Un prestito da un milione e mezzo di euro diventato un incubo. È questa la drammatica parabola vissuta da un imprenditore casertano finito nella morsa dell’usura e delle minacce, che lo hanno spinto a denunciare tutto alla Guardia di Finanza. Dopo sei mesi di indagini serrate, condotte dal Gruppo delle Fiamme Gialle di Caserta e coordinate dalla Procura di Napoli Nord, due uomini sono finiti agli arresti domiciliari, accusati di usura ed estorsione.
Secondo quanto emerso dalle attività investigative, corroborate da intercettazioni, appostamenti, pedinamenti e accertamenti bancari, i due indagati – uno residente nel Napoletano e l’altro nella provincia di Caserta – avrebbero erogato somme ingenti in cambio di rimborsi con tassi di interesse ben oltre i limiti fissati dal Ministero dell’Economia. Per tre anni, l’imprenditore avrebbe dovuto onorare rate mensili tra i 5mila e i 20mila euro, ma ogni ritardo nei pagamenti si trasformava in un’escalation di minacce e pressioni, con il chiaro messaggio che dietro quei soldi potevano esserci “altre persone”.
Quando i militari hanno fatto scattare le perquisizioni, sono stati rinvenuti gioielli, orologi di lusso e contanti. Il sequestro, disposto dalla Procura, ha raggiunto un valore superiore ai 165mila euro. L’indagine, che ha riportato alla luce un sistema spietato e silenzioso, ha confermato ancora una volta quanto l’usura continui a rappresentare una piaga per chi, stretto dal bisogno, finisce nelle mani sbagliate.
Articolo pubblicato il giorno 6 Giugno 2025 - 12:21
L’argomento trattato nell’articolo è molto serio e merita attenzione. È triste vedere come le persone possano essere sfruttate in situazioni di bisogno. Spero che queste indagini possano portare a maggiore giustizia e protezione per le vittime di usura.