Napoli, presentazione del libro di Pio Russo Krauss all’Humaniter

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Oggi, lunedì 16 ottobre, alle ore 18.00, all' (Piazza Vanvitelli 15, ) Mario Di Giovanni, docente di Storia e Filosofia, e Mario Rovinello, direttore editoriale de La Valle del Tempo, discutono del libro Come la luce dell'alba di .

Modera Marina Melogli, direttrice Humaniter sede di Napoli. Letture di Titti Pepi. Parteciperà l'autore.

Il romanzo, ambientato nei primi anni ‘70 a Napoli, racconta la storia di un prete e di un gruppo di giovani che prendono le parti dei contadini di sfrattati per costruire palazzi abusivi, affrontando dubbi, dilemmi, interrogandosi sulle loro vite e sulla società, compiendo scelte difficili.

    Il romanzo ha avuto giudizi estremamente positivi:

    Il Mattino: “Un romanzo avvincente di impronta fortemente corale, anzi comunitaria, intessuto di dialoghi serrati e costellato di interrogativi esistenziali. […] Come la luce dell'alba è un romanzo che si direbbe necessario: intrinsecamente teologico-filosofico, esplicitamente ambientalista e autenticamente cristiano. Ovvero, incline ad una laicissima “verticalità” capace di connettere cielo e terra, trascendenza e immanenza, domande ultime e penultime (di cui c'è particolare bisogno) in vicende che al di là di una sedicente fiction molto hanno a che vedere con il generoso impegno civile e culturale realmente profuso”. (Donatella Trotta su Il Mattino del 16/5/23).

    Repubblica: “All'inizio del romanzo c'è il cadavere di un colono, s'è impiccato a Masseria Grande […] Inizia così, drammaticamente, la presa di coscienza di padre Sergio, e il libro è la storia dell'impegno di questo prete per organizzare una difesa degli agricoltori minacciati, il suo tentativo di fare della parrocchia dei Frati Agostiniani un luogo di accoglienza e riscatto, scuotendo dal torpore confratelli e superiori, aggregando i giovani, aprendola ai bambini delle baracche. […] Nel romanzo di Pio Russo Krauss ci sono tutte queste cose, attraverso la storia quotidiana, come l'avrebbero raccontata Manzoni o Tolstoj. […] La storia ti prende e non ti lascia più”. (Antonio Di Gennaro su Repubblica del 16/5/23).

    Pressenza: “Non capita spesso d'imbattersi in un libro che, pur presentandosi con le caratteristiche di un romanzo, riesca non solo a farci rivivere le travagliate vicende d'un periodo di grandi cambiamenti, ma anche a presentarci una sottile analisi psicologica e sociologica dei personaggi che ne incarnano vividamente dilemmi contraddizioni e conflitti”. (Ermete Ferraro su Pressenza del 31/7/23).

    Reportpistoia: “Un romanzo che invita a porsi domande, a interrogarsi, ma soprattutto che avvince con la sua storia e con il suo stile. Una prosa chiara ma mai banale o sciatta, che alterna dialoghi spesso vivaci a narrazioni, riflessioni dei protagonisti, pennellate descrittive dell'ambiente e dei personaggi. Il lettore si affeziona ai personaggi, che, a fine lettura, rimangono nell'anima e nella mente”. (Alberto Vivarelli su Reportpistoia del 30/9/23).

    I fondi raccolti con le vendite sono devoluti al Centro Buglione per i senza fissa dimora, una realtà napoletana da anni impegnata in favore dei più poveri tra i poveri.

    Pio Russo Krauss (1953) è nato e vive a Napoli, è sposato e ha tre figlie. Medico di sanità pubblica si è interessato di educazione sanitaria ed ambientale, promozione della salute ed epidemiologia. Fin dalla giovinezza impegnato in ambito sociale, culturale ed ecclesiale, è stato “maestro” e animatore di un doposcuola donmilaniano, presidente del Centro Culturale Giovanile di Via Caldieri, militante di associazioni ambientaliste, pacifiste e nonviolente. Attualmente è presidente dell'Associazione Marco Mascagna e collabora con il Centro Salvatore Buglione per i senza dimora.



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