Napoli, attivisti feriti al sit in davanti alla Rai: “Colpiti con una ferocia inaudita”

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Diversi , tra cui un fotoreporter, durante una manifestazione organizzata oggi a all'esterno della sede di Fuorigrotta.

La protesta, promossa da Rete Napoli per la Palestina, Centro Handala-Ali, Potere al Popolo, SiCobas Napoli, Laboratorio politico Iskra, Ex Opg Je So' Pazzo e altri, intendeva denunciare la “negazione del genocidio, la censura e la narrazione filo-israeliana della RAI”.

Le cariche sono avvenute quando i manifestanti si sono avvicinati ai cancelli della RAI con uno striscione. Alcuni tra i manifestanti indossavano una maschera raffigurante il volto dell'alieno Rich Ciolino, che è salito con sul palco dell'Ariston. I movimento parlano di “censura del genocidio in corso a ” e di una “posizione apertamente filo-sionista espressa davanti a milioni di telespettatori”.

    Almeno quattro le persone ferite a colpi di manganello e soccorse sul posto.Tra i feriti Dario Oropallo, del laboratorio politico Iskra, Mimì Ercolano, di SiCobas, e Matteo Giardiello, di Potere al Popolo.

    I manifestanti accusano la RAI di essere “la scorta mediatica di Israele” e di aver letto un comunicato “scandaloso” in cui non si fa cenno alle quasi 30mila morti a Gaza.

    La RAI ha poi realizzato un'intervista a una rappresentante dei palestinesi del centro culturale Handala-Ali.

     La Procura di Napoli ha aperto un'inchiesta

    Al presidio era presente anche l'ex sindaco di Napoli Luigi de Magistris, che ha invitato i e le lavoratrici RAI a “scendere in campo per difendere il servizio pubblico”.

    Le immagini dei manifestanti feriti a Napoli hanno fatto il giro del web e acceso un acceso dibattito sulla libertà di espressione e sul ruolo della RAI. La Procura di Napoli ha aperto un'inchiesta per accertare le responsabilità delle cariche.

     

     



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