badante. È stata proprio quest'ultima, come appurato dagli investigatori, a trovare la donna in quelle condizioni disperate e a lanciare l'allarme, chiedendo aiuto.

Il racconto della vittima e l'arresto

Nonostante le ferite e i traumi riportati, che hanno reso necessario un ricovero d'urgenza in condizioni critiche, la vittima ha poi trovato la forza di raccontare agli agenti la verità. Ha dichiarato di essere stata picchiata e ridotta in quello stato dal figlio, a seguito di una lite divampata tra le mura domestiche.

Fortunatamente, le sue condizioni, sebbene serie, non sono attualmente ritenute più a rischio di vita.

Questo racconto, unito alle evidenze raccolte sul posto, non ha lasciato spazio a dubbi. Il personale di Polizia ha quindi eseguito l'arresto del 40enne, che è stato condotto in carcere a disposizione dell'Autorità Giudiziaria. L'episodio aggiunge un altro triste tassello al preoccupante fenomeno della violenza intra-familiare, dove spesso l'affetto viene oscurato dalla furia.

Villa Literno, sequestrato capannone industriale abusivo

Villa Literno – Un intervento dei carabinieri forestali di Castel Volturno ha portato alla scoperta di un vasto cantiere irregolare alle porte di Villa Literno, dove era in corso la costruzione di un enorme capannone industriale.

Le verifiche hanno fatto emergere una serie di gravi violazioni urbanistiche e ambientali, culminate nel sequestro dell’intera area, circa quattro ettari di terreno, e nella denuncia di tre persone.

I militari sono intervenuti in via delle Dune, dove hanno rilevato la presenza di opere di fondazione in cemento armato realizzate all’interno di un canale di bonifica, alterando il naturale regime delle acque. Sul posto sono stati chiamati anche i tecnici comunali e quelli del Consorzio Generale di Bonifica del Bacino Inferiore del Volturno, che hanno confermato le irregolarità.

Secondo gli accertamenti, il progetto riguardava la costruzione di un capannone industriale dalle dimensioni colossali: 400 metri di fronte principale e circa 10mila metri quadrati di superficie coperta. Un’opera mastodontica, inserita su un lotto di terreno di circa 40mila metri quadrati, già manomesso per renderlo edificabile.

Gli investigatori hanno infatti scoperto che l’area era stata rialzata di circa 50 centimetri rispetto al piano originario. Per effettuare questo innalzamento, sarebbero stati utilizzati circa 20mila metri cubi di rifiuti provenienti da demolizioni edilizie, non adeguatamente trattati né bonificati, con la presenza di materiali estranei e potenzialmente inquinanti. Una condotta configurata come gestione illecita di rifiuti speciali, con il rischio concreto di compromettere porzioni estese di suolo e sottosuolo.

Le opere, ancora in fase iniziale, si limitavano a pali e travi rovesce di fondazione, ma sono risultate totalmente difformi rispetto al titolo edilizio rilasciato dal Comune. A ciò si aggiunge la violazione del vincolo idraulico, con l’invasione parziale del canale di bonifica.
Di fronte a questo quadro, i carabinieri forestali hanno disposto il sequestro preventivo dell’intero cantiere e deferito alla Procura della Repubblica di Napoli Nord tre figure chiave: il committente dei lavori, il legale rappresentante della ditta esecutrice e il direttore dei lavori. Le accuse riguardano reati in materia urbanistico-edilizia, violazioni al vincolo idraulico e gestione illecita di rifiuti speciali non pericolosi.

Un episodio che riporta l’attenzione sul tema delle grandi speculazioni edilizie nel territorio casertano, dove abusivismo e gestione illegale dei materiali da costruzione restano piaghe diffuse, con pesanti ripercussioni ambientali e rischi concreti per la sicurezza idraulica del territorio.

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